Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: beautifuldjsaster    04/06/2014    1 recensioni
«C'è un bel temporale qui fuori, perchè non mi fai compagnia? Facciamo la gara a chi urla più forte, più forte di quei tuoni. Più forte del rumore che hai dentro.»-Harry rimase scioccato dalle parole pronunciate dal ragazzo, era la prima volta in vita sua che gli capitava una persona che aveva riconosciuto in quel sorriso e in quegli occhi la sua debolezza. Allora si girò, con gli occhi ormai lucidi e il cuore che gli batteva forte in petto, sapeva che presto avrebbe avuto una crisi di pianto. Ma guardò quel giovane con un briciolo di speranza, e chissà se riusciva a sentire quanto forte stava urlando aiuto.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Due corpi stretti in un abbraccio, una sola anima, i baci, la passione, la dolcezza, l'amore.
I sorrisi, i sospiri, i respiri.
Un altro mondo al di fuori di questo, unico, protettivo, rassicurante, in pace, tranquillo.
Era tutto perfetto sotto quelle lenzuola, sotto a quei tocchi unici, quel dolce profumo.
Una cosa sola.
Stomaco sottosopra, battito cardiaco accelerato, respiro affannato, gambe strette al suo bacino per non farlo andare via, dita strette tra le sue, occhi che sembravano calamite, labbra dolci, due anime che sorridevano e si curavano.
Era meglio di tutto il resto.
La sensazione migliore fu quando entrambi arrivarono insieme al piacere più intenso e irresistibile.
E poi le carezze, i corpi che tremavano, il respiro forte, le guance rosse, i sorrisi sul viso, gli occhi che sorridevano.
Dovevano disegnarli ora quei due, era questo che sarebbe stato complesso.
Poi ci fu il silenzio, tutto tornò normale.
Entrambi giocavano con le loro dita, le intrecciavano, le baciavano, e si baciavano le labbra più volte in modo dolce.
« Voglio restare così per sempre. »-sussurrò il più piccolo mentre accarezzava la schiena umida del moro con cura e delicatezza.
Lui non gli rispose, semplicemente alzò il viso verso di lui e gli baciò ancora le labbra.
« Sei stato bravo. »-gli disse lasciandosi sfuggire una piccola risata mentre si sdraiava su di un fianco per guardarlo meglio.
Harry arrossì a causa di quelle parole, quella fu la sua prima volta e si sentì quasi come se Zayn fosse il suo primo amore.
Sensazioni che mai aveva provato prima, nemmeno con il suo migliore amico.
Forse era per quel tocco che aveva, per quelle labbra morbide e carnose, per quegli occhi, per quella sicurezza e protezione che nessuno riusciva più a dargli.
Sarà perchè aveva trovato un mondo che amava come amava la musica, ma su questo mondo c'erano solo lui e Zayn.
« Dovevo portarti alla panetteria. »
« Ci andiamo domani. »
« Non voglio farti stare sempre con me, Harry. Lì c'è la tua famiglia e i tuoi amici che ti vogliono vedere. Non sanno nemmeno di me. »-a quel punto gli si creò un nodo nello stomaco e persino in gola. Si sentì stretto e l'unica cosa che uscì dalle sue labbra fu un sospiro rumoroso e triste.
Non voleva andare via, si sarebbe sentito male a non svegliarsi con il profumo del ragazzo addosso stando stretto al suo corpo, gli sarebbe mancata quell'aria pulita.
« Ma domani devo venire con te.. »-mormorò mettendosi seduto sul letto e si passò le mani tra i ricci umidi, deglutì in modo silenzioso mentre fissava il lenzuolo che gli copriva il bacino.
« Domani mattina starai con me. »-Zayn gli accarezzò la schiena con le dita e poi sospirò mettendosi seduto dietro di lui. Avvolse le sue esili braccia intorno alla vita del ragazzo e appoggiò la guancia contro la sua schiena calda.
« Almeno stanotte, non lasciarmi al buio da solo. »-una goccia caddè sul lenzuolo bianco e da lì si formò una piccola macchia. Harry si asciugò gli occhi e tirò su con il naso scuotendo il capo, si sentì di nuovo uno stupido.
« Domani ti riporto a casa. »-Zayn lo strinse ancora di più, voleva sentire ancora il legame tra il suo cuore e quello di Harry, sembrava che ora ci fosse un muro tra di loro e voleva abbatterlo. Allora continuò a stringerlo per riempire quel vuoto che portavano dentro entrambi, e cominciò a lasciare dei baci dolci sulla pelle candida del ragazzo mentre gli stringeva con forza le mani grandi.
Harry si sentì di nuovo bene e riprese a sorridere come un bambino.
Passarono tutta la giornata in quel letto ad abbracciarsi, a raccontare pezzi della loro vita, a scherzare, a ridere, a giocare, a baciarsi, a coccolarsi, a immaginare cosa sarebbe successo l'indomani, a passare alcuni minuti fermi in silenzio per guardarsi negli occhi.

8.00 a.m
Harry era in bagno a guardarsi allo specchio. Vide che sul suo collo c'era una piccola macchia violacea e questa era presente anche accanto al suo capezzolo.
« Quella si che è arte. »-Zayn era sotto l'arco della porta che lo guardava mentre si toccava le macchie presenti sulla pelle. Poi si misero a ridere entrambi e Harry fece una smorfia.
« Mi hai lasciato due succhiotti, ora come faccio a coprirli? »-domandò riguardando il suo riflesso allo specchio mentre Zayn gli si avvicinò dietro.
« Li vuoi coprire solo perchè poi ti imbarazzi a farti vedere così davanti a quei ragazzi. »-avvolse le braccia intorno al suo bacino e gli sorrise in modo dolce mentre lo guardava dallo specchio.
« Ecco, però ne vorrei altri. »-Harry annuì curvando l'angolo destro delle labbra da un solo lato, andando ad appoggiare le sue mani su quelle di Zayn.
« E' già troppo che te ne abbia lasciati due, la tua pelle è da accarezzare e da baciare. »-sussurrò queste parole mentre gli baciava dolcemente un lato del collo. Harry arrossì e abbassò lo sguardo rabbrividendo a quei baci mentre accarezzava le dita del ragazzo.
« Doveva venire quel brutto temporale per far sì che ci incontrassimo? »-sussurrò piano girandosi verso di lui lentamente e appoggiò timidamente le mani sul suo petto coperto dal tessuto nero.
« Io sono un supereroe, stavi urlando aiuto e io sono stato l'unico capace a sentirti. »-Zayn rise alle sue stesse parole appoggiando le sue mani sul bordo del lavandino dietro di Harry.
« Allora, supereroe, se ti ospito a casa mia? Ti ho già detto che camera mia è pura arte. »
« Oh giusto, il tuo disordine è arte, me l'hai già detto. »
« Stronzo! »-Harry gli colpì scherzosamente la spalla con un pugno mentre rideva insieme a lui.
« Sono curioso di vedere le sfumature di blu che hai in camera tua..quindi si, mi piacerebbe molto. »-annuì sorridendo ampiamente stampando un veloce bacio sulle labbra di Harry. Poi entrambi si staccarono e cominciarono a scendere le scale tenendosi per mano.
« Magari ti faccio conoscere anche Liam e Louis. »-disse Harry aprendo la porta. Poi notò che Zayn non era più al suo fianco, e la sua mano era vuota.
Lui era fermo immobile guardando la porta di casa, poi guardò Harry cercando di trovare di nuovo quella tranquillità.
La sua mente si era affollata dagli improvvisi pensieri negativi e l'ansia si prese gioco del suo corpo.
« Io e Louis siam...Zayn, io e Louis siamo solo migliori amici. »-richiuse la porta alle proprie spalle e si avvicinò al ragazzo che fece un passo all'indietro.
Harry non capì e si stava facendo abbracciare dalla paura.
« Mi hai detto che tu gli rubi qualche bacio ogni tanto, che ami vederlo arrossire, accarezzarlo, i suoi occhioni azzurri al mattino. Lui è stato la tua prima cotta. »
« E' stato, ora non lo è più. E non farò mai più questo, io ho baciato te, la mia prima volta sei stato tu, tu sei il mio primo amore, lui è stato la mia prima cotta. Non era nemmeno quello che siamo noi, e sai che siamo qualcosa di grande. »-Harry cercò di calmarlo e man mano si avvicinava a lui. Adagiò una mano sulla sua guancia e lesse la paura, la tristezza, l'ansia tutto nei suoi occhi.
« Non dovrei nemmeno fare queste scenate. »-sussurrò piano Zayn andando a sfiorare con le dita la piccola macchia presente sul collo di Harry, voleva dire "tu sei mio e l'ho "scritto" sulla tua pelle."
« Va tutto bene. »-Harry gli accarezzò il braccio e poi lasciò un piccolo bacio sulle sue labbra carnose, sorridendo un attimo dopo.
Zayn gli riprese la mano e pochi vari minuti uscirono di casa.
Il tempo era strano, in cielo erano presenti nuvole scure e il sole entrava e poi si nascondeva. Si sperava solo che non piovesse, o almeno loro due lo speravano.
Harry cominciò già a sospirare, gli piaceva la pioggia ma poi in quei giorni si metteva a riflettere.
Pensò alla giornata per tutto il tratto fino ad arrivare all'accademia.
Entrarono in aula ma stavolta il professore scelse di far disegnare solo Harry. Quindi Zayn si mise a sedere accanto a uno dei ragazzi tenendo la tela di fronte a sè, voleva anche lui disegnare Harry.
Lui, però, non era pronto.
I pensieri lo stavano mangiando vivo, sentiva il cuore battere forte, e poi si tolse quell'accappatoio bianco mettendosi seduto sulla sedia al centro della stanza. Diede uno sguardo agli occhi di Zayn, quasi si erano parlati per quel secondo.
Poi si chinò sulla schiena verso il basso e guardò il pavimento senza colore sotto i suoi piedi.
Tutti avevano iniziato già a disegnare, mentre alcuni ricci gli penzolavano davanti agli occhi. Questo lo fece ridere, ma poi ritornò serio.
Pensò a quanto sarebbe stato stancante stare in quella posizione per lunghe ore e stare attento a non fare movimenti.
Però era curioso di vedere come l'avrebbe disegnato Zayn.


Dopo due ore, Harry cominciò a stancarsi. Tantochè a volte si dondolava su se stesso per cercare di muovere un po' la schiena, ma niente.
Stette ancora fermo ad ascoltare il silenzio, poi però sentì qualche altra cosa. Il rumore della pioggia.
Le sue labbra si curvarono in un lieve sorriso, nella sua mente fiorì il ricordo di quando conobbe Zayn e si abbracciarono forte sotto la pioggia. Poi pensò ai loro baci, al pomeriggio più bello della sua vita, a quelle emozioni nuove.
E questo portò a fargli pensare anche cose negative.
Iniziò a pensare che tutto questo fosse solo un illusione, che loro due non fossero niente, che quei baci non contassero niente, nemmeno quelle parole e quelle carezze. Iniziò a pensare a quando avrebbe ripassato le notti da solo e sarebbe ritornato in panetteria stando lontano da lui, iniziò a pensare a Zayn con qualcun altro/altra che potesse dargli di più.
I suoi pugni si strinsero d'impulso e in quell'attimo voleva solo rompere i vetri presenti in quella stanza.
Non voleva essere illuso, e nemmeno abbandonato.
Il respiro si fece veloce e chiuse gli occhi cercando di calmarsi, ma tutto ciò che fece fu scuotere la testa e far cadere una lacrima sul pavimento. Sperava che nessuno vedesse quella scena, ma si sentiva osservato specialmente da una persona.
Da Zayn.
E allora cercò di resistere, di ritirare le lacrime, di ripensare ai momenti felici, ma c'era sempre qualcosa che rimbombava nella sua testa e distruggeva tutto.
La paura.


Restò così fin quando non suonò la campanella, poi il primo ad alzarsi da quella sedia fu lui.
Si stiracchiò le ossa e prese l'accappatoio sul pavimento, la indossò.
Non guardò Zayn.
Dopo tutta questa "sofferenza", la paura e l'ansia, la rabbia prese gioco di lui.
Questo apparteneva al suo carattere.
Pensava che la rabbia potesse proteggerlo e mandare via le persone per non soffrire, per non illudersi, e visto che non aveva certezze allora in quel momento decise di reagire in quel modo.
Ma sapeva che non riusciva a resistere a quegli occhi dolci.
Uscì dall'aula camminando verso il bagno dell'edificio, entrò al suo interno sbattendo la porta alle sue spalle e si avvicinò ai vestiti che aveva appoggiato su una panchina, una di quelle che si trovano negli spogliatoi.
« Vaffanculo. »-mormorò stringendo con forza i denti mentre infilava velocemente i boxer e i jeans.
Voleva andare a casa e stare sul suo letto fino a quando la sera non calava.
« Harry? »-sentì la voce di Zayn vicina e percepì la sua presenza nella stanza.
Non gli diede ascolto.
Si sfilò del tutto l'accappatoio e indossò anche la maglietta bianca, poi si sedette sulla panchina per infilare le all star bianche.
Zayn lo guardò con un espressione interrogativa, poi si ricordò di ciò che successe in aula e della pioggia.
« Harry, è solo pioggia. »-sussurrò avvicinandosi al piccolo che si allacciava le scarpe ai piedi con velocità.
« Fortunatamente i miei pensieri non li leggi. »
Gli rispose mettendosi in piedi dandogli uno sguardo veloce, poi si avvicinò ad uno specchio presente nella stanza per aggiustarsi i ricci.
Evitarlo era anche peggio.
« Non ti faccio uscire da qui fin quando non mi dici cosa ti prende. »
Allora chiuse la porta principale del bagno e si avvicinò adHarry guardandolo attentamente negli occhi.
Acquistò un espressione arrabbiata, delusa, un mix di emozioni non buone.
Si torturò il labbro inferiore più volte a causa del nervosismo mentre teneva stretta la mano destra in un pugno.
Harry non si spaventò, anzi rise.
« Vorresti spaventarmi così? Vorresti tirare fuori il tuo lato da ragazzo cattivo e farmi fuori? »-Zayn non sapeva di cosa stesse parlando Harry, e allora si innervosì ancora di più al tal punto di afferrare i suoi polsi con forza e appoggiare la sua schiena contro il muro.
« Cosa cavolo stai pensando, Harry? Perchè stavi piangendo? »-gli domandò ad alta voce guardando dritto negli occhi il ragazzo.
« Spero che tu non parli di me agli altri e dica che piango solamente quando piove. Che ragazzo strano, vero? Cosa vuoi fare con uno come me? Tanto so già come finirà tutta questa storia. »-lasciò la sua presa con rabbia e camminò a passo svelto verso la porta del bagno, cercò invano di aprirla.
Zayn lo seguì e lo riprese per i polsi per guardare ancora i suoi occhi, voleva capire i suoi pensieri.
« Tu non piangi perchè fuori piove, me l'hai detto tu. Piangi a causa dei pensieri che hai in mente e questo l'ho capito, e sto cercando di capire a cosa stai pensando e credo che io c'entri in tutto questo. Che pensi su di me, su noi? »-a quelle parole, Harry sembrò calmarsi.
Zayn appoggiò la fronte contro la sua tenendo lo sguardo fisso sui suoi occhi, e sperò solo di baciarlo e di stringerlo come quella mattina o il pomeriggio prima.
« Non posso dirlo, non ora. Magari stasera. »
Il ragazzo gli lasciò i polsi e aprì la porta del bagno per uscire insieme a lui. In silenzio, uscirono dall'accademia e si misero in auto. Era ora di ritornare a Holmes Chapel.
Zayn ormai era nervoso, Harry non si capiva.
Era un mix di emozioni tutte diverse.
Appena arrivarono fuori alla panetteria, uscirono dall'auto e si guardarono intorno.
« Dai bel riccio, indossa il sorriso finto e entra. »
Quelle parole colpirono il cuore di Harry.
Non aveva mai visto quella parte di Zayn e non sapeva perchè ora si stesse comportando così, ma si diede le colpe. Entrò nella panetteria e già vide Liam e Louis allo stesso posto di sempre.
Salutò tutte le persone presenti lì e poi presentò anche Zayn come suo "amico".
« Allora Harry, ti è piaciuto farti disegnare il pene? »-disse Louis provocando la risata di Liam e persino quella di Zayn che fissava il ragazzo dietro al bancone.
Harry non rise, anzi guardò Louis scuotendo il capo.
Era deluso, arrabbiato, nervoso e triste allo stesso momento.
« Il mio cazzo era coperto, per fortuna. »
« Che termini. »-fu Liam a dirlo e ciò fece ridere Louis ancora di più.
In quel momento Harry voleva solo spaccare la faccia a qualcuno, e se Louis non avrebbe finito di ridere e di fare battutaccie, l'avrebbe preso a pugni.
« Allora Louis, sei fidanzato? »-domandò Zayn accarezzandosi l'accenno di barba sulla mascella mentre guardava fisso gli occhi azzurri del ragazzo di fronte a lui.
« No, sono single. »-Louis rispose con un po' di timidezza, oltre a non reggere lo sguardo di Harry, si accorse di non reggere nemmeno quello di Zayn.
« Non riesco a restare, io torno a casa che non sto molto bene. Zio, resti tu? »
Si sentì la voce di Harry parlare con suo zio dal retro della panetteria e poco dopo uscì con gli occhi rossi. Si sfilò il grembiulino bianco e non guardò nemmeno i ragazzi seduti al tavolino. Aveva sentito le loro parole e aveva pensato che Zayn ci avrebbe provato con Louis.
« Harry, dove vai? »
« Vado a casa mia, e se vuoi venire allora fattelo dire dal mio migliore amico, oppure ritorna a casa. Fai come ti pare. »-rispose così a Zayn mentre usciva frettolosamente dalla panetteria.
La sua voce era spezzata dalle lacrime e si strinse nella giacca camminando a passo svelto verso casa sua.
Stava male, si sentiva perso, vuoto, era caduto nel tunnel della paura, dell'ansia, della solitudine. Si era perso tra i suoi pensieri e aveva creduto a ciò che c'era nella sua testa.
Lì dentro c'erano cose che non erano vere, erano solo frutto della sua immaginazione.
E tutto questo deriva da quella paura che aveva preso gioco di lui per tutto il corso della mattinata.
Una volta a casa, si chiuse in camera e si buttò sul letto stringendo con forza il cuscino sotto la sua testa.
Rimase immobile a piangere e a darsi colpe su tutto.
Pensava che era colpa sua se Zayn ora voleva qualche altra persona, se ora lui era arrabbiato, se non stava bene o era deluso.
E tra le lacrime e tra altri mille pensieri, si addormentò stringendo in un pugno la coperta sotto il suo corpo.

 
CHIEDO SCUSA
Non sono riuscita a pubblicare il capitolo
prima perchè la tastiera è deceduta, amen.
Ora siamo qui e tadaaaaan, che ve ne pare?
Harry si fa fregare dai suoi pensieri, come andrà a
finire questa storia?
Beh, spero ci siano altre recensioni, alla prossima!

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: beautifuldjsaster