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Autore: bolt    01/06/2014    3 recensioni
Kazuha era felicissima di essere circondata fa tante persone che le volevano bene. L’indomani avrebbe coronato il suo sogno d’amore.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera prima del matrimonio
Erano passate alcune ore dal rapimento di Kazuha. Il padre della ragazza e Heizo l’avevano interrogata per un’intera ora nella sala interrogatori della centrale. Anche se era una parente dovevano seguire la procedura. Kazuha aveva firmato la testimonianza e poi era tornata a villa Hattori con Heiji che la seguiva ovunque.
-Heiji siamo a casa tua, ora sono al sicuro. Non serve che mi segui anche qui.
-Ti senti bene piccola?
-Mi sentirò meglio dopo un bel bagno caldo. Prima mi sono dovuta togliere il vestito e cambiare in fretta su ordine dell’integerrimo capitano Toyama.
-Ti ha fatta andare di corsa in centrale per farti fare anche la visita medica. Ha chiamato il suo dottore di fiducia in centrale per controllarti. Tuo padre è molto apprensivo.
-Lo so. Ora che ho detto tutto agli investigatori posso rilassarmi. Vado a dire a tua madre che starò per un po’ nel bagno di sopra. A dopo Heiji.
-Se ti serve qualcosa chiamami piccola.
-Va bene.
Kazuha corse in cucina ad avvisare la signora Hattori e poi si chiuse nel bagno al piano di sopra. Le serviva proprio un bagno con tanta schiuma.
La ragazza non faceva che pensare a Heiji. Sicuramente lo aveva deluso. Accettare una bibita da uno sconosciuto, non era più una ragazzina. Come aveva fatto a fidarsi di un uomo che diceva di essere un cugino di Heiji. Lei sapeva bene quali erano i parenti del ragazzo. Aveva davvero tanto da imparare dal famoso detective di Osaka.
Kazuha scoppiò a piangere nel bagno e per non farsi sentire affondò il viso su un asciugamano.
Dopo trenta minuti la ragazza si era calmata e era andata a vestirsi nella camera degli ospiti. La signora Hattori le era andata a prendere diversi cambi a villa Toyama. Aveva una suocera davvero gentile. Infatti la signora Hattori adorava Kazuha e non vedeva l’ora di avere tanti nipotini. Lo aveva confessato alla ragazza una settimana prima del matrimonio ma sicuramente non lo aveva detto a Heiji.
Kazuha scese in cucina per aiutare la madre di Heiji ma lei la fece accomodare davanti il tavolo.
-Non ti preoccupare cara, ho quasi finito di preparare tutto. Abbiamo un ottimo arrosto con patate al forno per stasera con la salsa segreta delle famiglia Hattori. Ti insegnerò a prepararla, Heiji l’adora.
-Grazie. Ve l’avrei chiesto. Heiji non fa che lamentarsi che la vostra salsa è migliore di quella che io metto sulla carne alla brace.
-Dovrò punire quel monello. Non si commenta mai in modo negativo la cucina di una ragazza.
-Forse è veramente colpa mia. A volte ci metto poco sale nei miei piatti.
-Non dire sciocchezze Kazuha. So benissimo che cucini bene. È mio figlio che è incontentabile.
-Cosa dicevi mamma?
-Che sei un tantino viziato. Deve essere colpa mia.
-Stasera anche il signor Toyama cena qui. Papà mi ha appena chiamato dalla centrale.
-Bene. Una bella cena in famiglia. Comunque tuo padre ha fatto alloggiare gli ospiti nell’albergo di un suo amico. Gli farà un extra sconto e sarà lui a pagare.
-Papà esagera sempre. Ho un mio stipendio ormai. Lavoro da più di un anno come investigatore e prima avevo dei risparmi da parte per il mio lavoro da detective.
-Smettila di fare i capricci Heiji. Tuo padre sa che in futuro avrai tante spese.
-Voi due siete sempre complici.
-Normale. Siamo sposati da più di venti anni.
Heizo e il signor Toyama arrivarono a villa Hattori alle otto.
-Papà è andato tutto bene?
-Sì, Kazuha. Non rivedrai mai più quel rapitore.
Il signor Toyama strinse la figlia e le fece una carezza sulla testa.
-Sei al sicuro bambina mia.
-Grazie papà. Devo ringraziare anche voi signor Hattori.
-Faccio solo il mio lavoro signorina.
Si misero tutti a tavola e parlarono tranquillamente della cerimonia del giorno dopo e dei progetti futuri.
-Toyama è vero che anche tu non vedi l’ora di avere qualche nipotino che corre per casa?
Heiji per poco non si strozzava con un pezzo di carne.
-Mamma sono discorsi da fare in questo momento.
-Heiji ti dovresti vedere sei tutto rosso.
Kazuha si avvicinò al ragazzo e gli strinse la mano. Lui la guardò e le sorrise, era più bella che mai. Aveva il viso leggermente rosso per l’imbarazzo ma ormai si era abituata ai commenti della signora Hattori.
-Forza ragazzi andate di sopra a riposare mentre noi giovani genitori chiacchieriamo delle nostre avventure passate.
-Giovani? Mamma ti sei data di nuovo meno anni con gli ospiti.
-Vuoi dire che sono vecchia?
-No, mamma. Voglio dire che non puoi andare in giro a dire che hai trenta anni quando hai un figlio di venti anni.
-Mi raccomando Sasuke non disturbare mia figlia questa notte- disse minaccioso il signor Toyama.
Secondo Heiji quello sguardo avrebbe potuto incenerirlo all’istante.
-Kazuha vieni un attimo in camera mia.
-Va bene.
Heiji chiuse la porta della sua camera e fece sedere Kazuha sul letto.
-Tuo padre aveva uno sguardo strano prima. Mi ha fatto venire i brividi.
-Non mi dirai che il grande detective di Osaka è spaventato da un padre.
-No, per niente.
-Invece sì. Ti si legge in faccia.
-Kazuha ti senti bene? Dimmi la verità.
-Sì, sto sempre bene con te.
-Hai pianto prima.
-Come fai a saperlo?
-Ti ho sentita piccola. Ero preoccupato per te e sono venuto a vedere se stavi bene. Quando ho sentito che piangevi il mio cuore ha sobbalzato. È colpa mia se hai avuto paura. Quel pazzo stava per farti del male.
-Io non so cosa volesse farmi.
-Tu non hai sentito mentre parlava con me.
-No, mi sono svegliata appena in tempo per rubargli il mio cellulare. Comunque ora non importa. Tu sei corso da me è questa la cosa importante.
-Allora cosa c’è che ti turba?
-Io penso di averti deluso. Mi sono fatta rapire. Mi sono fidata di una persona che non avevo mai visto scambiandolo per un tuo cugino. Eppure sto per sposare un investigatore della polizia di Osaka, un detective molto bravo.
-Piccola non potrai mai deludermi. Non è colpa tua se ti ha rapito. Lo avrebbe fatto in qualsiasi modo, lo ha ammesso in centrale. Non ti ripeterò cosa ha detto quel bastardo me mettiti in testa che il rapimento era una vendetta contro di me. Non è assolutamente causa tua.
-Heiji davvero non ti ho deluso?
-No, piccola. Ti amo sempre di più. Anzi sei stata più brava di me oggi. Io ho perso la calma per telefono e per poco quel criminale non ti faceva del male. Al contrario, tu hai avuto la forza di telefonarmi e non farti prendere dal panico.
-Ma le gambe mi tremavano e non riuscivo a muovermi. Sei sicuro che vuoi sposare una ragazza tanto debole?
-Sei più coraggiosa di quanto credi. Io voglio solo te.
Heiji abbracciò forte Kazuha e la baciò sulla bocca.
-Ora vado a dormire o domani non mi alzerò in tempo. Buonanotte Heiji.
-Sogni d’oro piccola.
Kazuha aveva il cuore a mille e fuggì nella sua camera. Quando Heiji la baciava pensava sempre di perdere il controllo.
La ragazza si infilò il pigiama e si mise sotto le coperte.
A mezzanotte Kazuha si svegliò a causa di un incubo. Provò a riaddormentarsi ma non ci riuscì per niente. I minuti passavano e i suoi occhi non volevano chiudersi. Eppure lei era molto stanca. Aveva paura, era quella la verità. Aveva sognato di essere rapita di nuovo e questa volta non finiva bene.
Kazuha prese coraggio e verso le due di notte andò a bussare alla porta di Heiji in punta di piedi. Non voleva svegliare i genitori del ragazzo.
Toc toc
-Mamma arrivo, non ho l’ansia prima del matrimonio. Non serve che mi porti del latte caldo o del tè per rilassarmi.
Quando Heiji aprì la porta vide Kazuha in lacrime.
-Piccola cosa è successo?
-Heji ho avuto un incubo.
Heiji spinse dentro la ragazza e la fece sedere sul suo letto. Poi chiuse la porta controllando che i genitori non si fossero svegliati.
-Kazuha vuoi restare un po’ qui con me?
-Non è che ti disturbo?
-No, sei la benvenuta. Forza stenditi. Io mi siederò qui per terra su uno dei cuscini per le sedie.
-Puoi anche stare sul letto con me. Mi fido ciecamente di te e so che non faresti mai qualcosa di sconveniente.
-Piccola mi lusinghi sempre ma sono pur sempre un uomo. Averti qui accanto a me mi fa un certo effetto.
-Cosa vuoi dire? Ho qualcosa di strano per caso?
-No, piccola. È che sei troppo bella. Mi togli il fiato.
Heiji si stese accanto a Kazuha e la strinse a sé.
-Hai ancora paura?
-Con te potrei anche attraversare un ponte di legno sospeso su un burrone o entrare in una grotta buia.
-Hai ancora paura del buio, sei una sciocchina.
-Che fai mi prendi in giro?
-Per niente. Sei adorabile quando fai quelle faccette buffe o quando sei imbronciata a causa mia.
-Ti stai burlando di me.
-Ih ih. Forse. Quanto sei carina.
I due futuri sposi si addormentarono insieme. Finalmente Kazuha si sentiva al sicuro. Quella notte avrebbe dormito tranquilla tra le braccia del suo ragazzo. Sicuramente avrebbe fatto bellissimi sogni sul loro futuro insieme.
 
La mattina dopo
Kazuha si svegliò presto richiamata dalla voce della madre di Heiji. Uscì di corsa dalla stanza del ragazzo e corse a farsi una doccia calda. Intanto il ragazzo dormiva come un ghiro. Era rimasto sveglio fino alle quattro per ammirare la sua fidanzata. Non si stancava mai di guardarla. Avrebbe potuto passare anche l’intera giornata a guardarla.
-Heiji alzati, ti devi  preparare per il matrimonio.
-Arrivo mamma. Dove è andata Kazuha?
-Tranquillo è in bagno che si lava. È arrivata anche Ran per aiutarla con il trucco. Questa volta non la lasceremo sola nella stanza. Tu vai a farti la doccia e vestiti. Questo è il tuo vestito.
-Mamma dove lo hai preso? Come hai fatto a trovare le mie misure esatte con così poco tempo.
-Ti conosco da quando sei nato, so benissimo le misure che porti. Mi è bastato entrare in un negozio e scegliere la taglia giusta.
-Sei piena di risorse mamma.
Heiji corse a farsi la doccia nel bagno vicino la sua stanza. Meno male che la villa aveva quattro bagni o non avrebbero fatto in tempo a prepararsi tutti.
Heiji non vedeva l’ora di vedere Kazuha con il suo abito bianco.
Ran stava aiutando Kazuha a sistemare i capelli.
-Con i capelli raccolti sarai bellissima Kazuha. Ti lascerò giusto due boccoli che ricadono sul viso. Poi ti appunterò dei fiorellini bianchi sull’acconciatura. Sarai perfetta.
-Grazie Ran. Non so cosa avrei combinato senza di te e la madre di Heiji.
-Dopo quello che hai passato ti meriti tutto il nostro aiuto. Sei stata fortissima. Io non so come avrei reagito al tuo posto.
-Ran anche tu sei fortissima. Ricordi in che modo affrontavi le situazioni quando non c’era Shinichi al tuo fianco. Ti ho sempre ammirata per quello.
-Grazie amica mia. I capelli sono asciutti e ora posso iniziare la mia opera.
Ran sistemò i capelli della sposa e poi l’aiutò a vestirsi.
-Cara sei splendida- disse la madre di Heiji entrando nella stanza.
-Signora quel bouquet di iris è per me?
-Certo cara. Ho detto al fioraio di farlo per questa mattina o non l’avrei pagato. Ora pensiamo al trucco. Ti renderò una sposa meravigliosa. Tutti gli occhi saranno puntati su di te. Anche se temo che mio figlio prenderà a calci ogni ragazzo che ti si avvicina al pranzo di nozze.
-Heiji non è così geloso.
-Tu non lo sai cara ma quando eravate al liceo Heiji non sopportava alcuni ragazzi che ti facevano la corte.
-Io non ricordo questa cosa.
-Perché non te l’ha detto. Tornava a casa nervoso e si chiudeva in camera a pensare. Non capiva perché vedere un ragazzo che ti faceva una dichiarazione gli desse tanto fastidio. Meno male che poi si è reso conto di amarti. A volte mio figlio era davvero cocciuto e infantile. Ti ha fatta arrabbiare tante volte.
-Mi fa ancora arrabbiare ma ho scoperto che non posso vivere senza di lui.
La madre di Heiji truccò Kazuha in modo leggero. Lei era già splendida di suo e sapeva che la ragazza non adorava il trucco pesante.
 
Nell’altra stanza Heiji era agitatissimo e camminava avanti e indietro.
Toc toc
-Avanti.
-Sei ancora qui. Gli ospiti ti attendono tutti in giardino. Sono riusciti a venire anche l’ispettore Megure e i genitori di Kudo.
-Ne sono felice.
-Noi due dobbiamo fare un discorsetto su mia figlia.
-Signor Toyama le prometto che non la farò soffrire e starò attento a non trascurarla.
-Bada che non torni a villa Toyama in lacrime o ti sbatto in isolamento.
Heiji deglutì a causa di quella minaccia. Ma capiva il signor Toyama, era un padre che si preoccupava per la figlia.
-Starò attento a non far piangere Kazuha o a farla infuriare.
-Bravo ragazzo.
-Ora veniamo al dunque.
-Cosa vuole ancora?
-Questa sarà la prima notte insieme a mia figlia bada a non farle proposte strane.
-Per chi mi ha preso. Io amo vostra figlia e voglio solo la sua felicità.
-Bene. So che quando la vedi sorridere ti sciogli.
-Chi ve l’ha detto?
-Tua madre ci ha parlato di alcuni dei tuoi segreti. Ha detto anche che vuoi sembrare calmo ma in realtà sei teso come una corda di violino.
-Mia madre esagera sempre.
-Ora scendi o la sposa non potrà fare la sua entrata.
-Arrivo.
Heiji si appuntò un fiore sul taschino della giacca e scese nel giardino a salutare tutti gli ospiti.
Dopo venti minuti la sposa era davanti a lui. Quando il ragazzo la vide rimase a bocca aperta. Era più bella di quanto pensasse, era come incantato. Il vestito bianco le donava e i capelli erano perfetti in ogni minimo punto. Il viso era quello di un angelo.
Il signor Toyama condusse la sposa davanti al futuro sposo e la lasciò a lui.
Heiji strinse le mani di Kazuha e insieme si posizionarono davanti alla persona che avrebbe celebrato il matrimonio.
La cerimonia durò circa un’ora.
-Bene sposini, ora che vi siete detti tutto, lo sposo può baciare la sposa.
Heiji si avvicinò delicatamente alla ragazza e la baciò. Fu un bacio carico di passione. Per poco il signor Toyama non lanciava una scarpa sulla testa dello sposo. Si prendeva troppe libertà davanti gli ospiti. Quando i piccioncini si staccarono Kazuha si ritrovò senza fiato. I baci di Heiji la scombussolavano sempre.
Dopo la cerimonia gli ospiti si diressero verso il buffet nel giardino per consumare l’aperitivo. Intanto gli ospiti si facevano scattare qualche foto incuranti che la madre di Heiji aveva già fatto consumare al fotografo quattro rullini e riempito una scheda di memoria.
-Kazuha sei bellissima.
-Sei splendido Heiji.
Gli ospiti si avvicinarono agli sposi per fargli gli auguri. I due sposini erano felicissimi di vedere tutti quanti lì per loro. Era un giorno perfetto. Mentre gli ospiti bevevano l’aperitivo, Heiji trascinò Kazuha dentro casa.
-Cosa ti prende Heiji?
-Non resistevo più.
-Cosa vuoi dire?
Heiji prese il viso di Kazuha fra le sue mani e la baciò con molto trasporto.
-Non credo che resisterò fino a questa sera.
-Heiji fai il bravo.
-Ho prenotato una stanza in uno degli alberghi più belli della città. Una lussuosa suite tutta per noi.
-Heiji non avrai speso troppo.
-No, non potevamo di certo passare la notte qui. La nostra casa non è ancora pronta. I pittori stanno finendo di ridipingere le pareti del colore che hai scelto l’altro giorno. Non volevo che passassi la notte in una casa che puzza di pittura fresca.
-Fai sempre di tutto per me. Sei veramente fantastico Heiji Hattori e non ho intenzione di lasciarti ballare con quella giornalista in giardino. Ti punta da quando sono entrata in giardino.
-Vuoi dire la giornalista bionda che da mesi mi chiede un intervista.
-Sì, la ragazza che frequentava il nostro stesso liceo e ti faceva la corte. Ha un anno in più a noi.
-Chi l’ha invitata?
-Non lo so. Tra i miei ospiti non c’era sicuramente.
-Deve essersi intrufolata in mezzo agli altri ospiti. Forse vuole fare uno scoop.
-So che scrive per un giornale di gossip e aspetta di intervistarti per fare carriera. Pensa che con un articolo su di te la promuoveranno.
-Io non ho la minima intenzione di farmi intervistare. Sono un semplice detective. Si rivolga a mio padre o a Goro se vuole un’intervista. Io sono occupato con la mia splendida moglie.
-Fa un certo effetto sentirtelo dire.
Heiji e Kazuha tornarono in giardino e trovarono gli ospiti che mangiavano davanti il buffet.
-Meno male è tutto di loro gradimento.
-Mio madre sarebbe capace di prendere a calci il cuoco se sbaglia qualcosa. Mi ha detto che si è preso un mucchio di soldi per questo pranzo.
-Tua madre ha fatto tanto per noi. Le devo una ventina di favori.
-Sai che lei ti adora. Non vedeva l’ora che ci sposassimo.
-Vuole dei nipotini- disse Kazuha imbarazzata.
-Cosa hai detto piccola?
-Niente.
-Sei tutta rossa. Ancora ti imbarazzano certe cose.
-Heiji non burlarti di me.
-A me piace quando diventi rossa. Sei molto carina.
La madre di Heiji fece accomodare gli ospiti in una grande sala dove erano stati sistemati tanti tavoli apparecchiati in modo impeccabile. La madre dello sposo era molto puntigliosa su certe cose.
Alle due gli ospiti iniziarono a pranzare con gli sposo. Tutto era squisito. Dopo trenta minuti il fotografo passò tra i tavoli per scattare qualche foto. 
La madre di Heiji gli aveva detto di fotografare ogni momento divertente.
Arrivata la sera gli ospiti andarono via da villa dopo aver salutato gli sposi.
-Quanti regali vi hanno lasciato. Volete aprirli qui?
-Possiamo?
-Certo cara.
-Kazuha prendine uno a caso e aprilo.
-Scartiamo insieme questo. Sul biglietto dice che è dall’agente Sato e dall’agente Takagi.
-Questo è un moderno frullatore. C’è anche un altro pacco da loro.
-In questo c’è un sevizio di porcellane finissime. L’agente Sato ha davvero buon gusto e noi non avevamo ancora un servizio di piatti completo.
-Questo è dell’ispettore Megure. C’è un vaso antico. Deve risalire al Settecento. C’è anche una busta con dei soldi nel vaso. Sono circa cinquecento dollari.
-Sono tanti soldi. Non doveva farci due regali. È sempre molto gentile.
-Avrà pensato che il vaso era poco.
-Heiji ora leggi anche nel pensiero.
-Era una semplice deduzione piccola.
-Questo è da Ran e Shinichi.
-Che carino. Shinichi mi ha impachettato un paio di boxer con delle paperelle.
-Ran mi aveva accennato che c’era uno scherzo per te tra i regali. Heiji questo è il vero regalo di Kudo per te.
-Vuoi dire che è solo per me?
Sì, sono contenta che tu abbia dei regali tutti per te.
-Kudo mi ha regalato un’antica spada da samurai.
-Ran ci ha regalato una splendida lavatrice. Le ho raccontato che era la cosa che ci serviva nella nuova casa e lei deve aver pensato di regalarcela. Non ti preoccupare farò io il bucato o tu farai diventare tutte le tue maglie rosa.
-Grazie Kazuha. Sei un tesoro.
I due sposini finirono di scartare i regali e poi corsero in macchina.
-Mamma lascio tutti i regali qui. Domani passo a prenderli e li porto a casa nostra.
-Non ti preoccupare. Andate in albergo e passate una bella serata.
-Grazie signora.
-Di niente Kazuha. Ci vediamo domani.
-A domani mamma- dissero in coro gli sposini.
Heiji mise in moto la macchina e partì a razzo verso l’albergo. Non vedeva l’ora di avere Kazuha tutta per sé.
 
 
 
ANGOLO AUTORE
Ringrazio tutti quelli che hanno letto questa storia.
Vi volevo dire che il prossimo sarà l’ultimo capitolo.
A presto!
 
 
  
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