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Autore: la luna nera    08/05/2014    3 recensioni
In una notte umida del 1866 un giovane appartenete all'aristocrazia inglese scompare nel nulla senza lasciare alcuna traccia. La leggenda nata intorno alla sua persona passa attraverso gli anni e giunge fino ai giorni nostri per finire in un libro sugli scaffali di Aesothèria, uno dei negozi più esoterici di Londra gestito da Garrett con la sua ragazza Daisy. Qualcuno però si intrometterà nella loro vita creando non poca confusione. E questo qualcuno viene da lontano, molto lontano. Nel tempo.
L'amore riuscirà ad andare oltre le barriere del tempo?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Le sue mani erano appoggiate alle spalle del giovane Harringhton, con le dita sfiorava i suoi capelli leggermente ricci, sembravano di seta. Profumavano di rugiada e quella delicata fragranza si stava imprimendo nel suo cuore in modo indelebile. Non era capace di distogliere i suoi occhi da lui, percepiva il suo respiro sempre più intenso così come i battiti del suo cuore, una musica stupenda che avrebbe conservato in eterno dentro di sé. I loro corpi erano a totale contatto fra di loro, stretti in un abbraccio creatosi in modo tanto inspiegabile quanto magico.
Lui era irrimediabilmente perso in quegli occhi dal colore imprecisato sospeso fra il blu e il violetto, che lo avevano stregato e reso impotente di resistere al loro richiamo. Mai prima di allora, neanche nel 1800, si era sentito così vivo e pieno di emozioni. Quella ragazza lo aveva invaso completamente e nonostante fosse consapevole dell’impossibilità di costruire un futuro con lei, si era lasciato travolgere da quel sentimento folle e imprevedibile. Che senso avrebbe avuto altrimenti uscire così allo scoperto?
Sotto i palmi delle mani percepiva il calore del corpo di Daisy, non la sentiva tremare, non aveva paura di lui.
Le regalò un sorriso. “Mi avete reso schiavo della vostra bellezza e della vostra grazia. Non ho mai incontrato una persona come voi.”
Una lacrima uscì dagli occhi della ragazza, tanto quelle parole le avevano toccato il cuore. Lui spostò la mano destra per asciugarle il volto. “Com’è calda la tua mano… Edward…” Chiuse per un istante gli occhi. “O devo chiamarti in un altro modo?” Portò la sua mano su quella del ragazzo, desiderava troppo sentirla ancora sul suo viso.
“Potete usare tutti i nomi che volete, qualunque suono esca dalle vostre labbra per me è musica celestiale.”
“Sei sempre così galante con tutte le ragazze?”
“No.” Poggiò la fronte su quella di lei. “Ma voi non siete una signora come le altre, voi siete e sarete per l’eternità colei che ha invaso il mio cuore e lo ha riempito dell’amore più puro che esista al mondo.”
Mai, neanche nei suoi pensieri più romantici, Daisy aveva immaginato di potersi sentir dedicare parole più profonde e traboccanti di sentimento. Era commossa da tanta dolcezza e si era lasciata trasportare così tanto che in quei momenti aveva dimenticato tutto, ma proprio tutto. Non esisteva niente che non fosse lei fra le braccia di lui nella semi oscurità della sua stanza. Neanche Garrett era riuscito a sconvolgere l’esistenza a quel modo.
Più che i minuti scorrevano, più il cuore del ragazzo urlava di essere ascoltato, batteva sempre più forte spinto da un desiderio irrefrenabile che lo stava consumando. “Scusate, ma non riesco più a trattenermi.”
Appoggiò le sue labbra su quelle di lei, gustandosi ogni brivido provocato da quel bacio casto e innocente. L’avvolse fra le sue braccia, stringendola al suo corpo con dolcezza. Faticava incredibilmente a dominare il suo istinto che gli chiedeva di più, avrebbe voluta sollevarla, adagiarla sul letto e farla sua, cosa che aveva sempre fatto in passato senza pensarci su. Ma non poteva e non voleva: temeva di rovinare tutto quello che stava pian piano costruendo guidato solo da ciò che gli veniva dal cuore. Si trattenne pure dal rendere meno casto quel bacio nonostante si rendesse conto che Daisy non avrebbe opposto resistenza. Aveva paura di chiederle troppo e di non poter mantenere la promessa d’amore che dimorava nel suo cuore.
 
Era tutto troppo bello e perfetto, se non si fosse fermato in tempo rischiava di farsi travolgere da quella miriade di sensazioni che lo divoravano dentro.
Allontanò di pochissimi millimetri le sue labbra, i loro respiri si confondevano, le mani di Daisy erano percorse da piccolissimi brividi e sfioravano appena i capelli di Edward.
“Perdonatemi, ma è stato più forte di me. Da quando quella sera vi ho vista per la prima volta non ho fatto altro che pensare a voi e…”
“Non dire altro, ti prego.” I suoi occhi si stavano gonfiando di lacrime. “Io sono fidanzata e non posso accettare tutto questo.”
“Comprendo benissimo il disagio che vi ho procurato e, credetemi, mi sento un verme. Forse ho sbagliato nel venirvi a cercare, nel volervi rivedere e nel voler conversare con voi… Ho sbagliato, ma se non l’avessi fatto avrei tradito mortalmente il mio cuore.”
Le lacrime scendevano sul suo viso. “Non mi sei indifferente, credimi Edward. Hai qualcosa  che mi scalda il cuore come nessuno è mai riuscito a fare, ma c’è Garrett…”
“Lo amate?” I suoi occhi erano incollati a quelli di lei.
Lei, che titubava nel rispondere a quella domanda a bruciapelo.
“Lo amate?” Incalzò.
“Non lo so.” Sussurrò a fatica quelle tre parole.
Edward lasciò la presa, Daisy si staccò malvolentieri dalle sue braccia che l’avevano stretta e fatta sentire davvero importante.
“Dammi solo un po’ di tempo, devo fare chiarezza dentro di me.”
Le fece un inchino rispettoso. “Se e quando avrete voglia di rivedermi, attendete che scenda la notte, pensatemi intensamente ed io verrò da voi.”
Uscì dalla stanza e come per incanto si riaccesero tutte le luci.
 
 
 
Daisy restò sola con il morale a terra. Fare chiarezza dentro di sé? Come sperava di potersi chiarire le idee?! Era in una situazione del cavolo! Per quanto quella serata fosse stata assolutamente meravigliosa, era di un’assurdità fuori dal normale. Lei, la ragazza di Garrett, quella che credeva ai fantasmi e alle entità ultraterrene, quella che era rimasta affascinata da come l’aveva difesa in più di una occasione senza mai considerarla pazza, lei ora sentiva crescere in sé un sentimento nuovo per un giovane d’altri tempi giunto fin lì chissà come. Era stato tutto troppo bello per essere vero, lui, le sue parole, i suoi gesti… Movenze e frasi di un’epoca lontana in cui il romanticismo era all’ordine del giorno, in cui per amore si arrivava al suicidio e ci si scioglieva davanti ad un tramonto tormentandosi l’anima per un cuore che chiedeva e non poteva avere. Ecco il punto: il suo cuore implorava ascolto, ma la mente? Le diceva che con quel ragazzo non ci sarebbe stato alcun futuro e lei lo sapeva bene. Troppi erano i lati sconosciuti di lui, i misteri attorno alla sua persona, le sue origini oscure e misteriose. Insomma, Edward del Somerset era scomparso più di un secolo fa senza lasciare traccia ed era ricomparso ai giorni d’oggi così, senza una spiegazione logica! Non era uno spirito, ma un corpo concreto e vivo, non era invecchiato di un anno rispetto alla presunta età al momento della scomparsa e ciò poteva significare che si era venduto l’anima al diavolo tipo Dorian Gray oppure poteva essere un vampiro o… chissà! La cosa aveva dell’inquietante. E ancora di più lo era il pensiero di Garrett: come avrebbe reagito nell’intuire che lei si stava innamorando di un altro?!
Trovare una soluzione era quasi impossibile in quel momento. Camminava nervosamente in giro per la casa e si fermò solo quando il suo sguardo cadde su quella copertina. Si passò la mani fra i capelli, prese il libro su Harringhton e proseguì la lettura nella speranza di scovare un minimo segnale per giungere alla chiave del mistero e fare un po’ di chiarezza dentro di sé.
 
Crollò addormentata un’ora dopo, con il libro appoggiato sul cuore.
 
 
SWANLAKE PALACE
 
Seduto sul davanzale della finestra, osservava la campagna circostante avvolta dall’impalpabile nebbia che avvolgeva la notte.
Si era dichiarato. Aveva assaggiato il sapore delle sue labbra. In modo leggero, ma lo aveva fatto. Ed era stato indescrivibile.
Certo, era stato un ingenuo nel pensare che lei gli avesse detto si, dopo tutto era la ragazza di quel deficiente, e non poteva certo pretendere che lo scaricasse per lui che invece niente le aveva rivelato di se stesso.
Si voltò verso il camino dove stavano gli spiriti dei suoi nonni.
“Ditemi, nonno caro, giungerà il tempo in cui dovrò di nuovo tornare nella mia vera epoca?”
“Forse, ma non è ancora il momento.”
“Sapete, vorrei che non arrivasse mai. Darei l’anima per restare qui per sempre.”
“Edward, il tuo destino si compirà, qualunque esso sia. Non puoi modificarlo a tuo piacimento per una ragazza, lo comprendi questo, vero?”
“No.” Il suo sguardo grondava di malinconia. “Io l’amo. E se mai dovessi lasciare questo tempo dovendo rinunciare a lei per sempre, non potrei sopportare di sopravvivere.”
“Non dire sciocchezze nipote mio!”
“Voi mi avete detto che quando una donna vi ruba il cuore, diventa parte essenziale della vostra esistenza. Io l’amo. E l’amerò per l’eternità.”
 
 
*      *      *      *      *     *
 
 
Passavano i giorni e in cuor suo Daisy continuava a ripensare a quegli attimi trascorsi con il bel misterioso. Era assente e spesso con la testa altrove. In negozio si soffermava nel contemplare la copertina di quel libro, stava diventando un’ossessione.
Riordinando le varie pietre energetiche esposte in negozio, si incantava nell’osservare i riflessi cercandovi qualsiasi cosa riconducibile a lui. Garrett se n’era accorto e, sospettoso com’era, iniziò a controllarla in ogni suo spostamento. Se mai l’avesse sorpresa con un altro, sarebbero stati guai seri. Di nascosto aveva controllato il suo telefono cellulare e la sua casella di posta elettronica senza risultati, l’aveva seguita fino a casa, a fare la spesa, persino dal medico e non aveva scoperto nulla.
Finché una sera non decise di muoversi diversamente. Uscirono insieme dal negozio dopo la chiusura, l’abbracciò da dietro.
“Mi sembri strana negli ultimi tempi. Cosa c’è? Qualcosa non va?”
“No, tranquillo, va tutto bene Garrett, credimi.”
Le baciò il collo. “Perché non ci prendiamo il prossimo fine settimana tutto per noi, che ne dici?”
Daisy non aveva nessuna voglia, ma non doveva fargli sospettare che aveva un altro per la testa per cui si finse entusiasta dell’idea. Lo scopo del ragazzo era di farla cadere in fallo. “Ho prenotato in un hotel vicino a Dover. Venerdì prossimo chiudiamo il negozio prima del normale e ci ritagliamo il week end tutto per noi. Che ne dici?”
“Mi sembra un’idea fantastica.” Il suo entusiasmo era pari a zero, ma doveva fingere per non destare sospetti. “Come si chiama l’hotel?”
“Grave Hill Park Hotel. Sorge su un sito di sepolture medievali.”
Meraviglioso. E decisamente pieno di romanticismo.
“Ti piacerà, vedrai.” E quelle mani iniziarono ad intrufolarsi in ogni dove.
 
 



 
 
Ciao a tutti e di nuovo un milione di ringraziamenti a Drachen e eppy per le loro recensioni! <3<3<3 Grazie anche a tutti voi che seguite la storia!
 
Questa volta c’è scappato il bacio, ve l’aspettavate?
Secondo voi come si evolverà la storia esistente fra Daisy e Garrett? Andrà in vacanza con lui o rinuncerà all’ultimo minuto per scappare da Edward?
 
Ogni vostro commento o impressione è il benvenuto, coraggio fatevi avanti!
Vi aspetto e vi do appuntamento al prossimo capitolo!
Un abbraccio
La Luna Nera : )

 
  
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