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Autore: yuko_ichi    26/05/2014    2 recensioni
Raccolta di extra legati alla long "Tutto è già cambiato".
-Ti fanno uscire Naruto?
-Sì, mi sono rimesso completamente,- rispose lui, -Kurama ci ha messo un po’ più del previsto, perché anche lui non aveva più chakra.
-Kurama?- fece Suigetsu.
-La volpe a nove code,- rispose Sasuke laconico.
Il biondo si voltò verso di lui e si ritrovarono a fissarsi negli occhi per un istante.
-Già,- disse dopo poco con un sorriso enorme, sfiorandosi l’addome, -il mio amico Kurama…
-Sei amico di un bijuu?- domandò Suigetsu perplesso.
-Come pensi che abbiamo vinto questa guerra?- fece il biondo, -i bijuu sono nostri alleati ora…
Suigetsu si voltò perplesso verso il moro, ma vedendo che non diceva nulla, se non sbuffare emettendo il suo solito tsk, lasciò perdere.
Shikamaru invece ridacchiò.
-Voi non lo conoscete ancora, Naruto,- spiegò, -la sua più grande abilità è quella di diventare amico praticamente di chiunque e di spargere amore tutto intorno a lui…
Il biondo ridacchiò sorridendo.
Invece il moro sussultò, che cosa voleva dire? Ma soprattutto, perché diavolo il suo cuore aveva perso un colpo a sentire quelle parole e a vedere il biondo sorridere?
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutto è già cambiato'
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Note:
Qui siamo molto più avanti rispetto alla long, dire subito prima dell’ultimo capitolo, è la storia della coppia che mi è stata più criticata, ma anche una che ho tanto tanto amato… signori e signore, ecco a voi una Konohamaru/Sakura…
Divertitevi e fatemi sapere che ne pensate!
Ciao

Yuko
 
 
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13.
Te lo avevo detto che alla fine avresti ceduto

 

 
-Mi ha fatto chiamare Hokage?- domandò il ragazzo comparendo nella stanza con uno sbuffo.
-Sì, Konohamaru, devi partire subito con Sasuke,- rispose la donna.
-Sakura si è messa nei guai con il suo team,- aggiunse il moro con voce impassibile.
Konohamaru lo guardò stupito, come faceva a rimanere così calmo quando sua figlia era nei guai?
-Cosa è successo?- chiese non riuscendo a celare l’ansia nella voce.
-Il team di Sakura stava svolgendo una missione di livello C, dovevano scortare un commerciante fino al suo villaggio, ma la situazione si è complicata perché una volta arrivati hanno scoperto che il villaggio in questione era stato attaccato,- spiegò la donna, -sembra da un villaggio confinante desideroso di accaparrarsi le ricchezze custodite. Dal messaggio che ha inviato Sakura chiedendo rinforzi sembra che ci siano molti feriti gravi perché l’attacco è stato improvviso, inoltre hanno chiuso i cancelli ma sono circondati e sotto assedio.
-Perché andiamo solo noi due? Non ci sarebbe bisogno almeno di un altro ninja medico?- chiese ancora il ragazzo.
-Sakura è perfettamente in grado di gestire da sola l’emergenza medica grazie all’aiuto di Katsuyu,- rispose ancora Tsunade, -quello che mi preoccupa è l’attacco, non mi aspetto che siano particolarmente forti, ma temo che agiranno stanotte, per cui è necessario che abbiano qualcuno a dargli una mano nel più breve tempo possibile…
-Ed è il motivo per cui vado io,- continuò Sasuke, -con il salto del Dio del fulmine posso raggiungerli in un attimo…
-Ma loro non devono fare il sigillo?- chiese il ragazzo stupito.
-Miki ha sempre su di sé il sigillo, mi serve solo che Naruto con le arti eremitiche mi indichi la direzione in cui saltare,- spiegò il moro, -ma posso portare con me solo una persona,- aggiunse con un ghigno diretto verso di lui, -con Tsunade abbiamo pensato che ti avrebbe fatto piacere venire con me…
-Certo che voglio venire!- esclamò subito il ragazzo.
-Bene allora,- disse la donna con un sorrisetto, -levatevi la divisa da Anbu, mettetene una di ordinanza e partite immediatamente…
-Vatti a preparare e poi raggiungimi a casa, ti do venti minuti,- gli intimò il moro, prima di sparire.
-Sì,- disse solo il ragazzo per poi dirigersi verso la finestra.
-Buona fortuna!- disse la donna ridacchiando.
Lui si voltò un attimo verso di lei e rimase stupito dal vederla ridere, perché l’Hokage si sentiva così tranquilla? Ok che aveva fiducia in loro, ma era sempre una situazione rischiosa… e poi perché gli aveva augurato buona fortuna? Non era quello che diceva in genere in queste situazioni…
Ma smise di pensarci in fretta per affrettarsi.
 
-Otosan!
-Haruki, ciao,- disse Sasuke che era comparso improvvisamente nell’ingresso di casa.
-Giochi con me, otosan?- domandò il bambino andandogli incontro.
-Mi dispiace Haruki, ma devo andare in missione e sono di fretta, dov’è Chichi?- gli disse lui facendogli una carezza sulla testa.
-Uffa otosan… non giochi  mai con me da quando è nato Hideki!- si lamentò il bambino incrociando le braccia e mettendo il broncio, in un tentativo mal riuscito di provare a farlo sentire in colpa.
-Non è vero e lo sai,- disse il moro sospirando e prendendolo in braccio, -solo che devo raggiungere Miki e zia Sakura il più presto possibile, ti prometto che quando torno giocheremo un po’ insieme, ok?
Il bambino sbuffò, ma sembrò abbastanza contento della promessa ottenuta, per cui quando il padre lo rimise a terra gli disse solo che Chichi era nel giardino sul retro.
 
-È arrivato,- disse il biondo andando ad aprire la porta.
-Naruto!- disse il ragazzo entrando di corsa, -le hai trovate?
-Sì, Konohamaru,- gli rispose lui con un sorriso, -hai fatto presto…
-Come fai ad essere così tranquillo?- domandò il ragazzo guardandolo stupito.
-Beh Sakura è un ninja davvero in gamba e so per certo che non permetterebbe mai che ai suoi tre allievi possa accadere qualcosa,- rispose lui sistemandosi meglio in braccio il piccolo Hideki che aveva solo tre mesi, -inoltre state andando tu e Sasuke a dargli una mano, insomma, non mi sembra una situazione poi così grave…
-Il salto è particolarmente lungo, tieniti bene a me, ok?- disse il moro avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla.
-La direzione è sud ovest,- disse il biondo puntando un dito in aria e chiudendo gli occhi, mostrando ancora di più le ombre arancioni dell’arte eremitica intorno agli occhi, -non è troppo lontano, dovrebbero essere circa sessanta chilometri…
-Ti mando un messaggio quando la situazione è risolta,- disse il moro facendo una carezza al bambino moro che Naruto aveva in braccio.
-Otosan ricordati della promessa!- disse Haruki che si era avvicinato per salutare.
-Sì, sì, certo che me lo ricordo…- disse il moro con un sorriso rivolto al bambino.
Poi dopo una lunga occhiata scambiata con il compagno, si concentrò e lui e Konohamaru sparirono con uno sbuffo.
-Chichi ma Miki e zia Sakura stanno bene?- chiese Haruki tirando per il kimono il genitore trasformato ancora in donna a causa dell’allattamento.
-Sì Haru-chan, non ti preoccupare,- rispose il biondo prendendolo per mano, -lo sai che zia Sakura è fortissima no? E anche Miki e i suoi due compagni di team, Aki e Kentaro, lo sono, poi stanno andando a dargli una mano Konohamaru, che conosce tantissime tecniche, e otosan… lo sai che è il ninja più forte di tutti, vero?
-È più forte anche di te?- chiese il bambino che sembrava un po’ più tranquillo.
Il biondo fece una smorfia a quella domanda e si costrinse a rispondere:
-Siamo forti uguali io e lui…
-Ma avete mai fatto a gara?- chiese ancora il bambino.
-Sì,- rispose lui sospirando, il figlio era nel periodo delle domande e non c’era verso di riuscire a scamparla se si metteva in testa una cosa, -in genere vinciamo una volta per uno… ora però andiamo a preparare la cena, ok?
Mentre il bambino continuava a tartassarlo di domande Naruto si ritrovò a ridacchiare pensando che per una volta Tsunade e Sasuke si erano ritrovati d’accordo su qualcosa. Chissà se mandare Konohamaru a salvare Sakura avrebbe avuto la reazione in cui tutti loro speravano?
 
-Ojisan!
-Miki… stai bene?- disse il moro comparendo all’improvviso al suo fianco.
-Sì, sì, stiamo tutti bene,- disse lei felice di vederlo, -Konohamaru anche tu?
-Dov’è Sakura?- chiese il ragazzo voltandosi intorno non trovandola.
Si trovavano in un piazzale di fronte al portone di ingresso del villaggio, non c’erano abitanti in giro, dovevano essersi tutti chiusi in casa.
-Konohamaru-san, Sasuke-san,- disse Kentaro, un ragazzino dai capelli castani e gli occhi scuri che apparteneva al clan Nara, -grazie per essere venuti subito, siete stati velocissimi…
-Spiegateci la situazione,- disse subito il moro.
-Ci sono molti feriti,- iniziò a spiegare Miki, mentre anche Aki si avvicinava, -le situazioni più gravi le ha subito tamponate Sakura-sensei, per le altre ha richiamato Katsuyu che si è divisa in tante piccole lumache e sta attualmente curando più di trenta feriti. Siamo chiusi all’interno del villaggio, abbiamo disseminato di trappole il territorio circostante, ma sappiamo che il nemico è numeroso e pensiamo potrebbe attaccare stanotte. Al villaggio non ci sono guerrieri, si tratta soprattutto di contadini e commercianti. Pare che sia stato presa di mira per una vecchia contesa con il villaggio vicino, inoltre qui gli affari sono stati molto floridi ultimamente, mentre nel resto della regione no, e pare sia stato questo ad aver suscitato l’attacco. Sakura-sensei ci ha lasciato a guardia dell’entrata del villaggio, lei è andata in avanscoperta fuori, voleva capire quanti nemici aspettarsi.
Konohamaru si strinse forte i pugni, palesemente preoccupato, Sasuke che se ne era accorto gli disse:
-Qui ci penso io, tu va a cercare Sakura…
Il ragazzo lo guardò riconoscente e in un attimo si dileguò.
-Fatemi vedere queste porte e le trappole che avete messo,- disse poi il moro, sospirando, rivolto ai tre ragazzini.
I tre scattarono sull’attenti e lo precedettero facendogli vedere il loro lavoro.
 
-Ha bisogno di una mano Sakura-sensei?- le domandò ironico comparendo improvvisamente alle sue spalle mentre lei era circondata da sei ninja e teneva tra le mani un kunai.
-Konohamaru!- esclamò lei, con il sollievo nella voce, -come hai fatto ad arrivare così presto? Non vi aspettavo prima di stanotte…
-Siamo venuti io e Sasuke con il salto del Dio del fulmine,- spiegò lui parando un kunai che gli era stato scagliato contro, -lui è rimasto al villaggio con i ragazzi e io sono venuto a vedere come te la stavi cavando… direi che sono arrivato appena in tempo, come hai fatto a farti beccare?
-Non mi sono fatta beccare, baka!- disse lei seccata, -ho cercato di attirare fuori i più forti…
-Ma quale attirare ragazzina?- disse uno degli uomini che li circondavano, -siamo noi che ti abbiamo circondata…
-Non penso proprio feccia,- disse la ragazza colpendolo improvvisamente con un calcio e mandandolo diversi metri lontano, stordito, -così impari ad attaccare all’improvviso un villaggio senza difese...
-Wow, ci vai sempre leggera è Sakura-chan?- disse Konohamaru ridacchiando, -come posso esserti utile?
-Se ti occupi di quelli che usano la spada, visto che la usi anche tu, te ne sarei grata,- rispose lei mentre schivava i colpi di un ninja che combatteva con un’enorme mazza chiodata, -sai che preferisco combattere a mani nude…
-Come desidera…- rispose lui con un ghigno, poi, dopo aver composto dei sigilli, parò dei kunai che gli erano stati lanciati contro innalzando un muro di terra.
Sakura si voltò un istante verso di lui, perplessa.
-Quindi utilizzi il chakra della terra…- disse uno degli uomini che li stavano attaccando, -bene, allora vediamo come te la cavi con questo…
E gli scaraventò contro un attacco utilizzando il chakra del fulmine, ma il ragazzo fece un sorrisetto e rispose sfoderando la sua spada e facendole vorticare intorno del chakra di vento che ruppe l’attacco dell’altro.
-Maledetto!- sibilò l’altro, -sai usare due chakra elementari…
-Veramente ne so usare più di due,- disse Konohamaru, scagliandogli contro un fiume d’acqua che sommerse e trascinò via lui e anche un altro ninja.
-Konohamaru cos’è questa novità?- chiese Sakura atterrandogli vicino.
-Beh, pare che abbia ereditato la stessa abilità di mio nonno Sandaime, sai,- fece lui ridacchiando un po’ imbarazzato, -sono particolarmente bravo ad imparare nuove tecniche… e sto cercando di apprendere ad utilizzare tutti e cinque i chakra elementari…
-Quanti ne sai usare?- chiese lei guardandolo meravigliata.
-I tre che hai visto e sto imparando ad usare il fuoco, mi manca il fulmine…
-Ma guarda, e io che pensavo fossi rimasto un moccioso…- disse lei con un sorrisetto per poi scagliarsi di nuovo contro il suo avversario.
Lui la guardò scocciato, poi si occupò di un altro avversario che gli si era avventato contro con la spada sguainata.
Sakura intanto aveva attaccato e steso un altro ninja, ne rimaneva solo uno, quello che usava la mazza chiodata. Lo scrutò per un po’ schivando i suoi colpi, poi rilasciò il sigillo del byakugou e gli corse incontro. Ma quando si trovava a solo due metri da lui, Konohamaru la precedette colpendolo su un fianco con un rasengan. L’impatto la fece cadere a terra, ma subito si rialzò e apostrofò il ragazzo con rabbia:
-Che fai? Era mio!
-Non se ne parla!- disse lui guardandola male, -avevi deciso di farti colpire e non potevo permetterlo!
-Che diavolo dici?- chiese lei.
Lui le puntò un dito contro il volto e le disse:
-Hai azionato il byakugou, vuol dire che pensavi di farti colpire e poi colpirlo a tua volta, non è affatto una mossa prudente, come non è stato prudente inoltrarsi da sola in territorio nemico!
Lei diede un colpo alla mano di lui con il dorso della mano e gli disse con sguardo torvo:
-Le decisioni che prendo in battaglia o che riguardano il mio corpo non ti riguardano Konohamaru…
Ma lui a quelle parole si infuriò, allora allungò la mano sinistra e la prese per la vita stringendola a sé e dicendole:
-Mi riguarda, Sakura, vuoi capirlo o no che mi riguarda?
Lei sussultò alla sua stretta e al tono di voce serio di lui, poggiò le mani sul suo petto per allontanarlo e gli disse senza riuscire a guardarlo in faccia:
-Lasciami… e smettila di fare lo scemo…
Ma lui non la lasciò, anzi strinse ancora di più la presa, poggiò la mano destra sul suo volto per farglielo sollevare e continuò:
-Sakura Haruno, vedi di ficcartelo in quella testa dura che ti ritrovi una volta per tutte, tu mi riguardi, tutto quello che fai mi riguarda, perché tu mi piaci… moltissimo…
Quando era successo che quel ragazzino fosse diventato così alto che doveva sollevare lo sguardo, si chiese Sakura mentre avvertiva le gambe che le tremavano e una morsa che le stringeva lo stomaco. Non arrossire, non devi arrossire Sakura, trattieniti, si disse mentalmente cercando di divincolarsi e di fare finta di non aver ascoltato quelle parole. Ma lui era deciso e determinato a non lasciarsi sfuggire l’occasione, per cui continuò con voce dolce ma sicura, senza permetterle di dire o fare altro:
-… e lo so che anche tu provi qualcosa per me, quindi smettila di fuggire, per favore…
Lei abbassò lo sguardo, non doveva guardarlo, non doveva assolutamente, riuscì solo a dire:
-Smettila… sono più grande di te…
-Non mi interessa…- le disse lui tirandole di nuovo il viso verso l’alto, -sta zitta ora…
E la baciò.
Lei rimase impietrita. Per lunghi istanti non riuscì a fare nulla. Non sapeva se essere arrabbiata per il fatto che lui le avesse detto di stare zitta o concentrarsi finalmente su quello che stava provando in quel momento. Poi, quando sentì che lui la stringeva ancora di più a sé e iniziò a percepire il calore del suo corpo attraverso la divisa, decise che forse aveva ragione lui, basta farsi inutili scrupoli sull’età, in fondo anche Temari era più grande di Shikamaru e quei due avevano appena avuto una bambina… quindi chiuse gli occhi, avvolse le braccia intorno al collo del ragazzo e iniziò a ricambiare quel bacio che la stava facendo sciogliere.
Lui ridacchiò sulle sue labbra al gesto di lei e la sollevò da terra facendola roteare, mentre non si decideva a staccare le labbra dalle sue.
Poi la fece riposare a terra, si staccò da lei e le sussurrò all’orecchio:
-Ora ci vieni a cena con me Sakura-chan?
Lei poggiò la fronte sulla sua spalla, cercando di mascherare il rossore che le si era diffuso sulle guance e fece solo un lieve cenno di assenso con il capo, mentre lui la riempiva di baci sulla guancia, palesemente in preda all’euforia.
-Te lo avevo detto che alla fine avresti ceduto,- sghignazzò ancora cercando quasi di stritolarla.
-Ora basta,- disse lei scansandosi, senza sapere se avrebbe dovuto arrabbiarsi e prenderlo a pugni oppure semplicemente essere felice, -dobbiamo sistemare questi tizi e tornare dagli altri, si staranno preoccupando!
-Agli ordine Sakura-chan!- esclamò iniziando a legare gli uomini svenuti e feriti contro un albero.
 
-Ojisan guarda,- fece Miki  richiamando l’attenzione del moro, -il falco che avevi mandato a controllare Sakura e Konohamaru sta tornando!
Lui alzò lo sguardo e lo fece poggiare sul suo braccio guardandolo stupito. Il falco sembrava arrabbiato.
-Li hai trovati?- domandò all’uccello.
Quello assentì guardandolo male.
-Stanno bene?- disse preoccupata la ragazzina.
Il falco assentì di nuovo, poi sollevò lo sguardo al cielo, sembrava seccato.
-Che succede falchetto?- chiese ancora Miki non capendo.
-Che stavano facendo quei due?- domandò Sasuke con voce maliziosa.
Il falco lo guardò malissimo, poi sparì con uno sbuffo.
-Che vuol dire ojisan?- chiese ancora Miki che non capiva.
-Penso che quei due ci metteranno un po’ a tornare…- ghignò il moro con un sorrisetto malizioso. Bene, bene, pensò, pare che io e Tsunade per una volta siamo stati d’accordo su qualcosa…
Ma fu interrotto dal rumore di alcune trappole che si erano attivate.
-Voi tornate dentro, qui ci penso io,- disse rivolto ai tre ragazzini.
-Ma Sasuke-san, non ha bisogno di una mano?- chiese Aki guardandolo preoccupato.
-Ragazzino con chi pensi di avere a che fare?- domandò lui rifilandogli un’occhiataccia, -mettiti al riparo e vedi di non intralciarmi…
Aki non ribatté, anche perché Miki lo stava tirando per un braccio.
I tre si misero sulle mura del villaggio per assistere allo scontro.
-Ma Miki tuo zio è davvero così forte che può occuparsi da solo di tutti quegli uomini?- chiese Aki.
-Baka,- gli rispose Kentaro, -non sai che Sasuke-san è uno dei due eroi della guerra, osservalo attentamente perché stiamo per vedere un genio all’opera.
Miki sorrise compiaciuta e si accomodò per godersi lo spettacolo, mentre vedeva il suo ojisan sfoderare la spada con un gesto fluido.
In venti minuti quaranta uomini erano sdraiati a terra, erano tutti vivi, ma feriti, lui non aveva addosso neanche una goccia di sangue e stava rinfoderando la spada soddisfatto.
In quel momento vide Sakura e Konohamaru correre verso di lui.
-Sasuke, tutto ok?- chiese lei.
-Cosa ti aspettavi?- le rispose lui con uno sbuffo, -tu piuttosto, sbaglio o hai le guance un po’ rosse?
Lei avvampò a quelle parole e iniziò a negare balbettando scuse, ma lui non la fece continuare e le scoppiò a ridere in faccia.
Poi andò vicino al ragazzo e gli diede una pacca sulla spalla:
-E bravo Konohamaru, pare tu ce l’abbia fatta eh!
Lui arrossì un po’, ma gli fece il segno della vittoria con la mano, mentre Sakura sibilava rivolta a loro due:
-Sono qui deficienti, non parlate come se non fossi presente…
-Suvvia Sakura,- le disse il moro guardandola malizioso, -quanto ancora avevi intenzione di far penare questo povero ragazzo? Finalmente ci penserà lui a renderti un po’ meno isterica…
Ma quello fu troppo, lei divenne di ogni colore al pensiero di quello che lui sottintendeva e decise che gliela avrebbe fatta pagare cara. Caricò un pugno, ma lui la scansò appena in tempo.
-Vedi che ho ragione Sakura?- le disse ancora beffardo, -hai davvero bisogno di rilassarti un po’… non vorrai fare brutta figura davanti ai tuoi allievi che ci stanno guardando, no?
-Smettila di prendermi in giro, cretino!- gli urlò contro lei, mentre Konohamaru proprio non poteva fare a meno di sghignazzare.
Sulle  mura del villaggio tre ragazzini guardavano quella scena perplessi.
-Miki secondo te perché la sensei si sta tanto arrabbiando con tuo zio?- chiese Aki.
Miki sghignazzò e gli rispose solo:
-Non ne sono sicura, ma penso che forse da questo momento avremo un po’ più di tempo libero…
Le facce confuse dei suoi due compagni la fecero sorridere, poi prese ognuno per una manica e li tirò dicendo:
-Forza, la nostra missione non è ancora finita, ci sono un sacco di cose da sistemare prima di tornare a casa…
 
  
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