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Autore: JulsPadFoot    09/05/2014    0 recensioni
In un lampo di pura pazzia suicida il ragazzo esordì
“Sei rimasta bassa. Quanto sarai alta,un metro e mezzo?”[...] Di sicuro ora lo avrebbe fatto fuori.
[...]
“Per la cronaca non sono una nana,sono più di un metro e mezzo!” Notando il sopracciglio alzato del ragazzo,come a volerla prenderla in giro,si scaldò ancora di più.
"E tra parentesi sono cinque anni che stiamo nella stessa scuola,e ti accorgi solo ora che sono bassa? Dove sei stato con il cervello,ammesso e concesso che tu ne abbia uno,in questi ultimi anni?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                        Chapter I

La sveglia del cellulare squillò,diffondendo nell’aria una martellante musica rock. “Porca misera Sel! Spegni quell’affare,mi sta trapanando i timpani!” la voce assonnata di Beth tuonò da sotto le coperte. La rossa spense in fretta la musica,sorridendo sotto i baffi. “Conviene che ti alzi; se non fosse per me e per la mia musica spacca timpani tu arriveresti a lezione con un’ora di ritardo!” scese dal letto,rischiando di inciampare nelle sue stesse pantofole. Borbottando maledizioni contro la sua roba si diresse in bagno a vestirsi; quell’anno aveva dovuto far cambiare la propria divisa,poiché era parecchio cresciuta,purtroppo non in altezza,e quella che aveva ordinato le stava a malapena. Indossò la gonna a scacchi,camicetta e maglioncino,tutto sui toni del verde; si guardò allo specchio e arricciò il naso. “Sembro un maledettissimo elfo,come ogni anno!” pensò tra sé. Non si prese neanche la briga di legarsi i capelli,non avrebbe risolto nulla. Quando uscì dal bagno notò che la sua migliore amica stava ancora deambulando per la stanza,come se si fosse appena ripresa da una sbronza; non appena la notò le si dipinse in volto un sorriso dolce.
“Bentornato piccolo elfo! Per quante tu ne possa dire,sai che rimango del parere che tu sia bellissima!”
“Ti prego Beth,non cominciare! Se fosse per me tingerei i capelli seduta stante; mi ferma il solo fatto che andrei incontro all’ira funesta tua,di Hyperion e di mia madre!” nel dire queste cose la rossa stava sistemando la sua borsa, riempiendola di libri,quaderni,fogli e foglietti. “Scendo a fare colazione,ti aspetto giù!” le scoccò un bacio sulla guancia e uscì di corsa. Salutò alcune ragazze che incrociò all’uscita del dormitorio e si diresse verso la Sala da Pranzo.
Seduti al loro solito posto trovò Hyperion e Justin,quest’ultimo intento a riempirsi lo stomaco di cibo. “Buongiorno Sel! Dove hai lasciato quella perdigiorno di Elizabeth?” 
Hyperion si era alzato e le aveva lasciato un bacio sulla fronte,come faceva ogni mattina da cinque anni. Mentre Selene prendeva posto,regalando un sorriso ad entrambi i suoi amici,ripensò a quei primi giorni di scuola in cui incontrò i suoi due migliori amici.

Era piccola,sola e impaurita: si chiedeva perché i genitori avessero deciso di mandarla in un collegio come quello,lontana da casa per mesi. Non poteva frequentare una scuola pubblica come tutti,tornando a casa il pomeriggio e ricominciando tutto il giorno dopo? La sera prima era riuscita a non farsi notare e a starsene per tutta la cena rintanata in un angolino,ma quella mattina sarebbe stato diverso: le lezioni sarebbero iniziate,così come le interrogazioni e gli inevitabili scontri-incontri con i suoi compagni. Non era mai stata tanto socievole,si limitava sempre a qualche chiacchiera durante l’intervallo o tra una lezione e l’altra,ma non si può dire che lei avesse mai avuto una migliore amica,nonostante i suoi 15 anni. Aveva indossato orgogliosa la sua divisa,senza pensare a quanto i ragazzi in quell’età sanno essere cattivi e dispettosi. Dovette fare i conti con la realtà durante l’ora di Geografia,quando una ragazzina del primo anno,probabilmente sperando di fare colpo,le fece notare sgarbatamente la sua somiglianza con un elfo. Da quella battuta ne scaturirono altre una dietro l’altra,per un’intera settimana. Solo due ragazzi avevano preso le sue difese,in un Sabato pomeriggio,quando ormai al limite della sopportazione la povera rossa era crollata in una crisi di pianto nel bel mezzo del giardino. “E’ meglio che tutti voi vi leviate di torno,se non volete che vi prenda a calci io.”A parlare era stato uno dei due,quello moro. L’altro,quello castano,le aveva allungato un fazzoletto bianco candido,con le iniziali J.F, e le sorrideva. “Ti va di andare nelle cucine a chiedere un thè?” le chiese il moro. La piccola annuì impercettibilmente,con gli occhi spalancati e rossi per il pianto. “Io sono Hyperion e lui è Justin”indicò il ragazzo castano alla sua sinistra.
“Io..”tirò su con il naso “Io sono Selene”
“Bene Selene” iniziò il castano,Justin. “Non penso che tu debba farti prendere in giro così,perché non reagisci la prossima volta?”
La ragazza si asciugò le ultime lacrime che le rigavano il viso,e alzò il mento,cercando di riprendere contegno perduto. Aveva ragione,era sempre stata in grado di badare a se stessa e voleva dimostrare ai suoi genitori che nonostante l’avessero mandata via da casa,lei sapeva vivere anche senza di loro. “Hai ragione,”disse “La prossima volta lo farò”

E lo aveva fatto,procurando una frattura al setto nasale ad un tizio del primo anno, e sorbendosi una settimana di punizione. Da quella volta nessuno osava più prendersi gioco di lei,tranne quello stesso ragazzo al quale aveva rotto il naso, e in compenso lei,Justin e Hyperion erano diventati inseparabili.

                                                                                                                    ***

Aveva varcato la soglia della sala con uno sguardo annoiato e sprezzante,maledicendo ogni secondo la sua naturale bellezza e il suo fascino,che attiravano orde di ragazzine urlanti. Prese posto e si versò del caffè nero; i suoi occhi non si soffermavano mai più di due secondi su qualcuno ma una risata cristallina attirò la sua attenzione. Tre figure si erano alzate dal tavolo e stavano procedendo verso la porta,probabilmente verso la prima ora di lezione: in mezzo a due ragazzi si ergeva,nonostante l’altezza ridotta,la figura di una ragazza sui 18 o 19 anni che camminava a passo svelto,con sguardo fiero. E come succede nei cartoni animati,nella mente di Eltanin si accese una lampadina: era lei! La tizia dai capelli rossi che lo fissava la sera prima,era la stessa che anni fa gli aveva rotto il naso! Era la Brown,dannazione! Non aveva mai fatto caso né ai suoi occhi né tanto meno al suo viso,e senza quella divisa che la faceva sembrare un elfo non  l’aveva proprio riconosciuta. Pensandoci in effetti,alla sua destra e sinistra si trovavano le sue due guardie del corpo: Parker e Flynn gli davano davvero sui nervi,erano cinque anni che li sopportava a malapena. D’altra parte la Brown gli aveva rifilato una bella operazione al naso e lui gliel’aveva fatta pagare,tormentandola per tre anni. Gli ultimi due anni di Gray erano stati un completo disastro,sul fronte privato,e da quel momento niente lo aveva più interessato,all’infuori di Parker e Flynn,e di conseguenza si era quasi dimenticato chi lei fosse. Ma in quei tre anni non aveva affatto dato tregua alla rossa, allora perché diavolo ieri lo stava fissando in quel modo? 
Un moto di irritazione gli salì dallo stomaco e gli occhi si ridussero a due fessure,mentre i tre varcavano la soglia e sparivano dietro l’angolo; quell’insulso elfo lo aveva tenuto sveglio per tutta la notte e di certo lui non era uno che si preoccupava di cosa pensassero gli altri. “Ehy Bello Addormentato,chi stai fissando?” Un ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi si era seduto dall’altro lato del tavolo,e sventolava la mano per richiamare l’attenzione dell’amico.
“Cole.” Lo salutò il biondo “Parker e Flynn sono di nuovo in circolazione” Gli occhi verdi del moro ruotarono verso l’altro,per poi tornare a posarsi su quelli grigi dell’amico di fronte a lui. “Non alzare gli occhi al cielo con me Hyde! Sono già parecchio irritato di prima mattina: quel piccolo elfo della Brown non mi ha fatto chiudere occhio. Proprio ieri sera doveva mettersi a fissarmi!” Eltanin mandò giù un altro po’ di caffè,mentre l’amico moro lo fissava a sua volta,incredulo.
 “Momento momento momento! Perché ti interessa tanto se la Brown ti fissava,addirittura da perdere il sonno? Non ti è mai importato di nulla Gray,che ti succede?”
“Mi succede che non sopporto quando qualcuno mi fissa,come stai facendo tu ora Cole! E visto che questa mattina sono parecchio scontroso,andrò a sfogarmi sulle due guardie del corpo della rossa,con permesso.” Il biondo si alzò dal tavolo,lisciandosi i pantaloni verdi della divisa e si diresse a passo svelto verso l’uscita,lasciando l’amico in un misto tra l’incredulo e il divertito. “Ah Gray,chissà se l’impertinenza della rossa non ti faccia dimenticare questi due anni.”

  
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