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Autore: Leanansidhe363    09/05/2014    1 recensioni
Sherlock e John sono stati insieme per dieci anni. Sei dei quali come una coppia sposata. Sull'orlo di un brutto divorzio, Sherlock ha un incidente e l'ultima cosa che ricorda è diciotto mesi prima, proprio prima che il suo matrimonio cominciasse a cadere a pezzi. John ora è di nuovo fidanzato e sta cercando di rifarsi una vita. Ma, come al solito, nulla è come sembra con il Consulente Investigativo e la coppia si rende conto troppo tardi che l'amore potrebbe essere la dipendenza più letale di tutti.
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9 : La Droga In Me Sei Tu

 
 

Note della traduttrice:

Chiedo immensamente scusa per il terribile ritardo con il quale pubblico questo capitolo,questo per me è stato un periodo davvero nero,se fossi superstiziosa direi che qualcuno mi ha fatto un malocchio XD Ho avuto problemi di salute,problemi di lavoro,problemi in famiglia,insomma,mi è successo proprio di tutto :( Ma finalmente sono riuscita a finire la traduzione,spero che per il prossimo capitolo non mi si presenteranno di nuovo dei contrattempi. Se non altro,almeno non dovrete aspettare troppo per il prossimo capitolo,che non è ancora uscito ma ormai penso uscirà a breve. Intanto godetevi questo capitolo,ci si legge al prossimo :)
 
 

Note dell’autrice:

Mi dispiace, mi dispiace tanto. Ho promesso che avrei pubblicato questo capitolo prima e vi ho delusi! In mia difesa, è morto qualcuno nella mia famiglia allargata. Penso che questo meriti un ritardo di un paio di giorni.
 



John aveva saputo che era solo questione di tempo. Dal momento in cui Sherlock (dannato, fottuto Sherlock Holmes) aveva aperto i suoi stupidi fottuti occhi in ospedale con diciotto mesi convenientemente mancanti dalla sua memoria, John aveva iniziato a contare i giorni prima che il suo ex amante avrebbe voluto il tipo di risposte che John semplicemente non poteva dare.

            John si stava allontanando, infuriato, a piedi da Baker Street, mentre i suoi pensieri rimuginavano nella sua testa e le sue budella si torcevano in un tipo pericoloso di rabbia. Il tipo che una volta l’aveva fatto arrestare per aver dato un pugno al capo della polizia. Non stava prestando alcuna attenzione a ciò che lo circondava o alla direzione. Aveva bisogno di allontanarsi, cazzo, e aveva bisogno di farlo il più presto possibile.

            Era la sua debolezza che lo disgustava di più. Sherlock gli aveva fatto passare l'Inferno, aveva distrutto con gioia infantile tutto quello che avevano passato anni a costruire. Aveva spezzato il cuore di John così a fondo che il dottore non era nemmeno sicuro che fosse capace di amare Mary nel modo in cui meritava - il modo che lui voleva così disperatamente. Lei era stata un balsamo per le ferite, i suoi sorrisi erano suture e le sue mani erano caldi lacci emostatici per le parti di lui che non potevano essere salvate.

            Era stato un tremendo senso di colpa che lo aveva portato in ospedale quella notte, ma non poteva fingere che fosse stato il senso di colpa che lo aveva tenuto lì. L'amore lo aveva fatto tornare al fianco di Sherlock, scivolando facilmente di nuovo nel ruolo di amante e medico e amico che era diventato così incredibilmente estraneo. Aveva saputo che non poteva durare, aveva saputo che si stava mettendo nella condizione di riaprire ogni singola ferita.

            Eppure, quando Sherlock l’aveva guardato con il tipo di aperto, caldo affetto che non aveva mostrato in un dolorosamente lungo tempo, John era stato impotente contro di lui. Impotente contro le promesse non mantenute che teneva avvolte intorno al dito come armatura contro il suo cuore:

Qualunque cosa dica, ti amerò per sempre.

            Quello che John una volta aveva considerato un gesto incredibilmente sentimentale e attento da parte di Sherlock (non solo si era accorto che quella canzone era la sua preferita dei Cure, ma aveva incorporato quei versi  nelle fondamenta del loro matrimonio), era ora filo spinato ogni volta che suonava alla radio.

            Come? Come aveva fatto il suo cuore a volere ancora Sherlock? Dopo che il fottuto uomo aveva fatto tutto quello che poteva pensare per assicurarsi che John non aveva nemmeno più un cuore?

            John era così immerso nei suoi pensieri che si era accorto un secondo troppo tardi della macchina nera che era scivolata in silenzio accanto a lui, mantenendo un ritmo lento quanto il suo arrancare arrabbiato. John ringhiò, fottuto Mycroft. Naturalmente. Un Holmes torna di prepotenza  nella sua vita e l'altro lo segue presto.

            Cazzo.

            "Ciao, John». Compiaciuto bastardo, vestito impeccabile, una patina di cortesia sopra un pozzo di antipatia glaciale. Già, Mycroft Holmes. C'era stato un tempo in cui John e Mycroft erano arrivati a stare bene insieme – anche più che bene. Erano cognati, uniti nella determinazione a proteggere quello che era l'uomo più importante per entrambi.

            John pensava che Mycroft gli dava la colpa per quanto era stato male Sherlock dopo la separazione. Aveva saputo ogni tanto attraverso Molly e Greg che il detective era diventato un delirante incubo assoluto;  non era più solo sgarbato con le persone; le riduceva energicamente alle lacrime. Aveva urlato contro Molly, pubblicamente fatto a pezzi Anderson e aveva spinto almeno quattro ufficiali all’ omicidio. E quello era stato solo il primo caso da quando John se n’era andato. A quanto pare, non si era comportato meglio nei mesi che seguirono.

            Greg l’aveva cacciato da altre scene sulle quali lo aveva invitato, e apparentemente era stato il bisogno di Sherlock per gli enigmi che l’aveva trattenuto dal non accettare nessun cliente.

            L'uomo era, a detta di tutti quelli che non erano Sherlock, un relitto assoluto.

            "Addio, Mycroft." John replicò, senza preoccuparsi di fermarsi. Se Mycroft voleva parlare con John, avrebbe dovuto prendere un maledetto appuntamento alla clinica. John potrebbe anche essere in grado di rimuovere chirurgicamente il bastone dal suo culo governativo.

            "Entri, Dr. Watson."

            "Vaffanculo".

            "Sali in macchina, John. Ora." Era il tono di un uomo che potrebbe fare in modo che accadano cose molto brutte a chi lo incrocia. Con un ringhio, il Dottore dell’esercito si gettò all’interno dell’auto di lusso e guardò attraverso gli interni in pelle il suo ex cognato.

            "Che maledetto cazzo vuoi, Mycroft?"

            Mycroft era seduto, ombrello in grembo, e osservò John con interesse clinico. Fuori dai finestrini oscurati, Londra passava in silenzio.

            Dopo alcuni minuti di tensione, Mycroft  parlò. "La prima volta che ho visto te e mio fratello insieme, attraverso le telecamere a circuito chiuso mentre indagavate sul vostro caso 'Studio in Rosa', ho avuto l'impressione che avevi un potere che non ero a mio agio che qualsiasi persona avesse. Potevi rendere migliore Sherlock ... ,o potevi renderlo peggiore di quanto sia mai stato prima. "

            John risolutamente non disse nulla.

            "Certo", Mycroft continuò quasi colloquiale, "Io non mi aspettavo che voi due vi innamoraste e vi sposaste, nonostante quello che ho detto al nostro primo colloquio. Piuttosto mi aspettavo che lui si mettesse in mostra per te e che tu lo seguissi nel pericolo e che voi due foste una disastrosamente cattiva influenza l’uno sull’altro fino a quando sarei stato chiamato a identificare un paio di cadaveri. Mi aspettavo che avresti fatto uccidere mio fratello. E la cosa non mi piaceva. "

            «Be ', non è la prima volta che ti sei sbagliato, Mycroft."

            Mycroft accettò le sue parole con un freddo facsimile di un sorriso ", infatti".

            "Conosco la mente di mio fratello, John," continuò, "So come giustifica le cose a se stesso. Mio fratello si è innamorato, vero amore, per la prima volta. E il suo amore era assolutamente ossessivo - e l’oggetto di questa ossessione eri tu. E poi voi due avete rotto e la sua animosità verso di te era assolutamente ossessiva. Non importa quale posizione occupi nella sua vita, una cosa è costante - tu, John Watson, sei la prima e l'ultima cosa alla quale pensa. Che cosa potremmo dedurre sul suo cuore? "

             "Che sta cercando disperatamente di sapere quali tasti provocano quali risposte», rispose John, i denti e i pugni serrati dolorosamente. "Perché una volta mi amava e lui è fottutamente risentito con me per non essere in grado di mantenerlo innamorato di me. Non me ne frega un cazzo, Mycroft. Non è più il mio problema".

            "Eppure, nel momento in cui è stato chiaro che non era a conoscenza della piuttosto spettacolare sequenza di litigi che voi due avete avuto, sei subito tornato nel suo letto." Lui roteò gli occhi, "barella, piuttosto. Che è una catena molto circolare di eventi, date le circostanze ".

            John cercò il volto di Mycroft come la realizzazione spuntò e il terrore si riunì nel suo stomaco come il piombo, "vuoi dirglielo."

            Mycroft non batté ciglio, "sì".

            John inghiottì il doloroso grumo come carta vetrata nella parte posteriore della gola, "Che cosa stai aspettando, allora?"

            Il maggiore degli Holmes sospirò e non era il sospiro condiscendente di un uomo che viveva in un mondo di pesci rossi. Era il sospiro di un uomo che era stanco e logorato e preoccupato.

            "Sherlock ti ama più di ogni altra cosa al mondo. Ti ama più di quello che sembra comprendere. Ti ama così tanto, che quasi ha distrutto entrambi. E questo anche prima che si svegliasse senza memoria." Si sporse appena in avanti, le dita che stringevano il manico del suo onnipresente ombrello, "Come ti aspetti che gli dica che hai cercato di ucciderlo? "

***

 
Blog Personale del Dr. John H Watson

"Cena di Anniversario"

Come molti di voi sanno, oggi ricorre il quarto anniversario di matrimonio mio e di Sherlock. Questa mattina, mi sono svegliato e l’ho trovato a cucinare! Prima di eccitarti troppo, o cominciare a chiederti se gli Ultracorpi ci hanno invaso, devo specificare che Sherlock non stava effettivamente cucinando qualcosa di adatto per il consumo umano.

In realtà, stava testando un’ipotesi che gli si era presentata durante la visione di un episodio di questo show americano, Breaking Bad.

"Per un caso, John!" Aveva urlato come avevo prontamente perso la calma e lo avevo trascinato giù all’appartamento della signora Hudson così che potessi ripulire la metanfetamina cotta a metà dalla mia cucina. E questi erano solo i primi 20 minuti della mia giornata ....
 
 
            Il resto del post sul blog era su John che descriveva un caso in cui lui e Sherlock avevano inseguito un uomo che stava uccidendo la gente cucinando deliberatamente droghe cattive e vendendole. Entro la fine del post, erano seduti in un ristorante cinese, coperti di fango e un po' di sangue, e si godevano quella che, per loro, era una cena di anniversario assolutamente perfetta.

            Se Sherlock non avesse mai incontrato i due uomini in questo post del blog, sarebbe ancora stato in grado di dire quanto fossero stati assurdamente innamorati. Questo fece torcere dolorosamente qualcosa dentro di lui. Passò alla voce successiva.

            Era seduto sul pavimento della sua camera da letto, computer aperto sulle ginocchia piegate, e seguiva i casi della "Coppia di Consulenti", come i lettori avevano preso a chiamarli, e non aveva idea di come due persone come queste assolutamente ossessionate l’una con l'altra avevano potuto finire rotte come erano loro.

            Sherlock aprì la terzultima voce:

 
"Comprensione per il Diavolo"

Ho incontrato l’ex di Sherlock la scorsa notte. Abbiamo preso un caso che lui si è rifiutato di spiegarmi prima che lasciassimo l'appartamento (grande cambiamento, lì)  quando mi sono trovato in un laboratorio di chimica universitario in piedi tra Sherlock e un uomo che mi guardava come se fossi l'uomo in piedi tra lui e Sherlock.

Ho promesso che non avrei messo il suo nome nel blog, e  onorerò la promessa. Non so se chiamarlo "quel viscido fottuto idiota" sia molto più lungo di quanto sia il suo vero nome. Così lo chiamerò solo Chem [1] (perché è dannatamente tossico), e spero che andrà abbastanza bene per Sua Pomposità [2].

Chem, a quanto pare, era l’insegnante di Sherlock all’Università. Come ogni persona di buon senso, Chem si era reso conto che Sherlock era brillante e folle e sorprendente, e apparentemente il sentimento un tempo era ricambiato. Un tempo. A quanto pare è finita male. A quanto pare, Sherlock aveva chiuso la storia. E a quanto pare Chem non era esattamente d'accordo con la sua decisione.

Chem non ne ha fatto un segreto più di tanto che gli stavo antipatico. Che, okay, ricevi il benservito da un uomo come Sherlock e poi scopri 20 anni dopo che è andato a sposare qualche del tutto medio Dottore dell’Esercito e Medico Generico e la Grande Londra legge le nostre avventure su questo blog. Un po’ un calcio nel tuo ego. Lui in realtà ha detto a Sherlock di lasciarmi. Proprio di fronte a me! Sherlock non mi ha permesso di colpirlo.

Comunque, Chem aveva uno stalker. La differenza tra l'ossessione di Chem per mio marito e l'ossessione del suo molestatore per lui era che uno di questi uomini era raccapricciante, prepotente, vagamente minaccioso, profondamente fastidioso e un completo stronzo. L'altro, naturalmente, era uno stalker.

Chem reclutò Sherlock e me per aiutarlo a scoprire l'identità del suo ammiratore e fermarlo prima che le cose sfuggissero troppo di mano. Sherlock ha fatto la sua cosa alla Sherlock; era una forza inarrestabile di deduzioni a raffica e mi ha trascinato nella sua scia attraverso quello che sembrava l'intero maledetto campus. Non mi importava, lui era magnifico.

Voglio pensare che l’alzare il suo gioco fosse tutto per me, ma penso che si sentisse insicuro circa il suo vecchio… amico (questo è esattamente come Wilkes. Un altro stronzo) e penso che volesse essere super sorprendente.

Abbiamo finito per risolvere il caso dello Stalker di Chem. Un ragazzo in una delle sue classi avanzate che aveva deciso che voleva essere – ehm -"il primo della classe" di Chem. Chem aveva respinto le sue avances (chi dice che la gente non può cambiare?), e il ragazzo non l'aveva presa bene.

Sherlock è rimasto deluso di quanto sensazionalmente ovvio era stato e io ho i miei sospetti. Chem è un uomo molto intelligente; Io non credo che lui avesse bisogno dell’Unico Consulente Investigativo al Mondo per questo ma che piuttosto volesse ristabilire il contatto con Sherlock.

Rimpiango profondamente di non averlo preso a pugni.

Le cose che io (evito di fare) faccio (sto facendo) per amore.
 
 

            Sherlock chiuse il suo computer portatile con dita tremanti. La sua pelle era troppo stretta e non era sicuro se fosse più in preda al panico o arrabbiato.

            Stefan James.

Stefan James era stato un brutto momento nel passato di Sherlock. Un momento molto brutto. Il tipo di brutto momento che avrebbe spiegato più della vita di Stefan se John l’avesse saputo. Non era affetto quello che Stefan aveva provato per lui, sicuramente non era mai stato amore. Era stato senso di proprietà puro e semplice. Stefan aveva posseduto Sherlock, cuore e anima. Prima di Stefan, nessuno a scuola (o dovunque, in realtà) aveva mai mostrato a Sherlock un minimo di attenzione positiva. E poi un bell’insegnante di soli nove anni più di lui lo aveva chiamato incredibile e Sherlock era stata creta nelle sue mani.

            Sherlock cercò di immaginare come John doveva essersi sentito, sapendo che era l'ineguagliabile amore della vita di Sherlock e sapendo che la prima volta in cui il detective era mai stato innamorato, era stato per qualcuno come Stefan James.

            Nessuna meraviglia che John fosse arrabbiato.

             
*

           Will ,[3] l'email diceva,  è passato tanto tempo. So che richiamare una vecchia fiamma in aiuto è un po’ un cliché, ma sei sempre stato il mio migliore e più brillante alunno. E penso che questo potrebbe essere fuori dalla mia portata. Potrei usufruire del tuo aiuto prima che le cose diventino ... beh, prima che le cose diventino. Sai dove trovarmi, dato che non è cambiato nulla.
Nulla.
Spero di vederti in ​​giornata,
Stef.

            Ci volle un attimo per Sherlock Holmes per passare dall'essere un trentottenne, di successo, sposato e felice Consulente Investigativo ad essere William; un magro, miserabile, arrabbiato diciannovenne, studente universitario, ossessionato con il suo professore di Chimica.

            Ci volle un attimo per le ferite mai-del tutto-guarite a riaprirsi con uno squarcio, crude e fresche e dolorose come quando il suo giovane-sé si allontanò dal primo e più distruttivo rapporto che avesse mai avuto. Stefan James era stata la cosa più dolorosa che fosse mai accaduta a William Sherlock Scott Holmes.

            William non era esistito per nessuno se non per Stefan. L'insegnante si era rifiutato di chiamarlo con il suo nome preferito, e aveva smesso di mettere voti ai compiti presentati da Sherlock. A modo suo, Stefan James aveva scolpito il suo molto personale pezzo del ragazzo e l’aveva modellato a suo piacimento. Aveva sussurrato il nome lungo la pelle del ragazzo e glielo aveva fatto ripetere ancora e ancora fino a quando Sherlock non aveva potuto fare altro che spegnersi lentamente.

            Allontanarsi da Stefan era stata la cosa più difficile che Sherlock avesse mai fatto, e gli era quasi costata la vita.  

            Sherlock non aveva pensato a Stefan James per quasi 20 anni. Non poteva sopportare di farlo, per paura che l’artiglio del rimpianto si facesse strada nel suo cuore. Aveva amato Stefan così tanto, era stato un veleno. Ne aveva preso ogni oncia per andarsene. Aveva amato il suo maestro nel modo in cui aveva amato la pillola del tassista - qualcosa di tossico e intelligente e incomprensibile.

            E proprio come la pillola, c'era stata  una mano ferma per salvarlo. Una mano ferma che atterrò sulla spalla di Sherlock e strofinò via il rimpianto. Piccole dita, unghie smussate, capelli chiari, palme callose, tocco delicato.

Mano da dottore.

Mano da soldato.

Mano di John.

            "Stai bene, amore?" Preoccupazione. Affetto. Adorazione pigra che veniva più duramente dopo lunghe notti senza casi in cui Sherlock dirigeva l'energia frenetica delle sue deduzioni su ogni centimetro del corpo di suo marito.

            Sherlock lo amava così tanto. Più allora che in qualunque altro momento perché John lo tirava indietro da ogni precipizio. Chiuse la posta elettronica, pronto a eliminare le informazioni quando, dal profondo dei file compressi nel suo hardrive interno, Sherlock ricordò l'ultima cosa in assoluto che Stefan gli aveva detto dopo che il giovane detective gli aveva detto che lo stava lasciando.

            Chi mai potrebbe amarti oltre me?

            Era lo stesso stupido, illogico scolaro ferito che aveva portato Sherlock a prendere il caso di Sebastian Wilkes più di otto anni prima. Il detective aveva voluto dimostrare che poteva, in effetti, avere amici. Che a qualcuno nel mondo piaceva davvero. Ora, voleva dimostrare che qualcuno nel mondo lo amava davvero; il vero lui con tutti i suoi difetti e fratture e follia e crudeltà. John Watson lo amava come Sherlock Holmes, non come un concetto costruito, modellato con una mano manipolativa in una vittima consenziente.

            Era stato John - contrario e senza pretese e spietato e compassionevole - che gli aveva salvato la vita. John aveva trovato un uomo per il quale le emozioni erano insopportabili e aveva abbattuto i muri che avevano reso Sherlock freddo e solo. Con risate e proiettili, John aveva salvato un uomo irrecuperabile.

            E questo era abbastanza per procedere. Stefan non lo spaventava e Stefan non era alcuna minaccia per loro. Sherlock amava John e se un vecchio conoscente voleva assumere le loro abilità come detective e medico, lui era più che disposto a prendere il caso.

            Ma questo era tutto quello che avrebbe preso da Stefan James.

            Non era più un bambino. E non era un tossicodipendente.

            "Abbiamo un caso, John." Sherlock chiuse il coperchio del suo computer e si alzò in piedi, raddrizzando la giacca prima di raggiungere il peso confortante della sua Belstaff. John, vestito in jeans scoloriti, stivali da lavoro, una maglietta e la sua vecchia giacca di pelle marrone (quella che Sherlock amava da morire perché John sembrava incredibilmente sexy con essa, ma non avrebbe mai ammesso di amare perché John l’avrebbe poi indossata tutto il tempo e avrebbe finito col sedurre e poi avrebbe litigato con Sherlock sulla sua reazione a John che seduceva), sorrise e chiese dove.

            John. Magnifico, onesto [4] Capitano Watson con i suoi espressivi occhi azzurri e labbra morbide. Quasi un decennio più tardi, Sherlock era innamorato di lui come il momento in cui si erano incontrati. Era stato onesto quando aveva detto al dottore, quella prima notte da Angelo, quando aveva detto che non era in cerca di una relazione. Non lo era stato. Ma era stato ... qualcosa. Qualcosa a cui non avrebbe potuto dare un nome se avesse provato. Come avrebbe potuto Sherlock Holmes sapere che quello che stava provando era bisogno ?

            Bisogno di John, dei suoi sorrisi e lodi e critiche e fastidio? Bisogno di impressionarlo e farlo infuriare finché morte non li separi? William Sherlock Scott Holmes non aveva mai avuto bisogno di nulla in vita sua, anche le sue dipendenze erano più una questione di intenso desiderio che di effettivo bisogno. Ma poi questo basso, sfregiato, uomo ferito era arrivato barcollando e aveva cambiato il DNA di Sherlock finché ogni molecola era stata timbrata con JHW.

            E ora Sherlock stava per portare l'unica cosa di cui aveva bisogno nella sua vita da quella persona che lo aveva quasi distrutto. E tutto per dimostrare un punto.

            Anche lui poteva vedere che cosa tremendamente stupida stava per fare. Ma John lo avrebbe mantenuto con i piedi per terra; lo avrebbe mantenuto concentrato e forte e sano. Lo avrebbe mantenuto pulito.

            Lo avrebbe mantenuto Sherlock.

           Il detective si fece strada nello spazio personale di suo marito e pizzicò la cerniera tirata a metà tra il pollice e l'indice mentre avvolgeva l’altra mano attorno alla base del collo di John e l’infilava nei suoi corti capelli biondi, "Amo questa giacca," borbottò contro le labbra dell'uomo più basso, "Non l’ho mai detto, però. Non hai nemmeno bisogno di alzare il colletto per sembrare figo."

            "Ho sempre saputo che ti piaceva questa giacca," John rispose, le mani sui fianchi di Sherlock, «ma se la indossassi tutto il tempo poi ti comporteresti come un idiota totale con chiunque osasse farmi un complimento."

            «Mi conosci troppo bene."

            "Meglio di quanto tu conosci te stesso, amore".

            Sherlock Holmes premette John Watson contro la porta chiusa del loro appartamento e lo baciò, lento e profondo mentre la sua mente correva e annaspava. Qualche profonda, oscura parte di lui ricordava labbra più piene e più solide che dominavano le sue e grandi mani che correvano brutalmente sulla superficie del suo giovane corpo. Ricordava affetto fatto di punta d’ago e obbedienza di polvere bianca. Si aggrappò alla sua ancora di salvezza e pensò alla dolce, ruvida, morte estatica.

            Il canto di sirena di Stefan James.



 

Note dell’autrice:

Il titolo del capitolo è preso da una canzone dei Falling Reverse con lo stesso nome.
Okay, ho guardato la cronologia di questa storia e l’ho iniziata più di un anno fa. In media, è come ... un capitolo ogni uno-punto-tre mesi. Il ché fa schifo e non è giusto per i miei meravigliosi lettori che sono così pazienti e così positivi nelle loro recensioni. So che è tardi per i Propositi di Capodanno, ma penso di aggiungere l’aggiornare una volta al mese (almeno) alla mia lista di cose da fare.
Il mio account Tumblr è http://viciousink3.tumblr.com/ Per favore, sentitevi liberi di seguirmi e costringermi ad aggiornare! Ho bisogno dell’occasionale calcio nel sedere per mantenermi in riga.
 
 

Note della traduttrice:

[1] Chem di solito sta per Chemistry,chimica,ma in questo caso penso si riferisca allo slang usato nel videogioco Fallout per indicare la droga. In entrambi i casi,non potevo tradurre la parola in italiano lasciando inalterato il significato,quindi l’ho lasciata invariata e ho messo la nota :)

[2] Il termine originale è His Nibs,che (che io sappia) non ha una corrispondenza in italiano. Letteralmente si traduce con Suo Pennino,che non significa nulla XD La definizione è:
Un titolo finto usato per riferirsi ad un uomo presuntuoso, soprattutto uno con una certa autorità,es:"His Nibs si aspetta che le cose siano organizzate in modo da soddisfarlo."
L’ho tradotto con Sua Pomposità,che mi sembra sia il termine più adatto al caso.

[3] Oddio,chiedo scusa,mi sono accorta solo ora che quel Will a inizio e-mail era l'abbreviazione di William!Pensavo fosse una qualche costruzione di frase col verbo volere XD Ora ho corretto,chiedo ancora scusa per la mia ottusità XD

[4] Il termine originale qui è open-faced,che significa “a faccia aperta”,”a viso aperto”,la cui definizione è “senza reticenze né simulazioni”.Nella frase non andava bene “a viso aperto”,né potevo fare giri di parole per spiegare la definizione,quindi ho optato per “onesto”,che mi sembra un adeguato sinonimo.
 
  
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