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Autore: _Daenerys Targaryen93_    01/06/2014    5 recensioni
La storia è completamente cambiata .. E se Light non avesse mai raccolto il Death Note? Se lui e Misa non si fossero mai conosciuti? ..
Se Misa fosse una celebrità e Light un suo fan? ...
L'amore tra i due sarebbe potuto sbocciare?
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Misa Amane, Sayu Yagami, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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21 It’s my fault

Era strano, troppo strano.
Perché Light non aveva acceso la luce?
‘ La fioca luce della luna penetra nel salotto di solito, e di notte riusciamo a vedere e a camminarvi senza inciampare.’ mi aveva detto una volta Light.
Però le scale erano immerse nelle tenebre, sarebbe stato impossibile scendere al piano di sotto senza rotolare giù e farsi male.
Un brivido mi percorse la spina dorsale.
Scossi la testa.
‘Sei paranoica, Misa. L’avrà accesa mentre dormivi. Di sicuro aveva in programma di riaccenderla quando avrebbe deciso di tornare in camera.’ mi dissi.
Tutto ciò che avevo passato rischiava di farmi andare fuori di testa, ormai sussultavo per ogni piccola cosa.
‘Ora scendo al piano di sotto. Trovo Light, e torno in camera con lui. Andrà tutto bene!’.
Tastai la parete in cerca dell’interruttore.
La luce non si accese.
Tremai.
‘Si sarà saltato qualcosa! Tutto normale!’,
mi feci coraggio e decisi di scendere al piano di sotto.
Con calma scesi i gradini, uno dopo l’altro.
Non avevo alcuna intenzione di rompermi il collo.
Il salone era vuoto, ed abbastanza illuminato.
<< L .. Light? >> provai a chiamarlo, fu come un sussurro.
<< Light? >> chiamai più forte.
Due mani mi afferrarono all’improvviso.
Urlai.
<< Oh! Amore, calmati! Sono io! >>.
Era Light!
Mi aveva spaventata a morte!
<< Ma sei matto?? Non farlo più! Per poco non mi è venuto un infarto! >>,
la luce lunare illuminò il suo volto, sembrava mortificato.
Di sicuro non l’aveva fatto a posta, e mi sentii uno schifo per averlo sgridato.
<< Ti chiedo perdono! Non era mia intenzione. Volevo solo abbracciarti. >>,
scossi la testa.
<< No, scusa tu. Sono io che sono paranoica. >> lo baciai.
Successe tutto in un attimo, il ripostiglio si aprì e ne uscì una sagoma nera che colpì in testa il mio ragazzo che cadde svenuto a terra.
Urlai, in preda al panico.
Implorai che non facesse del male a Light.
Indietreggiai e la figura nera avanzò verso di me.
Allora capii, era me che voleva.
Mi sbarrò l’uscita, spingendomi verso le scale.
La luce lunare illuminò ciò che brandiva in mano.
Non serviva un genio per capire che era un pugnale.
Gridando corsi su per le scale pregando di non inciampare, altrimenti sarei stata perduta.
Finii nella stanza di Sachiko e Soichiro, dove Sayu e sua madre dormivano ignare di tutto.
Uscii chiudendo la porta a chiave, almeno l’assassino non le avrebbe toccate, e mi precipitai nella stanza di Sayu per trovare un rifugio.
Ma sapevo che, ovunque mi fossi nascosta, lui o lei mi avrebbe trovata.
Mi chiusi la porta alle spalle, e mi nascosi sotto al letto.
Cercai di rallentare il respiro, e di non fare rumore.
Sentii rumore di passi e qualcuno provare ad aprire la stanza chiusa a chiave.
I passi si avvicinavano e dalla mia postazione vidi i piedi dell’assassino indugiare sulla soglia per poi entrare.
Calmo, sembrava che stesse setacciando ogni minimo granello di polvere pur di trovarmi.
Si avvicinava, sempre di più.
Temevo che potesse udire il battito del mio cuore.
Consapevole del fatto che mi avrebbe trovata a momenti strinsi la chiave della stanza di Sayu nel palmo della mano e decisi di tentare un’impresa avventata.
In un lampo uscii da sotto il letto e riuscii a schizzare fuori e a chiudermi la porta alle spalle.
L’assassino, dall’altro lato, lottava per aprire la porta e raggiungermi.
Ma l’adrenalina del momento mi aiutò a chiudere la porta a chiavi.
Corsi giù per le scale rischiando di rompermi il collo.
Afferrai il telefono ma ovviamente la linea era stata interrotta.
In preda al panico uscii in strada e mi avvicinai a una delle macchine dei gorilla che Ryuzaki aveva incaricato di sorvegliare la casa.
Erano privi di conoscenza.
Di sicuro era stato il killer a farli cadere nello stato di catalessi in cui si trovavano.
Poco importava.
Frugai nella tasca di uno di quegli uomini finché non trovai un cellulare.
Con le mani tremanti composi il numero della polizia.
<< Non c’è campo! DANNAZIONE!! >> urlai ormai in preda alle lacrime.
Mi spostai un po’ , ma non c’era segnale.
Nel rifare il numero il telefono mi cadde.
Corsi alla macchina e afferrai la radio di servizio.
<< C’E’ QUALCUNO??? POLIZIA, MI SENTITE??? >>
<< Agente Smith? Qui quartier generale. >>.
Piansi dalla gioia:
<< Grazie a Dio! No, sono Misa Amane! Aiuto, il killer è qui a casa Yagami!! Vi prego aiutatemi! L’ho imprigionato ma potrebbe liberarsi a momenti! >>.

I paramedici aiutarono Light ad alzarsi e gli fecero un controllo completo.
Non aveva nulla di rotto, solo un semplice bernoccolo per fortuna.
La polizia aveva perlustrato la casa, senza trovare nulla.
L’assassino aveva mandato in frantumi il vetro ed era fuggito dalla finestra.
Il killer aveva organizzato tutto nei minimi dettagli.
Staccare la luce, interrompere la linea del telefono, drogare tutti in modo da poter prendere me e me soltanto.
Light si era rivelato solo un piccolo intoppo che era stato brillantemente risolto.
E in più era riuscito a farla franca.
Riuscirono a far tornare la luce e ci informarono che in un paio di giorni avrebbero ripristinato la linea del telefono.
Mi sedetti sul pavimento con la testa tra le mani, ogni tanto guardavo Light seduto sul divano intento a premere la borsa del ghiaccio sul bernoccolo.
Le lacrime iniziarono a bagnare le mie guancie, era tutta colpa mia.
E se fosse andata diversamente?
Il killer avrebbe potuto pugnalarlo invece di colpirlo soltanto.
Sembrava che gli avesse mostrato pietà.
E se la prossima volta non fosse andata così bene?
Avrei fatto meglio a consegnarmi allo psicopatico.
Se voleva solo me non c’era motivo affinché Light e tutti quelli a cui volevo bene corressero dei rischi per me.
Mi strinsi le ginocchia al petto continuando a singhiozzare.
Udii la signora Yagami ringraziare i paramedici e la polizia per il loro intervento e Ryuzaki urlare contro i gorilla.
Gli diede degli incompetenti.
Non fui d’accordo.
Poverini, non era stata colpa loro.
Una piccola distrazione poteva capitare a tutti.
<< Ryuzaki perdonaci, non accadrà più. Non so nemmeno come sia potuto succedere, ma sono mortificato. >>,
<< Le scuse non bastano! Misa avrebbe potuto morire, e anche Light ed il resto della famiglia! >>.
Light avrebbe potuto morire.
Misi le mani tra i capelli.
Oddio!
Non volevo neanche pensarci.
Basta, era troppo!
Nessuno avrebbe più dovuto proteggermi.
Nessuno doveva rischiare la sua vita per me.
Se a Light fosse accaduto qualcosa non sarei mai riuscita a perdonarmelo.
<< Misa .. >> mi chiamò il mio ragazzo, << vieni qui. >>.
Lentamente mi alzai e andai a sedermi accanto a lui.
Non riuscivo a guardarlo negli occhi, così rivolsi lo sguardo altrove.
Light mi asciugò le lacrime con il pollice e mi sollevò il mento.
<< Ehi, amore. Non piangere, guardami! >>,
non potevo, non ce la facevo.
Se volevo proteggere Light, non potevo andare avanti così.
<< Perdonami, mormorò. E’ colpa mia. Ho promesso che finché ci fossi stato io nessuno ti avrebbe fatto del male. >> strinse i pugni << E invece mi sono fatto mettere al tappeto come un idiota. E’ tutta colpa mia. >>.
Sentirlo parlare così mi spezzava il cuore.
Scossi la testa:
<< No, non è vero. E’ solo colpa mia. E’ me che vuole, a nessun altro deve farsi male a causa mia. >>,
<< Amore ma che dici? >>
<< Light, non voglio che ti accada qualcosa! Ti ho rovinato l’esistenza con questa storia! Nessun ragazzo di diciotto anni dovrebbe passare quello che stai passando tu! >>
<< Ma che dici? Calmati, Misa. Non mi accadrà nulla, io ti starò vicino e ti proteggerò. Andrà tutto bene. >>.
<< TU NON CAPISCI!! NO, NON ANDRA’ TUTTO BENE! TU NON PUOI PROTEGGERMI! NESSUNO PUO’ FARLO! SE CONTINUI A STARE AL MIO FIANCO MORIRAI! >> urlai tra le lacrime, attirando l’attenzione di Ryuzaki, Sayu e la signora Yagami.
Mi pentii di aver urlato, con la coda dell’occhio vidi Sachiko guardare la figlia imbarazzata.
Ryuzaki portò via tutti dalla stanza, in modo da lasciare a me e a Light un po’ di privacy.
In un istante vidi alternarsi sul volto di Light diverse emozioni.
Stupore.
Tristezza.
Dolore profondo.
Realizzazione.
Sapeva già cosa stavo per dirgli.
Avevo un groppo in gola, e il dolore mi stava spaccando in due.
Con la voce tremante esclamai:
<< Light, per il tuo bene è meglio che mi stai lontano. >>,
lo vidi abbassare lo sguardo e deglutire.
Si passò le mani sul volto, poi mi guardò con gli occhi lucidi.
<< Quindi vuoi lasciarmi? Questo è un addio? >>.
Annuii.

Nota dell’autrice: Pubblico un altro capitolo nello stesso giorno, è il minimo che possa fare XD. Perdonatemiii!!!
Manca poco alla fine.
Spero di ricevere delle recensioni.
Un bacino
Dany
  
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