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Autore: rihannasnose    15/05/2014    5 recensioni
John Mayer e Katy Perry si amano da ormai molto tempo, ma un vento freddo cade sui loro animi e porterà qualche cambiamento nel loro rapporto.
E se questa volta fosse Katy ad avere un momento di difficoltà chi sarebbe presente per aiutarla? Sarà la fine della loro relazione o tutto si sistemerà?
Non deve dimenticare che ci saranno gli amici pronti a sostenerla.
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non rispondo al messaggio che Robyn mi ha appena inviato, limitandomi a bloccare lo schermo del mio Iphone. Mentre la macchina sfreccia per le vie della città, mi soffermo a guardare fuori dal finestrino: un susseguirsi di colori brillanti e forti, luci a intermittenza, cartelloni che pubblicizzano prodotti come Coca-Cola, patatine a tutti i gusti, profumi e cosmetici di un'infinità inimmaginabile di marche. La gente passeggia per le immense vie, sotto gli altissimi grattacieli. Ecco Times Square: è così affascinante di notte. Quante persone ancora in giro a quest'ora: ragazzi che si tengono per mano, che si danno un lungo bacio sotto la luna piena, altri con una bottiglia di birra in mano seduti su una panchina, alcuni si fermano a farsi qualche foto, o a guardarsi intorno meravigliati di ciò che vedono. La vita non si ferma mai qui, anche adesso, che è notte fonda.
La macchina si arresta davanti al portone di casa: una villetta di due piani nell'Upper East Side che abbiamo scelto insieme io e John, nella quale condividiamo tutto da qualche mese. Ce ne siamo subito innamorati, dalla prima volta che l'abbiamo vista: grande ma non troppo, accogliente, con un piccolo giardino sul retro, nel centro della città, ma lontana dai rumori delle zone più trafficate: si trova infatti in una piccola via alberata quasi all'interno di Central Park. Ho sempre desiderato una casa così.
Appena si ferma, ringrazio il conducente, pago la cifra segnata sul tassametro e, dopo avermi aperto lo sportello, mi cordialmente saluta e io scendo.
La mia cameriera sudamericana, Mariàn, alla quale sono profondamente affezionata, mi apre la porta e mi accoglie dentro.

 

"Ben tornata, come è stata la serata?" Ha il suo solito sorriso stampato sul volto. E' una forza della natura, una donna forte e sicura di sè, ma allo stesso tempo gentile e tranquilla, capace di capire gli stati d'animo di tutti coloro che la circondano; è un vulcano, emana energia positiva, felicità. Non potrei mai stare senza di lei. Abbiamo stretto un legame stupendo, senza eguali.

 

"Insomma." Rispondo, buttando la mia borsa marrone per terra, in un angolo accanto al mobiletto all'ingresso.

 

Ecco. Capisco dal suo sguardo che si è accorta che qualcosa non va, sente il tono della mia voce e vede il passo lento con cui mi avvicino al divano per poi sprofondarci sopra, ancora vestita.

 

"Katy, non ti preoccupare: John tornerà, ne sono sicura. Sai, ha questi momenti di crisi, che non sa come affrontare, ma è un bravo ragazzo." Risponde con il suo accendo spagnoleggiante.

 

Annuisco e le chiedo gentilmente se può prepararmi una tazza di thè, mentre entro nella mia camera per cambiarmi: mi avvicino al letto matrimoniale e trovo un biglietto appoggiato sul cuscino. La calligrafia è chiaramente quella di John.
Silenzio.
Mi sembra come se l'aria si fosse bloccata.
Non riesco a respirare.
Non oso prendere quel foglio di carta.
Tremo.
Un gesto quasi involontario muove la mia mano fino al biglietto, non resisto.

 

"Piccola, come è andato il concerto? Spero tutto bene, come al solito. Scusami, avevo promesso che sarei venuto a vederti. Sono partito molto in fretta mentre eri fuori, questo pomeriggio. Sono diretto nella mia casa nel Montana. Non sarò rintracciabile in nessun modo: dopo gli ultimi avvenimenti ho capito che ho bisogno di tempo per riflettere. Sono confuso, non so neanche il motivo. Abbi cura di te, scusami ancora."

Fisso il vuoto, non riesco a pensare. Non reagisco. Il biglietto mi scivola dalle mani, non ho nessuna voglia di strapparlo o accartocciarlo. Mi mancano le forze. Mi cedono le gambe, così mi siedo sul letto, mentre Mariàn entra con la tazza fumante.

"Hai letto il biglietto? L'ho visto quando lo posava, non ho potuto fermarlo. Va vedrai che si sistemerà tutto, è un bravo ragazzo e ti vuole molto bene."

Mi giro per guardare il suo viso, e lei mi fa un sorriso triste: è forse la prima volta che la vedo reagire così, neanche quando le ho annunciato il mio divorzio con Russel. Esce immediatamente, senza darmi il tempo di risponderle, di ringraziarla.
Mi distendo sul letto ancora vestita, lascio il thè lì a raffreddarsi, ma dopo poco me ne dimentico, i pensieri mi si affollano in testa. Mi si appanna la vista e le lacrime cominciano a sgorgare lente dai miei occhi. Lente e silenziose. Fredde. Nessun rumore. Nessun singhiozzo. Solo il mio cuscino che velocemente si bagna. E anche fuori la pioggia picchietta sui vetri: sembra come nei film, ma mi sento malissimo quando penso che quello che sto vivendo ora è realtà. Dura e amara realtà. Il più brutto incubo della mia vita.
La luce inizia piano a filtrare fioca dalle finestre, mentre io continuo a piangere: apro gli occhi e do un'occhiata rapida alla sveglia. Oggi avrei il concerto a Philadelphia, quindi tra poco dovrei alzarmi per essere in tempo per arrivare in un paio d'ore al Wells Fargo Center per fare le prove e il soundcheck, come sempre. Ma non riesco proprio a smettere di piangere.

"Katy" Mariàn entra nella stanza cercando di fare meno rumore possibile. "Sono le otto, vuoi fare un po' di colazione? Ho preparato qualcosa di leggero e di sostanzioso, per tirarti un po' su." Sento l'odore di cornetti caldi e di caffelatte, ma non ho proprio voglia di mangiare, e solo l'idea di ingerire qualcosa mi fa venire la nausea.

"Non voglio niente, lasciami sola, per favore." Le rispondo, con la poca forza che mi rimane.

Lei esce dalla stanza, chiudendo la porta. Dopo pochi minuti le lacrime si esauriscono e crollo addormentata in un sonno senza sogni.
Vengo risvegliata da una voce familiare che non riconosco subito. Devo aver dormito un bel po' di ore, dato che non riesco a svegliarmi del tutto, e sento che mi è scoppiato un mal di testa lancinante. Mi giro strizzando e stropicciando gli occhi per cercare di mettere a fuoco la persona che ho davanti, piegata verso di me.

"Amore mio, Katy, sono io, Angela, sei sveglia? Sono le otto di sera, hai dormito parecchio." Adesso riesco a riconoscerla: mi sorride e mi guarda con i suoi occhioni dolci. "Robyn ha chiamato per avere notizie, Tamra ha comunicato al management di annullare il concerto di questa sera. Per non parlare di tutti coloro che ti sarebbero venuti a vedere: vogliono sapere cosa sta succedendo, ma nessuno glielo può spiegare tranne te."

Di solito mia sorella vive a Los Angeles con suo marito e il suo meraviglioso bambino, che non vedo da molti mesi, ma ora va e viene dalla California per aiutarmi nell'organizzazione del tour.

"Angela" Dico, appena riesco a pronunciare qualche parola. "Scusami, voglio solo stare da sola ora."

Mi giro dalla parte opposta e mi rimetto sotto le coperte, nascondendo praticamente tutto il mio corpo. Ma prima di ricrollare nel sonno più profondo, sento le due che parlano piano tra di loro.

"Sono veramente preoccupata Angela, non capita spesso di vederla così."

"Adesso provo a richiamare Tamra per chiederle di venire qui domani."

"Penso sia necessario."

"Non so cosa sia passato per la mente a John. Vedrai che tutto si risolverà." Sono le ultime parole che sento prima che le due escano chiudendo piano la porta.



Spazio autrice:

Buongiorno/buon pomeriggio/buonasera a voi lettori,
innanzitutto, grazie per aver letto per intero questo secondo capitolo della mia Fanfiction, spero vi sia piaciuto. Vorrei precisare solo una cosa: il personaggio di Mariàn, al contrario di tutti gli altri, è un personaggio NON reale, di mia personale invenzione e fantasia. Tamra, per chi non lo sapesse, è l'assistente personale di Katy, e Robyn è Rihanna. Ecco tutto, spero di pubblicare presto la terza parte della storia.

  
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