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Autore: Ganymede    10/08/2008    16 recensioni
Topher "Toffoletta" Dukes scopre un nuovo mondo, quando, giunto dalla lontana Boston, mette piede nella californiana, griffatissima, prestigiosissima e misteriosissima Wefanie High School. A far rimpiangere al povero occhialuto protagonista le sedute di psicoterapia con la dottoressa Dingles, contribuiranno Nikki Hortense, un'estrosa cheerleader esperta di arti marziali, tre genietti delle scienze, una stravagante appassionata di teatro e lui... Ashley Betterton, bello e impossibile. Ben presto Topher si renderà conto di essere solo una pedina nella scacchiera di un'umbratile organizzazione segreta... Misteri, gelosie, insidie, pericoli, piani malefici ed intrighi di corte: a metà strada fra commedia e tragedia, tra realtà e paradosso, tra epica e love story hollywoodiana, c'è "Mocassini Club"!
Genere: Commedia, Romantico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
Capitoli:
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Nuova pagina 1 Salve a tutti!
Prima di qualsiasi altra cosa, volevo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno commentato e/o letto Christmas Eve Dilemma e tutti i nuovi commentatori di Venus as a boy. Il vostro supporto, i vostri complimenti e i vostri suggerimenti non possono che farmi felice. Mi scuso per essermi assentato da EFP per così tanto tempo, ma oramai riesco a scrivere solo d'estate e in più il mio computer è impazzito (ho appena finito di piangere per un'ora, visto che il mio computer ha deciso di rompersi all'improvviso cancellando completamente il sesto capitolo di questa storia, annullando così un pomeriggio di lavoro). Spero che anche questa storia vi prenda come (o perchè no? Anche più di) Venus as a boy. Buona lettura!




Capitolo Uno

Il Paese delle Meraviglie

M

i chiamo Christopher Dukes, detto Topher. Un nomignolo stupido e melenso che mi hanno incollato addosso praticamente dal giorno della mia nascita. Topher è un nome da toffoletta!

Ho proprio un nome degno di un marshmallow.
Comunque... dicevo, ecco a voi Topher-Nome-da-Marshmallow-Dukes, impalato nel piccolo vialetto lastricato, nel bel mezzo di un rigoglioso e verdeggiante giardino pieno di ragazzi allegri e ridanciani, davanti all'imponente facciata della Wifanie High School. Wifanie? No, forse Wefanie... certo che potevano anche scegliere un nome un po' più decente. Tiro fuori dalla tasca il mio opuscolo e cerco di chiarire il mio dubbio. Sì, la scuola si chiama "Wefanie", con la "e". Non so perchè, ma stringendo questo pezzetto di carta mi sento meglio. L'idea di sintetizzare in un foglietto ripiegato tante informazioni potenzialmente utili è grandiosa. Dovrebbero farne di più, di opuscoli. "VITA - una pratica e utile brochure per vivere bene" o forse "Come sopravvivere al primo giorno in una scuola nuova, dopo essere stati letteralmente rapiti dalla propria madre, in fuga da Boston,dal suo ex-marito e da tutti i suoi ex-fidanzati per cercare di rifarsi una nuova vita in California", questo lo prenderei subito.
Odio la California. Fa troppo caldo. Quante probabilità ci sono che nevichi a Natale? Zero. Ovviamente a questo mamma non ci pensa. Mi piaceva Boston. Il fiume, la tranquillità, le foglie che si tingono di rosso con l'autunno... e invece no, sono stato chiuso,imballato e spedito con mia madre in questo covo di fighetti abbronzati.
Mi sistemo un po' gli occhiali.
Non ho neanche trovato il coraggio di guardare l'edificio che da oggi in poi sarà anche teatro della mia nuova - e sicuramente tragica - vita.
Guardo insistentemente il piccolo riquadro dell'opuscolo che stringo disperatamente in mano. In quel piccolo riquadro è ritratta la facciata principale della Wefanie High School. Potrei alzare lo sguardo in qualsiasi momento, e vederla davvero,mattone su mattone, ergersi di fronte a me. Ma per qualche assurdo motivo continuare a fissare l'opuscolo è molto più rassicurante. Sento gli altri ragazzi passarmi accanto, così disinibiti, così a loro agio in un microuniverso che probabilmente non mi apparterrà mai.
Perfetto. Ora parlo come la mia psicanalista, la dottoressa Dingles. Un po' mi mancherà, ora che ho lasciato Boston.
Mamma mi ci ha mandato per "superare il trauma del divorzio". Capirai che trauma... che siano sposati o no, mio padre ha sempre fatto da comparsa nella mia vita. Non è poi una così grande perdita. Diciamo che il suo momento di massima partecipazione è stato in quei cinque minuti in cui ha messo incinta mia madre. Dobbiamo pur apprezzare lo sforzo,no?
Ma non voglio pensare a lui. Sono troppo spaventato. La Wefanie High School. E meno male che è una scuola privata!


La Wefanie High School , fondata nel 1898, è da sempre apprezzata in tutta la costa occidentale per la qualità dei suoi programmi di studio e per le innumerevoli attività scolastiche che hanno sempre tenuto alto l'onore della scuola e dei suoi alunni...


Sì, infondo, sempre meglio una scuola privata che quella pubblica. A essere proprio fortunato sarei stato accoltellato e derubato cinque minuti prima di oltrepassare i metal-detector.
Che sono secchione me lo si legge in faccia. Ho gli occhiali, sono esile di corporatura e sicuramente la mia espressione da cucciolo abbandonato in autostrada non aiuta. Mi sembra di essermi appena messo su un vassoio d'argento, con tanto di letto di insalata e pomodorini intagliati. Bulli della Wefanie, all'attacco! Sono pronto per farmi pestare. Perchè di bulli qui ce ne saranno di certo. E della peggior specie. Bulli stra-ricchi e stra-figli di papà. Ma che ci faccio io qui?


E' un nostro grande vanto avere nel corpo docenti il prof. Ernest Edgetts, che ha collaborato con l'università di Harvard alla realizzazione di uno dei progetti più importanti in cui la nostra scuola sia stata...

Okay, questo opuscolo è una noia mortale. Dovrei chiuderlo ed entrare. Punto. Infondo non può essere peggio della mia vecchia scuola.

Per gli allievi non residenti a Oceanside e per tutti coloro che lo richiedono, la scuola mette a disposizione centotrenta alloggi, situati nell'edificio B del complesso. Questa sistemazione offerta dalla scuola ha lo scopo di agevolare gli studenti in difficoltà e permettere loro di seguire con regolarità il programma didattico...


Ecco. Edificio B. La mia nuova casa.

Mamma è "occupatissima". E' stressata, la poverina: Il trasloco, il nuovo lavoro... E' ancora a Boston,lei. Deve "sistemare" le ultime pratiche del divorzio e risolvere dei piccoli "intoppi burocratici". E a me è toccato partire da solo, per la prima volta in aereo, con affianco un tizio sudaticcio e disgustosamente villoso. E adesso anche questa...

…per gli studenti non residenti a Oceanside e per tutti coloro che lo richiedono

Fantastico. Come se non fosse tutto già abbastanza deprimente. Sarò costretto a dividere una stanza con ragazzi che non conosco e che, per quanto ne so, potrebbero anche rivelarsi pericolosi serial-killer. Magari mi stanno già aspettando. Mi faranno a pezzi mentre dormo e venderanno i miei organi.
Adesso,basta, è ora che mi decida. Alzo in su lo sguardo. La Wefanie che mi sta di fronte è perfettamente identica a quella dell'opuscolo. E mi sembra pure ovvio. Forse è un po' più affollata di quella in fotografia... il che non è un bene. Vista sull'opuscolo sembra così tranquilla, così deserta e inoffensiva. Ma forse non mi sono ancora convinto del fatto che questa scuola è un via-vai di persone che, esattamente come me, sono spaventate e insicure... Fra centinaia di ragazzi, ce ne sarà pure qualcuno con cui si possa parlare un po',no? Perchè devo essere sempre così pessimista?
"Christopher Dukes?"
Ecco. Qualcuno mi chiama.

Ma allora perchè non mi giro?
Dannazione, devo staccarmi da questo dannato opuscolo e prendere coscienza del mondo circostante.
"Sei tu Christopher Dukes?"
Mi volto con cautela e...
Oh.
Mio.
Dio.

Certe persone prima di aprir bocca e mostrare al mondo la propria esistenza dovrebbero dare almeno qualche minuto di preavviso. Tanto per educazione.
" Christopher Dukes?" ripete il ragazzo misterioso.

Il mio nome pronunciato da lui sembra totalmente privo di significato. Chi è Christopher Dukes? A chi diavolo vuoi che importi di lui? In questo momento vorrei sapere solo chi è il ragazzo che proprio ora ha posato – per puro miracolo – il suo sguardo su di me.

" Sei tu Christopher Dukes? "
" I-io sì, sono io" riesco a malapena ad esalare.

Poi il ragazzo fa un gesto strano. Porge verso di me il braccio e tende la mano. Chissà cosa vorrà dire.

Senza alcun preavviso afferra la mia mano con fare sbrigativo e la stringe. " Piacere, sono Ashley Betterton "
Ah,sì, si sta presentando. E ha un nome da femmina. O meglio, un nome da femmina, oltre che da belloccio di Via col vento.

" Benvenuto alla Wefanie " bofonchia, non così tanto convinto di quel che dice " Faccio parte del Comitato di Benvenuto della scuola… e per oggi ti farò da guida"
Nonostante l’espressione crucciata di chi non ha assolutamente voglia di fare ciò che purtroppo è costretto a fare e la voce alquanto seccata, non impiego molto tempo a rendermi conto che Ashley Betterton… è il ragazzo più sexy che possa mai aver visto, escludendo alcune eccezioni (per lo più stelle del cinema). Credo proprio che avrò un infarto.

"Dukes? Dukes? Va tutto bene?"

Che voce melodiosa… sto sognando, o forse sono finito direttamente in Paradiso. Non credevo che gli infarti potessero essere così piacevoli. Provo ad aprire gli occhi, ma non ci riesco. La luce è troppo forte…ecco, c’è qualcuno sopra di me… un volto angelico! E’ lui… E Ashley Betterton. Lo sapevo che non poteva essere umano… un figo da paura come quello non può appartenere a questo mondo.

" Dukes? Capisco l’emozione, ma rovinare a terra svenuto mi sembra un po’ eccessivo "
" C-cosa? Sono svenuto? " esclamo, riprendendomi un po’ dal torpore.

" Sì, sei proprio svenuto…" rispose Ashley, non poi così tanto preoccupato, e piuttosto impegnato a sistemarsi i capelli.

Mi metto seduto… Porca miseria, sono in infermeria! Incredibile! Sono arrivato alla Wefanie da praticamente cinque secondi e mi trovo già in un letto con lenzuola di carta, tendine di plastica e odore di disinfettante. E poi quel poster sulla prevenzione (con un gigantesco anticoncezionale sorridente), proprio davanti a me, mi mette piuttosto a disagio.

Topher Dukes, inaugura una nuova stagione di figuracce. E sarà la prima di una lunga lista, ci scommetto.

" Hey,ma ci senti? " sbotta Ashley, piccato " Senti un po’, non ho tutta la giornata. Dovevo mostrarti la scuola, il dormitorio e le uscite di sicurezza… Non ho intenzione di farti da crocerossina per tutto il giorno".

Peccato però, anche se la divisa non serve. Sei già terribilmente…

" Perdonami " comincio, sentendomi arrossire " M-mi capita a volte, quando sono nervoso "
Ecco. Ora penserà che sono una specie di femminuccia cagionevole che non sa fare cinque passi senza svenire. Cosa che non è poi così lontana dal vero.

" Beh " continua Ashley, brusco " Stai meglio adesso? "

" Sì,sì,sto benissimo, possiamo cominciare…" mi affretto a rispondere, deciso a farmi perdonare. E’ davvero difficile parlargli e soprattutto guardarlo negli occhi. Sono così intensi, grandi e color nocciola. E ha dei capelli favolosi, di una tonalità di biondo fantastica. E poi che fisico… diciamo che potrei contare ad uno ad uno ogni muscolo, grazie alla camicia bianca della sua divisa, generosamente attillata.

" Allora? Ti dai una mossa? "

Mi accorgo solo ora che indosso una specie di camice di carta. I miei vestiti sono piegati e sistemati sul comodino.

" Ehm…prima dovrei vestirmi, se non ti dispiace"
" No, fa pure " risponde lui, impassibile.

" Ehm…"

" 'Ehm' cosa? Vèstiti,no?"

Chissà quale tonalità di rosso avrò raggiunto. Non so davvero dove mettere la faccia, perciò preferisco evitare di guardarlo e agguanto subito i miei vestiti.

Infondo cosa c’è da vergognarsi? Dimentico sempre che ad un etero un corpo maschile non fa alcun effetto. Topher,Topher, dovresti saperlo che quel che piace a te non può piacere mica a tutti. E poi, ammettilo,Topher, anche se Ashley fosse…così, da quando in qua sei una bellezza mozza-fiato?

Ora che mi sono rincuorato con questa sana dose di autocritica, comincio a spogliarmi. Ma perché sono così imbarazzato? Sarà, ma a me sembra di avere il suo sguardo addosso. Gli dispiace così tanto voltarsi, e guardare qualcos’altro? Ci sarebbe quel depliant sulla balenite cronica, potrebbe essere interessante come lettura.
Mentre mi infilo i jeans non riesco ad ignorare la sua presenza… quasi quasi gli lancio un’occhiata. Ecco, sto per voltarmi. Solo per un secondo. Ecco che mi giro. AH! Ti ho beccato. Ha subito guardato altrove. Mi stava guardando!

" Ti muovi o no? " ribatte, arcigno.

Certo che è ha un caratteraccio. Dev’essere uno di quei fighetti figli di papà di cui parlavo prima. Sicuramente sarà il più corteggiato della scuola. Viso d’angelo e corpo michelangiolesco. Un tipo così non può che essere snob e vantare un ego di dimensioni titaniche. Mi chiedo come mai faccia parte del Comitato di Benvenuto della scuola. Bah,forse per essere sicuro di accaparrarsi per primo qualche nuova arrivata particolarmente carina. Non che abbia tanto da temere. A lui di certo non diranno mai di no.

Però è così bello… Dannazione! La devo piantare di guardarlo. Anche se il suo sguardo è un po’strano. Cos’è quella faccia? D’accordo, sarà meglio che mi muova a vestirmi, prima che si spazientisca. Infondo è un peccato far aspettare un dio del genere.

È incredibile quanto sia schifosamente lussuosa questa scuola. Siamo passati per la segreteria – dovevo firmare un paio di documenti per l’ammissione – e mi è sembrato di ritrovarmi improvvisamente davanti alla Reception di un hotel a cinque stelle. E poi… divanetti in broccato verde oliva, tavolini di palissandro e persino quadri d’autore (sono quasi sicuro che una delle nature morte sia di Georges Braque). E questa era solo la mensa.
Non pensavo che mamma potesse permettersi una scuola del genere. Deve aver spremuto un sacco di soldi dal divorzio.

Insomma, non so se è l’idea di studiare in tutto questo lusso a farmi girare la testa o se è la mia guida a mandarmi su di giri. Che poi ha proprio un odore buonissimo… odore di tè verde e cetriolo, con una leggerissima vibrazione floreale. Dopo essersi accorto che gli alitavo praticamente sul collo (figuraccia n°2), Ashley mi ha guardato per diversi secondi in modo indecifrabile, e poi – miracoli di tutti i miracoli – mi ha sorriso e mi ha detto che era il suo nuovo profumo di Bvlgari.

Non che sia poi così tanto loquace, questo ragazzo, anche se conosce praticamente tutti e le ragazze gli muoiono dietro. Per portarmi a dare un’occhiata al laboratorio di chimica abbiamo dovuto cambiare corridoio almeno dieci volte, prima di superare il nugolo di ragazzine del primo anno che ci stava pedinando. O meglio, che lo stava pedinando. E avevano tutte la bava alla bocca (alcune in senso letterale). Ashley non parla molto durante la visita e quel poco che dice a mala pena riesco a sentirlo. Ormai sono completamente fuso. Il criceto nella ruota che muove il mio cervello è entrato in sciopero a tempo indeterminato. Meglio un bel seme di girasole, piuttosto che mettere ordine tra i pensieri di un caso disperato. Beh,ma sono perdonato,no? Come si fa a rimanere con i piedi per terra con uno così? Ashley Ashley Ashley Ashley

Credo che cambiare scuola non risolverà i miei problemi. Nella vecchia scuola è stato tutto un disastro e non so proprio se riuscirò a far prendere una piega diversa alla mia vita, qui, alla Wefanie.

Innanzitutto devo darmi una calmata… prima che la situazione mi sfugga di mano. Fin'ora non ho fatto altro che complicare le cose... nella vecchia scuola.... Con Andrew, poi, è stato un incubo. Non ho intenzione di ripetere tutto da capo. Ricordatelo,Topher: sbava pure quanto vuoi, ma non pensarci neanche ad innamorarti di un tipo come Ashley Betterton. Ashley Betterton... è completamente fuori dalla tua portata. Gli lancio un’ultima occhiata e sospiro. E’ così maledettamente bello.

Benvenuto nel Paese delle Meraviglie, Topher, dove le strade cambiano sotto i tuoi piedi e ogni indicazione in realtà è un tranello. Ashley… il mio Bianconiglio l’ho trovato, e come quello vero sembra avere una gran fretta di lasciarmi perdere per trascorrere il suo tempo in maniera più proficua. Ora mi tocca solo vedere cosa c’è nella tana del Bianconiglio,sempre che non ne rimanga incastrato…

Cielo,Topher, è il tuo primo giorno in una scuola nuova, cosa sono tutti questi riferimenti a Alice nel Paese delle Meraviglie? Non sei mica in Matrix.

" Visita terminata. Penso tu abbia dato già un'occhiata al parco... ci sarebbe anche la Biblioteca, ma al momento è chiusa per restauro"

Cerco di nascondere la mia delusione. Adoro le biblioteche, ma preferisco non darlo troppo a vedere davanti ad Ashley. Probabilmente però penserà già che sia un secchione con licenza di uccidere... dalla noia.

Accidenti quant'è bello,però! Non riesco a guardarlo per più di cinque secondi! Non faccio altro che arrossire e quel che è peggio è che Ashley ne sembra divertito.

" Beh,allora, ciao " dice, impaziente.

" Beh,allora,grazie"

" Non c'è di che " risponde lui, con non-chalance e poi fa l'occhiolino a due ragazze di passaggio. Ad una cadono tutti i libri per terra e la sua amica non sembra abbia molta fretta di raccoglierli. Da quel punto del corridoio dev'esserci una visuale da favola del sedere di Ashley. E lui di certo sa di essere guardato perchè il suo sorrisetto di compiacimento è inequivocabile. Aspettiamo in silenzio che le due ragazze ridacchianti e imbarazzate svoltino l'angolo, poi Ashley mi fa un cenno di saluto e si affretta a seguirle.

" Ah, se hai bisogno di qualcosa mi trovi in giro... sempre che non sia a lezione" poi ci ripensa: " non che ci vada molto spesso".

Riesco a malapena ad annuire. Certo che ho bisogno di qualcosa! Prendere a morsi quel bel... Hey? Hey! Topher, qui gli ormoni cominciano ad imbizzarrirsi. Che fine al fatto il dolce, romantico Topher che scrive poesie e che non si separa mai dal suo orso di peluche?

E poi ho altro da fare al momento che lasciarmi prendere da queste improvvise (e vi assicuro, poco frequenti) tempeste ormonali. Devo ancora fare conoscenza con i miei compagni di stanza! E scommetto che qui ci scappa la figuraccia n°3.

Perfetto. Eccola qui. Stanza 026, la porta accanto al busto di Thomas Edison. Bene,facile da ricordare. E ora vediamo questi compagni di stanza e - mi inquieta pensarlo - forse anche di vita. Sulla porta c'è una targhetta d'ottone.

R. Alloy

G. Bishop

A. *******

Non riesco a leggere il terzo nome. Sembra ricoperto da uno spesso strato di chewing gum da tempo fossilizzato. Noto,però, che almeno il mio "C. Dukes" è ancora perfettamente visibile, più in basso.

Okay,Topher, ora tieni a freno l'agitazione e fai un respiro profondo. Un respiro bello luuuungoooo....

No, non funziona. Pensa a qualcosa di rilassante... Magari al fruscio cartaceo di un libro, al canto profondo e malinconico delle megattere, o alla musica zen che proviene dal centro yoga sotto casa, a Boston.

Dio,quanto vorrei essere a Boston! Ma ora è questa la mia nuova casa! E’ Oceanside, e nello specifico la stanza numero 026 dell'Edificio B della Wefanie High. E ora muoviti! Apri questa dannata porta e presentati ai tuoi dannati compagni di stanza!

Topher, per almeno un minuto, sii uomo!

Mi sembra di sentire ancora la voce della dottoressa Dingles in testa e farò di tutto per rimuoverla. Anche a costo di chiamare un'altra analista.

Toc toc.

Ecco fatto: ho bussato. Qualche secondo di attesa e qualcuno mi verrà ad aprire. Ecco, sento già qualche rumorino, il che vuol dire che nella stanza c'è qualche segno di vita. Buon segno. Ecco, ora qualcuno si avvicina e viene ad aprire la porta.

Qualcuno mi aprirà la porta?

Ecco... li sento borbottare qualcosa.

Avvicino l'orecchio alla porta... No, non riesco proprio a capire cosa dicono. Hey,ma cos'è questo puzzo tremendo? Sembra... zolfo. D'accordo, adesso comincio ad avere paura.

Toc t.... KABOOM!

Oh mio Dio! Quella era proprio un'esplosione! E proveniva dalla mia stanza! Adesso svengo di nuovo! La porta mi si splanca all'improvviso e tre figure dal volto coperto si precipitano in corridoio, travolgendomi

"Hey! Attento!"

Troppo tardi, sono già inciampato e cado sul freddo marmo del pavimento. La seconda caduta nell'arco di una mattinata. Ma adesso non è il momento adatto per pensare alla mia figuraccia n°3. Improvvisamente intorno a noi è scesa una nebbiolina biancastra e disgustosamente maleodorante. Accidenti! Non vedo più niente!

Qualcuno mi costringe a mettere una mascherina.

"Scusa, c'è rimasta solo quella con gli orsacchiotti..." dice uno dei tre, la voce camuffata dalla sua mascherina "Gunther 'sta volta l'hai combinata grossa!"

"Scusate, ragazzi, non volevo! E' stato un errore di calcolo... Avrei dovuto prevederlo che i calcoli stechiometrici..."

Perfetto. Mi ritrovo in balia di tre perfetti sconosciuti, in una nebbiolina impenetrabile e probabilmente tossica e in più col culo a terra, e perdonatemi pure la volgarità. Può andare peggio di così per il mio primo giorno di scuola?

Ah, sì. L’allarme anti-incendio.

Drriiiiiiiiiiiiiiiiin.

Improvvisamente dall'alto del soffitto cadono giù schizzi di acqua gelida, mentre una campanella stordente comincia ad echeggiare per tutto il lungo corridoio.

" ALLOY! BISHOP! AN*?!^@$%#§ " ruggisce una voce nelle vicinanze (il nome del terzo ragazzo fu coperto da un'altra, piccola esplosione, proveniente ancora una volta dalla mia nuova stanza) " E' L'ULTIMA VOLTA CHE SOPPORTO I VOSTRI STUPIDI GIOCHETTI! "

" Ma professore, veda... " cerca di giustificarsi inutilmente il più alto dei tre ragazzi.

" Silenzio! IN PRESIDENZA, ORA! "

Ora che l'allarme anti-incendio si è attivato, la nebbia comincia a diradarsi e a condensarsi sul pavimento in acquitrinose pozzanghere gialle. La mascherina per lo meno mi preserva dal puzzo e anche con gli occhi lacrimanti ora riesco a distinguere chi mi circonda. I miei tre compagni di stanza sono distinguibili solo per l'altezza e per la fantasia con cui sono decorate le loro mascherine. Il più alto ne porta una con motivo a scacchiera, il secondo, leggermente più basso, con numeri e radici quadrate e infine il più basso di tutti, di colore e piuttosto in carne, respira ansiosamente nella sua mascherina decorata con facce aliene.

Chiunque passi per quel corridoio si ritroverebbe a guardare una scena oltremodo strana: con me rovinato sul pavimento e gli altri ragazzi impalati (tutti e quattro di mascherine forniti e bagnati fradici) e davanti a loro, indignatissimo, quello che ha l'aria di essere il meno accondiscendente dei professori. In più i rimasugli giallognoli di una nebbiolina di natura incerta insozzano l'intero corridoio.

" Professor Prescott, la prego: è stato un incidente! " tenta il più alto.

" SIIIILENZIO! " tuona lui " Avanti! Tutti e tre dal Preside! "

Sembra che tutti si siano completamente dimenticati di me. Il che mi lascia un po' in imbarazzo sul da farsi.
E adesso?
Che faccio,vado con loro?
Guardo i miei tre compagni di stanza seguire mogi il professor Prescott e svoltare il corridoio. Mi rialzo a fatica e riesco sempre a stento a mantenere il loro passo, cercando nel frattempo di non scivolare nel liquido giallo che mi ha praticamente inzuppato i vestiti (impresa disperata per Topher Dukes, campione mondiale di caduta libera).

Il professore Prescott è il ritratto dell’indignazione. Sembra proprio il tipico insegnante rigido: capelli grigi con qualche sfumatura di bianco, diligentemente gelatinati e orientati verso sinistra. Occhiali rotondi dalla montatura dorata. Barba a punta e completo color sabbia. Cammina a passo svelto e ben presto usciamo dall'Edificio B per raggiungere quello principale. In pochi secondi ecco di fronte a noi la porta della Presidenza.

" Sono spiacente, professore, ma il Preside non può ricevere ora: è impegnato con una videoconferenza " cinguetta la segretaria, che si rizza subito in piedi con espressione contrariata dinanzi alla risolutezza del professor Prescott. L’insegnate,infatti, ignorandola del tutto, spalanca la porta senza troppe cerimonie, sorprendendo quello che inequivocabilmente è il Preside della Wefanie High School. Riesco a dargli solo una rapida occhiata e mi accorgo che è molto robusto, molto calvo, molto rosso in faccia e che ha bruscamente riavviato il suo computer di ultima generazione, posto sulla sua bella scrivania ottocentesca.

" Entrate! " abbaia il professor Prescott e ci strattona di malo modo,spingendoci dentro l'ufficio.

" Pro-professore, c-cosa succede? " balbetta il Preside, con i baffi bianchi tremolanti.

Il professor Prescott cerca di ricomporsi, ma la rabbia gli impedisce persino di parlare e si limita a starnazzare con le gote gonfie e rosse.

" Prego, ragazzi, sedetevi " invita poi il Preside, rivolto a noi, mentre il professore cerca inutilmente di non farsi sopraffare dalla rabbia.

Ben presto però il professor Prescott riacquista immancabilmente la parola, cominciando ad affibbiare epiteti non troppo lusinghieri ai miei compagni di stanza, definendoli "indisciplinati, assolutamente fuori controllo, una mandria allo stato brado, libertini, anarchici..." e chissà quali altri affettuosi nomignoli.

Una volta seduti i tre se ne stanno in silenzio guardando sommessamente il tappeto persiano. Non si sono ancora tolti le mascherine.

Non so perchè, ma continuo a sentirmi parecchio in imbarazzo. Anzi, so perchè... Perchè sono in una nuova scuola. Perchè è il primo giorno. Perchè i miei compagni di stanza sembrano maneggiare abitualmente sostanze altamente esplosive. Perché sono anche bagnato. Ah, dimenticavo, sono stato portato nell'Ufficio del Preside e tutti sembrano degnarmi dello stesso interesse che dedicherebbero ad un appendiabiti.

Chissà per quanto tempo rimarremo qui, a girarci i pollici. Il professor Prescott sembra averne molte di lamentele da fare.

" Hey, ma tu sei il nuovo compagno di stanza! " nota finalmente uno dei tre, levandosi la mascherina a scacchiera.

Era il più alto, con capelli rosso carota e lentiggini sul viso. Sedeva sulla poltrona più vicina a me. " Io sono Gunther Bishop, piacere..." sussurra, per non farsi sentire dagli adulti, coinvolti più che mai in una conversazione infervorata " anche se le circostanze, dovrai ammetterlo, non sono delle migliori "

" Già " rispondo, cercando di sorridere " Sono... "

" Christopher Dukes, lo sappiamo. Io mi chiamo Rowland, Rowland Alloy " si fa avanti Rowland, sporgendosi dalla poltrona accanto a Gunther. E' bassino, con capelli chiari e un paio di giganteschi occhiali dalle lenti estremamente spesse. I suoi occhi azzurri appaiono minuscoli, come quelli di una talpa.

" Ti sei trasferito da Boston " sentenzia con voce profonda e cupa il ragazzo di colore, seduto oltre Rowland, levandosi la sua mascherina con gli alieni " La tua vecchia casa è in Shirley Road, n°4. Vecchio numero di telefono 3827324237. Il tuo gruppo sanguigno è B+, come quello di tua madre, Monica Dukes, di 41 anni "

Rimango a bocca aperta.

E questo come fa a sapere tutte queste cose?

" E tu come fai a sapere tutte queste cose? "

Gunther e Rowland si scambiano un'occhiata divertita.

" Lui è Anonymous " lo presenta Rowland, dandogli una pacca sulla spalla " ed è un vero mago del computer. Riesce a scoprire ogni tipo di password e a rendere inutile qualsiasi misura di segretezza in rete. Avrà trovato i tuoi dati in qualche archivio web del Governo "

Terrificante.

" Terrificante! " commento " Ma perchè ti chiamano Anonymous? "

" Perchè nessuno sa il mio vero nome " risponde Anonymous, impassibile.

" Ma come? "

" Sì, è vero" conferma Gunther " nessuno ha mai scoperto il suo nome, salvo i professori e il Preside, ovviamente "

" E perché? "

" Perchè nessuno si è mai preso la briga di chiederglielo " interviene Rowland.

" Ma... "

" Avanti, Rowl, non è così! Forza, Christopher, prova a chiedergli come si chiama "

Mi sento piuttosto stupido, ma alla fine mi lascio convincere dai sorrisi di Gunther e Rowland.

" Come ti chiami? " chiedo.

" Mi chiamo An******* "

" PRESIDE, IO PROPONGO L'ESPULSIONE! "

Il grido di guerra del professor Prescott era scoppiato proprio nel momento in cui Anonymous aveva pronunciato il suo nome, impedendomi di sentirlo.

" E succede tutte le volte? "

" Sì " risponde Anonymous, con un sorrisetto " riprova, se ti va "

" Come ti chiami? "

" Mi chiamo An******* "

Un aereo sfreccia proprio in quel momento nel cielo, oltre la finestra, e il suo rombo si accavalla a qualsiasi altro suono.

" Incredibile... nessuno conosce il tuo nome, eppure tu sai tutto di tutti con un solo click del mouse "
" Esatto "
" E non ti da’ fastidio? "
" Solo un po’. Ormai ci sono abituato "
" Assurdo! "

" Già... e... " Anonymous si avvicina un po' con la poltroncina " tanto per la cronaca, il Preside non aveva nessuna videoconferenza: a quest'ora c'è sempre la sua visita quotidiana a RagazzeBollenti.com "

Gunther e Rowland si sbellicano dalle risate e anch'io mi ritrovo a sorridere.

È incredibile. Sono stato coinvolto in un incidente provocato da persone che non conosco, un incidente a cui non ho minimante preso parte e per il quale potrei anche rischiare l'espulsione, eppure mi sento sereno. I miei compagni di stanza sembrano davvero molto simpatici e nonostante mi senta addosso un fetore nauseabondo di zolfo, le mie paure cominciano a farsi sempre più insignificanti.

*

Da: monica.dukes@yahoo.com
A:
topher91@yahoo.com
Ore:
18.26

Ciao tesoro, non ti sei ancora fatto sentire.
Non dirmi che sei ancora in collera con me! Spero che lì vada tutto bene. Hai già fatto nuove amicizie? Spero proprio di sì. Non vedo l'ora di essere a Oceanside con te. Mi spiace tu sia costretto a stare in un
residence, ma da quanto ne so questa Wefanie High School è lussuosissima, perciò immagino che sarà un po' come vivere al Grand Hotel. Ricordati di ringraziare tuo padre... se non fosse per lui non avremmo potuto permetterci quella scuola. Ad ogni modo, sarò presto da te. Credo proprio che la nostra nuova casa ti piacerà. Ho già pensato alla tua stanza, so già di renderti felice dicendoti che sarai circondato dai tuoi libri. Devo dire però che sono davvero esausta: trasferire un'attività dall'altra parte della nazione non è semplice. Ma non pensare a me, divertiti e non studiare troppo (sei già il migliore della scuola,scommetto).

Ti voglio bene, Toffoletta.

Mamma

P.S.: Ieri Tom mi ha mandato un mazzo di rose rosse a lavoro. Dice che vuole parlarmi, ma per telefono gli ho fatto capire chiaro e tondo che tra noi è finita. Tom si è rivelato un ex-fidanzato ancora più appiccicoso di Mark, lo credevi possibile?
*

" Allora, cos'è stata quell'esplosione? Che stavate combinando? " chiedo incuriosito, mentre aiuto i miei compagni di stanza a ripulire il pavimento del corridoio.

" Oh,beh, ho sbagliato un paio di formulette… Ma ti assicuro che non capita spesso " ammette Gunther e la sua faccia assume la stessa tonalità scarlatta dei capelli, mentre cerca di nasconderlo strofinando con più vigore il pavimento.

" Già, non molto spesso, Gun " ribatte pungente Rowland, risistemandosi gli occhiali " Secondo me c'hai preso gusto... e un giorno o l'altro ci farai saltare in aria tutti quanti "

" Andiamo,Rowl, i miei esperimenti sono del tutto innocui "

" Allora sono esperimenti, quelli che fai? Ti piace la chimica?" mi re-inserisco,incuriosito.

Per un attimo tremo. Gli occhi di Gunther si sono infiammati di bruciante passione. " Se mi piace la chimica? Io ADORO la chimica! La venero! E' la mia sola unica grande religione! "

Cerco di sorridere, ma dubito che il risultato sia molto convincente. La verità è che il pensiero di provare passione per qualcosa di noioso, inutile e orribilmente complicato come la chimica mi fa accapponare la pelle.

" Gunther ama la chimica, Anonymous l'informatica... e io, modestamente, sono chiamato il piccolo genio matematico della Wefanie " aggiunge Rowland, lustrando con non troppa attenzione un paio di piastrelle.

" Sì, dovresti vederlo, con la professoressa Guest se lo ammazzerebbe di baci"
Rowland fa un gesto con la mano, seccato, ma non senza arrossire.

" E tu, Christopher, hai qualche passione? "

" Beh, mi piace scrivere... sì, insomma, qualcosina... "

" Ah! E cosa? Trattati scientifici? "

" Ehm,no... preferisco racconti, poesie..."

Il sorrisi sulle loro labbra sembra gelarsi un po',ma subito dopo riprendo con la cordialità di sempre. " Beh, diciamo che le materie scientifiche sono la nostra passione, ma possiamo anche fare uno strappo alla regola con te " dice Gunther, guardando attentamente il secchio ancora pieno di acqua schiumosa, come se potesse suggerirgli un'idea.

" Beh... sai, noi tre, Rowland, Anonymous e io... facciamo parte di un Club "

" Sai, potresti farne parte anche tu "

" Ma prima... ti piacciono gli scacchi? "

Beh, diciamo che me la cavo. Anche se spesso dimentico che il cavallo va solo ad L. O è l'alfiere quello?

" Oh,sì, adoro gli scacchi! "

Improvvisamente tutti e tre - Gunther, Rowland e Anonymous - si avventano su di me in un abbraccio mozzafiato. " Benvenuto nel Club degli Sacchi,allora! "

Mi viene da ridere, ma mi sento anche un po' in colpa... non ho mai avuto tutta questa passione per gli scacchi. Sarà meglio che ripassi un po' le regole, e magari più tardi vedo di cercare qualche rivista scientifica. Non voglio sembrare un perfetto ignorante. La figuraccia n°4 è sempre in agguato.

" Quel professore era parecchio indiavolato " consto, per colmare il silenzio seguito a quel momento di inaspettato affetto.

" Oh, il professor Prescott... meglio che stia attento la prossima volta " dice Anonymous, con il suo solito tono pacato " O potrei accidentalmente far finire sul giornale della scuola gli sms che ho intercettato. Che scoop: una tresca tra il professor Prescott e la professoressa Appelfeld "

Adoro questi ragazzi! Sono intelligenti e in più sempre informati su ogni pettegolezzo.

" C'è un giornale della scuola, qui? "

" Ma certo, l'Highlights "

Bene. Penso proprio che mi iscriverò. Accidenti! Non pensavo di poter essere così felice, e così presto ! Ho già trovato tre nuovi amici e magari, una volta entrato nella redazione, potrò conoscere ancora altra gente, magari che condivide i miei stessi interessi. Dai, Topher, stai piano piano imparando la sottile arte della socializzazione. Infondo i consigli della signorina Dingles non sono del tutto idioti. Manderò dei fiori a quella donna,un giorno o l'altro.

   
 
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