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Autore: Dipax98    23/05/2014    4 recensioni
*ATMOSFERA POST ALLEGIANT*
Sono passati tre anni da quando è successo; Tobias adesso sta iniziando a rifarsi una vita. Ma una notte qualcuno suona alla sua porta. Incuriosito va ad aprire, e davanti a suoi occhi increduli c'è Tris.
Tra segreti e bugie, avrà luogo l'ultima avventura di Quattro e Tris...
Recensite tanti, mi raccomando ;)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Salve, salve! Ecco il nuovo capitolo ^^
Volevo informarvi di un piccolo particolare: l'idea di questa storia l'abbiamo ideata e la stiamo scrivendo in due: io e la mia amica Neverland98 (lei ha scritto altre due oneshot su Divergent: “I'm with you” e “When you're gone”, se volete potete darci un'occhiata c: ). Inoltre l'idea di far fidanzare Tobias e Cara è stata sua, quindi linciatela pure u.u (io votavo per Tobias e Christina, ma vabbè...).
Comuuunque, questo capitolo è un po' “particolare”, perchè Tris e Quattro si sono appena ritrovati e, be', hanno deciso di festeggiare (sì, esatto. Nel modo che pensate voi! Eheh!). La storia è sempre ratings Arancione, quindi la - ahem – descrizione non è molto forte, ma ritenevo in ogni caso giusto avvertirvi!
Un bacione, iniziati, e buona lettura <3



CAPITOLO DUE


Assaporo il gusto dolce di quelle labbra che tanto mi erano mancate. Nonostante siano passati tre anni, ricordo ancora la morbidezza e il loro calore. Quante volte ho sognato questo momento? Quante volte mi risvegliavo la notte sentendo la sua voce che mi chiamava, per poi accorgermi che era solo la mia immaginazione? Non vorrei separarmi mai più dalle sue labbra. Non vorrei separarmi mai più da lei. Ho imparato ad essere forte, sono scappato dalla violenza di mio padre, mi sono inserito in una fazione che mi ha accolto, grazie a quella fazione ho incontrato lei e a causa di quella l'ho persa; ora però finalmente mi sento di nuovo vivo.
Tris si separa delicatamente e so, che anche se non vorrei, tocca a me darle delle spegazioni.
-Tris, riguardo quello che hai visto a casa- inizio, ma lei mi interrompe.-No, tranquillo, va tutto bene-.
-No no io devo spiegarti- La luce fioca dei pochi lampioni che ci circondano gettano un'ombra sinistra su quello che una volta era il quartiere degli Abneganti.
Cerco le parole giuste per riassumere questi tre anni, ma non è affatto facile.
A volte mi sorprendo di me stesso, saprei abbattere un muro e non riesco a reggere il suo sguardo.
-Dimmi, allora- finge di non essere interessata, ma i suoi occhi grigi dicono ben altro.
-Quando ho saputo che....- faccio una pausa, non riesco nemmeno a pronunciare quella parola.-...mi sono sentito perso, tutto il mio mondo era andato in frantumi in pochi secondi; non è stato facile, sai, all'inizio- sfoggio un sorriso amaro.-non è stato facile per niente, in realtà. Christina riusciva a capirmi meglio di tutti, e per me è diventata come una sorella. Poi c'era Cara, abbiamo iniziato a passare del tempo insieme, e ho capito che non è nemmeno così antipatica. Insomma, dopo un po' mi sono sentito attratto da lei e abbiamo deciso di fidanzarci. Però lei non è mai riuscita a colmare il vuoto lasciato da te; onestamente penso che nessuno riuscirà mai a colmarlo.-
-Non devi giustificarti- taglia corto Tris, ma è evidente che sta soffrendo. Come ho potuto dimenticarla così in fretta? Come ho potuto anche solo immaginare un futuro con una ragazza che non fosse stata lei?
-Sì, invece. Però, Tris, sappi che ti amo e che ti amerò per sempre.- la osservo attentamente.-Sei così diversa- l'ombra di un sorriso mi attraversa il volto.-Ricordo ancora quando eri appena arrivata tra gli Intrepidi e non eri altro che una ragazzina fragile ma ostinata.-
-Sono cresciuta, da allora.- mi fa notare, sorridendo debolmente.
Camminiamo abbracciati per alcuni metri, poi interrompo il silenzio che c'è tra di noi.-Dovrei parlare con Cara, devo spiegarle la situazione- parlare con Cara, in questo momento, è l'ultimo dei miei pensieri; anche perchè la conosco e mi conosco: non sopporterei il suo sguardo deluso e triste, ma so che devo farlo. Per il suo bene e anche per quello di Tris.
-Sì, hai proprio ragione.- aggiunge; anche lei sa che è mio dovere farlo, perciò mi appoggia.
Ci dirigiamo verso casa mia, e l'orologio in cima alla torre dell'Hancock segna le 5:00 di mattina.Tra poco comincerà un'altra giornata, e fra meno di tre ore sarò dietro la mia scrivania, in ufficio, come se questo fosse un giorno uguale agli altri. Invece sarà diverso.
Tutta la mia vita da ora in poi sarà diversa.
Ora però devo pensare ad un modo per parlare con Cara senza ferirla, magari non la amo come Tris, ma la rispetto moltissimo e ci tengo a lei; non vorrei mai vederla soffrire.
Quando arriviamo davanti la porta di casa chiedo a Tris di rimanere fuori, lei acconsente. Appena entrato trovo Cara seduta sul divano del salotto. Ha ancora addosso la vestaglia da notte azzurra, i capelli spettinati le scendono in modo disordinato giù per la schiena e i suoi occhi non lasciano trasparire alcun tipo di emozione.
-Cara-mi siedo accanto a lei.-Ascolta, questa cosa ha sconvolto tutti, Tris era morta e ora è di nuovo qui, devo ammettere che ho sperato tante, troppe volte che accadesse e ora che è successo davvero non mi sembra neanche reale..-mi interrompe bruscamente.-Tu la ami ancora, vero?- a volte mi sembra che Cara non abbia emozioni, ha quel modo di fare da erudita che mi affascina e mi spaventa nello stesso tempo. Poi abbassa lo sguardo e sorride amaramente.-Massì, in fondo l'ho sempre saputo-. Dal suo tono di voce capisco che sta parlando più a se stessa che con me, quindi decido di fingere di non aver sentito.
-Cara, dopo la notizia della morte di Tris tu mi sei stata molto vicino, e se sono riuscito a superare quel difficilissimo momento è anche grazie a te, però...-
-Però la ami.- Per la prima volta Cara mi sembra rattristata, e questo mi fa male. E mi sorprende.
-Mi dispiace davvero. Non doveva andare così- mento. Ma cos'altro potrei dire? Non sono brava con le parole e non saprei cos'altro aggiungere, quindi rimaniamo in silenzio per un bel po'; fin quando lei non decide di parlare.-Se la ami dovresti stare con lei, io lo capisco, meriti tutta la felicità..- dice, pragmatica. Come se stesse recitando una lezione di scuola.
-Grazie, Cara. Anche tu- sorrido, e questa volta sono sincero. Cara è una ragazza fantastica, a modo suo, e anche lei merita di trovare una persona che sappia apprezzarla davvero, che sappia volerle bene senza riserva. Io non sono adatto, non lo sarei mai. Tris è l'unica ragazza che abbia mai amato davvero.
Cara ricambia il mio sorriso.-Adesso credo che dovresti andare da lei. E' così che funziona,no? Quando due persone si amano devono stare insieme...- non è molto esperta di sentimenti. Per lei la chimica è molto più semplice. Sorrido del suo imbarazzo.-Sì, è così.-
-Va bene, allora. Raccolgo le mie cose e poi me ne vado- si alza dal divano.
-Non c'è fretta, puoi fare pure con calma. Aspetta almeno fino a domattina- le poso una mano sulla spalla. Cara sussulta, ma non dà segno di disagio.-Ehi, voi due avete aspettato tre anni. Credo che questo sia il minimo.- e detto questo si alza e scompare nella camera da letto. Sospiro e mi alzo a mia volta dal divano. Raggiungo l'ingresso, Tris è sulla soglia della porta.-Le hai parlato?-
-Come se non stavi origliando- la prendo in giro.
-Mannò, come ti salta in mente?- replica, piccata. Nella penombra, però, si vede che sta sorridendo.
-Come vuoi- faccio spallucce.
-E quindi? Se n'è andata?-
-Tris!-
-Okay, scusa. Ma ha intenzione di andarsene, vero?-
-Certo-
-E quando?-
-Il più presto possibile. Dalle almeno il tempo di fare le valigie!-
-Come no! Tanto tu le hai detto di fare tutto con calma...!-
-Ah, quindi è vero che stavi origliando!-
Silenzio.
-Bene. Io ho finito.- Cara compare in mezzo a noi trascinando un borsone blu scuro. -Sicura di non voler aspettare almeno domattina?- ritento, meritandomi un' occhiata inceneritrice da parte di Tris.
Be', comunque ci tengo a Cara. Non è giusto buttarla fuori di casa all'alba.
Cara, da intelligente erudita qual è, si rende conto della disapprovazione di Tris e replica.-No, vado ora. Ciao, Tobias. Ciao anche a te, Tris. E cerca di non morire, questa volta- sfoggia un sorriso velenoso e se ne va sbattendo la porta. Tris stringe i pugni.-Quella...-
-Tris!- la blocco prima che sia troppo tardi.
-Ma hai visto come...-
-Vuoi veramente parlare di Cara adesso che ci siamo appena ritrovati dopo anni?-
-No...- sospira. Poi mi guarda con malizia.-Abbiamo molto tempo da recuperare- si avvicina lentamente verso di me. Io aspetto che sia abbastanza vicina per attirarla a me e stringerla forte.-Mi sei mancata- sussurro.
-L'hai già detto- sorride.
-Lo so, ma volevo ridirlo.-
-Ho capito.- fa una pausa.-Mi sei mancato-
-L'hai già detto-
-Lo so, ma avevo voglia di ridirlo-
Ridiamo piano, prima che le nostre labbra si cerchino in un altro bacio. E' un bacio pieno di passione, i nostri corpi sembrano attirati l'uno dall'altro come calamite, trascinati da una forza irresistibile. Dalla bocca le cerco il mento fino a scendere sul collo, sento la pelle morbida rabbrividire al contatto e Tris ridacchiare. Le sto facendo il solletico. Mi sento accendere. Tutti gli anni separati, tutto il desiderio che non potevo sfogare esplode. La spingo contro la parete, Tris ansima e mi cinge la vita con le gambe; i suoi talloni piantati nella mia schiena. Con le mani mi accarezza i capelli, e io fremo al suo contatto. -Ti amo- ansima a un centimetro dalle mie labbra. Ha la fronte imperlata di goccioline di sudore, nonostante non faccia caldo. I capelli biondi come il grano le incorniciano il viso sottile ma delicato. La bacio sulla guancia, e poi di nuovo le cerco la bocca. Sento le mani gelide di Tris infilarsi sotto la mia maglietta, aiutandomi a toglierla. I suoi occhi scintillano. La stringo ancora più forte. I suoi talloni affondano nella mia schiena e fanno quasi male, ma non mi importa. Se potessi, la stringerei talmente forte da diventare un'unica persona, così da non potrla perdere mai più. La porto verso la camera da letto senza smettere di baciarla. La adagio delicatamente sul letto, chinandomi sopra di lei. La privo facilmente della canotta logora, e sono felice di vedere che il suo corpo è proprio come lo ricordavo. Così piccolo e all'apparenza fragile, ma all'interno del qual è rinchiusa un'anima indistruttibile. Del resto è questo che mi ha sempre attratto di lei. La sua forza, il suo coraggio. Non è come tutte le altre, lei è una Divergente. In poco tempo non ci sono più i vestiti a separare i nostri corpi, niente più strati ad allontanarci l'uno dall'altro. Siamo un'unica cosa, siamo fatti per stare insieme. E questa volta, forse, per sempre.


 

Allora? Che ne pensate? Fatecelo sapere ^^
Al prossimo capitolo! (:
-Dipax98 e Neverland98

  
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