Mi reco verso casa di Alex (Alexandra) insieme e a lei. Entriamo e ne approfitto per sedermi vicino al camino e bere qualcosa insieme. -Mi hai salvato la vita-dice -Quante volte tu hai salvato la vita a me? Dovevo pur ripagarti-dico in modo amichevole. Si siede vicino a me. -Mi potevi ripagare con dei gesti non con la morte… Lo sai che in quell’arena tu…- -Si, lo so, lo so benissimo non c’è bisogno che lo dici.- dico con le mani tremolanti, e per poco non faccio cadere la tazza di cioccolata calda. -Vieni a riposarti, è tardi domani ti spetta un lungo viaggio.- mi reca verso la sua stanza. Infilo la camicia da notte, mi metto nel letto e cerco di dormire. - Buonanotte- dico prima di addormentarmi -Buonanotte e sogni d’oro!-esclama Alex Sogni d’oro? Dopo gli Hunger Games non so più cosa significhi “Sogni d’oro”, l’arena, il treno… Tutto ricomincerà da capo. Sarò pronta? Questo non lo so nemmeno io. Ho solo un dubbio… Ho paura. Ho paura che stesso Josh mi possa uccidere, o che un altro tributo mi uccida; questo è poco ma sicuro. 7.30. È tardi. Molto tardi. Prendo i primi vestiti che mi capitano in mano, saluto Alex e poi raggiungo la piazza. -Puntuale la ragazza, sono appena le 8!-esclama Effie -E Josh?-chiedo -Eccolo- mi indica Haymitch una figura nera che man mano si avvicina e poi mi fa un cenno come a dire “Ovvio che veniva”. -Ciao Effie, ciao Haymitch, ciao ….- dice Josh -Aleesha. Sono Aleesha.-dico nervosa -Adesso però dobbiamo salire sul treno per il viaggio nei Distretti, su su!-esclama per una seconda volta Effie. Andiamo alla stazione, troviamo un treno e saliamo sopra. Ci sono camere da letto, bagni, cucina. Tutto e comodo, così comodo che premi un tasto e PUF! Ti ritrovi Daniel Radcliffe davanti ai tuoi occhi… -Questo sarà il vostro treno per il giro nei Distretti per poi infine arrivare a Capitol City.- dice Haymitch. Vado in una stanza, quella che dovrebbe essere la mia. Pareti lilla, armadi color mogano e un grande letto. Mi siedo sul letto dopo disfatte le valigie, e un TOC TOC sento provenire dalla porta. -Avanti- esclamo in tono calmo anche se io adesso non vorrei parlare con nessuno. -Ciao Aleesha.- È Josh. -Ciao Josh, perché sei qui?- chiedo, diciamo la verità non mi è molto simpatico e non credo che io per lui lo sia. -Niente volevo parlare.- -Di cosa?- -Di te e della tua vita- mi dice. -Ah si? Vuoi sapere tutta la mia vita, per poi trovare i miei punti deboli e uccidermi in quella fottutissima arena?- non grido, sono troppo stanca. Ma ho appena dormito come faccio ad essere stanca? Questo non lo so nemmeno io. -No, no.- dice poi si interrompe. -Perché ti sei fermato?- -Niente sai dai tuoi comportamenti assomigli a Lucy. Lucy era mia amica durante gli Hunger Games dove partecipai io. Venne uccisa da Mary del Distretto 9. Lei era del Distretto 3.- -Mi dispiace per la tua amica- dico non dispiaciuta, non la conoscevo nemmeno! -Non fa niente, anche se non c’è più la sento vicino a me ogni giorno.- dice con aria triste, ma mi vuole far capire che è felice, quindi io capirò che lui è felice e non triste. Sentiamo uno strano rumore prevenire dal treno. -Effie?-gridò -Non ti preoccupare Shay, siamo arrivate al Distretto 11!- <> penso. Scendiamo, andiamo in piazza e faccio il mio discorsetto tramite i bigliettini che Effie ci ha dato. Lo stesso vale per gli altri Distretti. Ma non per tutti. Distretto 6? Non siamo potuti andarci. PERCHE’? Ribellione. RIBELLIONE? Si, di nuovo. Penso che mi vogliano far morire. Io NON sono Katniss. NON rappresento nessun simbolo, quantomeno la ghiandaia imitatrice. Io NON voglio ribellarmi. Ma questo ai Distretti non è chiaro. Dopo il viaggio, stanca e addolorante ritorno sul treno che ci dirige verso casa. Finalmente ritorno al Distretto 12. Il mio Distretto 12. Il treno si ferma di nuovo ed io scendo. COME? Piangendo. Josh mi segue. -Hey Shay, che ti succede?-mi chiede preoccupato -Non… non voglio ritornare in arena! E poi questa rivolta.. Io non voglio morire!-esclamo -Nemmeno io. Ma l’unione fa la forza giusto? Rimarremo insieme.- dice, sembrano parole vere, spero che siano vere, ma non credo che siano vere. -Sicuro che rimarremo insieme?-chiedo -Sicuro - dice e poi mi abbraccia. Non è molto simpatico ma è uno dei migliori, che abbia mai conosciuto, ad abbracciare o a consolare una persona. -Adesso vai da Alex… Lei saprà come consolarti, cosa ti piace fare e poi vedrai che la paura andrà via. Entreremo in quell’arena ma nessuno ci fermerà. Sopravvivremo, proprio come una coppia. Una coppia vincitrice. Allora ti piace l’idea?- Ci devo credere? Può essere una trappola? -Scusa ma adesso vado da Alex- dico, mi voglio allontanare da lui, voglio pensare, voglio esprimermi con una persona che già mi conosco e che non mi giudica all’apparenza. -Vai pure- dice, scioglie quel bellissimo abbraccio e le nostre strade si dividono, ma sappiamo tutti che tra un po’ di giorni si rincontreranno. Sarà amore? Amicizia? Questo nessuno lo può prevedere. Spero amicizia. Così almeno se uno dei due morirà, quella sarò io, non si strapperà via quel legame forte, legame d’amore, ma un legame di amicizia, che poi man mano andrà via e si disperderà nell’aria.