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Autore: Reika_Stephan    01/06/2014    0 recensioni
A volte l'amore è più vicino di quanto si creda. A volte basterebbe avere un po' di coraggio. A volte la felicità va raggiunta con un salto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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E' risaputo che la vita di una banale sedicenne, gira completamente intorno a scuola, amici e interessi vari. Per quanto riguarda me non ero un'eccezione. Ero invidiata a volte addirittura odiata per il semplice fatto di essere la migliore amica del ragazzo più corteggiato del mio liceo. A ogni ragazza che incontravo, condizionata da voci e pettegolezzi, riuscivo antipatica e a me non interessava farle cambiare idea, ogni ragazzo che incontravo era gentile e garbato nei miei confronti ma nessuno di loro suscitava particolarmente il mio interesse e questo mio essere distaccata non incoraggiava loro a interessarsi a me per più di qualche giorno. Solo lui, il mio migliore amico, mi conosceva in tutto e per tutto, solo lui riusciva a capirmi e a dire sempre la cosa giusta al momento giusto in qualunque circostanza.

Mi chiamo Marta, ho 16 anni. Tutti mi considerano una tipa piuttosto strana per il mio atteggiamento freddo. In realtà questa loro reazione mi diverte. Sono solo poco socievole e una buona osservatrice e questo atteggiamento probabilmente provoca questa sorta di distacco con persone che non mi conoscono. Ed è per questo che l'unica persona con cui mi sento a mio agio e con cui mi sento me stessa è lui, Marco. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli, siamo cresciuti insieme. E lui è l'unico che mi conosce davvero. Come ho già detto è molto corteggiato ma l'ultima ragazza che ha avuto è stata in terza media ed è stato lui a lasciarla come al solito, quando gli chiesi perchè mi disse che non era riuscito a continuare a stare con lei perchè non si sentiva a suo agio, che conoscendola era anche un pò noiosa e che solo con me si sentiva a suo agio. Fui molto felice di sentirlo, perchè da poco mi ero resa conto che ero innamorata di lui. Ma questo non mi aiutò a prendere abbastanza coraggio per dirglielo, sentivo che c'era troppo a rischio così mi tappai la bocca.
Quel giorno ero già arrivata a scuola e me ne stavo seduta nel mio banco a guardare Francesca, una mia compagna di classe che si accingeva a dare davanti a tutti, il ben servito a Carlo, un mio compagno di classe, perchè a detta sua, era follemente innamorata di Marco - e non era l'unica, proprio no - ed era decisa a dichiararsi quel giorno stesso. Quando Marco entrò in classe lo sguardo di tutti era puntato su di lei, che provava non poco imbarazzo e ci avrei scommesso, stava sicuramente rimproverando se stessa per averlo detto a voce così alta. La cosa che mi preoccupava di più era Carlo che sembrava alquanto arrabbiato tanto con Marco quanto con Francesca. Guardai Marco per attirare la sua attenzione e lui, dopo aver osservato Carlo perplesso prese posto nel banco dietro al mio e mi chiese:

- Che succede?

Pensai a come spiegargli la situazione senza far emergere troppo l'antipatia che provavo per l'atteggiamento di Francesca:

- Carlo ha fatto una scenata a Francesca, non so quale sia il motivo, ma credo che stesse succedendo qualcosa fra di loro, e lei.. gli ha detto che è innamorata di te, cosa che ai miei occhi era ovvia fin dai tempi delle elementari, come lo sono ,d'altro canto, tutte le altre ragazze in questa stanza. Quindi fino ad ora, presumo che abbia preso in giro Carlo, o perlomeno, che gli abbia dato qualche speranza di troppo.

Marco mi studiò per un attimo e prima che lui potesse dire qualcosa aggiunsi:

-  Credo che in questo momento dovresti stare alla larga da Carlo. E' irritato dal fatto che tu abbia "stregato", anche Francesca.

Marco annuì:

- L'ho notato.

Non gli avevo detto dell'eventuale possibilità che ricevesse una dichiarazione di lì a poco, ma ormai la lezione stava per cominciare quindi mi raddrizzai nel mio banco e presi a scarabocchiare sul quaderno d'inglese.

Quando ormai mancavano dieci minuti alla ricreazione vidi Francesca agitarsi e mangiarsi le unghie. E al suono della campanella, notai subito, dalla sua espressione decisa rivolta a Marco, che il momento della sua dichiarazione era arrivato. Carlo la fissava truce, con l'evidente curiosità di vedere quale sarebbe stata la reazione di Marco. Con l'intenzione di evitare casini mi voltai verso Marco e gli dissi:

- Qui si respira una brutta aria perchè non usciamo cinque minuti?

Mi alzai e gli feci un cenno verso la porta ma Francesca mi afferrò per un braccio e mi chiese sorridendo:

- Ti dispiace se parlo un pò con Marco?

Quella sua aria da superiorità era la cosa più irritante del mondo e sorrisi fra me e me pensando che la sua sicurezza sarebbe presto vacillata, perchè ero certa che Marco non era minimamente interessato a lei. Se magari fosse stata un pò più gentile e garbata avrei anche potuto essere preoccupata. Così, scostai la sua mano senza prestarle il minimo interesse e scrollai le spalle in segno d'assenso. Prima di andarmene guardai Marco che, con tutta probabilità stava pensando alle parole giuste da usare, e per dargli il mio sostegno e infondergli sicurezza annuii. Sarebbe bastato a fargli capire che per quanto mi riguardava avrebbe fatto sempre la cosa giusta.

A quanto pare funzionò perchè si avvicinò a Francesca con un espressione decisa e le disse quello che pensava senza nemmeno lasciarla parlare. Non sentii molto dalla mia posizione ma quanto bastava per capire che con tutta probabilità Marco l'aveva rifuitata con tutta la delicatezza possibile, come al solito, e facendole risparmiare anche un'imbarazzante dichiarazione che non sarebbe servita a niente. Guardai Carlo e notai dalla sua espressione che aveva anche lui capito che Francesca era stata rifiutata. Marco era circondato da ragazzi che volevano essere suoi amici e tra tutti credo che Carlo fosse quello che preferiva, forse perchè aveva anche  il coraggio di arrabbiarsi con lui come in questa occasione invece di stargli fastidiosamente addosso a dire e fare tutto quello che voleva lui per farsi prendere in simpatia come facevano tutti gli altri.

Tornai da Marco mentre Francesca si allontava, sapevo che sarebbe stato indubbiamente di cattivo gusto riderle in faccia, per quanto fosse allentante l'idea, quindi passai oltre senza far trabboccare alcuna emozione.

- Carlo ha capito quello che è successo e mi è parso mortificato per averti evitato, mettendo in pericolo la simpatia che provi per lui. Credo che verrà a scusarsi.

Dissi a Marco ridendo.

Lui non mi rispose, si limitò a sorridermi con un'espressione strana. In quei momenti, quando mi guardava in quel modo, non riuscivo mai a capire a cosa stava pensando.

*** Marco***
Quel suo modo di spiegare le cose, cose che lei riusciva ad afferrare solo ossevando una persona, mi era sempre piaciuto. Il suo modo di fare era così bizzarro, sin da piccola. Era la persona più sincera e giusta che avessi mai conosciuto. Sapeva sempre cosa dire, al momento opportuno e sapeva quando rimanere in silenzio. Non l'avevo mai sentita mentire, se non gli andava di dire qualcosa, c'era sempre un motivo e in quel caso restava zitta o ti diceva le cose per metà lasciandoti fare le tue conclusioni. Stupenda.   
******

Era l'unico che riusciva a mandarmi nel pallone. Se dovrei descriverlo la prima cosa che direi è che la persona più buona e intelligente che io conosca. Dice sempre quello che pensa, forse è questo il motivo per cui è tanto rispettato dai ragazzi, quanto alle ragazze, Marco è di sicuro un bel ragazzo. Eppure c'è qualcosa di diverso in lui, non è il classico cafone, arrogante che si fa il figo. Non cerca mai di essere al centro dell'attenzione, ma a quanto pare lo è anche non volendo. Beh, il suo essere così sicuro e deciso delle cose in cui crede, ti incanta.

 

   
 
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