Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: heliodor    15/05/2014    2 recensioni
Per proteggere Arendelle e i suoi abitanti, Elsa decide di rinunciare ai propri poteri. Ma dal mare giunge Nadir, un ragazzo che porta con sé una terribile tempesta. Se entro due giorni Elsa non lo fermerà, Arendelle verrà distrutta. Per restituire i poteri alla regina, Anna, Kristoff e il pupazzo Olaf dovranno affrontare il Cuore dell'Inverno, un abisso senza fondo dal quale nessuno è mai tornato...
Stormed è il primo episodio della serie The Winter Queen.
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Winter Queen'
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Kristoff si sporge dal sopra la spalla del golem. ― Siamo arrivati al ponte di ghiaccio.
Il golem si ferma davanti al ponte, lo sguardo che vaga incerto lungo la passerella di ghiaccio tesa tra le due sponde.
L'acqua scorre copiosa inzuppando i vestiti di Kristoff e Anna. Olaf salta giù e prende per mano il golem, che resiste.
― Andiamo, su. Lo ha fatto Elsa. Non è pericoloso. ― dice il pupazzo di neve.
Il golem emette un brontolio triste e si mette in cammino. Poco dopo stanno attraversando il ponte al piccolo trotto.
― Di questo passo arriveremo ad Arendelle domani ― dice Kristoff guardando il cielo.
Anna si sporge per guardare di sotto, dove il fiume ha rotto gli argini e l'acqua ha invaso la valle sottostante. ― Piove sempre di più.
Un tuono esplode sopra di loro facendoli trasalire. Il vento prende a spirare così forte che il ponte inizia a oscillare e ondeggiare.
― È normale che faccia così? ― domanda Anna.
― No ― dice Kristoff guardandosi attorno preoccupato.
Giunti a metà del ponte il vento è così forte che il golem deve reggersi al corrimano per non essere trascinato via.
― Datti una mossa pupazzone ― dice Kristoff battendo la mano sulla spalla del golem.
― Non gli piace essere chiamato ― dice Olaf prima che un tuono copra la sua voce. ― Pupazzone.
Dietro di loro, nel punto in cui un lampo ha colpito il ponte, una crepa inizia ad allargarsi e ramificarsi.
Anna guarda la crepa allargarsi sotto i loro piedi. ― Più svelto Erik, più svelto ― grida.
Il golem si volta a vede il ponte piegarsi e spezzarsi sotto la sferza violenta del vento, quindi inizia a correre verso il lato opposto.
Alle sue spalle il ponte si piega prima di spezzarsi. Grandi lastre di ghiaccio precipitano di sotto schiantandosi nell'acqua per essere trascinati via dai mulinelli formati dalla rapide.
Anna si volta e spalanca gli occhi davanti al ghiaccio che si sbriciola sotto i loro piedi. L'altro capo del ponte dista ancora un quarto della lunghezza. ― Non ce la faremo mai ― grida la ragazza aggrappandosi alla schiena del golem.
Il gigante di ghiaccio afferra Kristoff, Anna e Olaf e accelera un attimo prima che il precipizio si apra sotto i suoi piedi, quindi spicca un salto nel momento in cui il ghiaccio si sgretola.
Per un attimo resta sospeso nel vuoto, poi inizia a precipitare verso il fiume.
Anna, Kristoff e Olaf gridano.
Il golem li lancia verso il lato opposto del ponte. I tre volano attraverso il precipizio. Kristoff raggiunge per primo uno sperone di roccia che sporge oltre il baratro e vi si aggrappa con una mano, mentre con l'altra regge Anna, che a sua volta ha afferrato Olaf.
Il golem precipita verso il fiume sottostante. ― Fai il bravo ― esclama con voce cavernosa prima di essere ingoiato dalle acque turbinanti.
― Devo andare da lui ― piagnucola Olaf, il braccio teso verso l'acqua come in un disperato tentativo di afferrare il golem. ― Ha bisogno di me.
― Vedrai che se la caverà ― dice Anna trattenendolo.
La mano di Kristoff perde la presa per un attimo, ma riesce ad aggrapparsi a un altro spuntone di roccia.
― Oh, no. No, no, no ― esclama Kristoff quando anche questo pezzo di roccia comincia a sgretolarsi.
Un attimo prima di perdere la presa, il muso di un animale appare da sopra lo sperone e scatta fulmineo verso il basso. I denti di Sven si chiudono attorno al braccio di Kristoff, afferrando il tessuto della casacca, nel momento in cui i tre restano sospesi nel vuoto.
― Sven ― grida Kristoff felice.
La renna punta le zampe e solleva i tre amici oltre il baratro.
Kristoff, Anna e Olaf abbracciano la renna, che li ricambia facendo le fusa e leccando la testa del pupazzo di neve.
― Come hai fatto a trovarci? ― chiede Kristoff.
La renna emette un guaito sommesso e compie due giri su se stesso, il muso schiacciato sul terreno per annusarlo.
Un tuono esplode nelle loro vicinanze.
― Andiamo ad Arendelle ― grida Anna indicando il sentiero.
Il vento è così forte da piegare gli alberi fin quasi a strapparli dalle radici. Una folata di vento strappa un ramo e lo la fa precipitare poco lontano.
― Dobbiamo aspettare che la tempesta si calmi prima di proseguire ― dice Kristoff prendendola per il braccio. ― Troviamo un posto per ripararci.
― Dove?
Kristoff si guarda attorno. ― C'è una grotta, qui vicino. Però non so se è una buona idea.
― Perché?
Kristoff emette un sospiro affranto. ― Lo vedrai tu stessa.
***
Hans fa cenno a Elsa di fermarsi.
― Cosa c'è adesso? ― chiede la regina.
Hans indica il cielo. ― È quasi buio e il tempo sta peggiorando. Fermiamoci e aspettiamo che si calmi.
― Arendelle è vicina ― dice Elsa guardando il sentiero.
Un fulmine si abbatte poco distante. Il cavallo di Elsa si impenna, lei perde la presa sulle redini e viene sbalzata dalla sella cadendo sulla schiena.
Quando riapre gli occhi, Elsa è distesa sotto una roccia, la mantellina di Hans che la copre.
Lui è lì accanto, seduto a gambe incrociate, la schiena appoggiata alla stessa roccia.
Elsa emette un debole lamento e si tocca la testa.
― Sempre convinta di non voler usare la forza con Nadir?
― Se posso farne a meno...
― Sta distruggendo il tuo regno.
― Una volta anche io ho rischiato di farlo.
― Tu non volevi...
― Forse nemmeno lui lo vuole.
Hans mette le braccia dietro la testa e chiude gli occhi. ― Ho passato abbastanza tempo con quel tizio. Sa quello che vuole. E lo sta facendo. Ricorda le mie parole quando lo affronterai.
Elsa fissa in silenzio la pioggia che cade a scrosci.
***
Kristoff, Anna e Olaf cavalcano Sven sotto la pioggia. La renna annaspa lungo il sentiero trasformato in un pantano dalla pioggia battente.
Kristoff indica un punto alla loro destra. ― Lì, Sven. Ho visto qualcosa.
Kristoff smonta dalla renna con un balzo e si mette a cercare tra l'erba folta. Dopo qualche secondo lancia un grido di gioia. ― Sì. Lo sapevo che c'era. Granpapà non si sbaglia mai.
Anna si avvicina e Kristoff le indica una roccia che spunta dalla vegetazione. Sulla superficie qualcuno ha tracciato una spirale. ― Che cos'è?
― Un segnale troll.
― È una specie di indicazione?
Kristoff si pulisce i pantaloni. ― Significa più che altro: state lontani.
― Oh ― dice Anna sorpresa.
― L'entrata dovrebbe essere qui attorno ― dice Kristoff voltandosi. Gli occhi corrono lungo la parete di roccia che li sovrasta. ― Lì ― dice indicando una macchia di vegetazione coperta da una spolverata di neve e ghiaccio. ― Aiutami, Anna.
I due sgombrano la vegetazione e scoprono l'entrata di una grotta.
― Andiamo ― dice Kristoff invitandoli a seguirlo.
***
Il gruppo si ferma davanti a una porta di legno ricavata da tronchi d'albero legati tra loro in modo grossolano.
― È questa ― dice Kristoff osservando la porta.
Anna si guarda attorno. ― Chi abita in un posto simile?
― Uno che non vuole essere disturbato ― risponde Kristoff.
― Bussiamo? ― domanda Olaf.
Sven emette un guaito sommesso.
Kristoff bussa con cautela.
Passano i secondi senza che niente accada.
― Nessuna risposta ― dice Kristoff deluso.
― La storia della mia vita ― dice Anna con una smorfia.
Kristoff bussa di nuovo, stavolta con più decisione.
Dall'altra parte si sente un rumore sommesso. ― Chi siete? Che volete? ― domanda una voce dal tono burbero.
Kristoff si schiarisce la voce. ― Siamo amici.
― Io non ho amici.
― Sono Kristoff.
Dall'altra parte arriva un grugnito. ― Sei il figlioccio di Bulda?
― Sì ― esclama Kristoff trionfante. ― Proprio io.
― Vai via ― risponde la voce. ― Non voglio vedere nessuno.
― Ehi ― esclama Anna. ― Non puoi trattarci così. Gli ospiti sono sacri.
― Voi siete solo degli scocciatori ― risponde la voce.
Kristoff mette l'indice sulle labbra. ― Per favore, lascia che gli parli io ― dice a bassa voce. ― È un tipo piuttosto permaloso.
Anna incrocia le braccia sul petto. ― Come vuoi ― dice con tono superiore.
― Senti ― dice Kristoff con tono conciliante. ― Fuori sta diluviando e siamo appena tornati dal Cuore dell'Inverno. Ci serve un riparo.
― Da dove hai detto che venite? ― domanda la voce con tono interessato.
― Dal... Cuore dell'Inverno ― risponde Kristoff incerto.
La porta si apre di scatto. Dietro di essa appare la figura rotonda di un troll. Grandi orecchie, naso a patata e occhi attenti. ― Cosa ci siete andati a fare in un posto simile?
― È una lunga storia ― dice Kristoff sollevato. ― Te la racconto se ci fai entrare.
  
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