Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: la luna nera    23/05/2014    3 recensioni
In una notte umida del 1866 un giovane appartenete all'aristocrazia inglese scompare nel nulla senza lasciare alcuna traccia. La leggenda nata intorno alla sua persona passa attraverso gli anni e giunge fino ai giorni nostri per finire in un libro sugli scaffali di Aesothèria, uno dei negozi più esoterici di Londra gestito da Garrett con la sua ragazza Daisy. Qualcuno però si intrometterà nella loro vita creando non poca confusione. E questo qualcuno viene da lontano, molto lontano. Nel tempo.
L'amore riuscirà ad andare oltre le barriere del tempo?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Because my heart is yours, I’ll never leave you,
Though we are far apart I’m by your side,
My love is never gone, I feel it rise again,
Through it all now my heart is yours.
                                               D. Solli-Tangen
 
 
 
 
“Edward, Edward… Dove sei? Che diavolo mi hai fatto per ridurmi così?”
Daisy sospirava con la mente piena di pensieri e un mix di farfalle e falene nello stomaco. Il suo sguardo era rivolto all’orizzonte che si stava tingendo delle mille tonalità dell’azzurro e andava riflettendo le luci della capitale inglese che si accendevano man mano che l’oscurità della notte avanzava. Nell’aria si udiva il rumore monotono e quasi ovattato del traffico che ogni sera riempiva di ingorghi la città.
Di lui ancora non c’era traccia. Si sentiva morire al solo pensiero che in quel momento potesse trovarsi faccia a faccia con Garrett.
Che stupida era stata nell’accettare di uscire con quel marrano e diventare la sua ragazza! All’inizio era carino con lei, l’aveva ascoltata e compresa quando gli confidò che molti la prendevano per pazza visto che credeva nell’esistenza dei fantasmi, l’aveva trovato meraviglioso! Poi con il passare del tempo il vero Garrett si era manifestato: geloso, possessivo, autoritario e a tratti pure perverso. Già da qualche mese Daisy iniziava ad avere dubbi su quello che provava per lui, poi la misteriosa comparsa di Edward Harringhton aveva fatto precipitare tutto.
“Edward…. Dove sei?” Sussurrò.
“Sono qui.”
La ragazza cacciò un urlo! “Aaahh! Ma chi..?!”
“Chiedo scusa milady, non era mia intenzione spaventarvi.”
“Edward…. Sei tu… Santo cielo, mi hai fatto prendere un colpo.” Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si era resa conto del suo arrivo. “Sono felice di vederti.”
Le regalò un luminosissimo sorriso e le impresse un bacio sulla mano.
“Stasera Garrett ha organizzato una serata con i Ghost Hunters al tuo palazzo, ero molto in pensiero.” Vederlo lì era un gran sollievo.
“Si, è da un bel po’ che hanno iniziato ad installare strane apparecchiature.”
“Edward, devi stare molto attento, lui può essere pericoloso.”
“State tranquilla, so difendermi. E se mi sfida per voi, sono pronto a battermi.”
Le farfalle si stavano trasformando in uno stormo di colibrì impazziti. “Non fare pazzie, te lo chiedo per favore. Non potrei sopportarlo.”
Lo sguardo del ragazzo si impresse nei suoi occhi, brillavano entrambi come una limpida notte piena di lucciole e stelle. “Qualunque cosa per voi.”
Sorrise. “Allora smettila subito di darmi del voi, via appellativi tipo signora o milady e ti prego di usare il mio nome: Daisy.”
“Devo proprio?”
“Si.”
“Non vorrei mancarvi di rispetto.”
Lo accarezzò. “Edward, il rispetto non si misura né con il voi né con il tu. So che un tempo era così, ma oggi è tutto diverso.”
“Va bene, ci proverò… Daisy.” Si sedette di fronte a lei sul davanzale della finestra. “Sentite, ehm voglio dire, senti… Hai pensato a noi in questi giorni?”
“Moltissimo.” Intrecciò le sue dita con quelle di lui. “E ho la mente più confusa di prima.”
“Perché?”
“Come potrebbe reggere una storia fra di noi? Tu appari all’improvviso dal nulla, non sei uno come tutti gli altri… Insomma, c’è qualcosa di sovrannaturale in te che sinceramente un po’ mi spaventa.”
“Hai ragione, forse mi sono fatto inutili illusioni.”
“Non ho fatto altro che pensare a te in questi giorni e temo che Garrett se ne sia accorto. Non ho avuto il coraggio di lasciarlo definitivamente, è un ragazzo violento e ho paura di una sua brutta reazione.”
“Capisco. Io per primo forse non potrei prometterti quello che il mio cuore vorrebbe, mi accontenterei di vederti ogni tanto, anche solo quando tu lo vuoi.”
Daisy abbassò lo sguardo, le loro mani non si erano ancora lasciate. Era stupendo il calore emanato dal suo corpo e dentro di sé moriva dalla voglia di abbracciarlo. Lo guardò di nuovo in faccia, non se la sentiva di rinunciare a quel poco che il destino poteva concedere loro. Gli sorrise. “Usciamo insieme stasera?”
Il suo volto si illuminò. “Molto volentieri.” Il suo cuore stava per esplodere dalla gioia.
“E dove vorresti portarmi?”
“Tu cosa vorresti fare?”
Garrett non gliel’aveva mai chiesto. “Non saprei… Il solito cinema o la passeggiata nel parco a bere qualcosa mi sembra banale. E poi tu, insomma…. Potresti dare nell’occhio.”
Pensò un istante, poi fece la sua proposta. “Ti piacerebbe vedere Londra dall’alto?”
“Mi stai invitando a fare un giro in elicottero?”
“Non so cosa sia elicottero, comunque intendevo di raggiungere il Tower Bridge ad esempio, passando sopra i tetti.”
La bocca di Daisy si aprì per lo stupore. “E come? Edward, io non so volare!”
“Ma puoi farlo stando abbracciata a me.” Si alzò in aria di qualche centimetro. “Ti fidi di me?” Le porse la mano, invitandola ad uscire dalla finestra.
Accennò un lieve sorriso e senza rispondere accettò, lasciandosi avvicinare al suo corpo spinta dalla voglia di entrare di nuovo in contatto con il suo calore. Poggiò le mani sulle spalle di lui, le punte dei loro nasi quasi si sfioravano. I loro volti si illuminarono quasi in contemporanea con sorrisi che lasciavano pochi dubbi sul fatto che fra di loro ci fosse qualcosa di estremamente profondo in grado di passasse oltre le barriere del tempo.
Daisy mosse i primi passi al di fuori della finestra senza mai distogliere lo sguardo da Edward che la stringeva teneramente a sé.
“Sei pronta a volare?”
“Si.”
E l’avventura sui tetti di Londra ebbe inizio.
 
Stretta fra le sue braccia, si trovò a sovrastare di circa un metro il tetto del palazzo dove abitava. Una stranissima sensazione si era impossessata di lei, non avere nulla su cui poggiare i piedi era alquanto insolito, ma quelle braccia, le sue braccia, non l’avrebbero lasciata per nulla al mondo. Si sentiva sicura con lui sospesa a mezz’aria. “Guarda che spettacolo Londra vista da qui.”
Era vero. Daisy non aveva mai visto la sua città dall’alto dei suoi tetti.
In piedi accanto al comignolo più grande dello stabile in cui viveva, stava scoprendo una città totalmente nuova. La luce della notte appena scesa le conferiva un tocco di magia del tutto particolare, si sentiva come immersa in un nuovo mondo da scoprire. Le sagome scure degli edifici contrastavano con le luci del lampioni, delle insegne luminose, dei fari e riflettori puntati sui monumenti creando suggestioni surreali. Più in là svettava il Big Ben, colui che da sempre scandisce il tempo della capitale britannica. E poi le guglie della St. Paul’s Cathedral, la Westminster Abbey, il London Eye e tutti i vari torrioni e campanili della parte più antica, terminando poi con lo sguardo sul cuore moderno di Londra.
“Edward…è…. è meraviglioso.. Io non ho mai creduto che potesse esserci uno spettacolo così bello sotto i miei occhi…”
“E allora godiamocelo insieme, vieni. Ti ho promesso il Tower Bridge e al Tower Bridge ti porterò.”
Senza lasciarla per un solo attimo, Edward la sollevò e, a piccoli balzi, passarono di tetto in tetto come gatti dal passo felpato, come ombre fatte dei misteri della notte che nascondono e portano con sé i segreti più profondi che ognuno ha nel cuore. Raggiunsero infine la riva del Tamigi, lì scesero a terra, il ragazzo fece comparire dal nulla un lungo giaccone per camuffarsi fra la folla della Londra moderna e proseguirono a piedi. Sotto i loro occhi il fiume scorreva lento e sonnacchioso, cullando con il lieve rumore dell’acqua la loro prima passeggiata sotto le stelle. Giunti alla base di una delle due imponenti torri, la ragazza si appoggiò alla balaustra, convinta di esser giunta a destinazione. Edward si guardò attorno con circospezione e non appena si rese conto di non avere occhi indiscreti addosso, abbracciò l’amore della sua vita facendole aderire la schiena al suo corpo. “Preparati, le sorprese non sono finite.” Daisy fece appena in tempo a voltarsi verso di lui che sentì il suolo mancarle sotto i piedi. Si stavano innalzando in volo lungo il bastione e in breve tempo ne raggiunsero la sommità. La ragazza si ritrovò con il fiato corto sia per la repentinità dell’azione che per lo stupore datole da quanto di stava mostrando ai suoi occhi. Dall’altro delle guglie del ponte, Londra mostrava un’altra faccia a lei sconosciuta. Era tutto troppo bello per essere vero, i suoi occhi si stavano bagnando, era talmente felice! E quei colibrì che poco prima avevano iniziato a volarle nello stomaco, ora si stavano mutando in una mandria di bisonti.
“Non piangere, rovineresti il tuo viso angelico.” Edward le asciugò una lacrima.
Senza pensarci due volte Daisy affondò la faccia nel suo petto, stringendosi forte a lui, beandosi così di quel calore fuori dal comune emanato dal suo corpo, riempiendosi del suo profumo fresco di rugiada che si era impresso nella sua mente fin dal primo momento. La strinse forte fra le sue braccia, quelle braccia che in passato avevano già stretto altre donne senza mai averle amate sul serio. Ora tutto era cambiato, anche lui conosceva la potenza dell’amore vero. C’era voluto un viaggio nel tempo perché lo comprendesse, ma ne era valsa la pena. In quei momenti non voleva neanche pensare ad un suo eventuale ritorno nel passato, voleva vivere appieno ogni istante con lei.
Si sedettero rimanendo sempre abbracciati, nessuno dei due voleva porre fine a quel contatto. Daisy si mise a giocherellare con il nastro che teneva legato il colletto della camicia, tenendo la testa sulla spalla di lui, sembrava che fosse stata fatta apposta per quello. Aveva cancellato dalla sua mente Garrett, in quei momenti non esisteva proprio. Non le importava nulla del fatto che fosse ancora fidanzata con lui e si trovasse ad osservare Londra dall’alto in compagnia di un altro che le aveva stregato il cuore. E dalla sua mente erano scomparsi anche tutti i dubbi su Edward, sulla sua natura e identità. Le importava solo di stare lì con lui stretta fra le sue braccia.
Spostò la faccia, incollandola ai suoi occhi scuri e misteriosi. Lui si voltò perdendosi nel suo sguardo che fin dal loro primo incontro lo aveva fatto innamorare. Entrambi desideravano ardentemente la stessa cosa e, complice l’atmosfera offerta loro dalla città in versione notturna, tutte le paure scomparvero: Daisy avvicinò le labbra alle sue e vi impresse un delicatissimo bacio. Si allontanò un istante e si catapultò di nuovo si di esse. Furono travolti dalla passione come un fiume in piena, quel bacio era traboccante di amore e sentimento, era troppo di tutto e solo le stelle del cielo potevano vedere coi loro occhi quanto profondo fosse ciò che era nato fra di loro.
Edward era riuscito a controllare la sua parte sovrannaturale fino a quel momento, ma travolto dalla passione perse ogni controllo di sé e improvvisamente il Tower Bridge piombò nel buoi scatenando il panico fra la folla sottostante.
E cosa mai poteva importagli? Il suo mondo era lì fra le sue braccia.
Si staccarono quei pochi millimetri per riprendere fiato, era stato tutto troppo perfetto, i loro cuori battevano finalmente all’unisono.
La guardò negli occhi. “Il mio cuore ora appartiene a te, ti starò sempre accanto qualunque cosa accada. Il mio amore per te non tramonterà mai, ma sorgerà ogni giorno sempre più forte. Accada quel che accada, il mio cuore adesso è tuo.”
 
 


 
Ciao a tutti!
Capitolo interamente dedicato ai due innamorati. Come l’avete trovato? Troppo romantico?
Volevo dirvi due parole sulla citazione ad inizio capitolo: è una canzone bellissima che credo non sia particolarmente nota in Italia interpretata da un artista norvegese. Se vi interessa il titolo o magari un link per YouTube, contattatemi pure!
Grazie a tutti voi che leggete e un super grazie a chi recensisce! Coraggio, fatevi avanti! Sarei entusiasta di scambiare due parole con voi!
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: la luna nera