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Autore: SkyFullOfStars_    11/05/2014    1 recensioni
Kurt è un'apprendista stilista in un delizioso appartamento a New York.
Ma il destino ha deciso di giocherellare un po' con lui, facendolo capitolare in un evento, che gli farà incontrare un certo Blaine.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Burt Hummel, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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36. Look After You
 

 
 
 












 
 
 
 
-Pronto? Salve, vorrei parlare con il Signor Anderson, per cortesia.-
In casa Hummel  la voce di Kurt si espandeva tranquilla, con la sola compagnia dei dolci gemiti di Blaine, il quale intanto giaceva, assomigliante ad un cucciolo, sul letto del biondo, mezzo spogliato.
Nel frattempo lui lo osservava dal corridoio, col telefono in mano, intento a chiamare Carl. Adorava vederlo dormire così, con la consapevolezza che avrebbe riaperto gli occhi.
Quella sera, dopo un bel po’ di dolci coccole, avevano dormito insieme. Non che fosse la prima volta, ma di certo erano strati sdraiati in modo intimo tutto il tempo, cosa che prima non succedeva.
Inoltre, la visita effettuata pochi giorni prima all’ospedale, l’aveva reso molto più tranquillo, dopo che gli era stato detto che la salute del suo angioletto stava rinascendo rapidamente.
Ora l’apprendista si sentiva felice: sarebbe tornato a lavoro molto presto, aveva un ragazzo bellissimo che lo amava, viveva nella città dei suoi sogni…Ma mancava un tassello.
Non a lui. Ma a Blaine. E stava cercando di riprenderselo.
-Si?- si sentì dall’altro capo del telefono.
-Oh, Carl, ciao, sono Kurt. Disturbo?-
-Ragazzo mio, come stai? Non ti preoccupare, non disturbi mai tu!-
Kurt sorrise.
-Dimmi, che succede? Qualcosa a Blaine?-
Il biondo poteva avvertire un leggero accento d’inquietudine nella possente voce dell’uomo, e così cercò di rassicurarlo subito.
-No,no è tutto a posto. Dobbiamo solo farti vedere…Beh, puoi passare da me oggi pomeriggio? E’ importante.-
Un istante di silenzio si fece spazio in quel momento.
-Va bene, passerò da te verso le 3 allora?-
-Perfetto, a dopo.- salutò Kurt con una certa soddisfazione.
Dopo aver posato il telefono, il biondo apprendista tirò un sospiro di sollievo e tornò a letto dal suo piccolo angelo riccioluto, che intanto non si era mosso di un centimetro tra le coperte.
Aveva dovuto fare quella telefonata, proprio per fare una sorpresa a Carl: suo figlio camminava di nuovo. E lui ancora non lo sapeva.
Blaine non aveva mai fatto accenno sul fatto di rivedere suo padre…Ma Kurt sapeva che era importante e che lui lo voleva in realtà.
Distendendosi accanto al riccio, rimase lì per qualche secondo, socchiudendo poi gli occhi.
-Chi era?- sussurrò la flebile voce mattutina del moro.
-Oh, buongiorno tesoro.-
-Tesoro?- ripetè l’altro –è molto sexy…-
Detto questo guardò Kurt negli occhi e sorrise, andando a far incontrare il suo sorriso con quello del biondino.
Si adagiò con lentezza sul petto scolpito di Kurt e cominciò a lambire il suo collo di teneri piccoli morsi.
-Mmh…- gemette Kurt. –Blaine, cos-cosa fai?-
-Sto solo marcando il mio territorio.-
Kurt ridacchiò.
-Beh, lo marcherai in un altro momento, sono le dieci di mattina…meglio alzarsi.- e cercò di scostarsi dal caldo corpo del moro, ma senza riuscire a farlo, poiché i ben accennati muscoli dell’altro lo bloccarono.
-No,no…Dove credi di andare?-
Il sussurro che ne venne fuori da quella frase fu così sensuale che Kurt dovette fermarsi all’istante.
-Tu ora,- disse mentre il suo dito andava ad alzare la maglietta del pigiama- rimani qui buono buono…- e scorse fino ai suoi addominali.
Kurt gemette leggermente. Poi scosse la testa.
-No, seriamente, meglio se andiamo a…- fu costretto a fermarsi a parlare, poiché il suo addome fu accolto dalla lingua bollente di Blaine che ne sottolineava ogni singola linea.
-Andiamo a…-
-Shh.- lo zittì l’altro con la leggera pressione del suo dito sulle sue labbra semiaperte.
All’improvviso il telefono squillò.
Blaine sbuffò.
-Chi diavolo è adesso?-
-Visto? Questo è un segno: dobbiamo alzarci.- e si ricoprì l’addome, baciando poi le labbra semiumide del riccio.
Kurt intraprese una leggera corsetta verso il telefono e rispose, seguito dal corpo quasi spogliato del moretto, intento a stropicciarsi gli occhi.
-Pronto? Oh ciao Alex!-
A quel nome l’attenzione di Blaine fu richiamata e lo portò a sbuffare ed ad alzare gli occhi al cielo.
“Sono geloso di questo Alex.”- dichiarò mentalmente mentre, una volta raggiunto il suo biondino, gli cinse la vita con le braccia e gli baciò una spalla.
-Oh…si, certo…- e cercò di trattenere una risatina divertita per colpa delle labbra di Blaine che gli stavano accarezzando il collo.
-Eh? No, non sto ridendo…- rispose al ragazzo dall’altro capo del telefono, e diede una lieve gomitata al moro, nel modo che si scostasse.
Blaine ridacchiò e poi si diresse in cucina.
-Certo, puoi passare tra mezz’ora se vuoi.-
“Cosa? Non dirmi che viene qui!”- ripeté il moretto facendo capolino dalla porta della cucina con un cucchiaio colmo di crema di nocciole in bocca.
-Ok…- Kurt rise. Probabilmente Alex aveva fatto una delle sue solite battute o lo aveva chiamato con uno nuovo strano nomignolo.
Blaine sospirò, tenendo d’occhio Kurt preoccupato, come se potesse sparire da un momento all’altro.
Poi tornò a preparare la colazione.
 
 
 








 
 
 
-Dov’è il mio biondo preferito?!-
-Alex!- lo abbracciò Kurt, accogliendolo sulla soglia del portone di casa.
Blaine era pochi metri dietro di lui mentre, con le braccia incrociate, se ne stava appoggiato al muro, con un lieve sorriso.
Era geloso, si. Ma non per questo non voleva che Kurt non avesse amici. Questo era troppo egoista. E non era da lui. Quindi avrebbe provato a farsi piacere Alex, anche controvoglia.
-Blaine!- accorse Alex a braccia aperte verso di lui.
-Ehi, Alex, ciao!-
-Ma…sei in piedi! Oddio sono contentissimo, complimenti!- esclamò, mentre lo abbracciava stretto.
Blaine sorrise leggermente e poi rivolse gli occhi su Kurt, il quale intanto rideva con una scatola di ciccolatini in mano.
Aspetta…Una scatola di cioccolatini?
-Ti va un caffè?- propose il biondo.
-Mi perdo i tuoi caffè io?!-
Dopo una risata, Alex e Blaine si ritrovarono in salotto mentre Kurt usciva fuori dalla cucina con un vassoio con tre tazzine ed una zuccheriera.
-Allora? Raccontaci com’è fare l’attore!- parlò Kurt, sedendosi accanto a Blaine.
-Si, vogliamo sapere.- aggiunse il moro.
-Beh, faticoso, stancante, ma soddisfacente.- rispose dopo aver preso un sorso di caffè.
E cominciò un discorso riguardo la sua carriera.
Poi però, dopo aver ripetutamente osservato Kurt, decise di cambiare argomento.
-Ditemi di voi invece.- e si accomodò meglio sul sofà.
-Noi?- domandò Blaine, guardando Kurt.
-Si, insomma…Da quanto state insieme?-
Kurt arrossì lievemente.
-Poco tempo.- replicò svelto Blaine, passando un braccio dietro il collo di Kurt.
Quest’ultimo sorrise e lo guardò con una lucentezza negli occhi-universo.
-Vorrei che mi fossi accorto prima di lui.- bisbigliò il moro, perdendosi in quell’incrociarsi di galassie.
-Sono…contento.- sorrise Alex.
Kurt ricambiò quell’espressione, ma colse un’allusione di gelosia e bugia nella sua voce.
-Beh, io ora devo proprio andare.- intervenne il moro dopo pochi istanti di silenzio.
Blaine si sentì quasi sollevato da quell’affermazione: aveva deciso di esporre la sua relazione con Kurt proprio per mostrare ad Alex che Kurt era suo.
-Oh, va bene, ma non sparire, mi raccomando.- gli sorrise Kurt, accompagnandolo alla porta.
-Come potrei…- e stampò un profondo bacio sulla guancia di Kurt, mentre chiuse gli occhi.
La gelosia di Blaine entrò in azione di nuovo, mentre li osservava da vicino, poiché in piedi accanto a Kurt.
-Beh, allora ciao Alex.- intervenne dopo aver assistito a quel gesto che lo aveva fatto ingelosire, di nuovo.
La porta di casa Hummel si chiuse con un tonfo ed un sorriso (quasi forzato) del moro che se ne andava.
-Finalmente soli.- dichiarò  Blaine, abbracciando intimamente il corpo del biondo apprendista.
Kurt ridacchiò a quell’affermazione e si godè i baci che le tenere labbra del moretto stavano lasciando sul suo viso e sul collo.
-Mmh…ho capito dove vuoi arrivare signorino…- mugugnò il biondo mentre indietreggiava verso la cucina.
-E dove?-
-In cucina.- ridacchiò Kurt, lasciando un Blaine ridente fuori la porta della stanza.
-Oh, e questo pomeriggio avrai una sorpresa.- mormorò Kurt.
-Mmh…che tipo di sorpesa?- l’interrogò malizioso il biondino.
Sperava che rivedere suo padre l’avrebbe reso più felice, e sapeva che si sarebbero abbracciati subito ed avrebbero chiarito. Sapeva di fare la cosa giusta.
-Vedrai.-
 






 
 
 
 
 
 
-Allora? Posso uscire ora?!-esclamò impaziente Blaine, rinchiuso da Kurt in bagno nel modo che non scoprisse la sorpresa.
Il campanello suonò e Kurt sapeva già chi era.
Si diresse verso il portone e lo aprì, dando modo a Carl di entrare.
Un volto preoccupato gli si parò davanti agli occhi.
-Kurt, io non credo sia…-
-Tranquillo, ne sarà felice.- lo interruppe l’altro.
-No, ascoltami. Lo conosco bene…Si arrabbierà…-
-Kurt, dove…-
Ops.
Blaine ora aveva davanti suo padre. E Kurt sorrideva, anche se era infastidito dal fatto che il riccio fosse uscito prima che lui glielo ordinasse.
Gli occhi di Carl scrutavano stupito suo figlio, vedendolo in piedi.
-Blaine, figlio mio…Sei in piedi!- esclamò con voce rotta dall’emozione.
-Che ci fa lui qui?- domandò serio il moro.
-Beh, è la tua sorpresa!- sorrise il biondo.
-Lo hai invitato tu?-
-Si, volevo che faceste pace…-
-E chi te l’ha detto che voglio vederlo ancora, Kurt?!- gridò rabbioso il riccio.
Wow. Non si sarebbe mai aspettato questa reazione.
Perché ora era così arrabbiato?
La mascella di Blaine si strinse fortemente ed i pugni si serrarono come se fossero stati chiusi con le catene e lucchetti.
Tutto quello che il suo corpo provava ora, era rabbia.
Come aveva potuto fargli quella cosa alle spalle? Kurt?
-Voglio che tu te ne vada!- gridò all’uomo, indicandolo minacciosamente.
-Ma, Blaine…-
-No! Non me l’aspettavo da te!-
-Credevo che ti facesse piacere chiarire con tuo padre…-
-Mio padre? Mio padre è morto per me.-
-Blaine…- lo richiamò Carl, quasi con le lacrime agli occhi.
-No!- gridò di nuovo. –Io e te non abbiamo più nulla da dirci! Tu mi hai ferito! Ed io non voglio più vederti!-
-Figlio mio, lo so, ciò che ho fatto e quello che ti ho detto…So che la mia reazione non era giusta….e me ne pento amaramente!- rispose Carl, cercando di avvicinarsi a Blaine.
-Blaine, ti prego, non fare così…- intervenne Kurt.
-Vattene ho detto.- ripeté a suo padre, cercando di allontanarsi da lui.
Carl abbassò lo sguardo mortificato e gli ubbidì, capendo che non c’era niente da fare.
-E tu, Kurt…Io mi fidavo di te…-
Blaine lo indicava con le lacrime agli occhi mentre quasi singhiozzava.
Il cuore di Kurt aveva preso a battere veloce per il panico…Che cosa aveva combinato?
-Mi-mi dispiace, Blaine…-
-Me ne vado.-
-Cosa? No, ti prego, scusami…Blaine!- cercò di fermarlo mentre usciva dalla porta di casa, quasi scavalcando Carl.
Con un forte tonfo, il portone si chiuse.
Gli occhi di Kurt scrutarono quelli spaventati di Carl, mentre cercavano di decidere cosa fare: seguire Blaine o no?
-Va,ragazzo. Dà più retta a te che a me.-
Senza farselo ripetere due volte, Kurt si precipitò sulla strada, mentre correva per raggiungere Blaine, già parecchi metri davanti a lui, vicino ad un incrocio.
“No, ti prego, fermati…Dio, che cosa ho fatto?”-
-Blaine! Blaine, aspetta!-
Ma il moro pareva non sentire. Poi Blaine si fermò, appoggiandosi sul muro di un marciapiede e guardando dietro di sé.
Kurt che correva.
“Perché quasi zoppica?”
All’improvviso si rese conto di cosa stesse succedendo e tornò indietro come una furia.
-Oddio, Kurt! Kurt!- gridò a squarciagola mentre correva più veloce del vento in direzione del ragazzo.
Il biondino si era quasi gettato del tutto per terra, con una mano sul cuore, vestendosi di un’atroce espressione di dolore sul volto.
Intanto Carl, scrutando casualmente da una finestra di casa Hummel, vide il corpo del biondino ormai disteso per terra e, con un fugace panico che lo colse da testa a piedi, piombò fuori e raggiunse agilmente Kurt.
-Kurt?! Kurt?!- chiamò disperato.
In quell’istante il corpo ansimante di Blaine accorse; il suo corpo scosso dal respiro affannato e dalla preoccupazione lo portarono ad inginocchiarsi sul corpo disteso di Kurt ed a richiamarlo più volte, un po’ schiaffeggiandolo e scuotendolo per cercare di farlo riprendere.
Ma le palpebre serrate del biondino lo fecero entrare nel panico più totale.
-Blaine, calmati, ora chiamo un’ambulanza. Tu non ti muovere da qui!- gli ordinò Carl con già il telefono in mano.
Il ragazzo guardò suo padre con sollievo: se fosse stato da solo, probabilmente ancora non saprebbe cosa fare.
Si sedette per terra, mentre alcuni vicini accorrevano curiosi, e poggiò la testa di Kurt sulle sue cosce.
-Kurt, ti prego, mi dispiace…Kurt…- chiamava debolmente, senza esito.
Lo accarezzava continuamente, sperando con tutta la sua anima che le palpebre gli permettessero di scorgere nuovamente i suoi occhi-universo.
"Perchè non apri gli occhi?"
Perchè si era buttato per terra? Perchè? Era forse in pericolo?
Il suo sangue ed il battito cardiaco avevano deciso di fermarsi alla sola vista del biondino precipitare a terra, sulla strada.
Tutto per inseguire lui? Ora si sentiva in colpa...

Carl lo guardava in lacrime mentre teneva il telefono accostato all'orecchio. Non aveva mai visto un'espressione così preoccupata come quella che ora aleggiava sul viso di Blaine.
Il moro giaceva seduto sull'asfalto,con il biondo tra le braccia e, a quella vista, per poco non scoppiò a piangere anche lui, ma decise che doveva essere forte.
Doveva essere forte per suo figlio, come Kurt aveva fatto tempo prima.
 

































 

AnGoLo DeLl'AuTrIcE------------------------------------------------------------------------------------------------





Ciao Ragazzi!!
Eccomi qui (di nuovo) con un altro capitoletto di "Breathe Me"...
Please, lo so che mi vorreste picchiare per quello che la mia mente ha escogitato per Kurt ma, ahimè, dovevooo!
(giù i fucili U.U)
Comunque, spero che vi sia piaciuto lo stesso e che io sia riuscita a tenervi attaccati allo schermo fino alla fine!
Non so dirvi quando pubblicherò il prossimo capitolo, ma posso predire che questa fanfiction sta per finire! Mancano pochi capitoli, e poi...sarà il tempo di un'altra fanfiction! YEEEEEEEEEEEEEEEEEE (come se non ne avessi già abbastanza in corso -.-')


Vi lascio con un grosso bacioooooooooooo                                                                                                              -SkyFullOfStars_
  
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