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Autore: yuko_ichi    07/05/2014    3 recensioni
Raccolta di extra legati alla long "Tutto è già cambiato".
-Ti fanno uscire Naruto?
-Sì, mi sono rimesso completamente,- rispose lui, -Kurama ci ha messo un po’ più del previsto, perché anche lui non aveva più chakra.
-Kurama?- fece Suigetsu.
-La volpe a nove code,- rispose Sasuke laconico.
Il biondo si voltò verso di lui e si ritrovarono a fissarsi negli occhi per un istante.
-Già,- disse dopo poco con un sorriso enorme, sfiorandosi l’addome, -il mio amico Kurama…
-Sei amico di un bijuu?- domandò Suigetsu perplesso.
-Come pensi che abbiamo vinto questa guerra?- fece il biondo, -i bijuu sono nostri alleati ora…
Suigetsu si voltò perplesso verso il moro, ma vedendo che non diceva nulla, se non sbuffare emettendo il suo solito tsk, lasciò perdere.
Shikamaru invece ridacchiò.
-Voi non lo conoscete ancora, Naruto,- spiegò, -la sua più grande abilità è quella di diventare amico praticamente di chiunque e di spargere amore tutto intorno a lui…
Il biondo ridacchiò sorridendo.
Invece il moro sussultò, che cosa voleva dire? Ma soprattutto, perché diavolo il suo cuore aveva perso un colpo a sentire quelle parole e a vedere il biondo sorridere?
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutto è già cambiato'
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Note:
Ero molto indecisa se aggiungere questo extra, ma poi ho sentito che era necessario per dare continuità con quella che poi è la long. Ringrazio Aredhel che mi ha aiutata a fare questi pensieri, questo capitolo è per te cara!
Questo è l’ultimo extra pre-long,
buona lettura e fatemi sapere che ne pensate,
ciao!
 
Yuko

 
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11.

Di magliette, insulti e pugni desiderati


 
Era nervoso da morire, erano appena tornati da una missione in cui aveva combinato un casino. Era stato distratto tutto il giorno, dopo la conversazione avuta con Sasuke, Kurama non la smetteva più di prenderlo in giro e di dirgli che era fatta, per cui interveniva ogni due per tre facendogli commenti poco appropriati e dicendogli che le parole del moro quando aveva detto che qualcosa era cambiato, potevano tranquillamente essere interpretate come un “basta aspettare, buttati”, o altrimenti me ne occupo io, aveva aggiunto sghignazzando, facendogli gelare il sangue nelle vene.
Anche quando avevano finalmente trovato quella banda di predoni che stava infestando le strade di collegamento e avevano dovuto combattere, aveva continuato a parlargli in continuazione, facendolo arrossire per i commenti che gli faceva ogni volta che lo beccava a guardare il moro.
-Te la sei cercata…- gli stava dicendo proprio in quel momento mentre si stava dirigendo a passo spedito lungo le vie del villaggio.
-Io non me la sono cercata  proprio per niente Kurama! Falla finita!- gli aveva urlato contro nella mente.
-Come no, ma se quando sei scivolato il tuo kunai gli ha tagliato la maglietta lasciandolo mezzo nudo!
-Non era mia intenzione! Come te lo devo dire?! Mi è scappato di mano!
-Quando dicevo che era il momento di buttarti non intendevo di provare a spogliarlo durante un combattimento, sai?- stava aggiungendo ancora la volpe ridendo a più non posso, -quella mossa mi è sembrata un tantino azzardata, poi davanti a Kakashi e Sai…
-Kurama sta’ zitto! Ti preferivo quando non parlavi mai e mi odiavi…- disse sempre più furioso.
E la cosa più terribile era che Sasuke non si era arrabbiato, gli aveva lanciato un’occhiataccia, questo sì, ma poi si era limitato a sbuffare e a girarsi da un’altra parte stendendo altri due avversari in un attimo. Lui invece era arrossito fino alla punta delle orecchie e, mentre mandava due copie ad occuparsi di altri due predoni, aveva iniziato a profondersi in scuse, patetiche, a sentire quello che la volpe proprio non aveva potuto trattenersi dal dire.
Kakashi e Sai poi avevano guardati perplessi tutta la scena, ed era sicuro di aver sentito il maestro borbottare:
-No, così proprio non va…
E lui era d’accordo! Cavolo, il vecchio Sasuke lo avrebbe fatto nero per una cosa del genere! Gli aveva rovinato una delle sue meravigliose maglie con lo stemma del clan! Come minimo si sarebbe aspettato che lo prendesse a pugni, invece quella reazione composta lo aveva demoralizzato. Le cose non andavano bene per niente… quello non era il loro rapporto. Era vero che battibeccavano come ai vecchi tempi e che c’era stato anche qualche momento in cui avevano parlato davvero, ma che Sasuke non si arrabbiasse con lui era troppo strano…
Lui stava cercando di essere gentile, di aiutarlo a riambientarsi, ma c’era qualcosa che non stava funzionando, lo sapeva, solo che non capiva bene cosa.
 
Il giorno dopo Sasuke si era presentato all’appuntamento per il giro di perlustrazione indossando il kimono che portava quando stava con Orochimaru e lui aveva trattenuto il respiro a quella vista. Non solo quel kimono lo lasciava praticamente mezzo nudo, ma in più gli ricordava anche un sacco di brutte cose… Era rimasto in silenzio però, in fondo cosa avrebbe potuto dirgli?
Quindi a fine giornata, sentendosi ancora mortalmente in colpa, era entrato in un negozio di vestiti. Aveva trovato una maglietta nera, molto simile a quella che portava anni prima, con il collo largo e un po’ rialzato e l’aveva comprata. Per poi accorgersi, una volta tornato a casa, che non avrebbe mai avuto il coraggio di dargliela. Quindi l’aveva messa nell’armadio sconsolato. Kurama non aveva avuto neanche il buon gusto di tacere e lo aveva preso in giro per tutta la sera, aveva desistito solo quando si era accorto che il biondo si stava deprimendo.
 
Intanto Sasuke si stava domandando cosa stesse accadendo al biondo. Si era accorto che dal giorno in cui gli aveva rotto la maglia era diventato particolarmente taciturno e non capiva bene come mai. In fondo non era così importante, perché sembrava ci fosse rimasto tanto male? Quel dobe taciturno e mogio lo irritava terribilmente, aveva anche provato a punzecchiarlo un po’, non ottenendo nessun risultato se non un sospiro sconsolato. Quello era troppo, che gli era preso?
Mentre correvano nel bosco provò a pensare a tutto quello che era successo tra di loro da quando era tornato e si accorse di una cosa, Naruto non lo aveva mai chiamato per nome. Inoltre, non si era mai arrabbiato davvero con lui. Eppure avrebbe dovuto essere furioso. Era invece rimasto sempre calmo nelle varie situazioni, fermando i loro battibecchi prima che potessero degenerare, come tanto spesso accadeva invece un tempo. Perché?
Lo guardava avanzare davanti a sé, saltando da un ramo all’altro e pensò che era impossibile che Naruto non fosse arrabbiato con lui, per quanto contento del suo ritorno. Lo aveva tradito, lo aveva abbandonato, aveva provato a ucciderlo più volte, perché non dimostrava rabbia nei suoi confronti? Perché si limitava a qualche bonaria presa in giro?
Quello non era il loro rapporto, loro litigavano per ogni sciocchezza e poi facevano a pugni, lo avevano fatto centinaia di volte, perché ora no? Perché si guardavano e basta, per poi la maggior parte delle volte distogliere lo sguardo e voltarsi dall’altra parte prima che l’altro se ne accorgesse? Che diavolo stava succedendo?
Non gli piaceva quella situazione, non gli piaceva per niente, ok che lui era confuso per tutto quello che era successo nella sua vita, ma il dobe? Perché diamine non si comportava come aveva sempre fatto? Così gli sembrava che ci fosse qualcosa di falso, di non autentico tra di loro…
Bene, decise, se le cose stavano così, ci avrebbe pensato lui a dargli qualcosa per cui arrabbiarsi. Un ghigno poco rassicurante gli comparve sul volto a quel pensiero.
 
Dopo un po’ giunsero in prossimità di una carovana di commercianti, ma avvertirono delle presenze nel bosco. Si appostarono e dopo poco videro una banda di predoni uscire allo scoperto e attaccare. In un istante li raggiunsero.
-Ehi voi!- urlò il biondo, -fermatevi subito e lasciateli in pace!
Poi balzò a terra, ma prima che potesse andare incontro a quei ladri, si sentì buttare contro un albero da una spinta. Rialzò lo sguardo e vide il moro davanti a sé che gli diceva:
-Vedi di non starmi tra i piedi che sai combinare solo casini, dobe…
Rimase spiazzato per un istante. Poi si riscosse e provò a rialzarsi, ma un kunai lo immobilizzò al tronco prendendogli la maglia su un fianco.
-Sei il solito impiastro, ti ho detto di startene lì buono…- sibilò di nuovo il moro che intanto aveva già fatto svenire due uomini che gli si erano avventati contro.
Intanto Sai e Kakashi avevano sistemato gli altri tre.
Ma Naruto si sentì infiammare a quelle parole, strappò via il kunai gettandolo a terra, si rialzò e si diresse furioso verso il moro.
-Non ti permettere di parlarmi in questo modo, teme!
-E pensare che credevo fossi un po’ migliorato dopo averti visto combattere contro Madara,- disse Sasuke rinfoderando la katana, -evidentemente mi sbagliavo, sei rimasto un incapace…- gli disse con tono gelido.
A quel punto Naruto sentì la rabbia divampare e lo colpì al viso con un pugno.
-Io non sono un incapace!- gli urlò contro.
-E questo cosa sarebbe?- domandò il moro con un ghigno, girandosi verso di lui, -solletico?
Naruto lo colpì ancora allo stomaco. Il moro incassò il colpo piegandosi leggermente, poi sollevò lo sguardo e lo colpì a sua volta all’addome.
-Voi…- provò a intervenire Sai, ma Kakashi lo fermò.
Il ragazzo si voltò sorpreso verso il sensei, ma quello gli fece solo un cenno per dirgli di non fare niente e aspettare. Sai sbuffò, legò i predoni e si mise a dare una mano ai commercianti che li stavano ringraziando. Mentre Kakashi seguiva attentamente quello che i suoi due vecchi allievi stavano facendo.
-Cos’è ti sei dimenticato come si fa a dare un pugno usuratonkachi?- ghignò il moro che lo aveva appena colpito dritto sulla mascella.
-Tu sei solo uno stronzo!- gridò quell’altro ricambiando il pugno.
Continuarono così, un insulto, un pugno, poi un altro insulto, poi un calcio. Niente tecniche, si colpivano a vicenda senza parare più di tanto i colpi dell’altro, non era un combattimento, assomigliava più a una rissa tra bambini.
-Mi scusi,- provò a dire uno dei commercianti avvicinandosi piano a Kakashi, -vi ringraziamo molto per averci salvato, ma… quei due non dovrebbero essere dalla stessa parte?
-Sì, infatti,- rispose l’uomo con la maschera.
-Ehm…- continuò quello un po’ spaesato, -non crede che dovrebbe fermarli, finiranno per farsi male, sembra stiano facendo sul serio…
-Sul serio?- domandò Kakashi girandosi verso l’uomo, -no, non si preoccupi, vede quei due sono gli eroi della guerra, sono i più potenti ninja oggi esistenti, se solo volessero potrebbero far sparire una montagna in cinque minuti… è tutto ok… in questo momento si stanno dando qualche carezza e si stanno dicendo quanto si vogliono bene…
Il commerciante lo guardò con la bocca spalancata. Poi si girò verso Sai, che aveva assistito alla scena e si era messo una mano sulla fronte con fare sconsolato e decise che era meglio non chiedere altro, quei ninja erano davvero un po’ troppo strani per un pover’uomo come lui.
 
-Presuntuoso!- disse il biondo con il fiatone.
-Sei debole…- rispose il moro sputando a terra un po’ di sangue.
-Io non sono debole Uchiha!- ringhiò dandogli un pugno così forte che l’altro finì a terra.
Ma si rialzò subito fulminandolo con lo sguardo. Si avvicinò, lo prese per la maglia e gli disse ad un centimetro dal viso:
-Tu, non chiamarmi Uchiha, dobe…
-Tu, non insultarmi, teme!
Si fissarono, poi Naruto vide qualcosa cambiare negli occhi dell’altro, che lo allontanò con una spinta sbuffando. Dopo essersi levato la polvere di dosso, si sfiorò con la mano il labbro che gli faceva male e gli disse senza guardarlo:
-Merda, mi hai spaccato un labbro… ora ti senti meglio?
-Eh?- fece il biondo perplesso.
Ma il moro gli diede una veloce occhiata, poi ghignò e si diresse verso Kakashi.
L’uomo gli fece un sorriso mentre si avvicinava e lui voltò lo sguardo. Sapeva che il sensei avrebbe capito, ma non poteva farsi beccare proprio fino in fondo, per cui si rimise su la sua maschera di impassibilità e gli chiese cosa dovevano fare con quei predoni.
Kakashi gli rispose che li avrebbero dovuti scortare fino alla stazione di polizia del villaggio più vicino. Si stavano incamminando dopo aver salutato gli uomini della carovana, facendo avanzare davanti a loro i predoni legati e imbavagliati, quando Sasuke si accorse che il biondo era rimasto impalato dove era prima e con lo sguardo perso.
-Ti dai una mossa dobe? Non abbiamo tutto il giorno!- gli urlò senza guardarlo.
A quel punto il biondo si riscosse.
Fino a quel momento aveva avuto una conversazione con la volpe.
 
-Kurama secondo te che è successo?
-Tu che cosa pensi?- sogghignò la volpe.
-Lo ha… fatto apposta?- provò il biondo.
-Mi sembra ovvio…
-E perché?
-Perché ti stavi comportando come uno scemo da giorni e voleva scuoterti, no?
-Voleva essere preso a pugni?
-Siete due idioti comunque, questa è l’unica cosa sicura qui in mezzo,- sospirò la volpe, -non stavi pensando anche tu che c’era qualcosa di strano tra di voi e che non avevate mai litigato da quando è tornato? Uchiha avrà pensato lo stesso e ha pensato di provocarti per darti una mano a scioglierti…
-E quindi adesso cosa dovrei fare?
-Comportarti normalmente… se ci riesci, baka!
 
 
Da quel giorno le cose tornarono veramente normali, anche se Kakashi si pentì di essere stato contento per il litigio tra i suoi allievi. Infatti da quel momento i due sembravano regrediti a quando avevano dodici anni, ai normali battibecchi si erano aggiunte le scazzottate, che finivano puntualmente con una visita in ospedale da Sakura che, se all’inizio era parsa divertita dalla cosa, stava iniziando invece a dare di matto.
Ma Naruto sembrava così felice e Sasuke così indifferente alla cosa, che lei, dopo l’ennesima sfuriata, sospirò affranta e borbottò:
-Chi vi capisce è bravo a voi due…
 
 
 
  
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