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Autore: alicecascato    10/05/2014    1 recensioni
Dal primo capitolo:“-Non finirà mai.”
“Chi te lo dice?” Ashton calciò un sasso ed esso finì dentro al lago,ed era proprio così la vita,tanto fragile da essere affogata con una sola spinta.
“Va sempre avanti,non si ferma mai.” guardai dritta davanti a me.
Sentii i suoi occhi puntati addosso come volessero trapassarmi.
“In realtà,tu potresti fermarlo.”
“Tu ne sei capace?” lo guardai con l'intenzione di entrargli dentro.
“No.” camminò più veloce e io rimasi ferma.
“E allora facciamolo insieme.” alzai la voce e lui si fermò voltandosi.
“Aspetta,che cosa? Io-”
“Salviamoci.”
Aveva il mondo negli occhi e tutto stava cadendo,cercai di afferrarlo al volo.
“Credi sia possibile?”
“Hai detto che io potrei farcela,farò in modo che anche tu ci riesca.”
Mi sorrise in modo elegante e composto,come cercasse di proteggere quell'equilibrio sterile,come se mi importasse.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=8satmt7xMgs
Genere: Drammatico, Horror, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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~~Eravamo tutti insieme,tutti da Olimpia,ne fui felice perché lei valeva tanto,ci radunammo in un angolo,Olimpia era al centro e ci guardava con sguardo più materno di quello che aveva avuto quella mattina.
In mezzo a noi c'erano ragazzi e ragazze che avevo visto poche volte,altri addirittura che non conoscevo affatto.
“Partiamo questo pomeriggio,non dovete portarvi molto,il treno è alle due in punto.”
“Quanto staremo via?” chiese una voce sottile e spaventata dietro di me.
“Il meno possibile speriamo.”
“Saremo solo noi?”
“No,ci saranno tutti gli appartenenti alla nostra congrega,non preoccupatevi,siete i migliori che abbiamo,ce la faremo.”
Tutti parlavano ma nessuno abbastanza forte da farsi sentire.

 

 

Non c'era niente da portarsi dietro,niente sarebbe tornato,forse nemmeno noi.
Amber si stava passando la matita nera sotto a gli occhi,mentre io cercavo di seppellire tutto il dolore.
Guardai fuori dalla finestra e notai che il sole illuminava gli alberi spogli e il lago sembrava brillare,noi stavamo per morire ma la vita andava avanti,in un modo o nell'altro qualcuno in quel momento stava spegnendo le candeline del proprio sedicesimo compleanno,qualcuno aveva appena incontrato l'amore della sua vita,qualcuno aveva salvato un gattino dalla strada,perché è così che vanno le cose,non c'è modo di cambiarle e di dargli un ordine.
Mi sedetti sul letto e cercai di sentire un'ultima volta l'odore della vita che stavo per lasciare e di immortalare l'immagine di quella che ero in quel momento,perché non sarei mai più stata la stessa.
E poi lasciai andare tutto,presi le mie cose,e uscii dalla stanza a testa alta,ricordandomi che non c'era nessuna ragione per cui essere debole.

 


Mi ritrovai alla stazione,con accanto le persone a cui tenevo di più al mondo,non avevo nemmeno salutato mia madre,ma probabilmente era troppo tardi,guardai Olimpia e mi chiesi se potesse capire,certamente poteva leggere la mia mente se solo l'avesse voluto,e pregai che lo facesse,che potesse aiutarmi.
“Heather,tesoro,vieni qui un secondo.” disse piano e in tono materno.
La seguii, felice che mi avesse ascoltato.
“Volevo dirti che ce la puoi fare e di stare tranquilla. Questa è la battaglia della tua vita,sento che tu potrai essere la prossima Strega Guida,ci sono tante aspettative nei tuoi confronti.”
La guardai come se avesse appena detto la cosa più spaventosa che io avessi mai sentito.
Il suo sorriso di incoraggiamento mi stava trafiggendo.
“Che cosa? Io non posso...”
“Tu puoi. Sei la strega più potente della tua età e i tuoi poteri continuano a crescere,ogni giorno,puoi farcela e lo sai,c'è una luce dentro di te,tu brilli più degli altri,Heather.”
Lo diceva come se ci credesse davvero,ma io non lo facevo affatto,sapevo di valere tanto,ma non avrei mai pensato fino a quel punto.
Sorrisi e cercai di mandare fuori a piccoli soffi tutto quello che avevo dentro,insieme ad una risata isterica.
“Cosa dovrei fare?”
“Devi essere te stessa,usare tutti i tuoi poteri e non farti uccidere. Non è poi così difficile.”
“Okay.” dissi piano.
“Ah,Zia,non ho nemmeno salutato la mamma.”
“Non preoccuparti,tornerai presto.”
Mi strinse le mani fra le sue e mi sorrise,i suoi occhi brillavano di orgoglio,non potevo deluderla,non potevo deludere nessuno.
“Sii forte,ce la farai.”
Le sorrisi e me ne andai,forse ce la potevo fare.

Il treno era già arrivato e non c'era quasi più nessuno sul marciapiede,Ashton era lì,lo raggiunsi e afferrai la sua mano.
Ci sedemmo in uno scompartimento vuoto perché non riuscimmo a trovare gli altri,potevano essere gli ultimi istanti,gli ultimi istanti.
“Olimpia mi ha detto che,potrei essere la prossima Strega Guida.”
“Oddio.”
Lo guardai stupita dalla risposta,non era da Ashton.
“Che c'è? È il mio sogno da una vita. Ti rendi conto? Vorrebbe dire passare alla storia!”
“È questo che vuoi? Passare alla storia?”
“Mi conosci abbastanza bene da sapere tutti i miei sogni a memoria,ed è quello che vuoi anche tu,no?! Tutti vogliamo essere ricordati.”
Sentii il freddo entrarmi nelle vene e cercai di scacciarlo via graffiandomi il braccio fin troppo forte.
“Essere ricordata non ti cambierà niente,tanto tu sarai morta.”
“Oh Ashton ti odio quando fai così! Qual è il tuo problema?”
Sapevo bene qual era il suo problema e mi sentii davvero stupida appena le parole mi sfuggirono dalle labbra.
Lui non mi  rispose e infilò le mani nella tasca della felpa.
“Ma non capisci? Nessuno ti verrà a salvare! Ti devi salvare da solo Ashton,prendi la tua merda di vita e rendila migliore! Le cose non cambiano col tempo,devi essere tu a non rassegnarti!”
Raccolsi tutto il coraggio che possedevo in quel momento per dire quelle parole.
Lui mi guardò e nei suoi occhi lo vidi,era potente come un uragano,nessuno sarebbe potuto sopravvivere a tutto quel dolore.
“Avevi detto che ci saremmo salvati insieme.”
Volevo scappare via,mi sentivo come se dopo quelle parole avessi tradito una promessa.
“Spesso ci si ritrova da soli se chi combatte con te getta la spugna.”
“Tu hai gettato la spugna?”
Ero sicura che avesse capito.
“Tu. Tu hai gettato la spugna,mi hai lasciata da sola e non te ne faccio una colpa,ma io mi sono tirata su con le mie gambe.”
“Sappiamo tutti che sei tu quella forte qui.”
Nessuna lacrima si stava avvicinando,io ero forte,più di lui,più di tutti.
“Ti amo troppo per lasciarti affogare.”
Fissai il modo in cui si stringeva i polsi,come ad aprire ancora le ferite,come se il dolore lo tenesse sempre ad un metro di distanza da tutti.
Lo guardai e notai che questa volta erano i suoi occhi ad essere vicini alle lacrime.
“Non c'è niente che tu possa fare,mi dispiace Heather,ma non preoccuparti,quando sarai sul trono e avrei salvato centinaia di vite,nessuno penserà ad Ashton Irwin.”
Era inutile continuare a parlare.
Gli presi i polsi delicatamente,senza stringere troppo,sapevo che gli avrei fatto male e non volevo farlo.
Lui sembrò agitato,come se gli stessi per leggere il diario segreto.
Sospirai e lo guardai dritto nelle iridi verdi.
Era il momento,il momento di dimostrare a me stessa che non ero solo forte,ero anche coraggiosa,perché non mi sarei mai più lasciata  avvolgere dai rimorsi.
Mi avvicinai piano,senza lasciargli i polsi,mi resi conto di essere davvero vicina alle sue labbra solo quando mi accorsi che delle lacrime bollenti segnavano le sue guance,ma non mi fermai,le sue labbra erano screpolate e calde quasi quanto le sue lacrime,mi sentii così vicina a lui,era come se finalmente mi avesse concesso di fare almeno un passo dentro di lui,ed era davvero importante per me,conoscevo Ashton da tutta la vita,ma poi piano piano crescendo si era creato questo muro verso il mondo e io probabilmente avevo fatto lo stesso,solo che io lo facevo sempre entrare perché lo amavo troppo per negarglielo,ma probabilmente lui no,lui non l'aveva mai fatto prima di allora.
Ci allontanammo ma ebbi la sensazione di essere ancora dentro di lui,piangeva,sembrava non riuscire a fermarsi,Ashton piangeva davvero poco,addirittura meno di me,ma quando cominciava non era mai capace di smettere.
Mi strinse così forte e pianse così tanto che ebbi paura,di quella paura cieca e forte,di quella che ti attacca lo stomaco e non ti lascia fin che non fai qualcosa.


Il tempo passava veloce,veloce come la punta di un dito su un foglio di carta,e a sua volta la carta,come infondo il tempo,feriva e faceva sanguinare il dito o l'anima stessa.
Dovevamo essere vicino al New Jersey,pioveva leggermente,c'era ancora luce ma la nebbia fitta impediva di vedere come il mondo stesse andando avanti,un po' grazie al treno,un po' perché,si sa,lui non si ferma mai.
Ashton non piangeva più ma aveva ancora il respiro di chi era vicino ad esplodere,incapace di contenere tutto quel dolore,e gli occhi gonfi della prima volta in cui l'avevo visto fragile e privo di difese.
Non parlava da quando ci eravamo sciolti da quell'abbraccio,ma sapevo che c'erano tante cose che mi doveva ancora dire prima di lasciare andare tutto,forse me le avrebbe dette proprio quando sarebbe stato pronto,in quel caso,speravo che non me le dicesse mai.
"Ashton-"
Cominciai sentendo il respiro mancarmi.
Lui si voltò,sicuramente sorpreso di sentire il suo nome sulle mie labbra.
"-Tu moriresti per me?"
Ci fu un silenzio così lungo che pensai non mi avesse sentito.
"Non credo tu voglia sapere la mia risposta."
La sua voce echeggiò a lungo nelle mie orecchie.
"Perché non lo faresti,vero?"
Trattenni il respiro-
"Perché lo farei anche un milione di volte,ma non sarebbe un vero gesto eroico,farei solo un favore a me stesso."
Sentii il ghiaccio insediarsi nel sangue e piano piano congelare le vene,ora pronte a spezzarsi come bastoncini di legno.
"Non vale la pena lottare per me,Heather."
"Parli come se fossi senza speranza."
"Perché lo sono."
"Oh Ashton,hai diciassette anni! Ognuno ha i suoi demoni,questo non vuol dire che tu debba farti risucchiare da loro!"
Non disse niente,e pensai di aver fallito,perché probabilmente non avevo nemmeno toccato la superficie della sua corazza.
Lo amavo troppo,doveva importami di meno,ma lo amavo così tanto,ed era di quelli amori che non si controllano,come un uragano,come una bomba,come una meteore,un terremoto o uno tsunami.

 

La mattina seguente il treno arrivò alla stazione di Whitefish,non avevo la minima idea di come si svolgesse una guerra tra streghe,non era come facevano tutti gli altri,non c'erano carri armati,armi,divise o qualunque altra cosa abbastanza rassicurante,eravamo solo noi e i nostri poteri.
Il cielo era grigio e l'aria era fredda,fredda come mai avevo sentito prima d'ora.
Quando io ed Ashton raggiungemmo gli altri,pensai che quella fosse l'ultima volta,perché effettivamente poteva esserlo,in cui eravamo tutti insieme,insieme e vivi.
 


Spazio Autrice:
Saaaalve!
Scusate l'attesa ma tutte le interrogazioni/verifiche di questa settimana sono state micidiali!
So che la sto tirando un po' per le lunghe,ma capitemi,amo annoiarvi ahahaha!
Btw,è un capitolo un pesantino,ma diciamo che lo è un po' tutta la storia,so,portate pazienza.
Spero vi piaccia,fatemi sapere per favore!
Ringrazio tantissimo la ehjhoran_ per la recensione!
Un bacio!
Ali. (twitter: @fightnay) (youtube: allie.effe)
P.S. se vi interessasse ho anche fatto un trailer osceno perché non sono capace!
https://www.youtube.com/watch?v=8satmt7xMgs
  
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