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Autore: _joy    06/05/2014    4 recensioni
«E di me ti fidi?»
«Posso fidarmi?» rispondo «Dimmelo tu» 
«Sì» risponde senza esitazione. 
 
Gin/Ben
[Serie "Forever" - capitolo IV]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forever'
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Che bella è, Los Angeles?
 
Fa caldissimo, c’è un sole incredibile.
Ci sono le palme.
Il cielo è di un blu abbagliante.
Cammino per strada con Ben in infradito, jeans e canottiera e ancora mi sembra incredibile essere davvero qui.
«È bellissimo!»
Ben mi stringe la mano.
«È bella l’atmosfera, se sei un attore. Ma ci sono città americane stupende davvero… Tipo San Francisco. Ti ci porto presto»
Gli rubo un bacio.
«Bene, fantastico! Ehi, vuoi sposarti qui?»
Lui ride.
«In spiaggia? In infradito?»
«Perché no?» fingo di pensarci su «Non sarebbe male. Potremmo dire a tutti di venire vestiti con gonnellini di paglia»
Ben scoppia a ridere, poi scuote il capo.
«Non vuoi sposarti a casa tua, in Italia?»
Sospiro e poi annuisco.
«Sì… Ma solo se sei d’accordo anche tu»
«A me basta che tu mi dica dove e io ci sarò»
 
Ci guardiamo intensamente, come penso sappiano fare solo sue idioti innamorati pazzi.
 
*
 
Passiamo tre giorni in romantico isolamento, poi la realtà bussa alla nostra porta.
 
Ben deve darsi da fare per un’audizione importante e deve mettersi a studiare seriamente, ma prima propone di andare a un party in piscina, dove mi presenterà i suoi amici americani.
Sono entusiasta: in questi giorni siamo stati sempre da soli, ma so che lui, ormai, in America ha un giro di amici, com’è normale che sia visto che, dal suo primo film di Narnia, passa mesi e mesi in America ogni anno.
Sono tutti attori, ma è normale: in questa città anche i baristi sono praticamente dei modelli e mentre ti servono il caffè ti spiegano che sono attori esordienti ma in procinto di sfondare.
La concorrenza è davvero tremenda.
Per cui è doppiamente bello che Ben abbia degli amici che lo supportino e lo introducano nei giri “giusti”, visto che lui non vive qui in pianta stabile.
 
Andiamo alla festa insieme al suo coinquilino Tom (con il quale il dialogo si è praticamente fermato al saluto al mio arrivo), accompagnato da una ragazza che non è la vichinga dell’altra volta: questa è altissima e bruna.
Gli sorrido, cordiale, e gli chiedo come sta la sua ragazza (perché quella che stava spogliando l’altra volta è la sua ragazza…vero?).
Mi guarda come se fossi pazza.
Non mi degna di una risposta e due minuti dopo è avvinghiato alla mora.
Io mi volto verso Ben, senza parole.
Lui alza gli occhi al cielo e, in italiano, mi spiega che Tom ha “qualche problema con le relazioni stabili”.
Oh. Vedo.
 
Arriviamo alla festa e, prima di entrare, Ben mi abbraccia forte e mi dice di non preoccuparmi perché tutti mi adoreranno e comunque è una cosa rilassata tra amici.
Gongolo per le sue premure… Almeno finché non vedo quanto è “rilassata” la cosa.
Innanzitutto, la piscina è costruita nel retro di una villa megagalattica.
Solo il giardino sembra un parco naturale.
Ci sono due campi da volley, uno da tennis e una zona in cui si innalza un falò.
Inoltre, c’è un patio smisurato con divani candidi.
Sbatto le palpebre, senza parole, e Ben mi stringe dolcemente la mano.
«So che all’inizio sembra assurdo» mi bisbiglia «Ma qui è normale»
«Sembra di essere in un film!» ribatto, quasi smarrita.
Insomma… questo sarebbe un normale pomeriggio tra amici?
E per “festa” allora cosa intendono?
Noleggiare uno shuttle per la Luna?
Ben mi dà un bacio al volo.
«Lo so! Fantastico, eh?»
Mah, insomma…
A me veramente mette un po’ di ansia.
Ma comunque sorrido timidamente e avanzo insieme a Ben.
Tom molla la tizia senza alcuna remora e si avvicina a delle ragazze decisamente poco vestite, afferrandole con le sue braccia muscolose.
Quelle strillano e lo baciano allegramente; una gli infila chiaramente la lingua in bocca e lui ricambia allegramente.
Io lancio un’occhiata preoccupata alla ragazza che è venuta con lui, ma lei è intenta a spogliarsi: si sfila gli short e la canotta, poi toglie anche il pezzo di sopra del costume e si lancia in piscina, beata.
 
Oh, bene.
Che coppia, ragazzi.
 
La sto ancora guardando mentre sguazza, quando sento Ben tirarmi dolcemente per mano.
Due ragazzi e due ragazze si avvicinano sorridenti: tutti abbracciano Ben calorosamente.
Le due tipe anche troppo calorosamente.
Una bacia Ben quasi sull’angolo della bocca, lui ride ma si allontana discretamente.
Quindi me li presenta: Sarah, Josh, Cindy e Travis.
Io sorrido e stringo la mano a tutti, ma loro mi degnano appena di un’occhiata.
Sarah si appiccica al fianco di Ben, ma lui garbatamente si scansa e mi passa il braccio sulle spalle.
Io intreccio la mano alla sua e la guardo fissa, finché quella fa un passo indietro, scocciata, e si allontana senza salutare.
La sua amica Cindy fissa perplessa le nostre mani intrecciate; i due ragazzi sembrano non vederci neppure.
Chiacchierano tutti per un po’ di un tale Austin che a quanto pare ha fatto un grosso, grosso provino che è andato molto, molto male e poi ci lasciano soli.
Ben mi accompagna verso il bar e mi prende un’aranciata, mentre per sé stappa una birra.
Mi lancia un’occhiata indagatrice mentre io sorseggio piano la bibita.
«Ascolta, Gin» mi dice, serio «Questa città può spaventare: è tutto ricco, nuovo, esagerato. Lo capisco, davvero. Queste persone sono miei amici e io ci sono affezionato, ma ora qui ci sei tu e l’importante è che tu sia a tuo agio. Quindi, se non ti trovi bene me lo dici e ce ne andiamo, ok? Abbiamo tutto il tempo per socializzare»
Io sorrido.
«Capito. Ma va tutto benissimo! Sono felicissima di conoscere i tuoi amici, davvero!»
«Sicura? Perchè…»
«Certo che sono sicura!» taglio corto.
 
Lui scrolla il capo, mi prende per mano e ci avviciniamo agli altri.
 
*
 
Dicevo sul serio: io voglio conoscere i suoi amici.
 
Mi sta venendo il dubbio, però, che ai suoi amici freghi ben poco di conoscere me.
 
Sono seduta da mezz’ora su una sdraio e stringo il bicchiere ormai vuoto tra le mani.
Attorno a me ci sono sei ragazze che sembrano tutte delle modelle e che mi ignorano bellamente.
Ogni volta che provo a dire qualcosa è come se fossero sorde.
Per cui, al terzo tentativo ci ho rinunciato.
Sto al mio posto e cerco di rimanere calma e ogni volta che Ben guarda verso di me gli sorrido, sperando di apparire rilassata.
Ma sono sempre più tesa.
Di norma, io sono una che non ha problemi a socializzare.
Anzi.
Potrei far parlare persino un muro… Ma questa gente?
Le ragazze parlano solo di diete, ragazzi, scopate, provini, diete.
Ce ne fosse una che mi avesse chiesto come mi chiamo, per dire.
Da dove vengo o cosa faccio lì.
 
Però non devo essere ingiusta: una reazione l’ho suscitata.
Quando ho addentato un panino al salame mi hanno guardata come se fossi un dinosauro, poi hanno squadrato i miei fianchi e, piene di riprovazione, si sono voltate dall’altra parte.
Benissimo.
Ostentano tutte abbronzature perfette, fisici quasi anoressici e un totale rifiuto per il cibo, che però non si estende anche all’alcool, a quanto pare.
Una tizia, Shannon qualcosa, si è alzata tre minuti fa, si è sfilata il reggiseno, ha fatto la ruota sull’erba come se niente fosse ed è andata a prendersi una birra.
L’ha scolata praticamente alla goccia ed è stata salutata da un’ovazione generale dei ragazzi, radunati in acqua.
Ben è l’unico che è rimasto in silenzio e io l’unica che quasi soffocava con l’aranciata.
Lei ha fatto finta di nulla ed è tornata impettita a sedere, con le tette (chiaramente rifatte) all’aria.
Ogni tanto, qualcuna qui lancia via un pezzo di abbigliamento.
E sono già mezze nude.
Capisco, sono i loro amici, ma…
Ho ascoltato almeno tre conversazioni in cui le ragazze si lamentavano di ragazzi qui presenti e poco dotati o poco capaci.
Almeno quattro di loro sono andate a letto con Tom, il coinquilino di Ben.
E, a quanto pare, è per questo che la ex di Tom, Destiny, le odia a morte.
È seduta in un angolo, da sola, che prende il sole in topless e finge di non vedere che le sue sedicenti “amiche” le ridono dietro e Tom si limona qualunque donna gli capiti a tiro.
 
Coraggio, Destiny, alla fine sono arrivata io a farti da sfigata di spalla.
 
Ad un certo punto, le ragazze si alzano tutte insieme e si mettono in marcia come se fossero una squadra militare.
Io salto in piedi in ritardo, presa di sorpresa.
Cindy sghignazza chiaramente nella mia direzione e si sfila gli short.
È bassa ma ha due belle gambe, la maledetta.
E chiaramente lo sa, da come sculetta.
Si dirigono tutte verso la piscina e ci saltano dentro alla rinfusa.
Si attaccano ai colli dei ragazzi, si sfilano i costumi.
Ma che cavolo?!
Io resto paralizzata e vedo Ben issarsi velocemente fuori dalla piscina.
Cindy lo afferra per una gamba e fa il gesto di sfilargli il costume.
Lui le allontana la mano con un sorriso, ma con un gesto fermo.
Poi viene verso di me.
Mi prende per il braccio e mi dirotta verso i divanetti.
Passiamo accanto alla reietta Destiny e lei mi lancia un’occhiata compassionevole.
Ben afferra un asciugamano e si asciuga velocemente, poi si siede e mi tira vicino a sé.
Io guardo per terra e lui mi abbraccia.
«Basta piscina, per oggi» mormora «Stai un po’ qui con me»
Si sdraia sull’ampio divano candido e io mi stendo accanto a lui; la sua mano sale subito ad accarezzarmi i capelli.
Giocherella con i miei ricci, mentre entrambi fissiamo la battaglia che impazza in piscina.
Ben si schiarisce la voce:
«Ti stai annoiando?» chiede.
Io fisso i corpi perfetti che si agitano in acqua.
«No» rispondo «Certo che no»
«Bene»
Una pausa.
«Sono state carine, con te?»
Io esito.
«Sì»
«Oh, bene» Ben sembra più tranquillo «Temevo che non le avresti trovate troppo… stimolanti, ecco. Ma sono brave ragazze»
Io non ribatto.
Sicuramente non sono particolarmente brillanti, ma non mi sembra il caso di spiegargli che quella che non è all’altezza, ai loro occhi, sono io.
Loro sono belle, fisicate e glamour: sono io quella fuori posto.
Nascondo le gambe sotto l’asciugamano di Ben, quasi inconsciamente.
«Lo so che sembra tutto un po’ forzato» insiste lui «Però sono simpatici. Davvero»
 
Resto in silenzio.
Cosa dovrei dirgli?
Che non mi piacciono?
Sarei superficiale: non ci ho neppure parlato, si può dire.
Che non mi hanno nemmeno rivolto la parola?
Sembrerei lagnosa e io non voglio esserlo.
Non voglio essere patetica e incapace di inserirmi in un qualsiasi ambiente: se così fosse, come potrei sperare di portare avanti un rapporto con una persona che in questo ambiente passa la quasi totalità del suo tempo?
Va bene: sono attori e sono ricchi.
Saranno un po’ superficiali e presuntuosi, non è la fine del mondo.
Quando li conoscerò meglio si sistemeranno le cose.
E, se continueranno e non piacermi, pazienza.
Chi dice che devono piacermi?
Li vedrò qualche volta e basta.
Sospiro e mi rannicchio tra le braccia di Ben.
«Se a te piacciono, piacciono anche a me» dico.
E lui sorride.
Mi bacia e il resto del party mi diventa indifferente.
 
 
La sera, Tom propone di far qualcosa tutti insieme: io e Ben e lui e la tizia che si è portato a casa dalla piscina e che – udite udite – non è la stangona mora.
Questa è bionda.
Ma non è la vichinga.
Inizio a pensare che Tom abbia dei problemi, detto tra noi.
Voglio dire: ok non avere relazioni stabili, ma le sue non durano nemmeno una giornata.
Non credo sia molto normale.
Ben rifiuta garbatamente e dice che ha voglia di stare un po’ con me e di scusarci.
Tom e la tizia mi guardano a bocca aperta, come se si stessero chiedendo cosa ho di così speciale per far sì che Ben li ignori.
L’attenzione di lui dure tipo due secondi, mentre la ragazza continua a squadrarmi, finché Ben non le chiede se c’è qualche problema.
Lei alza le spalle.
«Se non ne hai tu! Ciao, Ben!»
Io stringo i denti.
Ben sembra sul punto di dire qualcosa, ma ci ripensa.
 
Usciamo a cena e poi mi porta in un locale.
Ci divertiamo, ridiamo, flirtiamo.
Io mi rilasso, finalmente.
Stretta tra le sue braccia, Los Angeles mi sembra bellissima.


***
Buongiorno!
Ho cambiato giornata per gli aggiornamernti di questa storia: il fandom di Ben è ufficialmente assegnato al martedì ;)
Per tutte le novità sapete dove trovarmi: 
https://www.facebook.com/Joy10Efp
Buona lettura,
Joy

   
 
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