Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: falling_in_reverse    08/05/2014    5 recensioni
Mi chiamo Ellen ho 16 anni e vivo in Canada precisamente ad Alberta. Ho lunghi capelli rossi, occhi verdi, e un corpo che non mi permette di avere una buona autostima di me stessa. Ho delle curve che mi fanno sembrare grassa, no, il mio corpo non mi pice per niente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
6.Un processo.

Mi alzo dal letto, sono ancora distrutta.
Oggi c'è il famoso processo e io non mi sento affatto pronta. Ho un avvocato, sì... Ho qualcuno che prenderà la mia difesa o che comunque mi difenderà. Ma io come posso sentirmi pronta, difesa, sicura?
Ieri un ragazzo mi ha baciata e poi mi ha chiesta di dimenticare tutto, ieri sono uscita da un'ospedale dopo tre giorni di coma. Troppe volte sto male per qualcuno. Troppe.

 
---
 
Dovremmo essere in tribunale per le 10.00 di mattina e ora sono le 7.00, quindi ho tutto il tempo di prepararmi.
Scendo le scale e c'è Madison che sta parlando con mio padre.
-Forse dovremmo trasferirci, magari in un posto migliore di questo.- dice Madison, sistemando la tavola. E' diversa dal solito, ha i capelli legati e indossa una tuta blu. E' strano vederla così, di solito è sempre presentabile, perfettamente presentabile.
-Madison, non è la scelta giusta da fare. Scappare o andare via da qui, non servirebbe affatto.- le risponde mio padre.
Intanto io scendo e fermo la loro discussione.
Mi guardano tutte e due, mio padre sorride timidamente e Madison no.
-Ellen, sai che  del processo sarai l'unica testimone?- dice mio padre.
Mi siedo e prendeno un cucchiaino dico-Lo so, papà. So che io nel processo sono fondamentale, ma anche no.-
Essendo una testimone avevo un avvocato contro, i parenti dei ragazzi contro e il giudice in una via di mezzo.
Il processo principalmente si basava su Elisabet e ciò che era accaduto quella sera. Io ero solo un piccolo dettaglio, che se preso in considerazione, comportava un punto a nostro favore.
-Ellen, lo ripeto solo perchè non è un gioco, questo.-
Dice davvero a me?
Sale le scale e scompare seguito da Madison.
Finisco di fare colazione e sparecchio. Margaret sta andando via ma io la fermo.
-Margaret, perchè?- dico, ormai da troppo tempo dovevo rivorgele questa domanda.
-Perchè?- dice sorridendo.
-Perchè tu stai con lui? Perchè?-
-Vedi mia cara Ellen, per amore tutto è possibile.- mi risponde Margaret.
Non è vero. Marco e lei sono uguali. Lei sapeva e sa tutto. Marco sapeva e sa tutto. Ma sono rimasti in silenzio.
Margaret va via sbattendo la porta e io ormai abituata faccio finta di niente e vado a prepararmi.

 
---
 
Ellen, buona fortuna.
-Elisabet.

Ricevo questo messaggio essatamente mentre entro in tribunale.
Non ho tempo di risponderle, però la vedo e la saluto con un cenno.
Buona fortuna. Mai nessuno mi aveva augurato buona fortuna, è strano. So che lo è. Ma mai nessuno si è occupato di me e non capisco perchè qualcuno dovrebbe farlo proprio ora.
Il tribunale è enorme, non so perchè sia così affolato. Ci sono  giornalisti che cercano di ricavare qualche informazione da mio padre, che vedendoli si gira e mi tira via.
Elisabet è seduta con una signora al suo fianco, presumo sua madre. E' agitata e la capisco.
-Ellen, vedi tu devi sederti proprio lì.-dice mio padre facendomi notare la sedia vicino a quella del giudice, non ancora presente.
-Si okay.-
Si gira e va a sedersi vicino ad Elisabet.
Vado a sedermi anche io, e dopo circa dieci minuti entra il giudice.

 
---
 
Il processo inizia, a mio padre viene data la parola e lui racconta i fatti.
Noto tra la gente seduta come pubblico, Marco, Madison e Margaret.
Il giudice poi, da la parola all'avvocato dei ragazzi.
Sento che l'agitazione inizia ad aumentare e non è un buon segno, non devo farmi prendere dal panico, non ora. Anche se la situazione sta degenerando. L'avvocato difensore inizia ad alzare i toni ed è già la seconda volta che viene bloccato dal martelletto del giudice.
Ora.
-Signorina Todd, come sono andati i fatti quella sera?- mi chiede il giudice.
E' il mio momento, o ora o mai più.
Mi faccio forza.
-Stavo tornando a casa quando ho sentito delle urla di una ragazza. Si facevano sempre più forti finchè non ho deciso di avvicinarmi al cespuglio per vedere cosa stesse accadendo. Ho visto Elisabet che disperata chiedeva aiuto, i ragazzi...- il giudice mi ferma.
-Lei ha detto i ragazzi. Nomi e cognomi.-
-Lucas e Alan la tenevano, mentre Daniel e Jack la spintonavano e ...-
Iniziano a tremarmi le mani. Elisabet ha un viso sconvolto e la madre le appoggia un braccio attorno per consolarla. Margaret piange e io non voglio capire.
Non riesco a pensare a loro come criminali, sono cresciuta con loro. Ma con l'età... passo per passo sono peggiorati, non li riconosco più, o forse non li ho mai conosciuti?
-E...?- dice il giudice.
E' una donna.
-La stavano...-
-Penso possa bastare.- interviene mio padre.
-Sta parlando la signorina, lei deve testimoniare.-
Anche se è dura. Non penso lei si sia mai trovata in una situazione del genere. Non penso sia così forte da testimoniare davanti ad un giudice, televisioni, giornali e avvocati. Io però riesco, per una maledetta volta riesco ad essere forte.
-Mentre la stavano violentando.-
Ad un certo punto tutto sembra bloccarsi. Il giudice ne deve aver viste di storie del genere, però fa lo stesso una pausa. Io non riesco a respirare, sono troppo presa dal panico. Elisabet lo è di più. Non volevo succedesse questo, ma ho dovuto farlo, per lei. I carnefici sono presenti in sala, e hanno delle espressioni amareggiate, se così si può dire. Mio padre ha la stessa espressione di sempre, dura.
-Continui pure.- mi dice il giudice.
-Ecco io ho pensato di chiamare la polizia, prima che fosse troppo tardi. Mi sono avvicinata ho aiutato Elisabet mentre loro ridevano e volevano coinvolgere anche me. Dopo di chè è arrivata la polizia.-
Dico le ultime parole e mi sento sollevata. Ho finito.
Mi fa fare il giuramento e poi aggiunge:
-L'esito del processo si terrà la prossima settimana.- e sbatte il martelletto.
Tutti si alzano in direzione d'uscita. Noto il padre di Daniel che cerca di parlare con mio padre.
Una volta erano amici, poi, non so per quale motivo si sono divisi.
Vado da Elisabet e insieme usciamo fuori.
-Scusa. Non volevo farti ricordare quel momento.- dico.
-Vedi, io non dimenticherò mai quel momento.- mi risponde accendendo una sigaretta.
-Ma, potrai.- dico cercando di trasmetterle forza.
-Ellen, quella sera. Il dolore, non solo fisico.-Io non riesco ad andare più avanti da quel giorno. Mi sveglio la notte, facendo incubi. Non riesco più a guardare un ragazzo dritto negli occhi, ho paura di rivedere i loro visi, le loro espressioni. Che ne sarà di me? Se non riesco più a fare nulla?.-
Ha ragione, come si può dimenticare una cosa del genere? Forse un modo c'è, ma è con il tempo. Ha subito un dolore soprattutto morale. Non avrei resistito nella sua situazione. Ne sono certa.
-Io ti aiuterò ad andare avanti, ogni singolo giorno. Te lo prometto.- dico abbracciandola.
Mio padre e la madre di Elisabet arrivano.
Ci salutiamo e andiamo via.
Oggi tolgo finalmente quel maledetto gesso. Papà mi accompagna in ambulatorio.

 
---
 
Quando lo tolgo sento un fastidio che poi sparisce.
-Ellen. Tutto a posto, potrai venire fra un mese per il controllo. Ci vediamo.- dice la dottoressa.
L'ambulatorio è tutto bianco ed una striscia blu è disegnata lungo tutta la parete. Ormai sono venuta troppo volte qui e lo conosco alla perfezione.
Quando saliamo in macchina mi viene all'improvviso una domanda che ho sempre voluto chiedere a mio padre.
-Papà, come mai tu e il padre di Daniel vi siete divisi?- dico mentre lui mette in moto.
Un espressione stupita occupa il suo viso.
-Lo vuoi davvero sapere?- dice sorridendo amaramente.
Ho sempre l'abitudine di allaciare la cintura, solo dopo che la macchina è partita. Una brutta abitudine.
-Sì, che c'è di così strano?-gli rispondo.
-Beh Ellen...tua madre usciva con lui durante il nostro "matrimonio".- dice facendomi rimanere totalmente a bocca aperta.
Ora quadrano tutti i conti.
-Quindi la mamma se ne è andata per questo?- gli chiedo.
-No, Ellen. Tua madre è andata via perchè...- non continua e non capisco il perchè.
Non abbiamo mai parlato di questo argomento. Pur avendo quasi diciasette anni io non avevo mai parlato con mio padre così. E' sempre troppo impegnato, davvero.
-..perchè?- dico curiosa.
-Aspettava un bambino da lui.-
Non riesco a capire. Non riesco a capire perchè non me lo abbia mai detto prima e perchè mia madre se ne sia andata. Poteva comunque rimanere in questa città.
Non sembra reale, niente di tutto questo sembra reale.
-Cosa? Papà perchè? Non mi hai detto nulla. Mai.- dico arrabbiata.
-Non è sempre così semplice come credi. Me lo ha detto con un misero biglietto. Tu avevi tre anni, eravamo in un periodo quasi di rottura ma non potevo immaginare che aspettase un bambino da un altro uomo, un uomo che ritenevo l'unico di cui potermi fidare.- dice agitato.
Forse è per questo che con me non ha mai parlato molto. Probabilmente aveva paura che me ne sarei andata anche io. Ma io non l'avrei fatto, no. Non sono come lei.
-Papà, ma il bambino...ne sai qualcosa?-butto fuori queste parole sempre più curiosa.
-No, o meglio. Ora avrà quattordici anni, penso.-
Ho un fratello di quattordici anni. Non mi sembra quasi vero. Pensavo di essere l'unica. Il problema è che è anche il fratello di colui che mi ha umiliata per anni.





La cosidetta "scrittrice":

Ciao !!!
Mi scuso per TUTTI gli errori grammaticali presenti nel capitolo e che cercherò di migliorare le prossime volte.
Che ne pensate di questo capitolo? Forse un po' troppo noioso? Prometto che il prossimo capitolo sarà sicuramente migliore di questo :)
Grazie per le
7 seguite! Aww so che non sono molte però io ci tengo taaaantooo ;) :)  <3
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo:
strongerthanyou che mi lascia da sempre una recensione per ogni capitolo! E  ManoNera che mi ha dato molti consigli! Grazie davvero.
Ringrazio anche chi recensirà e che legge solamente.
Al prossimo capitolo, in cui spero di stupirvi!
Un bacio,
Bea<3
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: falling_in_reverse