Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Jeenina    25/07/2008    1 recensioni
Bella è diventata vampiro, e dopo aver trascorso alcuni anni in Alaska con Edward, ed aver imparato a cibarsi di sangue di animali, torna a Forks dal padre alla ricerca della vita umana. Al suo ritorno Jacob Black ancora non è tornato dopo essere fuggito poco tempo prima il matrimonio celebrato fra i due vampiri... e Bella ed Edward hanno il compito di cercarlo e portarlo nuovamente a La Push pima che il padre Billy muoia per la perdita del figlio.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo Due
Uno spiazzo di vita



La Volvo grigia segnava i 90 kilometri orari quando Edward sterzò lungo una strada poco abitata a New York.
L'idea di ricominciare dai centri più popolati solo per verificare che Jacob non avesse scelto di mimetizzarsi fra i suoi simili, perché di certo non era del tutto umano, qualcosa di nuovo, diverso, forte, e pericoloso.
Il finestrino dalla parte del passeggero venne aperto e Bella si affaccio; il vento le scompigliava i capelli ma il freddo non le pungeva il volto e fra questo che dolcemente la accarezzava solo un odore desiderava captare senza risultato. "Il cane non c'è!" lo chiamava così anche lei adesso che sentiva l'odore, che da umana apprezzava per poi guardare Edward che come risposta annuì alla moglie.
Il viaggio in macchina durò alcune ore e una leggere musica venne accesa a cullare quei due mentre lo sguardo di Bella era in parte affranto da un totale senza di colpa, non perso nella sua trasformazione da umana a qualcosa di nuovo ed oltre la morte, e le fece dure un unica frase quasi sussurrata. " E' colpa mia, come sempre... è solo colpa mia" un singhiozzo al seguito ed una lacrima subito dopo a rigarle il volto bianco e diafano da vampira, e la mano di Edward ad accarezzarla ed asciugarle quell'unica lacrima che ora la rigava prima delle altre, che entrambi sapevano, sarebbero presto giunte. "No amore mio, no mia adorata non piangere..." un sospiro quasi disperato dalle labbra di lui mentre il volto si voltava verso di lei trascurando con cura la guida senza però perder mai il senso della strada od altro. E, Bella da quel contatto semplice ne trasse quell'amore e quel conforto semplice che bastarono a calmarla un poco, una gioia semplice nel sapere che ciò che desiderava da sempre il suo amore la stava ancora una volta ridestando da quelle tenebre in cui la sua mente osava tuffarsi a ritmi irregolari ma frequenti. Quindi ad Edward sorride, portandosi poi con le labbra alle sue, freddo su ghiaccio, ma amore, così ardente che quelle due labbra freddissime potevano quasi prender fuoco di passione. "Sì, scusami " poi di nuovo silenzio e come se potessero continuare la loro discussione in pace fra silenti sussurri così veloci che avvolte nemmeno fra loro si rendevano comprensibili.
La macchina continuò a muoversi mentre sempre più i due si avvicinavano all'Hotel che Edward prima della partenza aveva contattato per riferire che una copia di giovani sposi desideravano una stanza in settimana... ed ad accoglierli alla destinazione, un enorme cancello aperto, fronteggiato da salici piangenti, ciliegi fioriti di quel rosa confetto e rosso fuoco il frutto a tratti maturo a tratti acerbo che si presentava fra la fioritura. Poi, meli, peri, ed oltre quel giardino curato e quel vialetto di ghiaia, un orto estremamente curato, si poteva sentire l'odore di erba appena tagliata, rumori di animali non visibili, forse in qualche stalla dietro all'edificio enorme che ci avrebbe ospitati insieme a mille altri.
Un posto così bello al centro della popolazione e del commercio...
Scesero dalla macchina ancora prima che il portiere potesse giungere e far strada ai nuovi sposini, ed i due vampiri subito si presentarono alla reception dell'hotel. Nessun bagaglio con loro se non una piccola borsa di Bella che avrebbe contenuto l'indispensabile per non annoiarsi nei due giorni... e qualcosa di nascosto dentro la macchina per non dover patir la fame mentre avrebbero proseguito le ricerche in città, una scorta, piccolissima per evitare che sarebbe andata a male. "Buon giorno" entrambi sorridenti si presentarono, "buon giorno a voi" risposta di rimando dall'uomo che già prendeva i registri per far firmare chi di dovere per dar in acconto ogni comodità i due avessero da richiedere.
"Vorremmo una stanza, la numero 6 se possibile " Edward come se avesse già potuto visitare l'Hotel con esattezza sapeva dove si sarebbe trovata la stanza rivolta al boschetto interno all'Hotel stesso per poter osservare meglio ogni movimento.
"Ma certo firmate qui ed ecco la chiave" non se lo fece ripetere due volte il signor Cullen che firma subito nel rigo vicino alla scritta numero sei e quindi sorridendo porse di novo la penna usata per la firma ed i due vennero scortati alla stanza con l'ascensore... verso il piano attico il più costoso, ma Edward ad ogni cosa che Bella osava dirle diceva solo "Oh suvvia, ho una vita intera davanti e tantissimi soldi, fammeli godere" e semplicemente con quelle parole riusciva a metterla a tacere. Osservarono la stanza, ricca, ed addobbata in ogni misero dettaglio, bella, sul colore miele del colore degli stessi occhi del marito amato...
Ci sistemammo per i tre brevi giorni da passare lì. Non un giorno di più, eravamo abbastanza veloci da poter perlustrare ogni luogo - dove speravamo (o almeno speravo!) di trovare qualche traccia di Jake. Edward si era accomodato sulla poltrona, e nonostante per me si fosse aperto un nuovo mondo davanti ai miei occhi - non riuscivo ancora a non rimaner stupita da tanta magnificenza -, Edward stava lì seduto, fermo come una bella statua da ammirare e mi guardava silenzioso. Mi scrutava con un filo di sorriso sulle labbra, tentando di non ridere per la mia espressione.
"Sei bellissima amore mio" mi sussurrò velocemente con quella nota dolce di ogni sua parola.
Sentii i muscoli rilassarsi a quelle parole, fino a quel momento non mi ero accorta di quanto fossi tesa - per tutto il viaggio non avevo fatto altro che pensare a Jacob. Con un passo elegante, quasi danzante lo raggiunsi e mi lasciai andare in braccio a lui, lasciandomi cullare dalla sua dolce ninna nanna, quella che tempo prima aveva scritto solo per me.
Il sole era alto in cielo e un filo di luce filtrava dalle tende scure.
"Hai pensato a tutto" sorrisi guardando le tende, e l'arredamento raffinato.
"Se aspettavo che scegliessi tu.." disse sarcastico, mentre mi passava una mano sulla schiena accarezzandola e lasciando in me un leggero brivido che mi infondeva sicurezza - nonostante non fossi più quella di una volta -. Notando che non ribattevo, Edward mi guardò preoccupato e ricambiai lo sguardo e un sospiro scivolò via così - involontariamente avevo trattenuto il respiro - e i suoi occhi dorati continuarono in silenzio a leggermi, anche se non potevano.
Mi alzai per sfuggire a quella lettura del pensiero - impossibile - e scrutai dalla finestra la vegetazione verde, i roseti che prevalevano nel giardino, una grande fontana la cui acqua usciva da due angioletti, la gente che passeggiava tranquilla e chi stava seduto nei prati poco prima dell'orto.
Involontariamente tornai a pensare a Jacob, al male che gli avevo fatto e che la causa della sua scomparsa ero soltanto io.
"Dopo il tramonto" mi sussurrò Edward - che si era alzato nel frattempo - accingendomi con le braccia lungo la vita. Osservavo la nostra pelle bianca brillare ai flebili raggi del sole che riuscivano a penetrare oltre le tende scure. L'accarezzai disegnando con le dita dei cerchi, e mi lasciai andare a quel contatto freddo della sua pelle. "Vorrei poter andare, adesso" mormorai insoddisfatta, mentre mi voltavo leggermente per vedere la sua espressione che come sempre era indecifrabile.
"Sai che non possiamo" il suo tono era risoluto, non ammetteva obiezioni.. e mi limitai al silenzio, sapendo in cuor mio che al crepuscolo sarebbero partite le ricerche per trovare il mio sole scomparso.
Più tardi.
Seduta su un divanetto mi guardavo con aria assorta intorno, un poco annoiata. Edward aveva deciso di andare a dar un'occhiata alla doccia - il che significava che aveva voglia di fare una bella doccia calda.
Accigliata, infastidita dalla lunga attesa mi decisi, ormai mancava un'ora al tramonto e non potevo aspettare un momento di più. Presi la giacca e uscii, consapevole del fatto che Edward non avrebbe ammesso quell'uscita improvvisa - e per giunta senza un minimo di spiegazione -, attraversai il corridoio raggiungendo velocemente la porta dell'ascensore che si stava richiudendo. E l'attraversai quasi per un pelo, la porta si richiuse alle mie spalle.








--------------------------------------------------------
Ed ecco il secondo capitolo della piccola storia sul seguito di Eclipse come io e l'amica con cui scrivo questa storiella si immagina. Buona lettura ragazzi e ragazze e ringrazio Giulia per la recensione del primo capitolo.. ecco il secondo ^^
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Jeenina