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Autore: Roxanne Weasley    02/08/2008    0 recensioni
La storia di Albus, dei suoi fratelli e dei suoi cugini, ricca di colpi di scena. E' ambientata soprattutto a Hogwarts, ma non solo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Lo smistamento Rubeus Hagrid chiamò i ragazzi del primo anno e Albus, Rose e Scorpius si avviarono con lui sulla barca, mentre gli altri salirono sulle carrozze insieme ai cugini che non avevano viaggiato nel loro scompartimento. Quando i tre undicenni entrarono nella scuola quel che videro gli sembrò straordinario: il soffitto sembrava davvero il cielo stellato! Loro lo sapevano già perché gli era stato raccontato, e Rose l’aveva letto su “Storia di Hogwarts”, ma non avevano mai immaginato una cosa del genere! Anche la Sala era stupenda: era molto grande e c’erano quattro tavoli con delle bandiere a diversi colori sopra ognuno. Un professore che doveva essere il preside si alzò e, dopo aver dato il benvenuto ai nuovi studenti e il bentornato ai vecchi, diede inizio allo Smistamento. Un’ insegnante posò un cappello su uno sgabello e si mise lì a fianco. I ragazzi capirono che quello doveva essere il Cappello Parlante, e quello cominciò una filastrocca. Quando il Cappello ebbe finito, l’insegnante cominciò a fare l’appello, e quando venivano pronunciati i nomi dei bambini, quelli avanzavano terrorizzati verso lo sgabello e dopo essersi seduti, l’insegnante poneva loro sul capo il Cappello. Ainette, Davide. Un ragazzino dai capelli castani si andò a sedere e gli venne subito posto il Cappello sulla testa, che dopo un po’ gridò: - TASSOROSSO! – Da un tavolo con sopra delle bandiere nere e gialle si alzarono grida e applausi. Poi fu la volta di Bott Denis, un po’ pallida, probabilmente perché terrorizzata. Il Cappello stette un po’ di più sulla sua testa rispetto al tempo in cui c’era stato su David. Poi finalmente si udì la sentenza: - CORVONERO! – Stavolta gli applausi vennero da un tavolo con le bandiere bronzo e blu. Dopo che furono smistati anche Jane, John, Jack, Dirus e Michael rispettivamente a Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e gli ultimi due a Serpeverde fu finalmente la volta di Scorpius. Il ragazzo si alzò e si sedette. Quando gli fu posto sul capo il Cappello, quello cominciò a parlargli nella testa: - Mmmm… un altro Malfoy. Tu non sembri come tuo padre, vedo che fuori ami mostrarti duro, freddo, ma dentro te batte un cuore d’oro. Penso che ti troveresti bene a Serpeverde, ma penso che la tua casa ideale sarebbe Grifondoro. La scelta è difficile -. Il ragazzo iniziò a pensare: “Mio padre vuole che vada a Serpeverde. Si arrabbierebbe se finissi in un’altra casa, specie Grifondoro”. – Capisco -, continuò il Cappello, - Allora SERPEVERDE! – Applausi e urla da tavolo con le bandiere verdi e argento. Quando toccò ad Albus, il ragazzo si ricordò di ciò che gli aveva detto il padre, e cioè che avrebbe potuto scegliere. Quando il cCappello si trovò sulla sua testa cominciò a dire: - Tu sei un ragazzo leale, ma anche coraggioso. Vediamo… - Albus lo interruppe e pensò: “ Il mio amico Scorpius è finito a Serpeverde. Sarei disposto ad andare lì anch’io pur di non separarmi da lui”. – Molto bene -, fece il Cappello, - Spero che ti farai tanti amici lì. SERPEVERDE! – Albus corse dall’amico mentre veniva applaudito dai suoi nuovi compagni. James, seduto al tavolo dei Grifondoro, non poteva credere ai suoi occhi! Il fratello era davvero finito a Serpeverde! Ma come era possibile? Anche gli altri parenti di Albus rimasero esterrefatti. Più tardi toccò a Rose che agitata si sedette. Gli venne messo il Cappello in testa. Lei tremava. Sobbalzo quando il Cappello iniziò a parlare: - Oh! Ancora Weasley! Ma quanti ne siete? – ridacchiò, - Cara ragazza, hai un cervello davvero notevole! Credo che ti troverai bene a CORVONERO! – Anche Rose venne applaudita dai suoi nuovi compagni. Dopo un breve discorso del preside, i piatti davanti a ogni ragazzo si riempirono, e con un coro di “ohhhhh”, i ragazzi iniziarono a mangiare affamati. I nuovi arrivati pensavano a cosa sarebbe successo l’indomani.
  
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