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Autore: Hyuka    21/05/2014    4 recensioni
Non sono mai stata attratta dalle lezioni scolastiche,ma da quella volta,una storia colpii la mia attenzione,o se vogliamo essere più specifici,una leggenda.....
Una lezione di storia,una leggenda su un branco di lupi,una scommessa fra due tribù.....
Il destino può sempre cambiare...sia a favore che a sfavore tuo.
Genere: Avventura, Azione, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La settimana volò in un batter d'occhio e il giorno della gita era finalmente arrivato.Non vedevo l'ora di andare sulle montagne,ma c'era un piccolo problema per il programma......
Tra le attività da svolgere c'era una scalata,e io soffro pesantemente di vertigini quindi dovrò trovare una scusa per esonerarmi.
Appena arrivai a scuola,i pulman erano già arrivati davanti ai cancelli per portare gli studenti della Makoto High in gita.
La MH è una scuola superiore,composta da dormitori per i ragazzi dal terzo anno in poi,una mensa che è grande quanto una stanza di un castello,da scale...molte scale....e classi con piccoli armadietti in stile scuole giapponese.
In fila e in ordine salimmo sui pulman,io mi sedetti in fondo al veicolo e presi il mio mp3 dato che ci aspettava un viaggio di quasi due ore e mezza.
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Finalmente arrivammo all'hotel in cui avremo alloggiato e ,come degli animali che vanno a caccia,i ragazzi scesero tutti insieme scaraventando le ragazze per aria solo per un paio di donne con un fisico da modelle.
Era abbastanza carino come hotel,era dipinto di banco con gli angoli di travi di legno.Era come la casa di Heidi,ma più grande e a tre piani.
Gli studenti volevano entrare tutti all'interno dell'edificio per riscaldarsi un pò dato che erano in pieno inverno e si trovavano su una montagna,ma i professori dissero loro di prendere prima i loro bagagli e così feceso,anche se in più si lamentarono come dei bambini.
Mentre eravamo in fila per prendere le nostre cose,un'auto sbucò da dietro i pullman.Era una limousine nera e si fermò vicino all'entrata dell'hotel.
-"Accidenti,guardate che auto.Di chi apparterrà?"- Ovviamente poi cominciarono i pettegolezzi fra i ragazzi.
Da dentro l'auto uscì l'autista che aprì la porta posteriore dove uscirono fuori ben dodici ragazzi che sembravano più grandi di noi.
Tra quei dodici ce ne era uno in particolare che aveva rubato il mio sguardo.C'era qualcosa di familiare in quel ragazzo,ma non capivo cosa.
Era alto,pelle scura,occhi marroni e capelli biondo platino arruffati come la cresta di un leone.Più lo guardavo e più mi sembrava di conoscerlo,ma poi il professore mi chiamò per avvertirmi che ero l'unica a non aver preso la borsa così,il tempo di rigirarmi,il ragazzo era sparito insieme agli altri.
Chissà chi erano quei tipi....
Finalmente entrammo in albergo e,dopo che ricevemmo le nostre camere,i professori fecero le solite raccomandazione.
-"Allora ragazzi un attimo di attenzione,come sapete qui nn siete a casa vostra e ciò significa che dovete portare rispetto ai prorpietari di questo albergo.Che significa?Significa che non dovete rompere nulla,dovete stare attenti alle cose di valore,NON potete assolutamente scambiarvi le stanze che vi sono state assegnate e non potete andare le ragazze nella stanza dei ragazzi e viceversa.Tutto chiaro?"-
Tutti annuirono.
-"Perfetto,domani la sveglia è alle 6,hai capito Leo?"-
-"Si prof."-
Tutti cominciarono a ridere sotto il naso.Leo è della mia classe e siamo amici dalle scuole medie.Anche lui come me ha 17 anni,siamo come fratello e sorella e se venivo bocciata io,allora anche lui voleva fare la mia fine.Stiamo sempre insieme e non ci stacchiamo mai l'uno dall'altra.Siamo davevro ottimi amici....anche se....
Lui ha il vizio di dormire troppo e la mattina (ogni mattina) mi tocca ancdar fino a casa sua e svegliarlo nel modo che solo io so.
All'improvviso vidi Leo venire verso di me.
-"Allora Aya?Che stanza hai avuto?".
-"Stanza singola,la 303,perchè?".
-"Cavolo io sono al 205".
-"Dai stiamo comunque nello stesso albergo,non frignare come al solito".
-"Si ma volevo almeno stare accanto alla tua stanza uffa,sei anche sola non hai paura?".
-"Paura?Paura di cosa?".
-"Ah niente,lascia stare.Ora vado a sistemare la roba,ci vediamo in mensa ciao".
Lo salutai e in men che non si dica scparì sulle scale.Presi le mie cose e salii le scale verso la mia stanza.
Era abbastanza grande per essere una stanza singola.LE pareti erano dipinte del colore del cielo con un disegno di un albero nell'angolo che continuava sul soffitto e il pavimento era di parquet chiaro.Il letto era sistemato di lato e di fronte alla porta c'era la scrivania con l'armadio di fianco a destra.Sembrava quasi la stanza di una ragazza che abitava lì già da anni.Presi la mia roba e cominciai a sistemarla nell'armadio,all'improvviso sentii bussare alla mia porta.Era la proprietaria dell'albergo.
-"Come ti sembra la stanza?Ti piace?"-
-"Si è molto bella grazie.Non voglio essere impicciona ma....apparteneva già a qualcun'altro questa stanza?Perchè sembra molto diversa dalle altre"-
-"Te ne sei accorta eh?Era di mia figlia.Ora è passata a miglior vita a causa di una malattia grave e tengo la sua camera come nuova per ricordarla".
-"Ah mi scusi,allora me en vado subito da qui".
-"Nono resta,te l'ho data perchè so che la tratterai con cura e poi somigli davvero molto a mia figlia.....avete la stessa aura"-
Mi guaradva e sorrideva.Aveva un sorriso caldo e dolce,non sembrava una pazza o altra.La ringrazia e quando uscì,finii di preparare i vestiti.
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Si era fatta l'ora di cena quando finalmente terminai i preparativi,così mi cambiai e scesi in mensa dove mi aspettava con gran giogia Leo.
Consumammo la cena insieme e quando finimmo,io andai a fare un giro per il giardino e Leo a fare una partita di calcio amichevole.
Ecco che lo vidi.Il ragazzo dalla pelle scura era vicino alle aiuole di rose.Mi avvicinaii,volevo parlargli!
-"Ciao,piacere Aya.Qual'è il tuo nome?"-
-"Non dovresti parlare con me..."-
-"E perchè non dovrei?Non sei mica un mostro"-
-"No,ma dovresti starmi comunque lontana".
-"Dai ti prego dimmi almeno il tuo nome"-
-"Mi chiamo Kai e ora stammi lontano"-
Dopo quelle parole,camminò verso il labirinto di erba e non lo rividi più.Era uno strano tipo,ma avevo comunque la sensazione di conoscerlo e volevo capire chi fosse.Ero testarda e non mi volli arrendere,così entrai nel labirinto anche io anche se non sapevo cosa mi sarebbe potuto capitare......



CONTINUA





Spazio autrice:
Alloooooora lo so,sono in un mega ritardo XD ma purtroppo la scuola mi ha tolto molto tempo ma eccomi qui.Come promesso ho pubblicato partorito un capitolo miglioe e pù lungo(?) spero vi piaccia come il primo e stavolta non dovrebbero esserci molti errori grammaticali XD
  
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