- Come se potessi uccidermi, mocciosa -
- Stai zitto! - urlai, estraendo la spada, socchiudendo leggermente l'occhio per via della fitta di dolore che l'azione mi aveva procurato alla ferita alla bocca.
- Stai perdendo il controllo, Haiiro. Non ti hanno insegnato nell'Akatsuki a rimanere calma? - fece un ghigno strafottente, muovendo le dita delle mani.
Ebbi appena il tempo di abbassarmi che un paio di spade si incrociarono dove, pochi secondi prima, stava la mia testa.
- Le tue marionette del cazzo - risi - Non crederai sul serio che bastino quelle a fermarmi eh?! - ringhiai e mi scagliai contro di lui, affondando la spada nel mezzo del suo petto.
O almeno, quello che credevo essere il suo petto, visto come dopo pochi secondi si tramutò in una spessa lastra di legno.
- Genjutsu - lo sentii canticchiare da poco lontano - Non sei mai stata brava ad accorgertene -
- Fatti vedere, pezzo di merda! - ringhiai, guardandomi attorno freneticamente e liberando la spada dalla marionetta con uno strattone.
- Stai zitto! - urlai, estraendo la spada, socchiudendo leggermente l'occhio per via della fitta di dolore che l'azione mi aveva procurato alla ferita alla bocca.
- Stai perdendo il controllo, Haiiro. Non ti hanno insegnato nell'Akatsuki a rimanere calma? - fece un ghigno strafottente, muovendo le dita delle mani.
Ebbi appena il tempo di abbassarmi che un paio di spade si incrociarono dove, pochi secondi prima, stava la mia testa.
- Le tue marionette del cazzo - risi - Non crederai sul serio che bastino quelle a fermarmi eh?! - ringhiai e mi scagliai contro di lui, affondando la spada nel mezzo del suo petto.
O almeno, quello che credevo essere il suo petto, visto come dopo pochi secondi si tramutò in una spessa lastra di legno.
- Genjutsu - lo sentii canticchiare da poco lontano - Non sei mai stata brava ad accorgertene -
- Fatti vedere, pezzo di merda! - ringhiai, guardandomi attorno freneticamente e liberando la spada dalla marionetta con uno strattone.
Presi
ad ansimare, prima di cadere su un ginocchio a terra e urlare di dolore
per via dei marchi che, da un momento all'altro, avevano cominciato a
bruciare in una maniera indescrivibile.
-
Sembra che, dopotutto, il mio compito sarà molto più
facile di quello che non credevo - vidi l'ombra di una marionetta poco
lontano da me e, con uno sforzo impressionante, saltai tra gli alberi,
occultando il mio chakra.
Il combattimento non stava andando come me lo ero immaginato.
Stavo
facendo una fatica mostruosa a rimanere concentrata... Era una
sensazione orrenda, come se la parte di me che era completamente
irrazionale, quella che faceva sempre pressione per l'affrontare il
combattimento basandomi solamente sull'istinto e fregandomene di
qualunque tipo di conseguenza, all'improvviso avesse deciso che di fare
come dicevo io e pensare prima di agire non ne voleva più sapere.
Mi stava solamente intralciando, visto come non riuscivo a tenerla sotto controllo.
Passai
una manica sulla ferita alla guancia per ripulirmi dal sangue che ne
stava uscendo a fiotti e cercai un minimo di recuperare la mia
lucidità mentale.
Sapevo di non essere molto stabile mentalmente, non credevo di esserlo mai stata a dir la verità, ma non era mai stato così difficile non buttarmi in uno scontro senza costringermi a pensare un minimo ad una strategia.
Guardai in basso, per vedere fino a che punto si erano formati i marchi.
Rabbrividii,
guardando la serie di simboli percorrere gli ultimi centimetri di pelle
sul dorso delle mie mani e ricongiungersi con gli altri poco più
sotto.
Avevano finito di formarsi.
Ero fottuta in una maniera assurda.
Sgranai
gli occhi sentendo una nuova fitta di dolore e mi morsi a sangue il
labbro per non urlare, sentendo le due marionette rimanenti di mio
padre aprirsi una strada tra i cespugli che impedivano loro ogni tipo
di movimento per cercarmi.
- Ah... Eccoti qui, Haiiro -
Sussultai,
alzando lo sguardo, giusto in tempo per vedere un paio di kunai diretti
alla mia testa e lo sguardo divertito di mio padre.
Mi
aveva preso talmente di sorpresa che ebbi solamente il tempo di
sollevare le braccia per evitare che le due lame arrivassero a ferirmi
il viso più di quanto già non fosse.
Sibilai
di dolore e rimossi i due coltelli, saltando nella chioma dell'albero e
cercando di mantenere la calma per trovare il chakra di mio padre ed
evitare che riuscisse a mandare a segno altri attacchi simili.
Scossi
la testa abbastanza energicamente, cercando di liberarmi dell'orribile
sensazione che era l'avere tutti i sensi offuscati dalla voglia di
mettermi a combattere senza pensare alle conseguenze e celai nuovamente
il mio chakra, muovendomi da un albero all'altro per rendergli il
trovarmi più difficile possibile.
Eccolo, in mezzo alla radura. Teneva una marionetta vicina... Probabilmente in caso di un mio attacco.
Estrassi
nuovamente la spada e, il più silenziosamente possibile, gli
arrivai alle spalle, sollevando l'arma per colpire e mettere,
sperabilmente, la parola fine a quel combattimento.
O
almeno, stavo per farlo, quando mio padre si mise a ridere e, come se
non fosse nemmeno faticoso si girò velocissimo, prendendomi per
il braccio che teneva la spada, facendola cadere a terra - Povera
illusa, non hai ancora capito che sei sotto il mio genjutsu!? - non mi
diede nemmeno il tempo di rispondere che, con un movimento preciso, mi
aveva rotto il braccio.
Cacciai
un urlo e in qualche modo strano mi feci mollare, indietreggiando -
Bastardo... - riuscii a dire tra i denti, chiudendo gli occhi per via
del dolore.
-
E io che credevo che almeno sapessi come liberarti delle arti
illusorie... Ma non importa, meglio per me. - cominciò ad
avvicinarsi con la sua marionetta.
Sgranai gli occhi e indietreggiai, fino ad arrivare con la schiena contro un albero.
Ma perchè non riuscivo a combinarne una giusta?
Guardai disperata da una parte e dall'altra, solo per scoprire che in realtà ero circondata da delle sue copie.
Ero irrimediabilmente nel panico e mi lasciai scivolare contro l'albero, cadendo a terra con un tonfo.
Non
potevo più usare la spada. Non potevo più comporre
sigilli. Non potevo difendermi in nessun modo. Nemmeno il terzo stadio
poteva aiutarmi se ero intrappolata in un genjutsu ed ero
impossibilitata a guardare il nemico negli occhi.
Serrai
i denti contro l'ennesima ondata di dolore derivante dalla
quantità assurda di ferite che mi ero procurata nel
combattimento e mi morsi il labbro per evitare di fare rumore mentre
muovevo il braccio rotto.
Sapevo di stare per svenire.
Dovevo
guadagnare tempo per recuperare un po' di chakra e curarmi un minimo
prima di potermi muovere ancora. Dovevo farlo parlare.
- Perchè. - dissi semplicemente, cercando di tenere gli occhi aperti e guardarlo in faccia.
- Perchè?
- chiese, come se avessi fatto la domanda più stupida del mondo
- Ma dopotutto sto per ucciderti... E non hai dove scappare. Tanto vale
0risponderti. -
Lo guardai malissimo, mordendomi la lingua per evitare di dire cazzate e fargli cambiare idea.
Ghignò,
chiaramente soddisfatto dell'avermi messo in trappola - Il mio clan ha
subito un grave torto da parte di gente come te. -
Aspettai che continuasse, iniziando a curare l'osso rotto dopo averlo rimesso in posizione senza farmi notare.
-
Sono originario di Kumogakure, come già sai. Il mio clan aveva
una posizione molto rispettata all'interno del villaggio; molti di noi
erano impegnati in cariche di grande rilievo, avevano compiti di
importanza vitale - assottigliò lo sguardo - Almeno
finchè, durante una missione dove ai più forti di noi era
stato assegnato l'incarico di scortare un grande lord dal villaggio,
due di voi hanno ucciso il nostro protetto. - concluse acido,
stringendo i pugni.
No no no no, non doveva smettere di raccontare!
- Mi sembra un po' scarna come motivazione - replicai secca.
-
Non ho finito, mocciosa. - fece, prima di riprendere a parlare - Il
lord era al villaggio come rappresentante di alcuni villaggi che
dovevano diventare affiliati a Kumo. La sua morte ha quasi portato ad
una guerra. Inutile dire che l'intero villaggio se l'è presa con
il mio clan, in quanto non era stato in grado di assicurare la
protezione ad una persona così importante; ci allontanarono da
tutte le cariche che ricoprivamo e ci mandarono a vivere lontano dal
villaggio. Non potrai mai comprendere appieno l'umiliazione che questo
implicava. -
- Spiegamelo allora. O mi ritieni troppo stupida? - ghignai, reggendo il suo sguardo.
-
Al contrario. Sei abbastanza intelligente da capirlo. Ma forse ritieni
me troppo stupido da vedere che ti stai curando - ricambiò il
ghigno
Imprecai
mentalmente e tolsi la mano dal braccio che riprese a farmi male quasi
istantaneamente - Ecco. Continua. - lo fulminai con lo sguardo, ma
oramai la curiosità era troppa per tentare di ucciderlo e
lasciare il racconto a metà.
-
Tch... Il clan Nagai non è come gli altri, infatti non ha
nessuna tecnica di combattimento speciale o quant'altro. I ninja ci
sono sempre, anche se preferiscono sviluppare solo una tecnica alla
volta tra ninjutsu, genjutsu e taijutsu, ma il tratto distintivo del
mio clan è l'ingegneria. Prendi queste marionette ad esempio.
Sembrano comunissimi pezzi di legno scolpiti come parti del corpo
umane. In realtà sono infuse di chakra, ed amplificano le mie
doti naturali - ghignò soddisfatto - Il mio punto forte sono le
arti illusorie. E' praticamente impossibile sfuggire a un mio genjutsu
se le marionette amplificano il mio chakra. L'umiliazione di cui
parlavo prima stava nel fatto che, isolati come ci aveva reso il
Raikage, nessuno poteva più apprezzare le nostre creazioni e,
piano piano, tutti i ninja hanno perso la voglia di creare il nuovo. -
smise per qualche secondo di parlare - Mia nonna era solo una bambina
all'epoca, ma aveva una comprensione ben oltre quella di molti adulti
riguardo al torto che avevamo subito senza poter fare nulla per
impedirlo... Ha trasmesso tutto il suo sapere a mia madre e mia madre
l'ha trasmesso a me, assieme con la storia del clan. Ero talmente
sdegnato quando mi ha raccontato tutto che ho fatto un giuramento. Io,
Hoshi Nagai, avrei vendicato questo gravissimo torto. - rise in una
maniera davvero inquietante - E posso dire di esserci riuscito in
maniera eccellente -
-
... Dimmi che non significa quello che penso - strinsi il pugno della
mano sana - Dimmi che non sei stato tu a convincere il leader della
Cascata e il consiglio degli anziani a sterminare tutti quelli con il
kekkei-genkai -
- No, quella è stata un'idea loro. - fece, sin troppo calmo - Quello che io ho proposto era lo sterminio di tutto il clan -
Boccheggiai per qualche secondo, guardandolo con un misto di terrore e disgusto.
-
Solo dopo ho realizzato che forse era meglio così. Dopotutto...
Quale più grande disonore che la possessione dei vostri occhi da
parte di uno che non dovrebbe nemmeno sognarsi di averli? -
ghignò - L'unica pecca è che gli occhi di tua madre non
sono compatibili... Ma i tuoi lo sono. -
Rimasi in silenzio.
Tutto
per una cosa così banale?! Io mi aspettavo che gli fosse
successo un qualche evento traumatico in una maniera assurda per aver
fatto quello che aveva fatto! Non quello!
Mi aveva reso la vita un inferno... Per cosa poi?! Una fottutissima questione d'onore!?
Mi
aveva fatto uccidere mia madre. Mi aveva fatto uccidere tutto il
consiglio degli anziani. Mi aveva trasformato in una specie di mostro.
Ringhiai
e lo guardai con sguardo omicida - Vai a farti fottere bastardo del
cazzo! - mi alzai e sentii l'ennesima fitta di dolore proveniente dai
marchi - Ti puoi anche scordare di avvicinarti ai miei cazzo di occhi!
Morirai prima, stronzo! -
Al diavolo il mio buon senso! Al diavolo il braccio rotto, al diavolo la ferita alla faccia!
Al diavolo tutto!
Doveva morire.
Quel pezzo di merda. Doveva. Morire.
Mi
scagliai contro di lui, senza nemmeno sapere bene come avrei fatto ad
ucciderlo, visto che ero ancora intrappolata nel genjutsu... Ma erano
dettagli.
Venni
presa di peso e fatta sbattere parecchio violentemente contro lo stesso
albero che mi aveva sorretto fino a poco prima, probabilmente
rompendomi anche un paio di costole, ma non sentivo nemmeno più
il dolore tanta era la voglia che avevo di piantargli un kunai nel
cuore.
Riuscii a ritirarmi in piedi con l'appoggio del tronco e mi lasciai andare in una bella risata.
Mi vennero i brividi al suono della mia stessa voce. Non... Non era la mia risata.
Sembrava una persona con qualche problema mentale serio ad aver riso. E la cosa era dannatamente terrificante.
Pareva che non riuscissi nemmeno a controllare cosa facessi...
Possibile che mi stesse capitando la stessa cosa che aveva scritto mia madre nel rotolo?
Era
come essere intrappolata nel mio stesso corpo; non riuscivo più
a controllare cosa facevo, nè, tanto meno, cosa dicevo.
Ma sentivo tutto, persino il dolore.
Risi di nuovo, un suono terribile, prima di parlare con una voce che pareva quella di una pazza - Vuoi che mi liberi del genjutsu vero?! -
La
faccia di mio padre cambiò totalmente espressione - Non ne
saresti in grado lo stesso. Dimentichi quello che ti ho detto? -
Composi
qualche veloce sigillo, senza badare al dolore lancinante del braccio
rotto, e riuscii, in qualche modo strano a danneggiare quella
dannatissima marionetta.
-
E che cosa speri di ottenere, mocciosa? - ghignò, muovendo la
marionetta davanti a sè per tenersi al coperto da altri
eventuali attacchi - Non annullerai l'arte illusoria distruggendola -
Risi di nuovo, estraendo un kunai - Pensi davvero che non conosca le tecniche per annullarla!? -
portai la lama a livello con il mezzo sorriso che mi ero aperta
all'inizio del combattimento e, prima che potessi anche solo capire che
cosa stavo per fare, la spinsi dentro la ferita, cominciando ad aprirla
ulteriormente.
Urlai.
Ma il mio corpo non emise alcun suono.
Quella
tortura orrenda continuò finchè mio padre non si
accasciò al suolo ansimando - Stupida ragazzina... - fece,
rialzandosi e tenendosi una mano alla tempia - ... Perchè non ti
fai uccidere?! -
- Perchè dei due oggi spetta a te morire! - ghignai
in maniera malata, a dispetto dello squarcio che mi ero aperta nella
guancia, e gli andai contro di nuovo, sbattendolo contro un albero e
facendogli sbattere la testa.
Mi
tirò una ginocchiata nelle costole, costringendomi ad
indietreggiare, per poi invertire le posizioni e piantandomi un kunai
nella spalla sana.
Non urlai nemmeno, limitandomi a riprendere a ridere.
Il dolore oramai era talmente tanto che non faceva più alcuna differenza.
-
E adesso fammi prendere quello per cui sono venuto. - mi tenne ferma a
viva forza - Stai fe- diede un colpo di tosse, mentre un rivolo di
sangue prendeva a colargli dall'angolo della bocca.
Guardò
in basso con aria stupita, verso la punta di una spada che spuntava dal
lato sinistro del suo petto, trapassando il cuore.
-
E pensare che potevo aver incassato i soldi sulla testa di una taglia a
quest'ora - parlò il nuovo arrivato, riprendendosi la spada e
lasciandola cadere a terra con un rumore metallico - Tutto a posto
mocciosa? -
___________________________
...
...
...
...
Cazzo, questo capitolo è stato una cosa oscena da scrivere! Ed è pure venuto una merda .-.
Ad ogni modo, visto che brava? Avevo detto che avrei postato lunedì, invece sono riuscita a finire prima!! *^*
In più ora è finita la scuola, quindi sono libera! LIBERA!
Per fortuna, stavo morendo... Lentamente... Molto lentamente... XD
Comuuuunque. So che il capitolo è abbastanza incasinato, ma è successo quello che Yuki spiegava nel rotolo ( i marchi hanno preso il sopravvento è la povera Haiiro è impazzita :D )
E detto questo mi eclisso.
No, non è vero .-. dimenticavo di specificare che le tecniche per annullare un genjutsu sono tre:
1. ( non mi ricordo bene la prima .-. ) dovrebbe essere l'interruzione del proprio flusso di chakra
2. Un compagno di squadra aiuta a far scorrere il chakra normalmente fornendone di proprio
3. Provare dolore per risvegliare i sensi ( e io chiaramente ho pigliato quello perchè gli altri erano o inattuabili o troppo debli per il genjutsu del padre XD chiedo venia XD )
Ciauu!
Alice_
PS: Abbiamo una fanart! ( che tutti facciano un applauso a colui che l'ha disegnata, ossia Deidara99, che ha disegnato tutto e a cui l'immagine appartiene, in tutti i suoi particolari uwu )
Grazie mille!
E poi ecco un'immagine dell'Haiiro " pazza ", per così dire XD... E' strana, lo so .-.
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Cazzo, questo capitolo è stato una cosa oscena da scrivere! Ed è pure venuto una merda .-.
Ad ogni modo, visto che brava? Avevo detto che avrei postato lunedì, invece sono riuscita a finire prima!! *^*
In più ora è finita la scuola, quindi sono libera! LIBERA!
Per fortuna, stavo morendo... Lentamente... Molto lentamente... XD
Comuuuunque. So che il capitolo è abbastanza incasinato, ma è successo quello che Yuki spiegava nel rotolo ( i marchi hanno preso il sopravvento è la povera Haiiro è impazzita :D )
E detto questo mi eclisso.
No, non è vero .-. dimenticavo di specificare che le tecniche per annullare un genjutsu sono tre:
1. ( non mi ricordo bene la prima .-. ) dovrebbe essere l'interruzione del proprio flusso di chakra
2. Un compagno di squadra aiuta a far scorrere il chakra normalmente fornendone di proprio
3. Provare dolore per risvegliare i sensi ( e io chiaramente ho pigliato quello perchè gli altri erano o inattuabili o troppo debli per il genjutsu del padre XD chiedo venia XD )
Ciauu!
Alice_
PS: Abbiamo una fanart! ( che tutti facciano un applauso a colui che l'ha disegnata, ossia Deidara99, che ha disegnato tutto e a cui l'immagine appartiene, in tutti i suoi particolari uwu )
Grazie mille!
E poi ecco un'immagine dell'Haiiro " pazza ", per così dire XD... E' strana, lo so .-.