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Autore: hinayuki    31/07/2008    1 recensioni
Salve gente! Ok... questa è la mia prima fanfic su Acuarion! Spero che vi poiaccia! E' una raccoltad i tre Song-fiction che esprimono i pensieri di Apollo e Silvia dopo l'ultima puntata!"Ti rincontrerò" [Apollo è in una dimensione oscura e tira un po' le somme, esprimendo il suo rammarico e i suoi desideri! Quando... uno di questi viene esaudito.] "Scusa, ma ti chiamo amore" [Silvia fa un escursus sulla sua vita e sui suoi sentimenti e spiega un po' quello che ha fatto da quando i suoi cari sono scomparsi. Quando... si sveglia!] "Tu sei, tu sai" [What if.. del dopo ultima puntata! La DEVA è riuscita a tirare fuori dall'Acuarion i due element, ancora vivi. Apollo è in preda ai dubbi!] Perché? Leggete!
Genere: Triste, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Apollo, Silvia de Alisia
Note: OOC, What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Tu sei, tu sai.

 

Già le 3 tu ti scopri un po'
stai dormendo attaccata a me
e sorridi
però non so
ora dove sei...

 

Per l’ennesima volta cambio posizione, questa notte.

È dura stare in due in un letto per una persona sola, con le ferite che ancora bruciano ad ogni spostamento. Ed è ancora più difficile muoversi senza rischiare di svegliare chi sta con te.

 

Non riesco proprio a prendere sonno.

Così, tanto per fare, butto un’occhiata fugace all’orologio che è davanti a me. Segna le tre del mattino. Accidenti! Se va avanti di questo passo e non chiudo occhio, domani mi ammazzeranno durante gli allenamenti.

 

Sospiro depresso e ti guardo nella quasi completa oscurità della stanza.

Eppure non ho difficoltà a vedere il tuo viso accoccolato nell’incavo tra la mia spalla e il collo.

 

Sorridi e sembri quasi brillare di una luce che tu stessa emani.

Però i dubbi mi assalgono.

Per chi stai sorridendo?

Dove sei ora?

 

Tu vicina e così distante
il cuore ti batte ma
per chi batte
non ne so niente
chissà, chissà...

 

Sei così vicina che il profumo del tuo shampoo mi inebria, nonostante non sia più tanto intenso. Però mi appari così distante perché nei tuoi sogni non posso seguirti e vegliarti.

 

Se ti dicessi che sono così ansioso, rideresti di me?

Se ti dicessi che sono geloso dei tuoi sogni, mi prenderesti in giro?

No, non lo faresti.

Specie se sapessi il sogno che mi ha tormentato anche prima che mi svegliassi e cominciassi con le mie paranoie.

 

Ho sognato la fine di tutto.

Ho sognato di non rivederti più.

Ho sognato di volare, ma senza ti te, in contro alla luna.

Ho sognato di te che dormivi con gli occhi che lacrimavano.

È stato l’incubo più brutto che abbia mai fatto.

 

Eppure posso sentire distintamente il battito del tuo cuore.

Non sai quanto mi rassicura!

 

Ma per chi batte, Silvia?

Fantasie che l'insonnia da
magari adesso un altro sta con te
se potessi li ucciderei

tutti i sogni tuoi

 

Oddio... sto diventando patetico! L’insonnia gioca brutti scherzi!

Una lunga lista di nomi mi viene in mente e sembra non essere intenzionata a finire.

Ovviamente sono tutti nomi maschili. Alcuni dei quali non so nemmeno da dove vengano fuori. Fatto sta che li farei fuori solo per il fatto che sono uomini.

I primi sfilare sono quelli dei nostri compagni Element.

Altri non so nemmeno dove li ho sentiti.

Anche il comandante Fudo e nella lista.

Il vecchiaccio lo ucciderei volentieri anche senza una ragione!

In cima?

Sirius! E chi altri se no?

 

So che è tuo fratello e che lo ami in quanto tale, ma non riesco proprio a reggerlo e ti giuro che se venissi a scoprire che hai sognato lui entrerei nei tuoi sogni e lo torturerei!

So bene anche che se morisse una parte di te andrebbe in frantumi con lui e non me lo posso permettere.

 

Ora che ci penso... non so nemmeno cosa sia successo in questi sette lunghi mesi di convalescenza. So solo che ci avete tirato fuori dall’Acuarion in un modo o nell’altro.

Ricordo il buio più nero. Tenebre ed una tristezza profonda come gli abissi.

 

E poi il letto dell’ospedale e le tue lacrime.

 

Scusami se ti ho fatto piangere.

Spero almeno che i tuoi sogni siano splendenti come te e come quel sorriso che sempre ti chiederò di regalarmi.

 

Anche se resta il fatto che se scopro che c’è qualcuno che ti ha fatto sorridere nei tuoi sogni... perendo la prima “Vector Machine” che mi capita sotto mano e lo riduco in briciole!

Piano, piano vorrei svegliarti
per rassicurarmi e per parlare un po'
e invece no,
forse ho paura di capire con chi stai!

Avvicino piano il tuo volto al mio e vorrei svegliarti come si fa come le vere principesse. Nelle fiabe, ha presente?

Con un dolce bacio.

Anche se forse la nostra potrebbe essere paragonata alla storia della “Bella e la Bestia”... l’unica dove ad essere nei guai è il principe e non la sua damigella.

Pensandoci ci somiglia davvero tanto...

Prima tu dicevi che ero un animale per come mi comportavo...

Forse anche adesso che sono il tuo amante me lo dirai, ma per un altro motivo!

Sei stata tu a cambiarmi e a salvarmi.

 

Un sorriso increspa piano le mie labbra per poi spegnersi mesto.

Mi avvicino piano.

Ormai sono deciso a svegliarti.

E tu mugugni qualcosa che non capisco e ritorni a sorridere.

 

Vorrei parlare.

Chiederti come sei stata in questi mesi.

Cos’hai pensato?

Cos’hai provato?

Qualsiasi cosa, pur di allontanarti da quel mondo dove mi è proibito l’accesso.

Se hai avuto paura di non rivedermi più, nonostante la mia promessa che voglio mantenere.

Da adesso sarà per sempre!

 

Vorrei che tu mi dicessi cosa stavi sognando.

Che ne so... magari un bel gelato o un vestito carino da indossare per me!

Ok, ora mi dirai che ragiono con lo stomaco, ma è perché non voglio che tu mi dica che c’era qualcun altro che non sono io al tuo fianco.

 

Desisto dal dolcissimo desiderio delle tue labbra morbide.

Ho troppa paura di scoprire chi c’è con te, nel tuo sogno.


Tu sei tu sai
nel sogno da chi vai
tu sei con me ma la mente dov'è?
Seguo il ritmo del respiro
movimenti leggeri della fronte tua
quando sogni non sei mia...

Silvia, tu sei tu e io non voglio fare nulla che ti possa cambiare, che possa allontanare dall’essere che sei. E solo tu puoi decidere da chi andare in sogno. Ma sappi che così mi fai soffrire terribilmente.

 

Ti abbraccio forte, come se anche il tuo corpo potesse seguire la tua mente nel modo onirico dove si trova. Non voglio assolutamente separarmi di nuovo da te.

Affondo piano il mio viso tra i tuoi capelli.

Dov’è la tua anima, adesso, Silvia?

 

Sento il tuo respiro caldo sul mio torace nudo e sentendolo calmo, mi tranquillizzo anche io per un attimo. Lasciando le mie paturnie mentali, con un biglietto di sola andata per andare al Diavolo.

 

La tua testa si muove un po’, delicata, leggera, per trovare una posizione adatta e sollevi la fronte, piano. Quel tanto che basta per farmi vedere che il tuo sorriso si è allargato.

 

E allora io ritorno dalle mie paranoie e gli strappo il biglietto di mano.

Quando dormi e sogni non ho proprio il potere di tenerti legata a me.

 

Già le 6 ed è l'alba ormai
e il tuo cuscino è scivolato giù
muovi i piedi cercando i miei

e ritorni tu

 

Guardo di nuovo l’orologio. Segna le sei.

Accidenti se sono andato avanti con le mie elucubrazioni.

Il tuo cuscino è scivolato sul letto di sotto e tu hai cominciato a muoverti: a cercare me.

Non sai quanto mi risollevi il morale così, Silvia.

Questo vuol dire che hai lasciato il mondo dei sogni e che stai tornando da me.

Stai tornando la te stessa che mi appartiene.

 

Quella che amo.

Quella che mi picchia quando faccio qualcosa di male.

Quella che mi ama.

 

Quella che io

potrei perdere un giorno o l'altro
debbo ammetterlo sai,
non c'ho pensato mai
convinto che
se le altre storie finiscono
quella nostra no
 

Sai Silvia?

In una sola notte mi sono reso conto di quanto io abbia realmente paura di perderti.

Ho rischiato molte volte di farlo, ma siamo sempre riusciti ad incontrarci.

 

Solo adesso mi rendo conto di quanto ho paura, perché nei tuoi sogni non posso raggiungerti.

E se un sogno mi spaventa così tanto la vita, ora, mi terrorizza.

La nostra storia è attaccata ad un filo sottilissimo, pronto a spezzarsi.

 

Ero convinto, ma lo sono tutt’ora che la nostra storia non potrà mai finire.

Cavolo!

Ci siamo aspettati per 12.000 anni prima di ritrovarci!

E non sono pochi.

Non ho la minima intenzione di aspettare di nuovo così tanto tempo.

E ancora altre stupide paranoie.

 

Possibile che uno stupido sogno possa turbarmi così tanto?

Eppure adesso siamo qui, stretti una nelle braccia dell’altro.

Ti sento sotto le mie dita: sei reale, non sei un sogno.

 

No!

La nostra storia non finirà!

 

Tu sei tu sai
nel sogno da chi vai
tu sei tu sai
stai svegliandoti ormai
mi sorprendo i tuoi occhi

 

La sensazione di fastidio che mi ha provocato il pensiero che in sogno tu possa aver incontrato qualcun altro non mi abbandona e mi chiude ancora lo stomaco.

 

Torno per l’ennesima volta ad osservare il tuo viso, i tuoi lineamenti, le tue labbra e in fine i tuoi occhi.

Uno spiraglio di luce filtra dalla e ti colpisce in pieno viso. Non me ne ero accorto, altrimenti ti avrei coperta... o forse no!

Alla fine svegliarti era proprio quello che desideravo.

Quei pozzi azzurri nei quali posso riflettermi quando mi guardi sono ancora chiusi, ma so che tra poco saranno aperti, pronti a sorridermi.

 

Ti vedo arrossire piano, devi essere ancora un po’ stordita.

 

“Amore...” Mormori piano, ma non aggiungi nulla.

Sembri persa in altri pensieri mentre osservi la poca luce che supera le imposte.

 

“Si, Amore?” Ti chiedo io e tu scatti, risvegliandoti completamente, mettendoti seduta sul materasso e fissandomi.

 

Quasi chiusi poi accesi,
spalancati in me
dici sorridendo: "sognavo di te!"

 

Spalanchi gli occhi e lo spettacolo di te, nuda, appena sveglia mi rimane tatuato indelebilmente negli occhi. Ti rimetti distesa e nascondi il viso sul cuscino.

Il tuo volto dev’essere color pomodoro, perché anche le orecchie non sono da meno.

 

Devi aver ricordato quello che abbiamo fatto ieri dopo la mia dimissione dall’ospedale, perché cominci ad emettere alcuni gridolini buffissimi e dolcissimi. Segno che sei in imbarazzo.

 

Volti piano il viso, sorridente, raggiante.

Sembra quasi che tu possa leggermi dentro.

“Stavo sognando te!” Dici piano stampandomi un leggero bacio a fior di labbra.

 

Fino alla gola
tiri le lenzuola
con un calcio mi spingi via

 

Ti tiri il lenzuolo fino a coprirti completamente e io mi avvicino piano a te cercando di abbracciarti, ma mi allontani in malo modo con un calcio stando attenta a dove colpisci.

Ma ci tengo a ricordarti, mio dolce angelo, che un calcio tirato dalla Principessa Silvia De Alicia non è proprio il massimo della delicatezza e della leggerezza.

 

Ti sento ridere sommessamente, come se avessi nuovamente intercettato i miei pensieri.

 

Se ti tocco gridi
poi ti giri e ridi
e alla fine ci cadi
in un “si”!

 

Ma avvicino di nuovo piano e ti tocco, con l’ovvia intenzione di farti il solletico.

Emetti un grido acuto con la preghiera di smetterla. Poi ti giri finalmente verso di me e mi passi le braccia attorno il collo.

 

“Davvero hai sognato me?” Ti chiedo con un po’ di riluttanza al pensiero di avere una risposta negativa.

Tu sorridi dolcemente baciandomi di nuovo.

“Sì!” Affermi sicura. E il sangue che mi si era gelato nelle vene riprende a scorrere.

 

Tu sei tu sai
sorpresi insieme dal mattino
tu sei tu sai
tu sei tu sai
e adesso il sogno è già lontano

 

Tu sei tutto per me, Silvia!

Lo penso, ma non te lo dico.

Tanto sono sicuro che tu lo sai.

Senza bisogno di parole.

 

E il mattino ci sorprende a fare l’amore.

Stretti in un abbraccio che dissipa le ombre.

Che spazza le paure e incertezze.

Che allontana i sogni e gli incubi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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