Buona lettura!
Intervista col... vampiro?!
È una bella mattinata di sole agli studi televisivi della ******
Entertainment.
La nostra eroina, non perché sia drogata ma perché è lei ad
essere la nostra protagonista principale, quest'oggi si troverà davanti un
gruppo di persone per l'imminente uscita dell'ultimo libro di una saga oramai
celeberrima in tutto il mondo.
Dopo un rapido make-up, la non più giovane, né
prestante, né calma giornalista corre, non troppo scattante, fino allo studio
numero dodici al trentesimo piano del palazzo, povera donna, alla veneranda età
di cinquantasette anni deve pure farsi trenta piani di scale a piedi perché gli
ascensori sono "momentaneamente fuori uso" ovvero sono due stagioni di stupide
sitcom e ridicoli varità che quegli ascensori sono ancora in quelle condizioni.
All'anima del "momentaneamente".
La donna, arrivata miracolosamente indenne,
e senza la minima goccia di sudore sopra il suo tailleur arancione e nero,
l'accostamento di colore non dipeso dalla nostra eroina ma dallo stilista il
quale adduceva che l'arancione si intonava bene coi suoi occhi, non chiedete che
colore siano, tanto non s'abbinano bene con l'arancione... si porta fiaccamente
verso lo studio numero dodici.
Si siede alla sua postazione con alla sua
sinistra sei poltrone e altre sei alla sua destra.
Dà le direttive ai
cameraman su come muoversi, e si sistema con in grembo il taccuino con le
domande.
Parte il jingle e ci fu subito un primo piano su di lei e poi una
rapida panoramica al pubblico.
«Buona sera a tutti, signori e signore. Oggi
andiamo in seconda serata solo per il semplice fatto che noi, stasera, qui,
ospiteremo dei veri vampiri!» comincia a dire. «All'alba dell'uscita dell'ultimo
libro della saga bestseller, abbiamo qui con noi, i protagonisti principali! Che
entrino pure...».
La nostra eroina, dopo aver collezionato un totale enorme
di applausi, è infatti una delle più acclamate nel mondo dello spettacolo della
Citta Immaginaria in cuci ci troviamo.
La sua voce ora, presenta via via, le
sue prossime vittime la famiglia Cullen, con tutti e sette i suoi componenti,
Isabella Swan e suo padre Charlie, Jacob Black, Jane e Aro dei
Volturi.
«Buonasera signori, e grazie mille per essere qui, nello studio
dodici di "Interviste con...", partiamo subito con le domande di rito...»
mugugna.
Il cameraman fa un primo piano tanto accurato su Jacob Black tanto
da far vedere i pori dilatati della sua pelle.
«Jacob, la prima domanda è per
lei...» comincia. «Mi dica un po'... lei si è trovato un po' così... stordito
dagli ultimi avvenimenti, le viene detto che la sua Bella presto si sposerà con
un'altro uomo e lei è ancora mezzo handicappato... Che preferisce per essere
compatito, un grattino dietro le orecchie uno sotto la pancia o uno sotto il
mento?».
«Per me basta essere coccolato, in effetti...» abbaia e poi si
trasforma, muovendosi un po' guardingo verso la nosta eroina e si lascia
accarezzare mentre questa riprende a fare le domande.
Sorride. «Mi dica,
Edward, lei come vede il rapporto che viene descritto tra Jacob e la sua futura
moglie?».
Edward si guarda intorno, interdetto, quasi senza
ascoltare.
«Edward, mi scusi sono qui, mi può ascoltare? Debbo ripetere la
domanda?».
Edward si toglie le cuffiette dell'i-pod dalle orecchie. «Oh sì,
scusi, pensavo stessimo facendo le prove...».
«Se fosse così potremmo
tagliare questa ridicola scenetta...» sospira.
«Ripeta pure la domanda, mi
scusi».
«Come vede il rapporto tra la sua futura moglie, Bella, e il detto
Jacob.» ribadì.
«Mh, perché hanno rapporti?» mugugna ridendosela e
guadagnandosi una risata anche dal pubblico, prevalentemente
femminile.
«Occhei... la prendo come una battuta...» si guarda intorno e
riprende a fare un grattino sotto il mento al licantropo davanti a sé. «E sei
proprio una bella bestiola, eh!!» poi si ricompone. «La prossima domanda è per
Jane...».
Il cameraman fa un bel primopiano alla giovane e pericolosa
vampira.
«Allora mi dica, quanto si diverte a torturare la gente?».
«Che
razza di domande!» fa un'occhiataccia, come a volerla incenerire ma si ricorda
che è in tivvù e in tivvù queste cose non si fanno. Poi sorride. «Secondo lei?»
ammicca con fare sadico.
«Direi molto...» bofonchia la giornalista
aggiustandosi gli occhiali sulla punta del naso.
«Non è solo molto... lei si
diverte in ogni modo... se può torturare carne giovane anche di più... ma se la
vittima è una dura a morire, probabilmente, si diverte ancora di più, che brava
che è!!!» aggiunge Aro dandole un buffetto sulla testolina.
La giornalista
intanto continua imperterrita ad accarezzare il pelo ispido di Jacob versione
lupina. «La prossima domanda è per lei Esme...».
Il cameraman fa un
primopiano sulla signora Cullen. La quale con lo sguardo sbarrato china la testa
a sinistra mostrando un sorriso cordiale.
«Allora signora, cosa direbbe
all'autrice se ci stesse guardando? Leggendo tutti e tre i libri, forse anche
nel quarto, l'abbiamo vista parlare poco o niente... non crede che il suo
personaggio sia d'addobbo e basta? Come del suppellettile?».
Esme china la
testa dall'altra parte e allunga entrambe le braccia, molleggiando con le dita
come si fa coi bambini piccoli, sorride cordiale di nuovo. «Che carina che
seiii!!!».
La giornalista cerca appoggio in qualcuno dei presenti, anche nel
pubblico con lo sguardo speranzoso, ma niente. «Signora, ha capito la
domanda?».
«Sei proprio tenera, sembri un'arancia...».
Con un'espressione
agghiacciata sul volto e annuendo, la giornalista passa a fare un'altra domanda.
«Bella, tocca a lei...».
«Dica pure! Sono ferratiss-» cade all'indietro,
scaravoltandosi con la poltrona.
La nostra povera eroina sempre più avvilita
scote la testa, mentre Edward sistema la sua donna al suo posto. «Dicevamo
signorina Swan... ma credo che oramai la risposta sia già palese... lei è
seriamente così tanto impacciata come trapela dal libro?».
«Davvero? Non
glielo so dire, io non l'ho mica letto il libro...» si stringe nelle
spalle.
Il volto della
giornalista si contrae, china la testa di lato, e annuisce. «D'accordo, lanciamo
pure la pubblicità, tra poco faremo altre domande al resto dei personaggi della
Twilight Saga, non mancate...».
************
È finita la pubblicità, ora si riaccendono le luci nello
studio, il pubblico applaude impaziente.
Riparte il jingle e si fa subito una
panoramica del pubblico e dello stage, quindi un primopiano della nostra eroina,
la quale, ancora sconvolta, risulta intenta ad accarezzare ancora il solito
lupacchiotto.
«Bentornati, signori e signore... ricordate che siamo qui con i
personaggi della Twilight saga...» sorride. «Allora, ora torniamo alla nostra
intervista, si può proprio dire che stiamo mandando avanti una... Intervista col
vampiro...» il pubbico ride, mentre gli intervistati fanno una smorfia
agghiacciata. «D'accordo, è una battuta stupida ma è divertente, e ci stava
tutta.» fa spallucce. «La prossima domanda è per lei, Rosalie...».
Il
cameraman fa un primopiano alla bella vampira.
«Dica un po', nel libro lei si
crede questo mondo e quell'altro... è davvero così? Oppure l'autrice ha
stravolto il suo personaggio?».
«Suppongo che l'autrice ci abbia studiato a
fondo e qualcosa l'abbia dovuta anche accentuare, ma altre cose restano così,
l'impacciataggine di Bella... Esme...» e intanto Esme allunga le braccia verso
Rosalie come a volerla abbracciare. «Vede come fa?» Rosalie si fa avvilita. «E
poi sì, io sono la più bella. Certo per il film hanno scelto degli attori che
non si avvicinano molto alla realtà... ma dobbiamo farcene una
ragione...».
La cronista ride. «Beh certo, gli interessi delle case di
produzione non c'entrano molto con noi nella nostra bella Città Immaginaria...»
sospira. «La prossima domanda è per lei, Charlie... ammetta, lei da quanto tempo
sa che Edward e i Cullen non sono quello che sono?».
Charlie annuisce
convinto. «Io all'inizio, leggendo il libro, ho subito pensato che mia figlia,
poveretta, si fosse invaghita di un giovane tutto malaticcio e scostante, magari
anemico... ma poi continuando a leggere, ho pensato che avessero tutti qualcosa
di strano, prima ho ipotizzato fossero alieni, poi che fossero licantropi...»
c'è un leggero brusio da parte di tutti i vampiri, anche quelli tra il pubblico.
«E poi, niente, sono arrivato al capitolo in cui mia figlia esprime le sue varie
domande e alla fin fine ho realizzato che questi qui» indica i Cullen «sono dei
vampiri, anche perché non ci voleva molto a realizzarlo lo diceva
apertamente!!».
«Mi pare giusto...» assente la giornalista riprendendo a
carezzare Jacob dietro le orecchie. «La prossima domanda è per...» controlla sul
taccuino. «Lei, Jasper... crede che se fosse stato dalla parte dei cattivi
avrebbe potuto mai bersi Bella?».
Jasper fa una smorfia. «Ma perché sono
sempre io il cattivo!! Io ho solo perso una scommessa con Emmett! Se no sarebbe
toccato a lui saltare addosso a Bella, è solo che mia moglie non ha voluto
aiutarmi... quindi niente... io non avrei mai fatto male a Bella, però va
ammesso io se fossi stato in James, pace alla cenere sua, non avrei perso tutto
quel tempo per mangiucchiarmela, anzi l'avrei mangiata e avrei filmato tutto e
poi l'avrei recapitato a Edward, ma tanto io sono buono, più o meno.» fa
spallucce.
«Ottima risposta, Jasper!» ridacchia la giornalista, e intanto
Jacob ha poggiato la testona sulle sue gambe. «Ecco, questa è per lei, Alice...»
il cameraman zoomma sul volto della minuta vampira. «Mi dica, ho una curiosità
spassionata, non badando a quel che è scritto qui...» butta via il taccuino. «Le
sue visioni, sono in tecnicolor o in bianco e nero? Oppure erano in bianco e
nero prima dell'introduzione della tivvù a colori?».
Alice fa una smorfia
sbalordita, il pubblico ride e anche gli altri presenti. «Mh, direi che prima
erano in bianco e nero, poi con il tecnicolor, e quindi ora in HD... quindi beh,
ci evolviamo piano piano con tutte le nuove invenzioni... se voglio rivederle
prima erano in video cassetta, poi in dvd e ora in blueray».
«Geniale la sua
risposta, signorina, davvero geniale!» ride.
«No, guardi è la verità, come ha
fatto a saperlo?!» si guarda intorno come se volesse scoprire chi fosse stato a
spifferare tutto.
Ricompostasi, la giornalista, gira la sua poltrona in
direzione di Aro. «Signor Aro, questa è una domanda per lei: è sicuro di essere
il capo dei Volturi?».
«Io?» Aro si guarda intorno. «Davvero? Io avevo
firmato per una soap opera in Italia, ho un passato da comico, non ho mai fatto
il bastardo, io sono solo di facciata... il vero capo qui è...» prende un attimo
di respiro, c'è un silenzio tombale come se quello fosse il momento della
verità. «No, credo di non poterlo dire... mi spiace.» e si becca un'occhiataccia
da Jane, col tentativo di folgorarlo.
«Ma come nemmeno io so chi è il nostro
capo!!» ringhia la bambina.
«Ma dai, sono io, credo... anche se non lo
sembro, il cattivo di turno lo lascio fare a Caius e agli altri, tirano i dadi e
chi esce col numero più basso è il cattivo. Certe volte scegliamo giocando a
poker o a tressette».
«Che metodi moderni!» la giornalista annuisce
convinta.
«Già... e non le diciamo come facciamo a scegliere chi deve
prendere le prede per la cena...» ammicca Jane.
La nostra eroina ghiaccia
sulla sua poltrona. «D-d-d'accordo... non ve l'avrei chiesto comunque...» si
guarda intorno e poi si fissa su Emmett. «La prossima domanda è per lei,
signore...» sogghigna. «Per tutti lei è come un fratello maggiore, leggendo
molte fanfiction lei è presentato come orsacchiottoso, è la verità? Lei è
davvero orsacchiottoso? Ci sa spiegare il perché?».
Il cameraman per fare un
primopiano ad Emmett deve ritrarre lo zoom, fatto ciò lo inquadra ben bene e
resta ad ascoltare.
«Orsacchiottoso?» si gira verso la moglie «Lo vedi ci
hanno scoperto! Lo sapevo io che dovevo cucirmelo da me il costume da orso, e
invece no, tu volevi quello originale dei Teddy bear!».
«Vorreste spiegare
anche al pubblico da casa?».
«Oh sì. Mia moglie, in preda a un raptus di
follia, e in un momento di magra mi volle far vestire da Teddy bear gigante solo
perché le piace quando... mi presento in intimità in costume. Una volta mi fece
vestire da indiano, poi da elettricista... poi da poliziotto... poi da
superman!» continua a dire avvilito.
«Amavo i Village People...» ride
Rosalie.
La nostra povera giornalista si guarda intorno, sperando che sia una
battuta e intanto il pubblico ride. «Manca solo lei Carlisle, mi dica, che
domanda vuole, la uno... la due o la treeeee?».
«La tre.» annuisce
convinto.
«Bene... la domanda tre prevede una risposta convincente. Che cosa
ha fatto lei in quel periodo nel quale non aveva ancora sua moglie e aveva solo
Edward al seguito?».
Carlisle si guarda intorno interdetto. «Non abbiamo
fatto nulla di compromettente!» dice tutto d'un fiato. «Io andavo a caccia e lui
rassettava, io rassettavo e lui andava a caccia e ogni tanto ci concedevamo...»
si guarda intorno ancora. «Una partita di basket al palazzetto dello
sport».
La giornalista annuisce poco convinta, le fanno cenno di dare la
pubblicità dalla regia. «Bene dottor Cullen... mi pare ovvio che due ragazzoni
come voi abbiano dovuto sopravvivere in un modo decoroso sebbene fossero poco in
grado di sistemare la casa, fortuna che è arrivata Esme, insomma...» sorride.
«Signori, andiamo in pubblicità, non mancate, avremo ancora domande per la
famiglia Cullen & co.».
C'è di nuovo un applauso e parte il jingle degli spot.
************