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Autore: Dadina91    20/05/2014    8 recensioni
"E' stata lei stessa a chiedermelo.
Forse perché anche lei, come me, si era accorta che quel pensiero costante, col passare del tempo, la stava logorando fino a farle perdere la lucidità delle sue azioni.
Non voleva perdere la sua umanità, non era da lei bramare vendetta, non ne era mai stata capace, mi disse.
Doveva trovare un modo per andare avanti. Doveva farlo per sé stessa, per preservare la sua integrità, sia mentale che spirituale.
Fu in quel momento che la sua mente partorì quell'unica, drastica, soluzione: "Ti prego, cancella tutto"."
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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La distesa d’acqua, che fino a pochi istanti fa si stagliava placida dinnanzi ai nostri occhi, mossa solo dalla leggera brezza, ora ha un aspetto più simile a quello di un mare in tempesta.
Probabilmente la creatura a guardia del fiume si è accorta della nostra presenza..
 
…bene!
 
Non vedo l’ora di poter mettere le mani su un altro frammento.
Sono cosciente del fatto che ormai collezionarli sia diventata una sorta di ossessione…ma..
E’ la sola cosa che mi permette di andare avanti.
Stringerli nella mia mano, vederli aumentare giorno dopo giorno, mi dà l’illusione di essere un po' più vicina al mio obiettivo..
 
Naraku.
 
Il solo pronunciare il suo nome mi fa venire il voltastomaco..
Stringo con forza i pugni sotto il peso della frustrazione..
Sì..
Frustrazione per non essere ancora stata in grado di stanarlo, nonostante tutti i miei sforzi.
Dannazione..
Il pensiero che lui sia ancora vivo da qualche parte, mentre la mia famiglia giace sotto terra ormai da tre anni, non fa altro che aumentare il senso di inadeguatezza che mi pervade..
 
…ma allo stesso tempo mi accende di una scarica di energia che solo un sentimento come l’odio può provocare.
 
 
Tuttavia, non è questo il momento per lasciarsi trascinare dalle emozioni: sono pur sempre nel bel mezzo di un combattimento! Ed è meglio non abbassare la guardia se voglio ottenere quel frammento.
Infondo sono stata proprio io a proporre questa sfida.
 
Già..
 
Ancora non  mi spiego cosa mi sia preso.
Sebbene raccogliere i frammenti della Sfera dei Quattro Spiriti sia sempre stata la mia priorità assoluta, in quel momento non me la sono sentita di ignorare il gruppo di Inuyasha e prendermi la gemma senza dar loro la stessa possibilità.
 
Non capisco..non è da me..
 
In un certo senso, però, io e Inuyasha, seppur nemici, siamo sulla stessa barca. Entrambi abbiamo perso qualcuno che amavamo a causa di Naraku.
 
Lascio vagare per qualche istante il mio sguardo sulla figura del mezzo demone al mio fianco, e inevitabilmente riaffiorano alla memoria le parole che mi ha rivolto il giorno in cui ci siamo incontrati..
 
-“Lui…mi ha portato via la persona che amo”
 
Benché il dolore scaturito da quel ricordo fosse facilmente intuibile attraverso il lieve tremore della sua voce, rimembro chiaramente il tenue imporporarsi delle sue guance nel pronunciare quelle parole, le sue orecchie muoversi freneticamente e il tono della sua voce abbassarsi..
Quasi come se fosse imbarazzato dalla presenza di qualcuno..
Già..
 
 
Ma chi?
 
 
Sulla scia di questo interrogativo lascio la mia mente libera di vagare, vagliando le innumerevoli ragioni che potrebbero celarsi dietro il singolare comportamento del mio avversario, dimenticandomi completamente delle circostanze in cui ci troviamo…
..finché è proprio la causa del mio momentaneo estraniamento a riportarmi alla realtà.
 
-“Ci siamo..” sussurra improvvisamente Inuyasha con tono fermo , nel chiaro intento di attirare la mia attenzione, ottenendo però il solo risultato di suscitare in me un profondo imbarazzo quando realizzo di aver trascorso gli ultimi minuti in totale stato di trance…pensando a lui.
 
Ma che diavolo mi è preso?!?
Non posso permettermi distrazioni!
 
Scuoto con vigore la testa nel tentativo di riacquistare la lucidità perduta, mentre faccio scorrere lo sguardo sul corso d’acqua che mi sta dinnanzi per scorgere ciò che ha spinto il mezzo demone al mio fianco a decretare l’imminente pericolo.
Non mi ci vuole molto per individuare ciò a cui si riferiva: un’ombra stava lentamente prendendo forma sotto lo specchio d’acqua, come se qualcosa, o meglio, qualcuno stesse risalendo in superficie.
 
Cazzo.
Come ho potuto non notarla?!
Stupida idiota che non sono altro..
Mi sono lasciata distrarre…ma non succederà un’altra volta.
 
Prima di rivolgere la mia totale attenzione alla scontro imminente, però, mi concedo ancora un istante per gettare un ultimo rapido sguardo al mio rivale, al fine di assicurarmi che non si sia accorto della mia momentanea distrazione, così da poterne trarre vantaggio.
 
Ma da quello che posso vedere, Inuyasha non sembra minimamente interessato a ciò che lo circonda. Al contrario, il suo sguardo fisso davanti a sé dà l’impressione di non volersi lasciar sfuggire neppure la minima vibrazione di quella superficie cristallina.
 
Tsk..
 
Il suo zelo sta iniziando a infastidirmi. Mi fa sentire come una povera sprovveduta incapace di mantenere la concentrazione.
 
Osservandolo meglio, tuttavia, mi accorgo che dietro l’atteggiamento attento e irreprensibile del mezzo demone potrebbe celarsi invece un’altra ragione, che nulla ha a che vedere con l’essere meticoloso.
 
Inuyasha è incredibilmente teso.
 
Riesco chiaramente a scorgere la mascella serrata e le nocche della mano che impugna l’elsa divenire sempre più bianche a causa della stretta spasmodica.
 
Possibile che….abbia paura?!
No..mi rifiuto di crederci! Se è vero che anche lui sta dando la caccia a Naraku, non può lasciarsi spaventare all’idea di combattere contro un serpentello fuori misura.
Ma..non riesco a trovare un’altra spiegazione logica alla sua reazione..
 
 
 
Improvvisamente, un boato assordante mi riscuote dai miei pensieri, costringendomi a volgere l’attenzione verso la fonte di quel fragore: con immenso stupore, però, mi ritrovo in un attimo investita da una pioggia d’acqua e detriti tale da obbligarmi a coprirmi il volto con le braccia per evitare di venirne colpita in pieno.
Quando finalmente riesco a liberare la visuale, scorgo la causa dell’esplosione.
 
Dinnanzi a noi, in tutta la sua immensa mole, si staglia un gigantesco serpente marino dalle squame grigio – azzurre. Sebbene parte del corpo sia ancora per metà celata sotto la superficie dell’acqua, la sua figura supera di gran lunga le cime degli alberi che ci circondano.
Non c’è che dire…è decisamente un colosso.
 
Lo osservo attentamente..
 
Il lungo corpo affusolato, tipico dei rettili, è ricoperto da migliaia di ruvide squame lucenti; alla base del collo una sorta di corona di aculei gli circonda la testa. I sottili occhi color cremisi, caratteristici di quei demoni che subiscono l’influenza del potere malvagio della Sfera, ci scrutano con una perizia inquietante, mentre la lingua biforcuta emette dei sibili sinistri.
Non mi ci vuole molto ad individuare il frammento della Sfera, il quale si trova all’interno della sua gola, esattamente all’altezza della schiera di aculei.
 
Sorrido compiaciuta.
 
Sarà un gioco da ragazzi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Benché mi fossi ripromesso di non farmi più distrarre dalla vicinanza di Kagome, non riesco a trattenere l’impulso di voltarmi verso di lei per assicurarmi che la vista di questa creatura non l’abbia turbata..
…ma rimango a bocca aperta quando mi rendo conto che sul volto di Kagome non vi è alcuna traccia di esitazione o timore..
Solo un sorrisetto compiaciuto a delineare quelle morbide labbra rosate.
Sembra…elettrizzata all’idea di combattere.
 
Mentre io..beh..
..io non sono mai stato tanto nervoso all’idea di ingaggiare uno scontro quanto lo sono ora.
Ma che dico..
Sono letteralmente terrorizzato.
 
..E la causa non è di certo un demone sproporzionato.
 
Ciò che mi spaventa maggiormente è il fatto che anche Kagome prenderà parte allo scontro.
 
Normalmente le avrei espressamente vietato anche solo di avvicinarsi al campo di battaglia, intimandole di nascondersi in un luogo sicuro per evitare che possa restarne coinvolta..
 
…tuttavia questa situazione è ben lungi dall’essere “normale”.
 
Kagome non mi darebbe mai ascolto se le chiedessi di farsi da parte per la sua incolumità.
Non ne vedrebbe il motivo, dato che…per lei non sono che un altro nemico.
L’ennesimo ostacolo tra lei e il suo desiderio di vendetta.
Nulla di più, nulla di meno.
 
Il solo pensiero di contare così poco nella sua nuova vita mi fa male..
Mi lacera dentro..
Ancora non posso credere che siamo arrivati a questo punto..
 
Naraku..
Maledetto bastardo, non la passerai liscia..
Questa volta la pagherai cara per quello che ci hai fatto.
 
Ma Naraku non è il solo contro il quale vorrei scatenare la mia furia.
Mi sento un idiota anche per aver sperato in un aiuto da parte di quell’inutile pel di carota.
Dopo tutte quelle belle parole che ci ha detto la notte in cui ci ha mostrato ciò che è accaduto a Kagome, mi aspettavo che almeno lui cercasse di dissuaderla da quest’assurda idea della sfida, dal momento che una mia presa di posizione avrebbe solo destato sospetti..
..e invece quell’idiota non ha fatto nulla, anzi l’ha persino appoggiata!
E dire che credevo, non senza fastidio, che anche lui tenesse a Kagome!
 
Forse non si rende conto del pericolo che rappresenterebbe per lei uno scontro corpo a corpo con un demone di queste dimensioni!
Potrebbe restare gravemente ferita, o peggio..
 
No, non ci voglio nemmeno pensare!
 
Ormai ho preso la mia decisione.
Non ho intenzione di assecondare quel pazzo: il mio solo scopo nel corso di questo scontro sarà quello di proteggere Kagome, non mi interessa recuperare il frammento..
..mi basta che lei sia salva.
 
 
 
 
-“Ti consiglio di dar retta a questo pazzo se non vuoi mandare tutto in malora”
 
Ma che..?
Dannato, esci subito dalla mia testa se non vuoi che ti strappi le budella!
 
-“Spiacente di aver violato la tua privacy, ma mi è stato impossibile ignorare il brusio dei tuoi pensieri…soprattutto quando sono saturi di insulti nei confronti del sottoscritto”
 
Razza di..
 
-“Comunque non per questo che ho fatto momentaneamente irruzione nella tua testa bacata, ma piuttosto per ricordarti cosa causerebbe il tuo atteggiamento da eroe. Kagome non è una stupida e, dal momento che nutre già qualche sospetto nei tuoi confronti, a quel punto non le ci vorrebbe molto per scoprire la verità…quindi te lo sconsiglio vivamente. Inoltre se si dovesse accorgere che stai cercando in qualche modo di favorirla nello scontro, beh..diciamo che non la prenderebbe bene. Perciò fammi questo favore cagnolino, combatti al massimo delle tue potenzialità, perché puoi stare certo che lei lo farà, e a quel punto ti accorgerai che quella che hai davanti non è più la ragazzina indifesa che conoscevi un tempo, ma una valorosa combattente che ti darà del filo da torcere. Beh, buona fortuna cagnolino, e che vinca il migliore.”
 
Il mio corpo è scosso da violenti spasmi mentre le parole di quel damerino continuano a riecheggiarmi in testa come un mantra..
..al punto che sono costretto ad afferrare saldamente l’elsa di Tessaiga per evitare di perdere il controllo e staccargli la testa.
 
Maledetto bastardo!
Prima vuole che finga di non conoscerla e adesso mi impedisce persino di proteggerla?!
 
Tuttavia a crearmi maggior turbamento sono state le sue ultime parole..
 
“…ti accorgerai che quella che hai davanti non è più la ragazzina indifesa che conoscevi un tempo..”
 
Il pensiero che la Kagome che ho davanti possa non essere più quella che conoscevo mi lascia pietrificato. Non che la questione non mi abbia già sfiorato…
Sarebbe impossibile per me negare che in questi anni la ragazza che amo, sia cambiata.
...tuttavia, sentirmelo dire senza troppe cerimonie ha sbriciolato quel poco di speranza che serbavo.
 
Se le parole di Hideki fossero vere..cosa farei a quel punto?
Se anche i suoi sentimenti fossero cambiati e una volta ritornata la memoria lei..non mi volesse..
Cosa farei?!
 
Dannazione, dannazione, DANNAZIONE.
Non posso perderla di nuovo, non voglio perderla.
Non ora che l’ho ritrovata.
 
Digrigno rumorosamente i denti a causa del peso della frustrazione che mi sta schiacciando.
Sebbene tutto ciò che desiderassi fosse rivederla sana e salva, sento ancora un’immensa voragine all’altezza del cuore..
 
Non mi basta vederla...voglio sentirla.
 
 
 
 
-“Siete stati coraggiosi ad avvicinarvi alle rive della mia dimora.”
A parlare, tra un sibilo e l’altro, è proprio la titanica creatura che ha da poco fatto la sua apparizione e che, per assurdo, finora avevo totalmente ignorato, preso com’ero dalla mia smania per la fanciulla al mio fianco.
Riscosso dalla cupa voce del nostro nemico, riporto la mia attenzione su quest’ultimo, il quale da quando è comparso non si è ancora mosso di un millimetro, troppo intento a studiarci e, probabilmente, a deridere l’insignificanza della nostra statura rispetto alla sua.
 
Non so spiegarmelo, ma ho un brutto presentimento..
 
Non è comune per un demone di basso livello sotto l’influenza di un frammento della Sfera mantenere il controllo. Sono abituato a vederli attaccare non appena se ne presenta l’occasione, senza distinzione tra i propri simili e gli altri esseri viventi.
Questo, invece, sembra divertirsi ad osservarci, e devo dire che la perizia con la quale lo sta facendo ha un non so che  di inquietante.
Neppure il fatto che sia in grado di parlare è un buon segno..
 
Tutto questo può voler dire solo una cosa…
 
…questo demone è tutt’altro che di basso livello.
 
 
 
-“Beh, non c’è che dire, ti sei trovato proprio un bel posticino in cui vivere..” la voce di Kagome risuona sicura nel silenzio della valle che ci ospita, cogliendomi di sprovvista “…così come lo hai trovato per il tuo frammento della Sfera. Però, sai, non sono sicura che quella schiera di aculei possa bastare a proteggerlo, perché vedi…si dà il caso che qui con me io abbia due spade..” con lentezza studiata estrae le due armi finora riposte nei foderi sulla sua schiena “….ed entrambe non vedono l’ora di piantarsi nella tua gola per estrarlo.” conclude con lo stesso sorrisetto compiaciuto che le ho visto delinearsi sulle labbra poco prima.
Resto ammutolito dalla sfrontatezza con la quale gli si è rivolta..
 
“…ti accorgerai che quella che hai davanti non è più la ragazzina indifesa che conoscevi un tempo..”
 
Le parole di Hideki risuonano ancora nella mia mente come un monito a non crearmi false speranze, a non illudermi.
 
…possibile che…sia già troppo tardi per sistemare le cose?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La reazione del demone alle mie parole di sfida non tarda ad arrivare, concretizzandosi in una fragorosa, quanto prevedibile, risata. In quanto donna sono abituata a suscitare l’ilarità dei miei nemici..
..anche se poi spesso finiscono per pentirsene.
 
Ma questa volta, ciò che dice dopo mi fa vacillare, lasciandomi per qualche istante priva di respiro.
 
-“Tu devi essere Kagome, non è vero? Naraku mi aveva avvertito del fatto che oggi saresti giunta qui per reclamare anche il mio frammento.”
 
…Naraku?!
Naraku sapeva che oggi sarei arrivata in questo villaggio? Com’è possibile?!
Questo vuol dire che quel maledetto….mi sta tenendo d’occhio?!
 
Finora ho sempre sperato che collezionando i frammenti rimasti in circolazione, Naraku, prima o poi, sarebbe uscito allo scoperto per impossessarsene. Infondo era proprio quello che volevo…
…tuttavia sapere che, senza che me ne rendessi conto, quel maledetto è stato in grado di seguire le mie tracce e addirittura di prevedere e anticipare le mie mosse, mi fa sentire oltremodo vulnerabile e sprovveduta. 
Che intenzioni ha?
E perché tutto questo interesse nei miei confronti? Infondo sono solo una ragazzina a cui ha ucciso i genitori nel suo percorso di completamento della Sfera dei Quattro Spiriti. Un danno collaterale. Dovrei essere io il predatore, e lui la preda. Sono IO quella che cerca vendetta.
Devo assolutamente saperne di più.
Inspiro profondamente nel tentativo di regolarizzare il battito che, a causa della sorpresa suscitata da quell’inaspettata rivelazione, era accelerato, riprendendo così il controllo di me stessa e sforzandomi di mantenere quella maschera di imperturbabilità e freddezza che ho perfezionato in questi tre anni di vendetta, e che i miei nemici hanno imparato a conoscere e a temere.
Prima che riesca a porgli la domanda, però, il demone ha già rivolto la sua attenzione verso il mezzo demone al mio fianco, con un’aria vagamente sorpresa.
-“Tu invece sei…Inuyasha?!” esclama improvvisamente, pronunciando il nome del mezzo spettro con una nota di stupore e dilatando impercettibilmente le sottili pupille purpuree.
 
Cosa?
Conosce anche lui?
Ma che diavolo sta succedendo?!
 
Mi volto confusa e diffidente verso il mio compagno di battaglia in cerca di risposte, ma pare che anche lui sia altrettanto perplesso a causa della piega che sta prendendo la situazione.
-“Come conosci il mio nome, demone?! Per caso quel bastardo di Naraku ti aveva avvertito anche del mio arrivo?”
Per tutta risposta il gigantesco demone scoppia in un’altra risata, questa volta più sommessa rispetto alla prima. Sta cominciando ad irritarmi.
 
Poi finalmente si decide a rispondere.
 
-“A dire il vero no, mezzo demone. Ero stato messo in guardia solo da Kagome, credo che Naraku non avesse calcolato che vi incontraste così presto…ma questo cambia tutto.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Le parole pronunciate dal demone-serpente hanno il potere di farmi immediatamente gelare il sangue nelle vene. Non riesco a muovere un muscolo pensando al pericolo a cui Kagome è stata esposta in questi anni, mentre io non facevo altro che struggermi dal dolore per averla persa. Naraku sapeva che Kagome era viva, quel maledetto bastardo lo sapeva, e quel che è peggio, stando alle parole del demone, finora avrebbe minuziosamente seguito le sue tracce.
 
Cerco di reprimere l’ondata di panico che si sta rapidamente impossessando di me, mentre una serie di immagini infauste mi attraversano la mente al pensiero del pericolo che ho lasciato che corresse.
 
L’ho abbandonata in balia di Naraku per tutto questo tempo..
Non potrò mai perdonarmelo.
Maledizione..
Il senso di colpa, aggiunto al terrore suscitato da queste nuove rivelazioni, mi provoca una fitta al petto tale che devo stringere i denti per non lasciare che il dolore che sto provando in questo momento si tramuti in un urlo disumano, ma liberatorio.
 
Sono senza speranze..
 
Nonostante ciò non riesco a fare a meno di pensare che, se solo Naraku avesse voluto, avrebbe potuto attaccarla in qualsiasi momento, avrebbe potuto liberarsi di lei proprio come aveva fatto quel giorno sul Monte Hakurei…..eppure fino ad adesso si è solo limitato a spiarla nell’ombra.
Ma allora…che intenzioni ha?!
 
“…credo che Naraku non avesse calcolato che vi incontraste così presto…”
 
Come un fulmine a ciel sereno, vengo colpito da un pensiero agghiacciante. Un timore che se si rivelasse essere fondato, si concretizzerebbe nel peggiore dei miei incubi. Un’eventualità che finora mi ero rifiutato di prendere in considerazione, forse a causa dell’intensità del dolore che provavo, o forse per eccessiva ingenuità.
 
E se..
E se finora sia io che Kagome fossimo stati inconsciamente le pedine di una delle ennesime macchinazioni di Naraku?!
 
Un tremito involontario mi riscuote dalla testa ai piedi, mentre il mio subconscio pare avvalorare con crescente vigore quest’ipotesi.
 
Perché voleva che io e Kagome ci rincontrassimo?!
Non ha senso..
A che scopo dividerci quel giorno sul Monte Hakurei se sapeva che prima o poi ci saremmo rincontrati?!
Sento la testa scoppiarmi sotto il peso degli interrogativi che mi assillano.
 
Ma a quanto pare, non sono l’unico ad avere delle domande in questione.
 
-“Spiegati meglio, demone! Perché Naraku mi starebbe tenendo d’occhio? E perché temeva che io e lui ci incontrassimo? Ma soprattutto COSA cambierebbe il nostro incontro?” gli interrogativi di una Kagome visibilmente irritata lo investono come un fiume in piena, costringendo così il rettile a reindirizzare l’attenzione sulla giovane.
Mi volto anch’io sorpreso verso la ragazza al mio fianco, che, senza saperlo, ha appena dato voce a quelli che sono anche i miei quesiti.
Tuttavia, mentre attendo trepidante una risposta da parte del demone, non posso fare a meno di notare la singolare scelta di parole operata da Kagome nel formulare una delle domande.
Ha dato per scontato che Naraku temesse un nostro incontro…
…ma io invece non credo sia andata così.
Mi auguro di sbagliare, anche se oramai il mio istinto è temprato dai numerosi tiri mancini di quel bastardo, ma ho come la sensazione che Naraku non avesse timore di un nostro eventuale incontro..
No..
Se così fosse avrebbe fatto l’impossibile per tenerci separati..
 
 
 
Io credo piuttosto che Naraku…
volesse  che noi due ci incontrassimo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non ci sto più capendo niente!
Ho come l’impressione che qui tutti sappiano qualcosa che io non so.
Voglio delle risposte, e le voglio subito.
Visibilmente piccata per essere stata messa da parte, tuono in direzione del demone.
 
-“Spiegati meglio! Perché Naraku mi starebbe tenendo d’occhio? E perché temeva che io e lui ci incontrassimo? Ma soprattutto COSA cambierebbe il nostro incontro?”
 
Richiamato dalla mia voce, l’enorme rettile finalmente volge nuovamente lo sguardo verso di me, facendo scorrere le pupille vermiglie sulla mia figura, prima di scoppiare nell’ENNESIMA risata beffarda.
Adesso mi sto davvero incazzando.
Prima che possa scattare contro di lui, però, il demone risponde, pur mantenendo un tono divertito.
 
-“Ragazzina, credi davvero che Naraku avrebbe mai illustrato i suoi piani ad un subordinato?! Eppure credevo che lo conoscessi bene. So solo quello che ho sentito mormorare in giro, e cioè che il vostro incontro sarà l’inizio di tutto.
 
L’inizio di…tutto?!
Ma di che sta parlando?!
 
Poi riprende.
-“Non ho idea del significato di queste parole, tutto ciò che so è che Naraku mi ha promesso di lasciarmi tenere il frammento, se solo fossi riuscito ad uccidervi.
E credo che sarà proprio quello che farò.”
 
Non appena il demone termina di pronunciare le ultime parole, i suoi occhi si illuminano, diventando di un rosso ancora più intenso. Nello stesso istante l’acqua intorno al suo corpo comincia a vibrare, mentre la corrente del fiume aumenta al punto tale che persino le rocce vengono sradicate dal letto del torrente e trascinate verso la cascata in cui quest’ultimo termina.
Intorno al demone iniziano a formarsi alcuni mulinelli, che in pochissimi istanti si trasformano in imponenti colonne d’acqua e detriti, che si scagliano a tutta velocità nella nostra direzione.
Senza troppa difficoltà, sia io che Inuyasha, le evitiamo con un salto all’indietro, andando ad atterrare a qualche metro di distanza rispetto a dove ci trovavamo.
 
Anche se..per un attimo..mi è sembrato che Inuyasha abbia avuto l’impulso di correre verso di me, prima di ripensarci e schivare anch’egli l’attacco del demone.
Che diamine aveva intenzione di fare? Difendermi per caso?
Assurdo. Perché avrebbe dovuto farlo?
Infondo, anche se il nostro obiettivo è apparentemente il medesimo, noi due rimaniamo comunque nemici.
 
-“Stai bene? Non sei ferita vero?”
 
Con uno scatto repentino mi volto attonita verso il mezzo demone da cui sono giunte tali parole d’apprensione, ritrovandomelo a pochi centimetri dal viso. Come se fosse abituato a questo tipo di vicinanza, Inuyasha lascia correre il suo sguardo inquieto e minuzioso lungo il mio corpo in cerca di ferite, completamente ignaro di provocarmi così un profondo imbarazzo.
Prima che possa rendersene conto, però, mi allontano di scatto, in modo da ristabilire una distanza conveniente tra i nostri volti.
 
-“S-senti un po’ tu!” – balbetto per un attimo colta in contropiede dall’illogicità del suo comportamento, prima di riprendere il controllo di me stessa – “Non credo che ti sia ben chiara una cosa, Inuyasha. Io e te siamo nemici. Entrambi vogliamo quel frammento ed entrambi faremo quanto in nostro potere per impossessarcene, nessuna esclusione di colpi. Quindi ti consiglio di pensare alla tua pelle e io penserò alla mia, ognuno combatte per sé. Non siamo una squadra, quindi metti pure da parte la cavalleria.” - sottolineo le ultime parole con freddezza, con l’intento di ricordargli che pur essendo una donna, resto comunque un avversario.
Per tutta risposta il mezzo demone mi osserva con uno sguardo indecifrabile, oserei dire deluso, e, per un istante, giurerei di aver visto passare nei suoi occhi un lampo di tristezza.
Tuttavia pare che le mie parole abbiano sortito l’effetto sperato, perché, dopo aver aperto la bocca per ribattere, Inuyasha la richiude voltandosi nuovamente verso il nostro comune nemico che intanto si sta preparando a scagliarci contro un altro colpo.
Anche se ancora confusa dalla reazione del mezzo spettro, mi auto-impongo di non farmi distrarre per l’ennesima volta e decido di approfittare di questo momento di inattività del demone per scagliargli contro il mio attacco.
 
-“Dato che non puoi essermi utile per scoprire qualcosa su Naraku…ti dispiace se ti uccido e mi prendo il tuo frammento?” sbotto mentre scatto a tutta velocità verso di lui.
-“Prima dovrai riuscire ad avvicinarti, ragazzina.” risponde l’essere, sfidandomi a schivare una pioggia di proiettili d’acqua che, a quella velocità, riescono a trapassare da parte a parte alcuni massi che si trovano nelle vicinanze.
Anche questa volta, però, schivo l’attacco senza difficoltà, procedendo a zig zag tra i proiettili che uno dopo l’altro finiscono al suolo con uno schianto, riuscendo così ad avvicinarmi ulteriormente.
Raggiunto il limite della sponda, con un salto ben calibrato mi porto alla sua altezza, in modo da poter sferrare l’attacco con maggiore efficacia.
Ma proprio mentre sto per assestare il colpo, qualcosa, che non ho nemmeno il tempo di individuare, mi colpisce in pieno, catapultandomi di nuovo al suolo con una violenza inaudita.
 
C-cosa diavolo è stato?
 
Sento chiaramente le forze abbandonarmi, mentre i miei occhi faticano a rimanere aperti.
Tuttavia, l’ultima cosa che riesco a percepire in lontananza prima di perdere completamente i sensi, è il mio nome.
Il mio nome urlato con disperazione da una voce familiare.
 
Poi, tutto diventa buio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un brivido di terrore mi attraversa mentre osservo Kagome venire scaraventata a diversi metri di distanza dalla gigantesca coda, rimasta fino ad ora abilmente celata, che quel mostro ha improvvisamente fatto emergere da sott’acqua. E’ accaduto tutto in una frazione di secondo, nemmeno il tempo di avvisarla dell’imminente pericolo che già si trovava riversa al suolo, priva di conoscenza.
 
-“KAGOME!”
 
Il mio urlo riecheggia per tutta la vallata, mentre corro come un forsennato, maledicendomi mentalmente per non aver fatto nulla per salvarla.
 
Come ho potuto assistere inerme mentre veniva colpita?!
Come ho potuto lasciarla avvicinare fino a quel punto a un demone di quelle dimensioni?!
 
Più mi avvicino e più il cuore sembra volermi uscire dal petto, al timore che possa essere rimasta ferita gravemente a causa della mia incapacità. Ancora una volta non sono riuscito a proteggerla.
Ancora una volta l’ho vista cadere vittima di un piano di Naraku.
Come un idiota sono rimasto imbambolato ad osservare l’armonia di ogni suo movimento, ammirando l’agilità e l’abilità di combattimento che Kagome ha acquisito in questi anni, al punto che mi sono accorto troppo tardi delle intenzioni del demone.
 
Maledizione.
 
In pochi secondi azzero la distanza che ci separa, ritrovandomi accanto al corpo esanime della ragazza che amo, terrorizzato all’idea di scoprire che le sue condizioni possano essere più gravi di quello che sembrano. Con mano tremante le sollevo delicatamente la testa, lasciando le dita libere di affondare nella morbida massa corvina e avvicinandola maggiormente a me, in modo da poterne controllare meglio le eventuali ferite.
La osservo attentamente studiando ossessivamente ogni centimetro di quel viso perfetto, sul quale con immenso sollievo non noto ferite evidenti.
 
-“Deve aver battuto la testa” penso mentre avvicino ulteriormente i nostri visi per
assicurarmi che respiri ancora..
 
…e mi ritrovo a tirare un sospiro di sollievo quando un soffio, seppur flebile, fuoriesce dalle sue labbra semi dischiuse, accompagnato da un leggero lamento probabilmente dovuto al dolore causato dall’impatto.
 
E’ viva..
 
Solo quando mi rendo conto che il pericolo è scampato, mi accorgo della distanza praticamente nulla tra i nostri visi. Ancora qualche centimetro e le nostre labbra si sarebbero sfiorate.
Arrossisco di colpo al pensiero di quel contatto, allontanandomi leggermente in modo da ristabilire così una distanza adeguata.
Anche se tutto il mio corpo sembra non desiderare altro che la sua vicinanza, non mi sembra il momento adatto per lasciarsi andare a certi pensieri.
 
In questo momento ho un’altra priorità..
 
Facendo attenzione ad essere il più delicato possibile, appoggio nuovamente la ragazza sul terreno, lanciandole un’ultima occhiata carica di angoscia.
 
Non temere, non ci metterò molto.
 
Con la tacita promessa di ritornare al più presto, mi alzo in piedi, muovendo qualche passo verso il mio nuovo obiettivo.
 
La pagherai cara.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando Kagome ha proposto una sfida tra lei e il mezzo demone per decidere chi dovesse aggiudicarsi il frammento, in un primo momento l’impulso sarebbe stato quello di impedirglielo.
 
Avrei preferito vedermela io con quell’inetto…
…almeno adesso saprebbe una volta per tutte chi tra noi è il più forte.
 
Ma infondo devo ammettere che l’idea di una sfida non è stata poi così male. Questa, infatti, può rivelarsi una buona occasione per dare modo a Kagome di dimostrare le proprie capacità.
Quel mezzo demone avrebbe visto con i suoi stessi occhi i progressi fatti dalla ragazzina indifesa di un tempo.
Persuaso da questa prospettiva, ho deciso di lasciarla fare e ora, come stabilito, assisto al combattimento da una distanza confacente insieme ai compagni di Inuyasha.
Sembrano tutti piuttosto tesi mentre osservano il demone scagliarsi contro Inuyasha e la loro amica appena ritrovata. Tutti tranne la sacerdotessa che, come al solito, mantiene un’espressione neutrale, senza lasciar trasparire emozione alcuna.
Mi chiedo proprio cosa ci trovasse quel mezzo demone in una donna del genere.
Riportando l’attenzione sullo scontro, osservo compiaciuto il frutto di anni di addestramento.
Sono davvero fiero di lei.
 
Ho fiducia nelle capacità di Kagome. Sono sicuro che in men che non si dica porrà fine al duello, e a quel punto potremo riprendere il viaggio, senza la fastidiosa presenza del cuccioletto.
 
Tuttavia improvvisamente qualcosa va storto, e ciò che vedo mi fa letteralmente smettere di respirare.
Proprio mentre sembrava sul punto di dominare lo scontro, Kagome viene improvvisamente sbalzata a diversi metri di distanza dalla coda del demone, comparsa apparentemente dal nulla, senza nemmeno lasciarle il tempo di reagire.
Il primo impulso, nonostante la considerevole distanza che ci separa, è quello di correre in suo soccorso, pur sapendo quanto sia testarda e orgogliosa quando si tratta di dimostrare la sua forza in combattimento. Sicuramente si arrabbierà, ma non mi importa. Mi accingo così a scattare in sua direzione, ma la scena a cui assisto mi lascia coi piedi incollati al suolo.
 
Inuyasha, con una velocità che credevo impossibile per la sua natura ibrida, percorre i metri che lo separano da Kagome in un battito di ciglia, visibilmente allarmato dalle sue condizioni.
Ancora non mi spiego il perché, ma qualcosa dentro di me mi suggerisce di restare fermo a guardare. E così faccio.
Immobile, mentre lo osservo sollevarle la testa con delicatezza e poggiarsela al petto.
Immobile, mentre con estrema naturalezza si avvicina al suo viso per assicurarsi che non abbia smesso di respirare.
Immobile, mentre indugia per qualche istante a pochi centimetri dalle sue labbra. Le bocche separate solo dai loro respiri.
 
Immobile, mentre il mio cuore va in frantumi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-“Ci è mancato poco. Per un istante ho davvero temuto che quella ragazzina riuscisse a colpirmi e a prendere il frammento….ma credo di averla sopravvalutata.” afferma beffardo il demone posando gli occhi cremisi sul corpo inerme di Kagome. Tuttavia le parole tradiscono il tono della sua voce. Infatti, sebbene tenti di nasconderlo, risulta alquanto palese che anch’egli sia rimasto sorpreso dall’abilità di Kagome nel riuscire ad avvicinarsi a lui al punto tale da cercare di sferrare un attacco diretto. 
-“Tu dici? Eppure mi è parso che tu sia dovuto ricorrere a un asso nella manica per poter sconfiggere quella ragazzina” puntualizzo con rabbia mal celata, muovendo qualche passo in sua direzione, per poi arrestarmi a pochi metri dalla sponda –“Se non lo avessi fatto credo proprio che a quest’ora la tua testa giacerebbe sul fondo del fiume.”
L’unica ragione per cui non ho ancora fatto a pezzi questo bastardo è che in questo momento ho altre grane per le mani.
 
Sto letteralmente facendo l’impossibile per mantenere la calma.
 
Se infatti mi lasciassi andare, sono convinto che il mio sangue demoniaco, che sta ribollendo di rabbia da quando Kagome ha perso conoscenza, prenderebbe immediatamente il sopravvento facendomi perdere il controllo di me stesso.
Certo…in questo modo il combattimento si concluderebbe nel giro di qualche istante e io potrei tornare ad occuparmi della salute di Kagome…
Il problema è che…a quel punto…non sono sicuro la mia presenza le sarebbe d’aiuto.
Un brivido lungo la schiena mi scuote al pensiero di ciò che potrebbe accadere se mi trasformassi in un demone completo.
Scuoto con vigore la testa per ricacciare indietro quei pensieri infausti e tornare a concentrarmi sul mio avversario.
Non la passerà liscia. Avrò la mia vendetta.
…ma non come mostro sanguinario.
No.
Questa volta voglio restare me stesso fino all’ultimo, per Kagome.
 
Nel frattempo, punto nel vivo, il gigantesco rettile riporta l’attenzione su di me, con un sonoro schiocco della lingua biforcuta. L’imperturbabile sguardo cremisi viene attraversato per un attimo da un lampo di rabbia.
-“Per caso vorresti vendicarla, mezzo demone?” mi domanda con una punta di ironia nella voce, portandosi in posizione d’attacco.
 
Abbozzo un ghigno compiaciuto.
 
-“Non chiedo di meglio.” e così dicendo scatto in sua direzione, evitando, non senza difficoltà, i ripetuti attacchi dell’imponente coda. Anche se decisamente enorme e grottesca, quest’ultima si sta infatti rivelando essere più rapida di quanto una prima vista possa suggerire.
Non mi stupisco che Kagome sia stata colta alla sprovvista.
Ogni sferzata che colpisce il suolo, è in grado di farlo tremare, e questo di certo non mi aiuta a mantenere l’equilibrio mentre mi preparo a schivare il colpo successivo.
Ma non ho intenzione di tirarmi indietro.
Non mi fermerò finché la lama della mia Tessaiga non si sarà conficcata nella sua gola.
Nonostante le difficoltà iniziali, riesco a spiccare un balzo che mi permette di ritrovarmi faccia a faccia col demone.
 
Ci siamo.
 
Stando alle parole di Kagome, il frammento si troverebbe all’altezza della gola, sotto la schiera di aculei.
Perfetto. Basterà staccargli la testa e sarà tutto finito.
Senza un attimo di esitazione, vibro il colpo che porrà fine allo scontro.
 
“KAZE NO KIZU!”    
 
Osservo il fascio di luce scagliato dalla mia spada dirigersi verso il bersaglio a tutta velocità…
 
…ma improvvisamente accade qualcosa che non mi aspettavo.
 
Poco prima che la Cicatrice del Vento possa colpire gli aculei che si trovano a difesa del frammento, questi ultimi iniziano ad emanare un’intensa luce violacea che in pochi istanti si tramuta in una sorta di scudo protettivo contro il quale il mio attacco va inesorabilmente a rimbalzare.
 
Una barriera?!?
 
Faccio appena in tempo a farmi scudo con Tessaiga, che la mia stessa tecnica mi colpisce in pieno, scaraventandomi al suolo con violenza.
 
Maledizione…questa proprio non me l’aspettavo.
 
Ancora dolorante, mi affretto a rimettermi in piedi.
-“Sei proprio un ingenuo! Credevi davvero che Naraku mi avrebbe affidato un frammento della Sfera, senza la dovute precauzioni?! Nemmeno la tua Tessaiga Rossa è in grado di abbattere questa barriera. L’unica che avrebbe potuto riuscirci giace a terra priva di sensi.
….oserei dire che hai perso, mezzo demone.” – afferma canzonatorio, mentre si prepara a darmi il colpo di grazia.
 
Questa volta, però, sono io a scoppiare in una risata incontrollata, mentre il demone, chiaramente confuso dalla mia reazione, mi osserva interrogativo.
 
-“Sai demone, sono davvero sollevato.” affermo, sollevando lo sguardo sicuro.
-“Sei forse uscito di senno?! Sei sollevato perché sto per ucciderti?”
 
La sua voce non suona più strafottente come all’inizio. Probabilmente allarmato dal mio cambio di umore.
 
-“No, tutt’altro. Sono sollevato perché dalle tue parole ho compreso che Naraku non è a conoscenza di un particolare piuttosto rilevante.”
-“E cioè?” mi chiede visibilmente impaziente di concludere lo scontro.
 
Sorrido compiaciuto.
 
-“E cioè che in questi tre anni ho sviluppato e perfezionato una nuova tecnica in grado di abbattere anche le barriere più potenti.” termino la frase con un ghigno, godendomi la reazione del demone davanti a me.
-“N-non è possibile...stai mentendo!” esclama, lasciando cadere una volta per tutte la maschera di strafottenza sfoggiata finora. Le pupille vermiglie dilatate dallo sgomento.
-“Lo vedrai tu stesso”
 
E così dicendo aumento la stretta sull’elsa di Tessaiga, lasciando che la lama si ricopra di cristalli lucenti.
-“Non mi lascerò battere da un insulso mezzo demone!” sbraita improvvisamente il demone, lanciandomi contro una gigantesco mulinello d’acqua e detriti, nell’ultimo disperato tentativo di non lasciarsi sopraffare.
Ma ormai per lui è troppo tardi.
 
-“KONGOSOHA!”
 
Non appena vibro il colpo, da Tessaiga fuoriescono una miriade di cristalli di diamante che investono in pieno la massa d’acqua scagliatami contro dal demone, neutralizzandola.
Le schegge di diamante proseguono la loro corsa, abbattendo con facilità la barriera e conficcandosi esattamente nella gola del rettile.
La potenza dell’attacco, tuttavia, è tale che la testa del demone viene completamente recisa dal resto del corpo, ricadendo in acqua con un tonfo sonoro, seguito poco dopo dal resto del gigantesco corpo.
Faccio appena in tempo a scorgere la piccola gemma violacea che ci ha condotti sino a qui, seguire la stessa sorte dei resti del demone, scomparendo nelle acque del fiume, trascinata inesorabilmente dalla forte corrente verso la cascata.
 
Maledizione.
Devo essermi lasciato prendere un po’ troppo dall’entusiasmo.
Ormai il frammento è irrecuperabile.
Ma poco mi importa.
 
In questo momento la mia sola priorità è la salute di Kagome.
 
Mi volto verso il punto in cui qualche minuto prima avevo adagiato una Kagome priva di sensi….
….e per poco non mi viene un colpo quando mi rendo conto che non si trova più lì.
Prima che possa lanciarmi alla sua frenetica ricerca, però, un urlo concitato giunge alle mie orecchie.
E’ quel pel di carota.
Che diavolo ha da sbraitare in un momento come questo?! Non ho tempo per lui, devo cercare Kagome. Inoltre da questa distanza non riesco a capire cosa stia dicendo. Dirigo la mia attenzione su di lui, aguzzando l’udito nel tentativo di comprendere il motivo della sua agitazione e quel che sento mi lascia per un attimo interdetto.
 
-“KAGOME NON FARE CAZZATE! LASCIA PERDERE IL FRAMMENTO, TORNA INDIETRO!”
 
Frammento?!
 
Con uno scatto repentino mi volto nella direzione in cui Hideki sta indirizzando le sue invettive, e quel che vedo mi fa completamente dimenticare di respirare.
 
Kagome sta correndo a tutta velocità verso la cascata….e sembra non abbia alcuna intenzione di fermarsi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Mmm..
Apro gli occhi a fatica, cercando di mettere a fuoco ciò che si trova intorno a me.
 
Dove mi trovo?
 
Mi rendo conto subito di essere sdraiata su un terreno umido. Ma perché?
Cerco di mettermi a sedere, ma non appena mi muovo percepisco un dolore lancinante provenirmi dalla base della nuca e la testa pulsarmi in modo acuto. D’istinto porto la mano al punto da cui il dolore sembra propagarsi, distinguendo chiaramente il leggero turgore di un bernoccolo.
 
Ahia..
Devo aver preso proprio una bella botta in testa.
Ma che è successo?..
 
-“Non mi lascerò battere da un insulso mezzo demone!”
-“KONGOSOHA!”
 
Voci?
Da dove provengono?
 
Richiamata dal suono di quelle urla concitate, volgo lo sguardo nella direzione da cui sembrano giungere, e nell’esatto momento in cui mi si prospetta davanti agli occhi ciò che sta accadendo, tutto torna ad essere nuovamente chiaro.
 
A qualche decina di metri da dove mi trovo, Inuyasha si sta battendo contro il demone-serpente che mi ha scaraventata al suolo facendomi perdere i sensi per chissà quanto.
 
Maledizione..
Sono stata avventata e adesso tutto quello che posso fare è limitarmi ad osservare Inuyasha mentre sconfigge il demone e si impossessa del frammento..
 
Tuttavia quello a cui assisto, mi fa presto ricredere.
 
L’attacco sferrato da Inuyasha, infatti, per quanto preciso, si rivela essere troppo potente, col risultato di decapitare di netto la creatura, che cade a pezzi nel fiume….
….seguita dal frammento della Sfera.
Ma Inuyasha, dal canto suo, non sembra minimamente intenzionato a volerlo recuperare!
 
E’ impazzito?! Perché sta lì imbambolato?!
Ha per caso intenzione di lasciarlo cadere?!
 
La piccola gemma continua ad avvicinarsi sempre più velocemente alla cascata, mentre la osservo atterrita al pensiero che presto andrà perduta..
 
E’ un attimo e prendo la mia decisione.
 
Forse ho ancora una possibilità di recuperare il frammento!
 
Con uno scatto, corro in direzione della cascata, col preciso intento di intercettarlo prima che cada. In lontananza sento le urla di Hideki intimarmi di non fare sciocchezze e di lasciar perdere..
…ma non ho intenzione di mollare!
Ci sono quasi!
 
In una frazione di secondo, prima ancora che me ne possa rendere conto, mi lancio nel vuoto, afferrando al volo la piccola gemma e stringendola al petto.
 
Ma ormai è troppo tardi per tornare indietro, il mio corpo è in caduta libera.
 
Chiudo gli occhi, arrendendomi al fatto che infondo a questa cascata troverò sicuramente la morte..
…ma non sono pronta a ciò che invece accade in quegli attimi concitati.
Improvvisamente, infatti, vengo circondata dal tepore di quelle che riconosco essere due braccia possenti e un corpo premuto contro il mio.
 
Ma che..?
Hideki?!
 
Nonostante la stretta possessiva mi impedisca completamente di muovermi, riesco ad alzare leggermente il capo per poter guardare in faccia il mio salvatore..
 
…specchiandomi negli occhi ambrati del mio avversario.
 
…Inuyasha?!
 
Riesco appena a sussurrare il suo nome, prima di venire completamente inghiottiti dalle acque.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“…yasha!”
 
…qualcuno…qualcuno mi sta chiamando…
Ma chi è? E’ troppo lontano..non riesco a sentire.
 
“Inuyasha!”
 
Kagome?
Dove sei?! Kagome!
Mi volto in tutte le direzioni, alla frenetica ricerca della ragazza del futuro, ma l’unica cosa che riesco a vedere a perdita d’occhio è il buio.
 
…sono morto?
 
-“No Inuyasha, non sei morto...ma...ci sei andato molto vicino, rischiando la tua vita per salvarmi.” di nuovo la voce cristallina di Kagome mi giunge alle orecchie, più vicina rispetto a prima, quasi fosse a pochi centimetri da me. Ma nella direzione da cui proviene, non vi è niente se non oscurità.
Ora ricordo…mi sono gettato d’istinto dalla cascata insieme a Kagome.
Questa volta volevo salvarla. Questa volta non sarei rimasto inerme ad osservarla cadere.
Proprio come il giorno in cui questo inferno ha avuto inizio.
 
-“Inuyasha, svegliati”
 
Svegliarmi? Ma io sono svegl…
Un attimo…
…vuoi forse dirmi…che sto sognando?
 
-“Sì, Inuyasha. E’ solo un sogno. Hai momentaneamente perso i sensi a causa dell’impatto…ma adesso è ora di svegliarsi. C’è qualcuno che sembra essere parecchio in apprensione per te..”
 
Improvvisamente, come se un’immensa voragine si fosse aperta sotto i miei piedi, sento il mio corpo cadere nel nulla.
Urlo.
Ma nessun suono fuoriesce dalla mia bocca.
 
E' ora di svegliarsi.
 
……
…..
….
 
“Inuyasha! Ti prego, svegliati!”
 
La voce carica di angoscia di Kagome mi riporta alla realtà, costringendomi a spalancare gli occhi allarmato, pronto a scattare in piedi….ma sono costretto a fermarmi quando mi ritrovo a fissare, a pochi centimetri dai miei, gli occhi color nocciola che amo.
 
Lei sta…piangendo?
 
Da quella distanza, infatti, mi è quasi impossibile non notare le due gocce salate che adornano gli occhi della ragazza al mio capezzale, visibilmente sorpresa dal mio risveglio improvviso.
 
Restiamo immobili in quella posizione per qualche istante, a specchiarci l’uno negli occhi dell’altro.
 
Ambra e nocciola.
 
E’ come se tutto intorno a noi si fosse fermato.
Per un attimo mi sembra che tutto sia tornato a com’era tre anni fa, quando momenti come questi erano la routine..
Quando ancora non ero cosciente di quanto forti fossero i miei sentimenti per lei..
 
Spinto dall’atmosfera che si è venuta a creare, muovo istintivamente una mano verso il suo viso per poter asciugare quelle piccole gemme salate sul punto di sgorgare.
 
Non sopporto vederla piangere..
Vorrei poterla veder di nuovo sorridere come una volta..
 
Ma ogni mio proposito va in frantumi nel momento in cui Kagome si accorge della vicinanza della mia mano.
 
-“Che diavolo stai facendo?!” esclama improvvisamente, allontanandosi di scatto, palesemente infastidita dal mio tentativo di avvicinamento.
 
Mai nella mia vita avrei immaginato un giorno di trovarmi in questa situazione.
Mai avrei pensato che poterla anche solo sfiorare, sarebbe diventato un lusso.
Mai avrei creduto che la mia vicinanza...l’avrebbe disgustata.
 
Fa più male di quanto pensassi.
 
-“N-niente, scusa..è solo che non amo vedere una donna piangere.” ammetto imbarazzato.
-“C-cosa?! Io non sto..” si interrompe nel momento in cui la sua mano va a posarsi su una guancia, trovandola umida –“Sarà qualche goccia d’acqua residua...infondo siamo finiti giù da una cascata.” mente a disagio, lasciandomi ancora più confuso.
 
Solo ora mi rendo conto di non avere la più pallida idea di dove ci troviamo.
Mi osservo attentamente intorno..
Questa ha tutta l’aria di essere una grotta.
 
-“Come siamo arrivati sino a qui?” domando improvvisamente per rompere il silenzio.
-“Ti ci ho portato io..” ammetti candidamente –“Durante la caduta il tuo corpo ha completamente assorbito l’impatto e hai perso conoscenza…mentre io sono rimasta illesa.”
 
Era proprio quello il mio obiettivo..
 
-“Quindi ti ho trascinato fuori dall’acqua e mi sono messa alla ricerca di un luogo sicuro in cui potessi riprendere conoscenza”
-“Capisco..” annuisco, leggermente imbarazzato all’idea di essermi lasciato trasportare a peso morto per chissà quanti metri –“…ti ringrazio”
 
Ma, per tutta risposta, Kagome volta lo sguardo nella direzione opposta alla mia, lasciando ricadere qualche ciocca scomposta davanti al viso.
Non riesco a vederla in volto, ma ho come l’impressione che non sia di buon umore.
Poi finalmente si decide a parlare.
 
-“Perché l’hai fatto?” mi domandi fredda, continuando a evitare accuratamente il contatto tra i nostri sguardi.
La tua domanda mi coglie impreparato e, per un attimo, rimango in silenzio. Tuttavia, prima che riesca a risponderti, hai già ripreso a parlare.
-“Saresti potuto morire..”
-“Anche tu.”
Alzi di colpo la testa e finalmente i nostri occhi si incontrano di nuovo.
-“Io sono disposta a morire pur di vendicare la mia famiglia!” esclami punta nel vivo, lo sguardo fiero e determinato.
 
Se solo sapessi…
Se solo sapessi che la tua famiglia è sana e salva..che da tre anni a questa parte sono stati loro a piangere la tua morte..
Forse abbandoneresti questa missione suicida..
 
-“Ho anch’io le mie buoni ragioni per voler rischiare la vita!” esclamo a mia volta, forse un po’ troppo accalorato a causa della tua risposta, incatenando i tuoi occhi ai miei.
Sorpresa dalla mia reazione, sostieni per alcuni istanti il mio sguardo per poi distoglierlo improvvisamente e posarlo sul pavimento roccioso, mentre tutta la fierezza sfoggiata sino ad ora, viene sostituita da un’espressione malinconica.
Rendendomi immediatamente conto dell’eccessivo zelo della mia risposta, mi affretto a scusarmi, sperando che il tuo repentino cambiamento d’umore non sia dovuto alla durezza del mio tono.
-“S-scusa non volevo alzare la voce…mi sono lasciato trasport-”
-“Quando ci incontrammo, mi dicesti che il motivo per cui stai dando la caccia a Naraku è che lui ti ha portato via la donna che ami”- mi interrompi improvvisamente, causandomi un moto di imbarazzo al ricordo della mia confessione – “E’ da quel giorno che ripenso alle tue parole e...dato che non ho mai avuto occasione di innamorarmi…vorrei sapere se perdere la persona amata…..è doloroso quasi quanto perdere i propri cari.”
La sua domanda mi coglie alla sprovvista al punto che per qualche secondo resto in silenzio, nel tentativo di regolarizzare il battito del mio cuore che temo potrebbe tradire il tono della mia voce.
Quando poi mi decido a rispondere, le parole fuoriescono da sole.
 
-“…..è mille volte peggio.”
 
E inevitabilmente riaffiora in me il ricordo di come mi sono fatto portare via le uniche due donne della mia vita. La prima volta senza che nemmeno me ne rendessi conto e la seconda….assistendo inerme alla sua uccisione, incapace di proteggerla.
All’improvviso però, a ridestarmi da quelle immagini dolorose, è proprio Kagome che si alza di scatto, visibilmente adirata.
-“Cosa vorresti insinuare?! Vorresti forse farmi credere che perdere le persone con le quali condividi lo stesso sangue sia meno doloroso che perdere un’estranea alla quale credi di essere legato da un sentimento fragile come l’amore? Le persone vanno e vengono, tradiscono, abbandonano, ma la famiglia no! La famiglia rappresenta l’unica costante certa nella vita di ogni persona, l’unica sulla quale poter fare sempre affidamento, che non ti abbandonerà mai, che non ti tradirà e l’unica che ti amerà sempre in modo incondiz-”

Senza lasciarle il tempo di terminare la frase, afferro la sua mano, il cui solo contatto mi provoca mille brividi lungo la schiena..
 
Dio da quanto tempo desideravo toccarla..
 
…e la trascino con prepotenza verso di me, lasciandola cadere tra le mie braccia e stringendola in un abbraccio possessivo. Quasi soffocante.
Vederla accalorarsi mentre tenta di difendere le proprie convinzioni, di dimostrarmi che ho torto, mi ha inevitabilmente riportato alla memoria quella volta in cui ci trovavamo vicino al pozzo.
Io ero convalescente dalle ferite provocatemi da Sesshomaru che aveva tentato di appropriarsi di Tessaiga con l’aiuto di Naraku, la schiena poggiata alla superficie legnosa di quel portale che ti aveva portata fino alla mia epoca.
Tu mi osservavi con sguardo apprensivo, visibilmente preoccupata per la mia salute, inginocchiata di fronte a me, mentre ascoltavi con attenzione le mie parole dettate solo dalla paura di poterti perdere come era avvenuto con Kikyo.
Ti chiesi di rimanere nella tua epoca perché, col passare del tempo, gli scontri con Naraku si sarebbero fatti più frequenti e pericolosi, e non volevo che tu rischiassi la vita per una battaglia che non ti apparteneva.
Ma come tuo solito, riuscisti a sorprendermi.
Come al solito la tua testardaggine ebbe la meglio e mi dicesti chiaramente che non te ne saresti andata. Che non saresti scappata perché Naraku era un essere malvagio e tu volevi a tutti i costi sconfiggerlo…
Fu a quel punto che, come in questo momento, decisi di interromperti…cingendoti in un abbraccio.
Il primo di una lunga serie.
Vederti così risoluta, così incurante del pericolo…così piena di voglia di combattere solo per starmi vicino, senza temere le conseguenze della tua decisione, mi riempì il cuore di gioia…ma allo stesso tempo di paura.
Di una paura in grado di paralizzarmi all’idea di non poterti più avere con me se Naraku fosse riuscito ad ucciderti.
 
Ed eccoci di nuovo qui, dopo tre lunghissimi anni lontani, a rivivere gli stessi istanti di quella prima volta in cui mi accorsi di tenere a te più di quanto non volessi dare a vedere.
Ma questa volta ho come la sensazione che a breve verrò raggiunto da cinque dita in pieno volto, perché questa volta tu non mi conosci, non condividi i miei stessi sentimenti e non combatterai al mio fianco solo per il piacere di starmi vicino.
E’ dura accettare una realtà in cui posso vederti, ma non averti solo per me.
In cui tento di afferrarti, ma ti ritrai, scivolandomi tra le dita, perché non sai chi sono.
Avrei voglia di urlare al mondo intero il mio dolore, di rivelarti chi sono. Ma non posso..
Mi è stato espressamente vietato..
Quindi per ora posso solo bearmi del profumo della tua pelle, del lieve solleticare delle tue ciocche corvine sul mio volto, del tuo respiro affannato dallo stupore contro l’incavo del mio collo e del piacere provocatomi dalla pressione del tuo seno morbido sul mio petto..
 
Attendo qualche istante una tua reazione, pronto al peggio, a causa dell’impudenza del mio gesto.
 
Ma non accade nulla.
 
Incoraggiato da quella calma apparente, mi appresto a dire la mia, lasciando fuoriuscire le parole come un fiume in piena.
 
-“Tu credi davvero che l’amore sia un sentimento fragile? Credi davvero che l’amore tra due persone “estranee”, come dici tu, sia meno intenso e vero di quello che lega coloro che sono accomunati dallo stesso sangue? Hai ragione. Le persone vanno e vengono, tradiscono, abbandonano..nessuno ha mai detto che l’amore sia un sentimento facile da comprendere..ma lascia che ti dica una cosa. L’amore di un genitore è qualcosa di naturale, come lo è respirare. Lui non potrà mai fare a meno di amarti e accettarti incondizionatamente, perché fa parte del suo istinto.
Ma quando incontri una persona con la quale non possiedi apparentemente alcun legame, e ti accorgi che questa è in grado di trasmetterti quel senso di calore che credevi solo i tuoi cari potessero darti, di comprenderti, accettarti, di conoscere ogni tuo silenzio, renderti migliore, darti così tanto che ti sembra non ti manchi niente....e capisci che da quel momento vivrai solo per lei, per farla stare bene, per farla sorridere, emozionare, per cercare di restituirle, almeno in parte, ciò che lei ti ha dato….beh..allora quella è la persona giusta. La persona destinata a farsi spazio nel tuo cuore per non uscirne mai più. E purtroppo di persone così ne incontri una ogni 500 anni.
Per questo quando il destino, o meglio, qualcuno te la strappa improvvisamente via dalle mani, il dolore che provi è tale da impedirti di respirare, di vivere...perché…come puoi andare avanti, senza la tua metà?” termino la frase in un soffio al ricordo del dolore che ho provato nel momento in cui ho realizzato che non avrei più rivisto il suo viso. Ricordo perfettamente la sensazione di vuoto incolmabile che mi ha attanagliato…da quel giorno fino al giorno in cui ci siamo rincontrati.
 
Mi scosto con delicatezza per incontrare le sue iridi nocciola.
So che nell’esatto momento in cui mi specchierò in quegli occhi caldi, non riuscirò a reprimere il desiderio di assaggiare quelle labbra rosate, ma…ormai è troppo tardi per tornare indietro.
 
Lascio che la punta dei nostri nasi si sfiori, mentre l’affanno dei nostri respiri mi sta facendo impazzire.
Non ce la faccio più, ho bisogno di sentirla.
Mi avvicino ulteriormente, intenzionato più che mai ad azzerare completamente la distanza che ci separa…
 
…ma sono costretto a fermarmi, quando sento delle voci familiari farsi sempre più vicine.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-“Kagome! Dove sei?? Rispondi!”
Ormai è più di un’ora che io e i compagni di Inuyasha scandagliamo le zone limitrofe alla cascata. Ma di quei due non vi è traccia.
Sono sicuro che Kagome e il botolo siano sopravvissuti alla caduta.
Me lo sento.
Ma allo stesso tempo il pensiero che siano da soli da qualche parte, mi sta letteralmente facendo impazzire, impedendomi di pensare razionalmente.
Devo trovarli al più presto. Non posso sopportare di saperla da sola con lui.
 
-“Ehi! Fermatevi! Kirara sembra aver fiutato qualcosa da quella parte!” esclama improvvisamente la sterminatrice in sella alla sua gatta demoniaca.
Senza indugiare un secondo di più mi getto a tutta velocità nella direzione indicata dalla donna.
In pochi istanti raggiungo il luogo predestinato, dal quale, man mano che mi avvicinavo, sentivo provenire il dolce odore di vaniglia di Kagome e il terribile fetore di cane del botolo.
Ma per poco non vacillo quando mi rendo conto che il luogo in questione è una piccola grotta ricavata alla base di una roccia.
Prendo coraggio, e a passo di carica mi dirigo verso l’entrata della caverna, mentre il cuore pare volermi esplodere dal petto a ogni passo che muovo. Tuttavia l’improvvisa apparizione dei due in questione ferma la mia avanzata.
-“Alla buon’ora! Sono ore che vi cerchiamo! Mi hai fatto prendere un bello spavento, lo sai!?” esclamo immediatamente in direzione di Kagome, dando libero sfogo all’ansia accumulata finora e al fastidio di vederli insieme.
Ma Kagome non sembra dare troppo peso alle mie parole, come se avesse ben altri pensieri per la testa.
Ho già notato che entrambi paiono evitare di incontrare l’uno lo sguardo dell’altro..
 
Che diavolo è successo in quella grotta?
 
-“Si scusa hai ragione…Inuyasha aveva perso conoscenza e allora l’ho portato al riparo nell’attesa che riprendesse i sensi”
 
Inuyasha?!
Perché adesso lo chiama per nome?!
 
-“D’accordo, d’accordo. Ma adesso sbrighiamoci, dobbiamo riprendere il viaggio. I frammenti non si raccolgono da soli.” e così dicendo gli do le spalle, dirigendomi verso la folta vegetazione della finestra.
Tuttavia sono costretto a voltarmi di nuovo quando mi accorgo che Kagome non mi sta seguendo, rimanendo ferma al fianco del mezzo demone.
Che diavolo sta facendo?!
Sto cominciando a innervosirmi.
Voglio allontanarmi il prima possibile da quel botolo pulcioso e scacciare dalla mia mente l’immagine di lui e Kagome che emergono insieme dall’oscurità della caverna.
-“Allora?! Hai intenzione di rimanere imbambolata lì ancora per molto?!” esclamo mentre sento la rabbia montare nel mio petto.
-“Ehm...vedi Hideki...a dire il vero stavo pensando che, infondo, non sarebbe una cattiva idea unirci al gruppo di Inuyasha. Sono sicura che col numero di frammenti che possediamo, Naraku non aspetterà molto prima di uscire allo scoperto.”
 
Senza che me ne renda conto, la mia zanbato, che fino a pochi secondi prima stringevo saldamente nella mano destra, cade a terra con un tonfo sordo.
 
No.
NO.
NO!
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
Chi non muore si rivede! Innanzitutto voglio scusarmi per l’immenso ritardo >.< questo per me è stato un periodo davvero pieno! Tra la laurea, il trasloco e il lavoro non ho avuto più un attimo da dedicare alla ff che è rimasta in standby per ben cinque mesi O.O
Chiedo venia :’(
Ma passiamo al capitolo..premetto che, finora, questo è stato uno dei capitoli più difficili che abbia scritto >.< ….e sinceramente non mi soddisfa particolarmente >,<
Spero comunque che possiate lasciarmi le vostre impressioni! Siate spietate non vi preoccupate u.u me lo merito per quanto vi ho fatto aspettare! T.T
Ora vi saluto, con la promessa che il prossimo capitolo non si farà attendere altrettanto ^^
Ps: per quanto riguarda le ff che seguo, voglio scusarmi per la mia assenza e prometto che appena tornerò dalla Germania (due settimane) mi metter in pari con le recensioni *-*
Bacioni <3
 
Dadina91
  
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