Tu sei, tu sai.
Già le 3 tu ti
scopri un po' stai dormendo attaccata a me e sorridi però non
so ora dove sei...
Per l’ennesima volta cambio
posizione, questa notte.
È dura stare in due in un
letto per una persona sola, con le ferite che ancora bruciano ad ogni
spostamento. Ed è ancora più difficile muoversi senza rischiare di
svegliare chi sta con te.
Non riesco proprio a prendere
sonno.
Così, tanto per fare, butto
un’occhiata fugace all’orologio che è davanti a me. Segna le tre del
mattino. Accidenti! Se va avanti di questo passo e non chiudo occhio,
domani mi ammazzeranno durante gli allenamenti.
Sospiro depresso e ti guardo
nella quasi completa oscurità della stanza.
Eppure non ho difficoltà a
vedere il tuo viso accoccolato nell’incavo tra la mia spalla e il collo.
Sorridi e sembri quasi
brillare di una luce che tu stessa emani.
Però i dubbi mi
assalgono.
Per chi stai
sorridendo?
Dove sei ora?
Tu vicina e
così distante il cuore ti batte ma per chi batte non ne so
niente chissà, chissà...
Sei così vicina che il profumo
del tuo shampoo mi inebria, nonostante non sia più tanto intenso. Però mi
appari così distante perché nei tuoi sogni non posso seguirti e
vegliarti.
Se ti dicessi che sono così
ansioso, rideresti di me?
Se ti dicessi che sono geloso
dei tuoi sogni, mi prenderesti in giro?
No, non lo
faresti.
Specie se sapessi il sogno che
mi ha tormentato anche prima che mi svegliassi e cominciassi con le mie
paranoie.
Ho sognato la fine di
tutto.
Ho sognato di non rivederti
più.
Ho sognato di volare, ma senza
ti te, in contro alla luna.
Ho sognato di te che dormivi
con gli occhi che lacrimavano.
È stato l’incubo più brutto
che abbia mai fatto.
Eppure posso sentire
distintamente il battito del tuo cuore.
Non sai quanto mi
rassicura!
Ma per chi batte,
Silvia?
Fantasie che l'insonnia da
magari adesso un altro sta con te se potessi li ucciderei
tutti i sogni tuoi
Oddio... sto diventando
patetico! L’insonnia gioca brutti scherzi!
Una lunga lista di nomi mi
viene in mente e sembra non essere intenzionata a finire.
Ovviamente sono tutti nomi
maschili. Alcuni dei quali non so nemmeno da dove vengano fuori. Fatto sta
che li farei fuori solo per il fatto che sono uomini.
I primi sfilare sono quelli
dei nostri compagni Element.
Altri non so nemmeno dove li
ho sentiti.
Anche il comandante Fudo e
nella lista.
Il vecchiaccio lo ucciderei
volentieri anche senza una ragione!
In cima?
Sirius! E chi altri se
no?
So che è tuo fratello e che lo
ami in quanto tale, ma non riesco proprio a reggerlo e ti giuro che se
venissi a scoprire che hai sognato lui entrerei nei tuoi sogni e lo
torturerei!
So bene anche che se morisse
una parte di te andrebbe in frantumi con lui e non me lo posso
permettere.
Ora che ci penso... non so
nemmeno cosa sia successo in questi sette lunghi mesi di convalescenza. So
solo che ci avete tirato fuori dall’Acuarion in un modo o
nell’altro.
Ricordo il buio più nero.
Tenebre ed una tristezza profonda come gli abissi.
E poi il letto dell’ospedale e
le tue lacrime.
Scusami se ti ho fatto
piangere.
Spero almeno che i tuoi sogni
siano splendenti come te e come quel sorriso che sempre ti chiederò di
regalarmi.
Anche se resta il fatto che se scopro che c’è qualcuno che
ti ha fatto sorridere nei tuoi sogni... perendo la prima “Vector Machine”
che mi capita sotto mano e lo riduco in briciole!
Piano, piano vorrei svegliarti per rassicurarmi e per
parlare un po' e invece no, forse ho paura di capire con chi
stai!
Avvicino piano il tuo volto al
mio e vorrei svegliarti come si fa come le vere principesse. Nelle fiabe,
ha presente?
Con un dolce
bacio.
Anche se forse la nostra
potrebbe essere paragonata alla storia della “Bella e la Bestia”...
l’unica dove ad essere nei guai è il principe e non la sua
damigella.
Pensandoci ci somiglia davvero
tanto...
Prima tu dicevi che ero un
animale per come mi comportavo...
Forse anche adesso che sono il
tuo amante me lo dirai, ma per un altro motivo!
Sei stata tu a cambiarmi e a
salvarmi.
Un sorriso increspa piano le
mie labbra per poi spegnersi mesto.
Mi avvicino piano.
Ormai sono deciso a
svegliarti.
E tu mugugni qualcosa che non
capisco e ritorni a sorridere.
Vorrei parlare.
Chiederti come sei stata in
questi mesi.
Cos’hai pensato?
Cos’hai provato?
Qualsiasi cosa, pur di
allontanarti da quel mondo dove mi è proibito l’accesso.
Se hai avuto paura di non
rivedermi più, nonostante la mia promessa che voglio
mantenere.
Da adesso sarà per
sempre!
Vorrei che tu mi dicessi cosa
stavi sognando.
Che ne so... magari un bel
gelato o un vestito carino da indossare per me!
Ok, ora mi dirai che ragiono
con lo stomaco, ma è perché non voglio che tu mi dica che c’era qualcun
altro che non sono io al tuo fianco.
Desisto dal dolcissimo
desiderio delle tue labbra morbide.
Ho troppa paura di
scoprire chi c’è con te, nel tuo
sogno.
Tu sei tu sai
nel sogno da chi vai tu sei con me ma la mente dov'è? Seguo il
ritmo del respiro movimenti leggeri della fronte tua quando sogni non sei mia...
Silvia, tu sei tu e io non
voglio fare nulla che ti possa cambiare, che possa allontanare dall’essere
che sei. E solo tu puoi decidere da chi andare in sogno. Ma sappi che così
mi fai soffrire terribilmente.
Ti abbraccio forte, come se
anche il tuo corpo potesse seguire la tua mente nel modo onirico dove si
trova. Non voglio assolutamente separarmi di nuovo da te.
Affondo piano il mio viso tra
i tuoi capelli.
Dov’è la tua anima, adesso,
Silvia?
Sento il tuo respiro caldo sul
mio torace nudo e sentendolo calmo, mi tranquillizzo anche io per un
attimo. Lasciando le mie paturnie mentali, con un biglietto di sola andata
per andare al Diavolo.
La tua testa si muove un po’,
delicata, leggera, per trovare una posizione adatta e sollevi la fronte,
piano. Quel tanto che basta per farmi vedere che il tuo sorriso si è
allargato.
E allora io ritorno dalle mie
paranoie e gli strappo il biglietto di mano.
Quando dormi e
sogni non ho proprio il potere di tenerti legata a
me.
Già le 6 ed è
l'alba ormai e il tuo cuscino è scivolato giù muovi i piedi
cercando i miei
e
ritorni tu
Guardo di nuovo l’orologio.
Segna le sei.
Accidenti se sono andato
avanti con le mie elucubrazioni.
Il tuo cuscino è scivolato sul
letto di sotto e tu hai cominciato a muoverti: a cercare me.
Non sai quanto mi risollevi il
morale così, Silvia.
Questo vuol dire che hai
lasciato il mondo dei sogni e che stai tornando da me.
Stai tornando la te stessa che
mi appartiene.
Quella che amo.
Quella che mi picchia quando
faccio qualcosa di male.
Quella che mi
ama.
Quella che io
potrei perdere un
giorno o l'altro debbo ammetterlo sai, non c'ho pensato mai
convinto che se le altre storie finiscono quella nostra no
Sai Silvia?
In una sola notte mi sono reso
conto di quanto io abbia realmente paura di perderti.
Ho rischiato molte volte di
farlo, ma siamo sempre riusciti ad incontrarci.
Solo adesso mi rendo conto di
quanto ho paura, perché nei tuoi sogni non posso raggiungerti.
E se un sogno mi spaventa così
tanto la vita, ora, mi terrorizza.
La nostra storia è attaccata
ad un filo sottilissimo, pronto a spezzarsi.
Ero convinto, ma lo sono
tutt’ora che la nostra storia non potrà mai finire.
Cavolo!
Ci siamo aspettati per 12.000
anni prima di ritrovarci!
E non sono pochi.
Non ho la minima intenzione di
aspettare di nuovo così tanto tempo.
E ancora altre stupide
paranoie.
Possibile che uno stupido
sogno possa turbarmi così tanto?
Eppure adesso siamo qui,
stretti una nelle braccia dell’altro.
Ti sento sotto le mie dita:
sei reale, non sei un sogno.
No!
La nostra storia
non finirà!
Tu sei tu sai
nel sogno da chi vai tu sei tu sai stai svegliandoti ormai
mi sorprendo i tuoi occhi
La sensazione di fastidio che
mi ha provocato il pensiero che in sogno tu possa aver incontrato qualcun
altro non mi abbandona e mi chiude ancora lo stomaco.
Torno per l’ennesima volta ad
osservare il tuo viso, i tuoi lineamenti, le tue labbra e in fine i tuoi
occhi.
Uno spiraglio di luce filtra
dalla e ti colpisce in pieno viso. Non me ne ero accorto, altrimenti ti
avrei coperta... o forse no!
Alla fine svegliarti era
proprio quello che desideravo.
Quei pozzi azzurri nei quali
posso riflettermi quando mi guardi sono ancora chiusi, ma so che tra poco
saranno aperti, pronti a sorridermi.
Ti vedo arrossire piano, devi
essere ancora un po’ stordita.
“Amore...” Mormori piano, ma
non aggiungi nulla.
Sembri persa in altri pensieri
mentre osservi la poca luce che supera le imposte.
“Si, Amore?” Ti chiedo io e tu scatti, risvegliandoti
completamente, mettendoti seduta sul materasso e
fissandomi.
Quasi chiusi poi
accesi, spalancati in me dici sorridendo: "sognavo di te!"
Spalanchi gli occhi e lo spettacolo di te, nuda, appena sveglia mi
rimane tatuato indelebilmente negli occhi. Ti rimetti distesa e nascondi
il viso sul cuscino.
Il tuo volto dev’essere color
pomodoro, perché anche le orecchie non sono da meno.
Devi aver ricordato quello che
abbiamo fatto ieri dopo la mia dimissione dall’ospedale, perché cominci ad
emettere alcuni gridolini buffissimi e dolcissimi. Segno che sei in
imbarazzo.
Volti piano il viso,
sorridente, raggiante.
Sembra quasi che tu possa
leggermi dentro.
“Stavo sognando
te!” Dici piano stampandomi un leggero bacio a fior di
labbra.
Fino alla gola
tiri le lenzuola con un calcio mi spingi via
Ti tiri il lenzuolo fino a
coprirti completamente e io mi avvicino piano a te cercando di
abbracciarti, ma mi allontani in malo modo con un calcio stando attenta a
dove colpisci.
Ma ci tengo a ricordarti, mio
dolce angelo, che un calcio tirato dalla Principessa Silvia De Alicia non
è proprio il massimo della delicatezza e della leggerezza.
Ti sento ridere sommessamente, come se
avessi nuovamente intercettato i miei
pensieri.
Se ti tocco
gridi poi ti giri e ridi e alla fine ci cadi in un
“si”!
Ma avvicino di nuovo piano e
ti tocco, con l’ovvia intenzione di farti il solletico.
Emetti un grido acuto con la
preghiera di smetterla. Poi ti giri finalmente verso di me e mi passi le
braccia attorno il collo.
“Davvero hai sognato me?” Ti
chiedo con un po’ di riluttanza al pensiero di avere una risposta
negativa.
Tu sorridi dolcemente
baciandomi di nuovo.
“Sì!” Affermi sicura. E il
sangue che mi si era gelato nelle vene riprende a scorrere.
Tu sei tu sai
sorpresi insieme dal mattino tu sei tu sai tu sei tu sai e
adesso il sogno è già lontano
Tu sei tutto per me, Silvia!
Lo penso, ma non te lo dico.
Tanto sono sicuro che tu lo sai.
Senza bisogno di parole.
E il mattino ci sorprende a fare
l’amore.
Stretti in un abbraccio che dissipa le ombre.
Che spazza le paure e
incertezze.
Che allontana i sogni e gli
incubi.
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