Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: CassandraLeben    05/08/2008    24 recensioni
Questa storia è ambientata dopo Eclipse ed è stata elaborata prima dell’uscita di BD.
HO AGGIORNATO!!!!!!!
In breve: un racconto alternativo, avventuroso e romantico, nonché triste, di ciò che avevo immaginato potesse accadere dopo il fatidico “Sì” tra Edward e Bella.
Il ritorno dei Volturi, di Jack, Alec e Jane sconvolgeranno la vita dei novelli sposi
ATTENZIONE, PUò CREARE ASSUEFAZIONE E PROBLEMI CARDIACI! XD
< Isabella. > Una voce familiare risuonò nella camera. Sobbalzai. Non mi ero accorta della presenza di qualcuno nella stanza.
< Bella! Quanto tempo, desideravo con ansia rivederti. > Aro mi si avvicinò e mi prese la mano. Con gentilezza, me la baciò. Notai i suoi occhi guizzare sulla mia fede e poi incontrare i miei. Mi sorrise tranquillo e mi fece accomodare sul divano.
< Prego cara, siediti. Non avere paura. Non devi preoccuparti. > Sapevo che non potevo rifiutare. Tanto valeva stare al gioco. Magari sarei riuscita a sopravvivere un po’ più a lungo.
Genere: Romantico, Dark, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ciao a tutte! È tutto il pomeriggio che litigo cn il PC. Mi sta facendo dannare. Speriamo in bene. Ed inoltre poco prima di postare, ho ricevuto una notizia tremenda che mi ha messo KO il cervello ...

Eccomi qui cn un altro capitolo … Allora, vi devo avvisare: Io non racconterò niente di BD, ma sappiate che, se la Meyer scrive quelle cose, mi sento in tutto diritto di proseguire lungo la mia strada senza sentirmi una sciocca o un’esagerata. Quindi ragazze, tenetevi forte! La storia, che ora sembra tanto tranquilla, fra poco avrà uno scossone. Mi raccomando, abbiate pazienza ancora qualche cap (dai, un po’ di pace anche per la nostra coppietta, cosa ne dite?) e poi, la storia tornerà movimentata!!!
Un'altra cosa, visto che in molte me lo hanno chiesto, vi lascio il mio contatto MSN … per chi volesse contattarmi. L’unica cosa, se lo fate, scrivetemi il nome che usate su EFP,se no non vi riconosco e non so
se accettare o no. Ok? Ecco: CassandraLeben@hotmail.it  (che fantasia …)
Per prima cosa:

DEDICO QUESTO CAPITOLO A PenPen! Spero ti faccia piacere!Un bacio grande grande, Erika.

E poi, i ringraziamenti!!!
Hanairoh Sono felice che tu stessi proprio rileggendo la ficcy … Sincronia perfetta!!! Ah, credo che tutte(io per prima XD) vogliano un Edward personale!!
4everWITCH Adesso vedrai! E sn contenta che ti piaccia così tanto la mia ficcy! Mi sento onorata!
PenPen Si, per ora funziona, ma ha gia ricominciato a ridarmi problemi … speriamo di no!
Inuyasha__girl92 E io ti dico solo che per continuare questa storia, mi porterò il PC in montangna!!! Letti letti… mamma mia … Cioè, dicono? Ma è possibile?? Ciao e a presto!!! Ah, sì! È questo PC che si chiama Edward Elric! Che tenera che te lo ricordi!
yumisan Ehm … ho perso TUTTO!!!! *Erika si sta strappando i capelli* Sn contenta ti sia piaciuto il cap!!!
AngelOfLove OME (o my Edward) che bel commy! Se vuoi, ti mando quello che ho su BD … Ah, e oggi faccio le foto! Così te le mando XD
momob Ma non preoccuparti! Adesso scoprirai il seccatore!
MoonlessNight Sì!!! Sn tornata! E spero di poter continuare a postare! Fra poco arriva una parte che è molto che aspetto di poterla scrivere! Spero ti piacerà!
Fin Fish Ciao!!! Sai, mi devi spiegare il perché di questo nickname. Sn giorni che me lo chiedo XD!
tinellona Speriamo che vada avanti così!!! Sai, fra poco c’è una parte che amo molto, e vorrei renderla bene!
Rakiy Ufficiale: siamo in due ad essere pervertite!!! E anche io voglio Edward che mi faccia le fusa. Chissenefrega del mio gatto!!! (non è vero, io lo amo, sia il gatto che Edward XD Ok, s andata … ) Anche voi mi siete mancate!!!
hachicat Sorella!!! TCT alla seconda!!! Ma senti, ehm, nn ho capito il cartone. Chiedo venia! Come va a New York? Li in America come avete vissuto l’uscita di Breaking Dawn? La Jo ha rinunciato alla palestra per te? E il piccolo Wasabi come sta? Senti, lo so che Forks è lontano dal Rhode Island … ma non riesci proprio a fare un salto? Un diretto Providence Siattle … ps: Mi manchi.
Wind Vedrò di farli recuperare alla grande, ma poverini, non avranno molto tempo … prima che … XD
alice brendon cullen Dai,era così hot? *si seppellisce sotto la sabbia  di Alassio … * PS: sei stata un’angelo!
memi16 Grazie!!! Sei sempre così carina cn questi commenti!
Helen Cullen Visto che nn ti ho fatta aspettare molto? Sono davvero lieta che non ti sia parso troppo spinto cm cap. è il mio terrore. Non vorrei finire come dice mia sorella XD
novilunio Mi raccomando! Sono curiosa di sapere come te la passi laggiù!Sono molto passionali, ma anche io lo sarei cn Edward!!! Senti, mi togli una curiosità? Per andare a capo nelle rec usi il tag < br > ?  frizz_np Sono tanto contenta di essere tornata! Spero ti piaccia il cap!
BloodyKamelot Speriamo di mantenere il ritmo! Un bacio!
lilly95lilly Anche io sn super incasinata!!! Ma spero di poter continuare a postare a questo ritmo!!! Ciao e a prestissimo!
Deimos Grazie per entrambe le rec! Per BD … insomma, non so se hai letto … mamma mia XD!!!
BellaSwan95 Ciao Sara! Peccato che nn riusciamo più a beccarci! Sigh … spero ti piacciano anche gli altri cap!
Girasole94 Non preoccuparti, sn già al lavoro per recuperare. Scrivo a ritmo serrato!
rayaka TUO??? O tesoro, sappi che la fila è lungaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!! XD
Giulls Chissà con chi starò mai chattando? Nome? Mmm.. per quella cosa sto ancora pensandoci. Vi farò morire tutte Eh Eh Eh!
elisaterra Grazie!!! Sono contenta di tutto questo entusiasmo, tuo e delle altre!!! GRAZIE!!! Mi fate sentire così felice!
Gx_Gse Ho fatto più presto che ho potuto! Non preoccuparti, appena posso leggo anche la tua ficcy! Scusa, ma in questo momento è davvero un inferno! Per me è un onore sapere che ti farebbe così piacere! XD
ECILY Oddio, mi hai lasciata senza parole! Sono davvero colpita dal tuo entusiasmo! Grazie! Ah, sai una cosa? Quella frase è anche la mia preferita!!! Un bacio enorme e sono molto felice che tu abbia letto la mia storia (in un pome!!!) ciao e a presto!
emily ffGrazie!!! Sono corsa subito a correggere!!!! Grazie!!!
inoooo Grazie per la rec! La tua prima! Spero nn sarà l’utima!!!
Krisma Ho visto un attimo prima di postare la tua rec … grazie!!! Spero ti sia divertita al mare!!! Per fortuna che ho ricontrollato prima di postare!

Spero di riuscire ad aggiornare entro la mia partenza! Giovedì o venerdì!
Un bacio a tutte e poi, un ringraziamento speciale anche a tutte voi che leggete solamente!

                                                        Cassandra

Bella's POV

Edward mi abbracciò per rassicurarmi, avendo chiaramente intuito la mia ansia.

Mi fece sdraiare e scoprì parti del mio corpo spostando peccaminosamente l’asciugamano, lasciando in questo modo scie bollenti sulla mia pelle ancora umida. Ogni volta che le sue dita esploravano un lembo appena scoperto, dalle sue labbra usciva un gemito di approvazione.

< come si fa a resisterti? > mi chiese scuotendo la testa e fingendo sconsolatezza. Risi del suo sguardo.

Feci finta di tirargli un cuscino e poi mi avvinghiai al suo corpo.
Mi diede un bacetto sulla fronte, mi porse un abito azzurro, uno dei suoi preferiti, e poi uscii.
Mi infilai quel vestito premaman, che Esme mi aveva comprato a Gibson, e mi osservai allo specchio.
Sapevo perché a Edward piacesse così tanto. Faceva risaltare la pancia. Era proprio incorreggibile.

Mentre andavo in cucina, ripensai al mio povero guardaroba.
Tutti i miei vestiti, che Alice mi aveva portato dalla nostra casa di Forks, ormai non mi andavano più e sebbene lei sapesse benissimo che non volevo regali, mi aveva riempita di doni a natale.
< Bella, non fare la difficile. Ti servono dei vestiti nuovi. Già non ci stai più in questi! > mi aveva rimproverato quando avevo cominciato a sbuffare, la mattina di natale, quando,dopo aver visto la montagna enorme di pacchi e pacchetti ai piedi del mio letto, avevo cominciato a scartarli e mi ero ritrovata tra le mani una miriade di abiti …
Sì, sia lei che tutti gli altri Cullen mi avevano riempito di doni ed inoltre, mi erano arrivati anche quelli del compleanno. Mi avevano persino organizzato una festa in ritardo. Jasper e Alice tornavano spesso a Forks, si assicuravano che tutto fosse a posto. Avevano incontrato più volte i miei genitori. E naturalmente, mi avevano fatto pervenire i regali di Charlie e Reneè. E persino quello di Jake.

Quando me lo avevano consegnato, mi era venuto un magone tremendo.

Chissà come stava, realmente. Jasper aveva cercato di rassicurarmi ma io sentivo sempre un vuoto, al suo pensiero. Tenevo il suo bracciale sempre al polso, insieme al gioiello di mio marito. Era stata la prima cosa che Alice mi aveva restituito, dopo il mio ritorno. Dopo avermi assicurato che Jake stava bene. Il suo regalo di compleanno e natale si trovava nel mio cassetto, insieme ai miei ricordi.
Era una foto, di noi due. Non sapevo quando fosse stata scattata. Nel mio periodo buio, questo era certo. Noi due nel mio salotto, intenti a fare i 
compiti. Sembrava una scena normalissima ma ormai apparteneva ad un mondo a me lontanissimo.
Quando la vedevo mi veniva nostalgia. La sua dedica era semplice e dolce. Carica di sollievo per il mio ritorno.

Alzai lo sguardo e mi accorsi di come Edward mi stesse fissando.
< La smetteresti di tormentare le mie povere frittelle? Non ti piacciono? >
< Sono buone … ma non ho molta fame. > risposi abbassando gli occhi sulle frittelle ridotte a un puré dall’aspetto poco invitante. Con la forchetta mi ero limitata a rigirarle fino a distruggerle. La marmellata mi sembrava sangue … mi venne la nausea.
< Beh, che tu non abbia fame non mi importa. Devi mangiare per la bambina. Lei la fame ce l’avrà di sicuro. Non fare i capricci … > non fece a tempo a finire la frase.

In uno scatto d’ira gli lanciai il piatto e gli riempii di marmellata la camicia bianca.

Mi alzai facendo cadere la sedia all’indietro e corsi in camera, dove mi chiusi a chiave. Edward batteva contro la porta, ma il tono della sua voce non era adirato come avrebbe dovuto. Sembrava quasi preoccupato, il che mi irritò anche di più..
Io, dal canto mio, non sapevo cosa mi fosse preso.
Quella mattina mi ero alzata con la luna storta e il mal di pancia. Ero stata svegliata dalle voci di Emmett e degli altri. Avrei voluto dormire di più. E poi, Alice con quel suo atteggiamento sospetto mi aveva agitata … ero nervosa per via della visita del pomeriggio.
Mi dava fastidio ammetterlo ma, da quando ero tornata a casa qualsiasi cosa imprevista mi dava i nervi. Mi faceva paura. Carlisle era convinto che fosse una reazione al rapimento, che non avessi ancora smaltito lo stress …
Quando Edward aprì la porta con le chiavi di riserva, io ero sdraiata sul letto con il volto nascosto dai cuscini.
Sentii la sua mano fredda accarezzarmi la schiena e mi allontanai.

< Bella? Tutto bene? >

< Edward! > gli gridai da sotto il cuscino < La vuoi smettere di essere così protettivo? Sto bene cazzo! E starei anche meglio se tu la smettessi di comportarti in questo modo, come se fossi una bambina! Se non ho fame non mangio! E non tirare fuori Elizabeth. Non morirà anche se salto la colazione! > e poi, senza neanche sapere perché, scoppiai a piangere. Edward mi liberò dalle coperte e mi strinse al suo petto nudo. Si era levato la camicia macchiata.  
Possibile che fosse sempre così … così … dolce? Non si arrabbiava mai con me.
Con la voce spezzata dai singhiozzi gli chiesi scusa, cercai di spiegargli che non sapevo neanche io cosa mi fosse preso.
< Non preoccuparti. Non è successo niente. È normale avere degli sbalzi d’umore … gli ormoni non puoi mica controllarli! > e mi sorrise complice, asciugandomi le lacrime con un lembo del lenzuolo. Con le labbra si soffermò su un segno rosso che mi aveva lasciato sul collo. Si spostò di qualche centimetro e, succhiando piano la mia pelle, me ne lasciò un altro, se possibile anche più vistoso. Nonostante il suo respiro mi invadesse le narici, non riuscivo a ritrovare la calma.
Mi sentivo arrabbiata con lui, sempre così pacato … non si adirava mai con me. E io, forse, volevo che invece qualche volta lo facesse. In quei giorni, durante la gravidanza, si comportava come se fossi stata fatta di vetro. Volevo che si arrabbiasse. Che reagisse. Non so … io in fondo desideravo solo che mi trattasse come una persona normale. Ero così confusa …

< Ci vorrebbe Jasper … > sussurrai. Lo sentii annuire e poi dirmi:
< Dovrebbe tornare tra poco … >
Sospirai e gli sfiorai le occhiaie, ustioni violacee sotto i suoi occhi meravigliosi.
< Anche tu dovresti andare a caccia. Non voglio vederti soffrire per la sete. >
Mi osservò per un attimo e poi disse in modo fin troppo affrettato:
< Sì … a caccia. Io ed Emmett volevamo andare domani. Ma non preoccuparti. È gestibilissima per me questa situazione ... > e, dopo aver portato il mio polso al volto ed inspirato l’odore del mio sangue, lo baciò con amore.

Mi strinsi di più a lui.
< Grazie, per tutti questi tuoi sacrifici. >
Sbuffò e lo sentii sussurrare: < Io faccio sacrifici? Lei invece no? >
Scossi la testa e pensai a quanto la situazione fosse difficile per tutti.
Tutti i Cullen, negli ultimi mesi, andavano a caccia in gruppi di due, per non lasciare la casa, o meglio me, senza abbastanza protezione. Edward voleva sapermi al sicuro, voleva rimanere con me il più possibile, per stare con me e per proteggermi. E voleva che anche la sua famiglia mi stesse vicino. Fosse stato per lui, avrebbero dovuto restare tutti a casa a fare la guardia, e avrebbero dovuto andare a caccia da soli. Alla fine però tutti avevano convenuto che era troppo pericolosa una cosa simile. Andare a caccia in coppia era risultata la soluzione migliore. Lui e Carlisle inoltre non si allontanavano mai troppo e non cacciavano mai insieme. Dicevano che era meglio che ci fosse sempre un medico a portata di mano. La mettevano sul ridere ma erano più che seri. Carlisle, in tutte le numerosissime visite a cui mi aveva sottoposta, anche su pressione di Edward, aveva riscontrato alcuni problemi. Diceva che ero molto agitata (bhe, vorrei vedere loro in una situazione simile),e che la bambina era bella grande, il che significava che dovevo rimanermene buona e tranquilla per evitare problemi. Avrei dovuto fare molta attenzione soprattutto con l’avanzare della gravidanza,che avrebbe dovuto essere all’insegna del riposo totale. E naturalmente Edward si preoccupava sempre di più. Capisco che fosse angosciato per la mia salute, ma dopo un po’ … Certo, dato che stavo per avere un figlio da un vampiro ed era la prima volta che questa cosa accadeva, era chiaro che fossero tutti abbastanza agitati. Non sapevamo bene quali complicazioni avrebbero potuto esserci. Alice era sempre all’erta. E jasper le stava sempre accanto. Già, Jasper …

< Jasper è solo? > domandai quando mi resi conto che tutti gli altri erano a casa.
Sentii Edward irrigidirsi e poi sussurrare:
< Non è andato a caccia. È andato a prendere il nostro ospite … >
Per un attimo mi si bloccò il respiro.
< Bella, sarà una bella sorpresa. Ma voglio che resti una sorpresa. Non devi preoccuparti. Quindi ora vedi di calmarti. >

Chiusi gli occhi e mi appoggiai alla sua spalla.
Sbadigliai. Ero stanchissima. Rise e mi carezzò scherzoso la testa scompigliandomi i capelli.
< Bella … se ti riduci in questo stato dopo aver passato la notte con me, temo che dovremo rimandare le nostre serate in coppia a dopo la nascita di Elizabeth. Sei pallidissima, ti vengono le crisi isteriche e delle occhiaie da far invidia alle mie … forse faresti meglio a dormire ancora un po’ … mi dispiace per Alice, che si preoccupa tanto della nostra vita privata, ma credo che in futuro non avrà molto da spiare. > gli rivolsi un’occhiataccia e poi, dopo essere scesa dal letto, andai in cucina, tutta imbronciata. Se lo poteva scordare. Io volevo altre notti come quella appena trascorsa. E lui aveva promesso che ci sarebbero state. Paradossalmente, potevo chiamare Alice a testimoniare!
La cucina era in perfetto ordine. Pulita e ordinata. Come se non fosse successo nulla.
Mi sedetti a tavola e mi presi il capo tra le mani. Sentivo lacrime di vergogna scendere dai miei occhi. Da quando ero incinta non c’era stato verso. Non riuscivo a controllare le mie emozioni.
Mi sentivo in colpa per aver tirato dietro la colazione ad Edward … Era stato un atteggiamento stupido ed infantile.Ed inoltre, mi era venuta pure fame adesso.

< Bella? >

La sua voce mi colse all’improvviso facendomi sobbalzare. Mi portai una mano al cuore dallo spavento. 
< Mi dispiace tanto Edward … scusami …non volevo davvero … > mi appoggiò un dito sulle labbra e scosse piano la testa.
< Non è successo niente. Hai fame adesso? >
Annuii.
< Vuoi che ti prepari qualcosa in particolare? Ci sono delle altre frittelle, sono ancora calde. Se no, ti posso preparare anche qualcos’altro. Un the? >
Abbracciandolo sussurrai: < Voglio le frittelle … >
Rise e in meno di un minuto mi ritrovai un piatto stracolmo davanti agli occhi. Non ci misi molto a ripulirlo.
Mentre mangiavo, Edward parlava del più e del meno e io mi persi nei suoi occhi. Se ne accorse e cominciò a prendermi in giro. Ci misi un po’ a rendermene conto e quando lo feci, lui cercò di trattenersi dal ridere. Diceva che avevo fatto una faccia …

Sospirai esasperata e poi guardai fuori dalla finestra.
Era gennaio, ma miracolosamente c’era un bel sole che faceva risplendere la neve.
< Edward, dopo che ne dici di andare in giardino? > gli domandai d’un tratto.
< Sì … adesso è bellissimo fuori, tutto coperto di bianco … però che ne dici di aspettare un po’? Adesso è freddissimo fuori. >
< Sì … forse è meglio aspettare un po’ … > confermai convinta prima di bermi il bicchiere di latte magicamente comparso alla mia sinistra.

Verso le 11 uscimmo in giardino e io sembravo un eschimese, talmente ero imbacuccata. Con il pancione poi, sembravo un enorme palla di vestiti intenta a rotolare. Il freddo pungente mi pizzicava la pelle e mi aveva fatto diventare il naso e le guance rosse.

Fu divertente finché ero io a tirare palle di neve ad Edward …

Quando però arrivò Emmett e cominciò a prendermi di mira, battei in una rovinosa ritirata dietro la schiena di mio marito. Senza neanche accorgermene il tempo volò.
Mentre Edward ed Emmett, che sembravano dei modelli di un qualche prodotto di bellezza, continuavano nella loro guerra a suon di neve io andai a sedermi sotto il portico. Camminavo lentamente tenendomi il pancione con entrambe le mani, non era ancora diventato pesante, ma un po’ mi dava comunque fastidio. Mi ero stancata moltissimo.
Appena Edward se ne accorse, mi raggiunse ad una velocità paurosa e mi aiutò a sedermi, tenendomi per il gomito. Le sue mani sulla pelle accaldata delle mie guance erano gelate e bagnate di neve sciolta.
< Tutto a posto? > mi chiese Emmett tranquillo. Edward invece pareva un po’ agitato.
< Sto bene … mi fanno solo un po’ male le gambe. Era da un po’ che non sforzavo i muscoli … e dopo ieri sera … > Emmett scoppiò a ridere mentre mio marito mi guardò esasperato.
Si sedette al mio fianco e mi cinse la vita con il braccio. Rimanemmo alcuni minuti in quella posizione. Potevo sentire il suo respiro, più freddo dell’aria, accarezzarmi le guance.

Alla fine, dopo non so quanti baci, lo convinsi ad andare di nuovo a giocare, ora che si erano unite ad Emmett anche Alice ed Esme.

Rosalie se ne era restata in casa. In quel periodo era sempre molto triste. Mi evitava se poteva, se no se ne stava sulle sue, quando gli altri glielo permettevano. Era gentile con me ma sembrava davvero tormenta. Io non sapevo cosa dirle e quindi di solito con lei me ne restavo zitta. I nostri atteggiamenti non erano certo molto adatti a far sbocciare un’amicizia …
Quando mio marito si voltava verso di me io, appoggiata alla colonna, gli sorridevo e lo salutavo con la mano.
Non lo avvisai quando Emmett lo sorprese da dietro e praticamente lo bombardò sommergendolo di neve.
< Edward! Piantala di avere i pensieri sconci con quella faccia da santarellino! Noi tanto lo sappiamo benissimo come le passate le vostre serate. Dovremo chiamare gli assistenti sociali per la bambina! > Edward praticamente lo soffocò a furia di lanciargli neve in faccia.
Ridemmo ma io ero arrossita. Rimasi a guardarli a lungo. Sembravano proprio una famiglia felice.

Senza accorgermene mi addormentai.
Sentii delle braccia forti e fredde sollevarmi e poi portarmi in casa.
Intravidi Esme togliermi la giacca. Ero talmente stanca che non protestai.

Assecondavo i suoi movimenti lasciando che mi sfilasse i vestiti. Mi infilai un pigiama  e alla fine mi andai a rifugire sotto le coperte del mio letto. Esme mi salutò con un bacio in fronte. Io ormai ero già nel mondo dei sogni.

 Il rumore di una porta che si apre. Mi accorsi di uno spiraglio di luce che investì la stanza e che subito scomparve.
Mi rilassai nel calore delle coperte e mi girai dall’altra parte. Non so quanto tempo passò quando ancora venni distolta dal mio bel sogno ( Io ed Edward a fare i giochi sconci … ) ma di sicuro non fu poco. Improvvisamente, sentii delle voci provenire dalla sala ed ero davvero irritata. Possibile che non potessero essere un po’ più silenziosi? Sapevano che avevo dei problemi a dormire. Una volta tanto che non facevo incubi …
< Posso vederla? > Sentii la voce, familiare, provenire da oltre la porta di legno. Era sorpresa, sollevata.
Inizialmente non la riconobbi. Mi seppellii sotto i cuscini. Non avevo voglia di alzarmi
Mi faceva male la pancia.Più che altro, era come un fastidio. Da alcuni giorni mi sembrava di avere come delle bollicine. Naturalmente non ne avevo parlato con Edward. Non volevo che mi obbligasse a stare a letto. Sapevo che gli serviva solo un pretesto per costringermi a suon di baci e di carezze a restare ferma a letto. Carlisle era d’accordo riguardo al non dirlo ad Edward. Mi diceva di aspettare un po’, di vedere se fosse solo un malessere passeggero. E se me lo diceva Carlisle, con il sorriso sulle labbra, significava che potevo stare tranquilla.

< Solo per qualche minuto … non voglio disturbarla. >Ancora quella voce familiare.

< Certo … adesso dorme ma vieni, prego. Da questa parte. Adesso sarei andata a svegliarla comunque. È pomeriggio. Non voglio che salti i pasti in questo modo. Le ho preparato qualcosa da mangiare, per merenda. Spero ti voglia unire a lei.  > Questa era Esme. Sempre così premurosa. Degna madre adottiva del mio sposo.
Bussarono e la mia risposta fu un grugnito soffocato dai cuscini.
Bussarono ancora e fui costretta a dare una risposta più coerente … qualcosa che suonò come un: < Sì??? >
E poi Esme entrò e si sedette al mio fianco. Carezzandomi la schiena, mi sussurrò: < Bella? Bella, tesoro … è arrivato l’ospite. >
A quella frase, tutto si ricompose davanti ai miei occhi. L’ospite … l’attesa … come diavolo avevo fatto ad addormentarmi?

Mi alzai di scatto tenendomi la pancia e quasi non presi una testata contro il suo corpo di pietra.

< Oddio! > gridai portandomi la mano alla testa. Cattiva scelta alzarsi così di colpo … mi girava la testa.
< Bella? > a quella voce, mi voltai verso il proprietario.
Per poco non svenni dall’emozione e ci mancò poco che cadessi dal letto.

< Jake! > Gridai con le mani alla bocca spalancata e poi gli gettai le braccia al collo.

Mi accolse tra le sue, grandi e protettive, calde.
< Bells … come ti senti piccola? > mi chiese accarezzandomi i capelli.
Non so come, mi ritrovai a piangere contro il suo petto. Ero felicissima! Davvero felicissima, eppure … non so. mi sentivo triste.
< Ehi, perché fai così? > sembrava davvero felice mentre cercava di consolarmi. Forse sarebbe meglio dire sollevato.
Mi stringeva tra le sue braccia e mi cullava.
< Mah … è qualche settimana che piange invece che ridere … > fece Edward ridacchiando. Voltai il capo e lo vidi appoggiato alla scrivania. Mi sorrideva gentile. Esme intanto aveva aperto le tende …

Jacob si scostò da me e si soffermò alcuni istanti ad osservarmi. Le sue mani corsero lungo il mio collo mentre con il pollice percorreva i tratti del mio volto. Si chinò per baciarmi la guancia.
Ad un tratto, sentii la sua mano calda sul ventre. Sussultai. Erano mesi che il mio corpo non entrava a contatto con il calore umano. Era una sensazione molto piacevole.
< Aspetti un bambino. > non era una domanda, bensì un’affermazione. La sua voce tremò.
< È  una femminuccia. Si chiama Elizabeth … > pigolai io, rossa in volto. Lui, con gesti lenti e circolari mi massaggiava il ventre. 
Sembrava sconvolto.

Quando ebbi elaborato la notizia della sua presenza, riuscii a domandargli:
< Jake, ma com’è possibile? Come fai ad essere qui? > Lui mi osservò per alcuni istanti, scrutando il mio volto. Mi strinse le mani, trasmettendomi calore.
< Non sei contenta di vedermi? >
Scossi il capo con troppa veemenza, tanto che mi tornò la nausea. Feci finta di niente e dissi:
< Oh, Jake! Ma come puoi pensarlo! Sono così felice che tu sia qui! Ero così preoccupata per te! > e sentii altre lacrime scorrermi sul viso. Lui me le asciugò con il palmo della mano e si chinò di nuovo. Un altro bacio sulla fronte … i suoi capelli lunghi mi accarezzavano la pelle e mi facevano il solletico.
< Tu, tu eri preoccupata? > mi scompigliava gentile i capelli, prendendomi in giro. Ma nei suoi occhi scorsi un profondo dolore, una grande paura … per la mia sorte.
< Ho vissuto nell’angoscia. E poi, i tuoi genitori … avresti dovuto vederli … è stato … terribile. >
< Jacob. > Edward gli poggiò una mano sulla spalla, per farlo smettere. Inconsciamente, avevo chinato il capo e mi ero portata entrambe la mani al ventre. Quei pensieri mi facevano male all'animo. Sapevo quanto dolore avessi causato a  tutti.

Edward si sedette al mio fianco e mi cinse la vita con le braccia. Mi prese la mano e ne baciò il palmo. L’altra sua mano andò a stringersi su quella che tenevo in grembo. Mi appoggiai alla sua spalla fredda e dura. Inspirai il suo profumo e chiusi gli occhi. Sospirai.
< Jacob ha incontrato la scia di Alice e le ha chiesto dove fossimo finiti. Lei ha visto quanto fosse preoccupato ma non gli ha detto niente. Ne ha parlato con noi e abbiamo deciso che a Jake e al branco potevamo dirlo. E così è tornata a cercarlo. Gli ha raccontato che eri tornata a casa, ma che eravamo dovuti fuggire, per tenerti al sicuro … >
< Ma ero terrorizzato che ti potesse succedere qualcosa. Avevo paura che ti rapissero di nuovo. > continuò Jake < E temevo che ti avessero trasformata. La chiromante non voleva dirmi niente. Solo che non potevo incontrarti.E  che cosa potevo pensare? Solo che ti avessero trasformata! Era l’unica risposta a cui riuscivo a pensare. Alla fine li ho convinti a farmi venire qui. > sembrava stesse per esplodere di gioia.
Stupitagli domandai: < Sei venuto fin qui? … da lupo? > rise e a lui si unì Edward.
< Jasper è andato a prenderlo poco oltre il confine con gli USA … poi da lì ha viaggiato in auto. >
< Sì, con gli occhi bendati. 10 ore d’inferno. > sospirò Jake, ma non era assolutamente infastidito.
< Cane, lo abbiamo fatto per proteggere sia te che lei. Dovesse succedere qualcosa, dobbiamo poter farla fuggire senza lasciare traccia. E lo stesso vale con te. Meno sai, più sei al sicuro. > Si scambiarono un’occhiata densa di sottointesi e io mi sentii mancare.
Edward mi strinse a se e poi mi sussurrò baciandomi il lobo dell’orecchio: < Solo per precauzione. Non corri alcun rischio. E neanche lui. > e poi spostò la sua bocca sulla mia mandibola.
Jacob intanto si era alzato e stava parlando con Esme, vicino alla finestra.

Improvvisamente, m’irrigidii.

Edward se ne accorse e di riflesso, si immobilizzò.
< Bella? > le sue dita ansiose mi accarezzarono il volto mentre piccole gocce di sudore mi facevano appiccicare i capelli alla fronte.
Mi si era asciugata la bocca. Le mie mani erano sul mio grembo. Edward cercava di scostarle con gentilezza.
Alzai lo sguardo ed incontrai il suo. Era preoccupato.
Intanto sia Jake che Esme si erano avvicinati. Mia suocera osservava me. Jake Edward.
Con la voce che tremava, bisbigliai: < Edward … >
Lui mi accarezzò: < Bella, dove hai dolore? > 
"Dolore?"  Pensai ... quale dolore?
Lo guardai stralunata e poi sorrisi.

< Edward … si è mossa. SI E’ MOSSA! Mi ha tirato un calcetto! >

E poi mi aggrappai al suo collo. Stavo piangendo come una cretina mentre lui,ancora rigido, mi cullava.  Era ... sorpreso.  Finalmente si rilassò, baciandomi la pelle, le labbra.

Poi Esme disse: < Sai, mi chiedevo quando avresti sentito i primi movimenti. In fondo di solito cominciano proprio in questo periodo … verso la ventesima settimana.Anche se, all'inizio, non si riconoscono come tali ... > mi voltai per guardarla ma vidi il suo volto e capii che non era me che stava fissando. Il suo sguardo si perdeva nel passato, a quasi novant'anni di distanza. Ora guardava fuori dalla finestra Mentre le mani di Edward erano sul mio grembo, quelle di Esme erano poggiate sul suo ventre, destinato a restare vuoto per sempre. Poi di colpo, fu come se si fosse risvegliata da un sogno. Scosse leggera il capo e mi rivolse un limpido sorriso.  < Tesoro, sono così contenta … > e si chinò ad abbracciarmi sebbene Edward non avesse ancora sciolto il suo abbraccio.

Sospirai triste per poi dire: < Grazie Esme. > Lei poi uscì, in silenzio mentre Edward mi strinse più forte a sé. Chiusi gli occhi e lo sentii respirare il mio profumo.

Jacob, immobile, ci osservava. Scorsi in lui qualcosa di nuovo, nel modo in cui ci guardava.
Sembrava come se si fosse appena accorto di qualcosa di molto importante, che gli era sempre sfuggito.
Edward sorrise fra i miei capelli e bisbigliò:

< Sì cane, anche noi succhiasangue abbiamo dei sentimenti, come puoi vedere … > Rispose ai pensieri di Jake ...

Mi appoggiai alla spalla di mio marito e sospirai, mentre le sue labbra sfiorarono le mie palpebre.

 

  
Leggi le 24 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: CassandraLeben