Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Dragone97    10/05/2014    3 recensioni
Per il primo capitolo di questa storia ho voluto parlare di Brutus e di cosa egli ha provato durante la sua partecipazione ai giochi. L’arena quell’anno era un vulcano attivo e lui e l’altro tributo rimasto, un ragazzino sopravvissuto soltanto nascondendosi, si trovano nella sua bocca per lo scontro finale, che avrà per lui conseguenze che non avrebbe mai potuto immaginare.
Per il secondo capitolo Brutus e Mags sono due mentori che assistono agli Hunger Games per sostenere il loro tributi e che inizieranno una discussione molto importante per la vita di entrambi...
Storia partecipante al primo turno del contest "1 su 24 ce la fa" indetto sul forum da ManuFury
Storia partecipante al terzo turno del contest "1 su 24 ce la fa" indetto sul forum da ManuFury
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brutus, Mags, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Dico solo la verità. – Interloquì l’uomo. – Al mondo esistono due tipi di persone: i favoriti e le vittime. –
-No, non è così. – Rispose l’anziana.
-Certo che sì! In questo i giochi riprendono la realtà. Negalo pure, ma è così. -
-Brutus, mi spiace dirtelo, ma non hai capito nulla degli Hunger Games. – disse Mags con un’espressione compassionevole dipinta sul volto.
L’uomo provò a rispondere a questa affermazione, tuttavia la sua attenzione venne attirata dallo schermo televisivo in cui veniva mostrata una ragazza in un deserto che scappava da una tremenda tempesta di sabbia.
-Cosa succede? – chiese.
-Non evitare l’argomento, ragazzo mio, comunque immagino che gli strateghi abbiano deciso che la situazione si stia rivelando troppo noiosa e pertanto, hanno deciso di prendere i provvedimenti “necessari”. -
-Chi è la ragazza? – chiese Brutus.
-Si chiama Ebony Lumberjack e viene dal Distretto sette, dovresti saperlo. – disse lei lanciandogli un’occhiataccia.
-Non posso ricordarli tutti. – rispose lui scrollando le spalle.
La ragazza cadde.
-Io ricordo i nomi di tutti i ragazzi dalla mia edizione in poi.
La sabbia avanzava.
Brutus rimase in silenzio per alcuni secondi a guardare lo schermo. –Perché lo fai? A che serve? In fondo sono morti.
La ragazza non riuscì ad alzarsi.
Mags lo guardò di nuovo con compassione. – A volte mi chiedo chi sia la vera vittima… -
La ragazza urlò mentre veniva travolta dalla sabbia.
-Cosa vorresti insinuare? – Ringhiò lui.
-Non ti scaldare... - Mags si interruppe sentendo il colpo di cannone. – Sono rimasti in sette. –
-Ottima notizia! – Esultò Brutus. –Ora rispondi. –
-Non darmi ordini. – Rispose lei.
-Non ti sto ordinando nulla: ti sto chiedendo di finire la frase. –
Mags sospirò. – Stavo solo riflettendo ad alta voce. –
-E su cosa riflettevi? –
-Su quello che hai detto, caro Brutus. –
-Non chiamarmi caro. –
-Come vuoi. –
Brutus cominciava a non sopportare più quella vecchia.
- Se hai qualcosa da dire su di me, fallo. -
-Se ci tieni proprio: penso che la più grande vittima dei giochi sia tu. –
Brutus scoppiò a ridere. – Io sono vivo, Mags, non posso essere una vittima. –
-Nel tuo distretto considerate gli Hunger Games una benedizione: come puoi non essere una vittima ?
 
Brutus rimase in silenzio. Poi disse –Questo non è del tutto vero. Noi semplicemente lasciamo che a combatterli siano delle persone preparate che lo desiderino realmente perchè non vogliamo che siano danneggiati degli innocenti. –
-Non puoi desiderare di partecipare agli Hunger Games. –
-Certo che sì… io lo ho desiderato per tutta la vita. – Rispose Brutus sorridendo.
-Oppure credevi di desiderarlo. – Rispose Mags senza sorridere.
-Non è la stessa cosa? E comunque lo fate anche voi al quattro! – Sbraitò Brutus.
-Da noi lo fa una piccola minoranza e non dico che sia giusto. – Rispose Mags.
-Come no! –
Brutus si girò verso lo schermo e vide un immenso ibrido-scorpione verde acido sbucare dalla sabbia e aggredire due tributi.
-Sono Daisy Williamson del Distretto dieci e Cornelius Stone del Distretto dodici! Erano i più giovani in gara… poveri ragazzi-
-Tecnicamente se loro muoiono le possibilità di vittoria dei nostri tributi aumentano. -
-Questa non è una buona ragione per gioire della morte di qualcuno. –Rispose Mags.
Brutus sbuffò: decisamente non sopportava più quella vecchia. – Beh, critichi il mio distretto ma con il nostro sistema non mandiamo al macello dodicenni senza alcuna possibilità di vittoria. -
-Già come quel ragazzino della tua edizione… come si chiamava? –
Brutus saltò dalla sedia. – Perché ti interessa? –
-Iniziava con la “H”? Quello che hai gettato nella lava… –
-Si chiamava Hector. – Rispose.
-Allora qualche nome te lo ricordi. –
-Solo quelli importanti. – Sentenziò.
-Mags posso farti una domanda personale? – Chiese Brutus.
-Certo. – Rispose la donna.
-Come hai fatto a vincere gli Hunger Games? –
La donna resto in silenzio alcuni secondi, mentre lo scorpione decapitava il ragazzo del dodici.
- È una brutta storia… -
-Come quella di tutti noi. – Rispose Brutus in tono grave.
Lo scorpione colpì la ragazza del dieci con il suo pungiglione velenoso: erano rimasti cinque tributi.
-In effetti, hai ragione. – Sospirò Mags. –Ma credimi non è un racconto particolarmente avvincente. –
-Due secondi fa hai detto che è un brutta storia, quindi qualcosa di avvincente ci dovrà pur essere. –
-Su questo ti sbagli di grosso. –
-Vedremo: sarò io a decidere. –
-Non c’è molto da dire… la mia è stata l’edizione più breve della storia. –
Mags si interruppe, quando si accorse che l’alleanza dei favoriti, composta unicamente dai tributi del due e del quattro, era stata attaccata da un branco di ibridi-sciacallo.
I tributi di Brutus erano Maria Sullivan e Marcus Hammond, due diciottenni forti e ben allenati, mentre Mags aveva dalla sua parte Cora Mare e James Fisher, due sedicenni abili nel combattimento.
-Ci vuole ben altro per mettere nel sacco i miei ragazzi! –Urlò Brutus.
Fu uno scontro di proporzione epiche: i favoriti combatterono come leoni e riuscirono a uccidere la stragrande maggioranza degli sciacalli, ma non poteva durare a lungo e, infatti, James del Distretto quattro venne sbranato da una delle bestie.
Per vendicarlo Cora lanciò un tridente contro una delle bestie uccidendola.
-Che sfortuna… - commentò Mags. –
-Ne hai ancora un’altra… non sei messa così male. – Tentò il vincitore di risollevarle il morale.
-Non è questo! - rispose Mags indignata. - Avevo promesso alla sua famiglia che lo avrei riportato a casa. –
-La ragazza ne è al corrente? -
-No, ho promesso la stessa cosa anche alla sua di famiglia. –
-Questo non ha senso… ci può essere un solo vincitore. –
-Lo so… ma io faccio il possibile perché i miei ragazzi sopravvivano. –
-Anch’io se per questo. –
-Ne sono certa. -
-Chi è rimasto oltre ai nostri tributi? -
-Aurelia Thunder del Distretto sei, si è nascosta non lontano dalla Cornucopia. –
-Non credo che sarà un problema, quindi puoi raccontarmi la tua storia.  – rise Brutus.
-D’accordo. – sospirò Mags. –Come ti ho già detto fu l’edizione più breve che la storia ricordi: morirono tutti nel bagno di sangue iniziale. -
-Sul serio? – chiese Brutus sorpreso.
-L’arena quell’anno era una specie di centrale nucleare abbandonata e la cornucopia era situata nel reattore. Praticamente era stata programmata per esplodere dopo quindici minuti da quando il primo tributo fosse uscito dalla stanza con lo scopo di eliminare tutti coloro che vi avessero indugiato troppo. –
-Non ne vedo il senso. –
-Al tempo non c’era l’idea dei favoriti che abbiamo noi oggi, in pratica si considerava “favorito” chi restava alla Cornucopia per prendere più oggetti. Ma a Capitol avevano deciso di dare una lezione ai distretti… credo che lo scopo fosse dimostrare che anche i più forti soccombono davanti al loro potere. -
-E quindi? –
-Io non combattei: non volevo diventare una marionetta nelle mani della capitale. Lo avevo già deciso durante la ribellione anche se ero molto piccola. Tu non c’eri e non hai idea di come sia stata terribile e credimi non perdonerò mai quello che ci hanno fatto. Ma sto divagando: in pratica fuggì subito e uscì dalla stanza così quindici minuti dopo, quando erano rimasti in vita solo una manciata di tributi, il reattore esplose, loro morirono tutti e io vinsi i giochi. –
-Immagino che non sia stata un’edizione molto popolare… - Mormorò Brutus con una nota di disprezzo nella voce: fino a quel momento aveva sempre creduto che la donna fosse una guerriera… certo completamente pazza, ma pur sempre una guerriera.
-Esattamente e pertanto il presidente Black decise di far fucilare il capo stratega Godwin. – Rispose la donna in tono freddo.
Brutus rimase in silenzio per alcuni minuti a riflettere.
-Comunque Brutus sono davvero dispiaciuta per quello che sta per accadere. – Disse Mags improvvisamente.
-Cosa stai dicendo? –
-Mi riferisco alla mina, ovviamente. – Disse lei in tono calmo.
-Come scusa? –
All’inizio Brutus era convinto che la vecchia fosse completamente impazzita, ma poi capì quando Maria calpestò una trappola che la fece saltare in aria.
-Come facevi a sapere che sarebbe successo? –
-Ho visto tutti i giochi dalla prima edizione… dopo un po’ ci fai l’occhio. –
Brutus era veramente colpito.
-Ma allora perché non insegni ai tuoi tributi ad evitarle? –
-E chi ti ha detto che io non lo faccia già? –
-Immagino che non mi dirai come si fa ad evitarle… -
-Temo proprio di no. –
-Tieniti pure i tuoi segreti per te. – E mentalmente aggiunse –tanto noi del due non abbiamo bisogno di sotterfugi per vincere.
-Ora sono rimasti tre tributi… cosa pensi che succederà? –
-Che i due peggiori moriranno? –
-Esattamente caro Brutus… ovviamente temo che la mia Cora e il tuo Marcus saranno costretti a rompere l’alleanza anche se penso che sarà lui a scioglierla. –
E ancora una volta Mags indovinò: Marcus si scagliò contro Cora, ma la ragazza fu più veloce e lo colpi con il suo fidato tridente.
-Come ti ho detto: mi dispiace molto. –
Brutus tirò un pugno sul tavolo e imprecò.
-Suvvia non abbiamo ancora capito se le vere vittime siano i caduti oppure noi vincitori. –
-Eh basta con questa storia! È ovvio che siano i perdenti le vittime! –
-Io continuo a pensare che chi desideri partecipare ai giochi e chi gode delle morte sia una vittima di questo sistema malato. –
-Quello che dici è pericoloso Mags. –
-Dico la verità: un sistema ingiusto crea situazioni ingiuste che a loro volta creano comportamenti ingiusti da parte delle persone. –
-Non è vero. – Avviandosi verso la porta.
Era davvero furioso: non solo aveva perso, ma quella vecchia lo aveva provocato e la cosa più sconcertante era che le parole che gli aveva rivolto lo avevano colpito nel vivo.
-Mags, io e te non saremo mai amici, ma nonostante questo: sappi che hai il mio rispetto. –
-E tu non avrai il mio finché non inizierai a comportarti da uomo. –
-A me sta bene. – Rispose lui sorridendo.

Spazio Autore
La storia è ambientata anni dopo gli eventi del precedente capitolo e partecipa al terzo turno del contest "1 su 24 ce la fa" indetto sul forum da ManuFury.
Se volete sapere chi sara la vincitrice e cosa succederà a Brutus restate con me ;)
Spero sia di vostro gradimento ,
Dragone97

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Dragone97