Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: Fairy_Child    01/06/2014    5 recensioni
Reid e Morgan adesso stanno assieme e stanno cercando di nascondere la loro relazione al resto della squadra. Ci riusciranno? MORGAN/REID SLASH! Sequel di "Come potrebbe mai accadere?"
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 4: CONDIVIDERE IL LETTO?

I membri dell'Unità di Analisi Comportamentale- eccetto Garcia, che era rimasta a Quantico nella sua tana- si erano riuniti nel loro hotel di Milwaukee, dove Hotch stava per comunicare loro alcune brutte notizie.
 
"Ho paura che dovremo condividere le camere, ragazzi," annunciò Hotch alla sua squadra. "JJ, tu vai con Prentiss. Dave, tu con me. Reid, con Morgan."
 
"Sul serio? Devo davvero dividere una stanza con lui?", disse Morgan, indicando Reid.
 
"C'è un solo letto lì, poi", li informò JJ, guardando direttamente i due uomini.
 
Reid e Morgan si guardarono l'un l'altro, la forte emozione evidente nei loro volti. Dovevano condividere una stanza d'albergo, con un solo letto?
 
"C'è anche un divano in quella stanza, lo sapete, ragazzi?" disse Rossi. Lui, Hotch e Prentiss guardarono  Morgan e Reid, confusi.
 
"Già, ma sai bene che nessuno di noi vorrà dormire lì." Disse Morgan rapidamente, provando a salvare la situazione. "Probabilmente passeremo tutta la notte a combattere per il letto." Lanciò una veloce occhiata a JJ, che rise, cercando di nascondere la risata con la mano.
 
Reid era ancora silenzioso, timoroso che aprire la bocca avrebbe tradito cosa stava sentendo al momento: shock, nervosismo, e anche un po' di emozione e felicità.
 
JJ, riprendendosi dalla risata, realizzò che Reid non avrebbe parlato molto presto. "Forse dovremmo salire su, così questi due possono cominciare a litigare", suggerì.
 
Prentiss rise. "Forse dovremmo", concordò.
 
La squadra salì le scale fino al secondo piano;  Hotch e Rossi si diressero verso la porta più lontana, mentre JJ e Prentiss avevano una camera vicino a quella di Morgan e Reid, a un terzo della strada lungo il corridoio. 

"Buonanotte, ragazzi", disse JJ con un sorriso come lei e Prentiss entrarono nella loro stanza e chiusero la porta.

"Entriamo, pretty boy?" Morgan sorrise a Reid, che teneva una mano sulla maniglia.

"Uh... sì, suppongo di sì", rispose Reid.
 
Il sorriso di Morgan si allargò. "Dai, Spencer, cosa c'è da essere così nervoso?" Morgan allungò la mano e accarezzò la guancia di Reid, lentamente e con dolcezza.
 
"D-Derek!" balbettò Reid. "Cosa stai facendo? Siamo ancora nel corridoio; gli altri potrebbero uscire e vederci."

"Beh, allora entriamo, no?" Morgan aprì la porta egli fece cenno di entrare.

Quando Reid entrò dentro la stanza e chiuse la porta dietro di sé, realizzò che JJ aveva ragione: c'era solo un letto. Lo guardò, poi si girò verso Morgan, con un mix di sentimenti evidente nel suo viso. 

Morgan attraversò lentamente la stanza finché non fu di fronte a Reid. "Hey, ragazzino, ascolta" disse, prendendo la mano di Reid con una delle sue. "Ricordi quello che ho detto ieri sera? Ero serio. Possiamo andare piano quanto vuoi. Posso aspettarti, per tutto il tempo che sarà necessario."

Reid annuì. "Lo so, Derek. Grazie." Guardò di nuovo il letto, studiandolo come se stesse guardando un documentario particolarmente interessante.
 
"Spencer, se non vuoi dormire nello stesso letto, io posso dormire sul divano", disse Morgan. "Sul serio."
 
Reid esaminò il letto per un altro momento, poi si voltò a guardare Morgan. "No", fu tutto quello che disse.

"No?" ripeté Morgan. "Che cosa vuoi dire?"
 
"Non dormire sul divano", rispose Reid.

Morgan guardò il ragazzo, comprendendo il vero significato delle sue parole. "Sei sicuro?" domandò. Reid annuì.

"Sì", rispose. "Sono sicuro." Morgan notò che i nervi stavano a poco a poco lasciando la voce di Reid. E, andata via quella maschera, Morgan poté vedere ciò che vi era nascosto dietro: felicità.
 
Con una mano ancora intrecciata a quella di Reid, Morgan fece scorrere l'altra tra i capelli del compagno. "Tu... tu sei stupefacente, lo sai?" disse.
 
 
 
Reid si avvicinò a Morgan, e l'agente più grande strinse entrambe le braccia attorno al corpo del più giovane. "Non lo sono", sussurrò Reid. "Ma tu sì."
 
Morgan sospirò e si staccò da Reid così da poterlo guardare negli occhi. "Devi smetterla di sottovalutarti, ragazzino". Dato che Reid non rispondeva, Morgan gli prese di nuovo la mano e lo portò verso il letto. 

"Solo baci di nuovo, okay?" Non sono pronto per- per farlo, ancora", disse Reid, evitando attentamente quella parola. Era sorprendente come riuscisse a pronunciarla con naturalezza quando discutevano di un caso e come ora non uscisse fuori.

"Solo baci, e dormire nello stesso letto", concordò Morgan. "Anche se con meno vestiti?" Morgan pronunciò l'ultima frase come una domanda, con un piccolo sorriso sulle labbra.

Reid dovette sorridere. Era tipico di Morgan: un po' scherzoso, un po' serio, e un bel po' passionale. "Sì, Derek. Considerando che di solito non dormo con gli abiti da lavoro, avremo meno vestiti. Ma almeno prova a tenere su la biancheria."

Il sorriso di Morgan si ingigantì. "Penso di poterci provare", disse. Scortò Reid sul letto e i due si sedettero. Morgan lentamente iniziò a sbottonarsi la camicia e Reid lo guardò, quasi con vergogna. 

"Non girarti", sussurrò Morgan mentre si toglieva la maglietta. Reid fissò il suo torace nudo e non riuscì a trattenersi dall'allungare una mano e dal farla scorrere sui contorni dei suoi muscoli finemente scolpiti. Morgan gli sorrise e prese la cravatta di Reid, tirandola via e gettandola dall'altra parte della stanza. "Grazie al cielo non indossi il gilet oggi", commentò Morgan.
 
Reid rimosse la mano dal petto di Morgan e cominciò a sbottonarsi la camicia, piuttosto goffamente. Se fosse a causa dei nervi o a causa della goffaggine naturale del ragazzo, Morgan non poteva dirlo. L'agente si avvicinò per aiutarlo, ma Reid lo fermò. "No, Derek", disse. "Non ancora."
 
Morgan annuì ma, nel momento in cui Reid si tolse la camicia, fece scorrere le mani sul torso magro del giovane agente, quasi come se stesse provando a memorizzare il suo corpo usando solo le mani. Reid tremò al tocco, ma non gli chiese di fermarsi. Morgan appoggiò le mani sul centro della schiena di Reid e gli diede un profondo, lento bacio. Reid non impiegò molto a rispondere e ogni bacio diventò più profondo e più passionale. Cominciò a gemere contro le labbra di Morgan, così Morgan lo spinse delicatamente finché non giacque sul letto, e Morgan fu sopra di lui. Assicurò le mani sui fianchi di Reid e si chinò per baciarlo di nuovo.

Senza dubbio Reid non si sentì più se stesso quando le labbra di Morgan continuarono a premere contro le sue, ma non gli importava. Era decisamente una bella sensazione. Spinse la lingua contro le labbra di Morgan finché non le fu consentito l'accesso. I due continuarono a  baciarsi, finché Morgan non gemette contro le labbra di Reid e non viceversa. Il corpo di Reid desiderava di più, desiderava ardentemente tutto di Derek Morgan- ma sapeva di non essere ancora pronto. Non era qualcosa che avrebbe preso alla leggera.

Sembrò che fosse passata un'eternità quando Reid finalmente si staccò da Morgan e appoggiò la testa contro il cuscino, completamente trafelato. "Forse dovremmo dormire un po'", disse a malincuore. 

"Dobbiamo proprio?" protestò Morgan, piegandosi e baciando il collo di Reid. Reid inarcò il collo involontariamente, e Morgan lo baciò di nuovo. "Derek... Derek, siamo nel mezzo di un caso."
 
"Oh, giusto." Morgan sospirò e si girò, sdraiandosi vicino a Reid e volgendosi verso di lui. Reid sbadigliò, e Morgan rise. "Wow, sei stanco", commentò. 
 
"Sì, beh, è colpa tua", disse Reid, sbadigliando di nuovo. Prese la borsa da viaggio e tirò fuori un vecchio paio di pantaloni della tuta con cui era solito dormire. Infilandosi sotto la coperta e usandola attentamente per coprire la vista a Morgan- nonostante indossasse la biancheria intima, non era pronto perché Morgan vedesse così tanto- si tolse i pantaloni da lavoro, i suoi calzini spaiati e si mise i pantaloni della tuta. Morgan non ebbe così tanti scrupoli, ma almeno anche lui indossava i boxer. Si tolse i pantaloni neri e mise la coperta sopra di sé, muovendosi finché non fu a contatto con Reid. 

"Dormi in boxer?" mormorò Reid assonnato.
 
"Sì", rispose Morgan. Appoggiò la testa sul cuscino e tirò Reid a sé, stringendolo tra le braccia. Il giovane uomo istintivamente si rannicchiò attaccandosi a Morgan, appoggiando la testa sul suo torace nudo. Morgan accarezzò i capelli di Reid delicatamente, e un piccolo sorriso apparve sul volto di Reid. 
 
"Ti amo", mormorò Reid come i suoi occhi si chiusero.

"Ti amo anch'io", rispose Morgan, baciando Reid sulla fronte come il giovane uomo scivolò nel sonno.
 
Quando Reid si svegliò la mattina, gli ci volle un po' per ricordare dov'era e che cos'era successo. Poi ricordò: era a Milwaukee, in un caso, e stava condividendo il letto con Derek Morgan. 
 
Aprì gli occhi. Era accoccolato contro il petto nudo di Morgan e il collega aveva le braccia strette forte attorno a lui. Reid alzò lo sguardo verso Morgan. Vide che i suoi occhi erano aperti e aveva un piccolo sorriso sul viso. "Buongiorno, dormiglione", mormorò Morgan.
 
"Buongiorno", gli sussurrò Reid, mentre un sorriso si insinuava sul suo volto. "E' stata la notte migliore che io abbia trascorso in questi anni", commentò.

"Lo stesso vale per me", rispose Morgan. Nessuno di loro aveva bisogno di dire perché; lo sapevano entrambi. Morgan piantò un bacio sulle labbra di Reid, e rimosse le braccia. "Dovremmo vestirci."
 
Reid si sedette improvvisamente sul letto. "Che ore sono?" ansimò, cercando freneticamente l'orologio o il cellulare.

"Rilassati, ragazzino", disse Morgan, ridendo e prendendo la mano del giovane per fermarlo. "Abbiamo ancora mezz'ora prima di dover incontrare il resto della squadra." Senza fatica girò Reid per averlo di fronte, poi lo baciò di nuovo.
 
"Derek", protestò Reid. "Non abbiamo tempo per questo." Dovette fare uso di tutta la sua forza di volontà per trattenersi dal rispondere a Morgan per baciarlo a sua volta.

Morgan sorrise contro le labbra di Reid. "Cosa, hai paura che non sarai in grado di fermarti?" disse, baciandolo di nuovo.

"No", mormorò Reid, e Morgan lo baciò ancora. "Sì", disse poi, arrendendosi e baciando Morgan di rimando, gettando le braccia attorno al collo dell'uomo più grande.
 
Morgan rise, alla reazione di Reid. "Aw, ragazzino. Sapevo di potercela fare ad ottenere una risposta." Lo baciò di nuovo, e di nuovo. Reid rispose istintivamente, baciando Morgan con ferocia. "Ammettilo, ragazzino", disse Morgan, separandosi infine dal giovane e sorridendo. "Mi desideri." Fece scorrere le dita lievemente lungo il torace di Reid.
 
"Penso che questo sia un dato di fatto, Derek", rispose il giovane genio, sforzandosi di allontanarsi da Morgan. "Dobbiamo davvero prepararci per lavoro. Verranno a cercarci, lo sai. "
 
"JJ farà in modo di venire lei a controllare", disse Morgan, baciando di nuovo Reid con passione.

"Derek", lo avvertì Reid. "Non ne puoi essere sicuro. E abbiamo un SI da fermare."
 
Morgan sospirò. "Immagino che dobbiamo andare, allora." Si districò da Reid, che fu incapace di muoversi. Ci volle tutto il suo autocontrollo per fermarsi dall'assaltare il collega.

Morgan raccolse la borsa da viaggio di Reid e gliela lanciò. "Cambiati qui. Io mi vesto in bagno."
 
Reid annuì, ma non riuscì a muoversi finché Morgan non entrò in bagno e chiuse la porta dietro di sé. Si vestì lentamente, indugiando per un momento sul gilet prima di gettarlo da una parte. Morgan uscì fuori dal bagno qualche minuto dopo. "Pronto, ragazzino?", domandò. Reid annuì e si alzò in piedi, e Morgan notò il gilet che giaceva ancora sul letto. 

"Non lo metti?" chiese, sorpreso.
 
"Lo stavo per mettere, ma poi ho cambiato idea", spiegò Reid. "Alcune cose sono più facili da fare quando non ne indosso uno", alzò un sopracciglio in modo suggestivo, e Morgan rise, scioccato.

"Wow, Spencer", respirò Morgan. "Non pensavo che esistesse, questo lato di te."
 
"Considerando che non sono mai stato in questa situazione, nemmeno io", ammise l'altro. "Ora dovremmo proprio scendere giù."

"Un'altra cosa prima di andare", disse Morgan, e velocemente baciò Reid di nuovo. "Per sostenerci durante il giorno."
 
Reid sorrise e seguì Morgan fuori dalla porta. Quando scesero giù, il resto della squadra li stava aspettando.

"Avete fatto con calma, ragazzi", osservò Prentiss.

"Sì, beh, pretty boy ci ha messo di più a vestirsi rispetto al solito." disse Morgan.

"E' stata tutta colpa tua e lo sai." replicò Reid.

"Morgan, non dirmi che l'hai fatto dormire sul divano", disse Prentiss. "Il ragazzino è troppo alto per dormire lì decentemente."

"E' stata una sua scelta dove dormire.", replicò Morgan. "Io non ho preso parte alla sua decisione."
 
Quando la squadra si diresse fuori dall'albergo, Prentiss si ricordò di qualcosa e parlò. "Hey, ragazzi, avete sentito quei rumori ieri notte?"

"Quali rumori?", domandò Reid.
 
"Suonavano quasi come, beh... gemiti", rispose Prentiss e Reid e Morgan quasi smisero di camminare. Prentiss li aveva sentiti

"Gemiti?", ripeté Morgan. "Di che cosa stai parlando?"

"Come se qualcuno se la stesse spassando", rispose Prentiss."E, cosa abbastanza strana, sembrava che venissero dalla tua stanza."
 
I membri della squadra, che ora avevano raggiunto i SUV, si guardarono a vicenda. Cosa stava succedendo?
 
"Gemiti che provenivano dalla vostra camera?", disse Rossi. "Cosa stavate facendo, voi due?"
 
"Solo perché provenivano da quella direzione, non significa che eravamo noi", precisò Reid. "Questo hotel ha delle prese d'aria sul tetto, che sono più vicine al lato destro della stanza- vicine alla parete tra le nostre camere. Con il modo in cui il suono viaggia, è probabilissimo che provenissero dalla stanza sopra di voi. Non dalla nostra."
 
Morgan guardò Reid e gli fece un rapido, sollevato sorriso.  "Come se potessimo essere noi, ragazzi. Accidenti."
 
La squadra salì nei SUV- Rossi, Prentiss e Hotch in uno, Morgan, Reid e JJ nell'altro.
 
"Ragazzi, ammettetelo", disse JJ mentre guidavano fuori dal parcheggio. "I gemiti che Prentiss e io abbiamo sentito. Eravate voi, o no?"
 
Morgan finse di essere concentrato sulla guida, mentre Reid guardò velocemente il fascicolo del caso che teneva sul grembo. JJ evinse dalle loro reazioni che aveva fatto centro. "Lo sapevo!"

"Ci stavamo solo baciando, JJ", ribatté Reid in fretta. "Nient'altro, giuro!"

"Rilassati, Spence", disse JJ. "Va bene. Non m'importa di cosa avete fatto. Ma, forse, se sarete un po' più rumorosi la prossima volta potrebbero sentirvi persino Hotch e Rossi."
 
Sia JJ che Morgan scoppiarono a ridere vedendo lo sguardo di Reid. Aveva un pensiero in testa, tuttavia: ci sarebbe stata decisamente una prossima volta. E non pensava che sarebbe stato capace di rimanere in silenzio.
 
 
 
Bene, ragazzi! Anche questo capitolo è andato! Fatemi sapere cosa ne pensate, renderete me e l'autrice della storia mooolto felici :3
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: Fairy_Child