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Autore: principessa1793    11/06/2014    9 recensioni
Sono passati 10 anni dal matrimonio di Betty e Armando e il loro amore è forte e solido. In azienda,ci sono problemi e rientri inaspettati che creano tensioni e nuovi legami...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un imprevedibile futuro'
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[Nicola]
“ Qui è il comandante che parla,l’aereo  Bogotà- Rio de Janeiro,sta per atterrare all’aeroporto di Rio de Janeiro,si pregano i signori passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza!” dice l’altoparlante.
Mi stiracchio,mentre cerco di svegliare mia moglie. Mi fa ancora strano chiamarla così visto che ci siamo sposati solo 24 ore fa! Se non vedessi la fede al mio anulare,penserei che tutto questo è solo un sogno e che quando mi sveglierò rivedrò di nuovo Asia con quel cretino! Nicola Mora,il dongiovanni più incallito di Bogotà è felicemente sposato.
“ Amore,siamo arrivati?” mi domanda Asia.
“ Amore mio,allaccia la cintura perché stiamo per atterrare!” le rispondo.
“ Sai ho sognato tutto quello che è accaduto ieri:l’altare,io,tu,Ugo che si è commosso,mio fratello …” mi dice.
“ Anch’io! Secondo me abbiamo sbagliato a non dire a Pedro Manuel che saremmo venuti a Rio!” le dico.
“ Lo so,ma mio fratello partirà da Bogotà fra due giorni e noi allora saremo già alle Mauritius,perché noi questa sera abbiamo l’aereo,vero?” mi chiede.
“ Si,tranquilla! Oggi andremo al cimitero e poi partiremo per Port Louis alla volta del nostro viaggio di nozze!” le dico.
“ Non vedo l’ora!” mi dice,mentre mi abbraccia.
 
[Marcella]
Mi giro sull’altro fianco e allungo il braccio per cercare Michel,ma non c’è. Mi sveglio di colpo.
Ma dove sarà finito? Mi metto la vestaglia e le ciabatte e mi alzo.
“Michel” lo chiamo.
“ Amore mio,ma che ci fai già sveglia?” mi domanda.
“ Non ti ho trovato nel letto e mi sono spaventata!” gli rispondo. Mi da un bacio.
“ Pensavi che fossi scappato via lasciandoti qui la pulce!” mi dice.
“ Scemo!” gli rispondo.
“ Senti,Marce,visto che le cose tra te e i miei genitori si sono sistemate …” mi dice.
“ Puoi anche semplicemente dire che tuo padre si è rassegnato!” lo interrompo.
“ Ok,diciamo così! … io vorrei chiederti una cosa!” mi dice.
“ Vuoi sapere se sono sicura di voler stare con te?” gli domando.
“ In un certo senso …si!” mi risponde.
“ Michel! Sono sicura! Io sto bene qui con te,con la pulce e con il bambino che sta per nascere! “ gli ribadisco.
“ E vuoi stare con me per sempre?” mi domanda.
“ Oggi sei assillato dalle insicurezze? Si,mi piacerebbe invecchiare con te,anche se la sola idea di vedermi piena di rughe e con i capelli bianchi,mi agghiaccia!” gli rispondo.
“ Allora sposami!” mi dice,mettendosi in ginocchio.
“ Perché sposandoti non mi verranno le rughe?” gli domando.
“ No … insomma … le cose tra di noi vanno bene e a parte quando fai di testa tua e non riposi a sufficienza,andiamo d’accordo …allora io ho pensato…” lo interrompo subito.
“ Hai pensato che per convenzione sociale sia meglio infilarmi un anello al dito!” gli dico.
“ Non è per convenzione sociale e lo sai! Se fosse stato per quello ti avrei chiesto di sposarmi con un solitario,che non ho ancora comprato,e quando ho scoperto che eri incinta!” mi dice.
“ Cosa ti aspetti che risponda?” gli domando.
“ Ah guarda,da quando ci siamo conosciuti,ho subito capito che da te mi posso aspettare di tutto…quindi non lo so proprio!” mi risponde.
“ E fai bene! Comunque la mia risposta è si!” gli dico con tono serio. Si alza e mi abbraccia forte.
“ Ma ci sono delle condizioni!” gli dico.
“ Quali?” mi domanda.
“ La prima è che ,essendo anch’io una donna,voglio il solitario che mi spetta” dico.
“ Provvederò al più presto” mi dice,strappandomi un bacio.
“ E la seconda è che il nostro matrimonio avvenga dopo la nascita del bambino!” gli dico.
“ Perché?” mi domanda.
“ Perché la stampa ci mangerebbe vivi e poi non voglio che la gente pensi che mi sposi solo perché sono incinta. Oltre al fatto che ho sempre sognato di sposarmi in bianco e il bianco ingrassa,siccome sono già grassa,preferirei evitare!” gli rispondo. Sorride.
“ Allora? Accetti le mie condizioni,Michel Doinel?” gli domando.
“ Come vuole,dottoressa Valencia!Preferisce metterle nero su bianco?” mi domanda.
“No,dottor Doinel,mi fido di lei!” gli rispondo,mentre lo bacio.
 
[Armando]
Il matrimonio di ieri è stato uno dei più belli a cui ho assistito. Ed anche Nicola Mora,uno degli scapoli più incalliti di Bogotà è convolato a nozze! Era così felice ieri e adesso si starà godendo il suo bel viaggio di nozze alle Mauritius!
“ Amore mio,a che pensi?” mi domanda Betty,mentre mi abbraccia.
“ Al fatto che per smaltire tutto quello che abbiamo mangiato ieri,ci vorrebbe una settimana di digiuno!” le rispondo.
“ E allora chissà Sandra! Hai visto ieri quante tartine ha mangiato? Lei e Berta erano insaziabili,credo che quelli del club siano rimasti sconvolti!” mi dice.
“ No,quello sconvolto era Mario! Quel poveretto non sa più dove sbattere la testa visto che Sandra mangia quasi più di Nicola!” le rispondo.
“ Beh il tuo amico dovrà pazientare un altro po’,visto che fra qualche tempo dovrebbe nascere il suo bel principino!” mi dice.
“ Già! Speriamo tanto che il parto non diventi uno show perché con Calderon non si sa mai! Quello sarebbe capace di svenire in sala parto!” le dico.
“ Disse colui che ad ogni parto della moglie fa l’isterico insieme al suocero,vero Mendoza?” mi domanda.
“ Ma cosa c’entra? Io sono isterico di natura,Mario no! Questo bambino lo sta rincretinendo e finirà che quando nascerà in ufficio invece di portare la borsa da lavoro verrà con quella dei pannolini!” le dico. Scoppia a ridere.
“Tu ridi,ma Calderon sta impazzendo con la storia del piccolo Calderon,Marietto ecc.! Mi meraviglio di come non si sia comprato un bambolotto interattivo per fare un po’ di pratica!” le dico. Arriva un segnale dal suo cellulare.
“ Chi è?” le domando.
“ È Asia. Sono atterrati a Rio!” mi dice. A Rio?
“ Oddio! E adesso come ci arrivano a Port Louis?” le domando.
“ Dovevano prima fare una cosa e stasera prenderanno l’aereo per andare a Port Louis!” mi risponde.
“ Speriamo che vada tutto bene!” le dico.
 
[Sandra]
Ho trascorso una notte d’inferno:il bambino non ha fatto altro che agitarsi ed ogni tanto ho qualche fitta.
“ Amore mio,che hai?” mi domanda Mario.
“ Nulla,amore,è solo che non ho dormito molto e poi il bambino si sta muovendo parecchio!” gli rispondo.
“ Ti sta solo dicendo “mamma,ieri hai esagerato con le tartine ed ho impiegato tutta la notte a digerirle!”,capito?” mi domanda,imitando la voce di un bambino.
“ Non è vero! È colpa sua se mi sono abbuffata di tartine!” gli rispondo.
“ Non è che vuoi che andiamo in clinica?” mi domanda.
“ Ma no e poi mancano ancora delle settimane allo scadere del tempo e poi tuo figlio è agitato come te!” gli rispondo.
“ Casomai,come te visto che non sono io che litigo con tutta l’Ecomoda!” mi risponde,mentre usciamo dall’ascensore.
“Buongiorno!” diciamo all’unisono.
“Buongiorno!” dicono le mie amiche e Freddy.
“ Io adesso vado nel mio ufficio perché ho molto lavoro da sbrigare!” mi dice.
“ Ok,io resto qui fino a che non mi autorizzi ad andare a pranzo con le ragazze!” gli rispondo,mentre sento un’altra fitta.
“Amore mio,se decidi di andare in clinica chiamami e se ti senti male avvertimi!” mi dice.
“ Si,ma tu stai calmo!” gli dico. Mi da un bacio e va chiudersi in ufficio.
“ Sandra che hai?” mi domanda Mariana.
“ Niente,ho trascorso una notte orribile e ogni tanto ho qualche fitta!”  le rispondo.
“ Ogni quanto?” mi domanda Berta.
“ Non lo so.” Dico,mentre un’altra fitta mi colpisce.
“ Tu sei sicura che non sia arrivato il momento?” mi domanda Sofia.
“ No,mancano ancora alcune settimane!” le dico.
“ Possiamo chiamare Betty o vuoi qualcosa da mangiare?” mi chiede Anna Maria.
“ Niente … voglio solo sedermi!” dico loro.
“ Non capisco perché non sei rimasta a casa!” mi dice Berta.
“ Perché Mario ha bisogno di me!” dico,mentre arriva un’altra fitta.
“ Secondo me ieri ti sei affaticata troppo,il matrimonio ti ha provato troppo!” mi dice Mariana.
“ Io adesso mi metto a sedere!” dico.
 
[Asia]
Il giorno tanto temuto è arrivato ed ho un po’ paura. Risento dentro tutte le sensazioni provate 12 anni fa,anche se ora è tutto diverso:c’è Nicola con me,mio marito. Mi stringe forte la mano,mentre ci fermiamo davanti alla loro tomba.
Ci sono dei fiori quasi secchi e le loro foto. In vecchiaia non sono cambiati poi molto,rispetto a quando li ho visti l’ultima volta.
Non riesco a piangere,le lacrime non escono e non voglio sforzarmi di farle uscire.
“ Amore mio,dai! Siamo qui per un motivo!” mi dice.
Apro la busta che ho portato con me ed estraggo la croce bianca di legno. Vi sono incise le iniziali che avrebbe avuto mio figlio,se non gli avessero tolto il diritto di nascere: R. S. R come Ruben. Era quello il nome che avrei voluto dare a mio figlio. Non c’è alcuna foto sulla croce perché non potuto scattargli alcuna foto. Me l’hanno tolto troppo presto.
Adesso le lacrime sono incontrollabili e non riesco a fermarle neppure volendo.
“ Come avresti voluto chiamarlo?” mi domanda Nicola.
“ Ruben. Non ricordo neanche io il motivo. Ero una ragazzina e quel nome mi piaceva!” gli racconto,mentre metto la croce accanto alle tombe dei miei genitori.
“ Adesso che l’hai lasciato andare,te la senti di pregare per la sua anima e per quella dei tuoi genitori?” mi domanda. Scoppio a piangere,mentre mi abbraccia forte.
“ Liberati,amore mio! Anche questo è un modo per salutare tutti loro!” mi dice.
“ Nicola,io non voglio dimenticare mio figlio!” gli dico.
“ Non lo stai dimenticando! Ruben sa che non lo dimenticherai,anche quando avremo altri figli. Lui sa che nel tuo cuore occuperà un posto importante,ma adesso è tempo che lasci riposare la tua anima,archiviando questa parte dolorosa del tuo passato e perdonando i tuoi genitori e quel tipo per il male che hanno fatto a te e al tuo bambino!” mi dice.
“ Vuoi davvero che perdoni Giovanni?” gli domando sorpresa. Annuisce.
“ Vuoi che ti lasci un momento da sola?” mi domanda.
“ No. Voglio che resti qui con me. Voglio che mio figlio sappia che tu saresti potuto essere il suo patrigno se le cose fossero andate diversamente.” Gli dico. Mi abbraccia più forte.
“ Mamma,papà,voi mi avete distrutta 12 anni fa,mi avete colpito alle spalle quando meno me l’aspettavo e questo dolore non mi ha mai abbandonato,ma poi ho incontrato Nicola,un uomo meraviglioso che amo più della mia stessa vita ed ho capito che l’unico modo per essere felice è lasciar andare questo mio dolore. Io vi perdono per tutto il male che avete fatto a me e mio figlio e perdono anche Giovanni,per avervi indotto a fare quello che avete fatto. Spero che veglierete sul mio Ruben e che proteggerete me e la mia famiglia! Addio!” dico. Non so neppure io dove ho trovato il coraggio di lasciarmi andare.
“ Ce l’hai fatta,amore mio!” mi dice Nicola. Lo abbraccio forte.
“ Ti amo!” gli dico.
“ Ti amo anch’io!” mi risponde.
 
[Berta]
Sandra è ancora seduta in attesa che suo marito la lasci venire a pranzo con noi.
“Sandra,ma insomma quello schiavista di tuo marito quando ti lascia venire?” le domanda Sofia.
“ Ragazze,non lo so!” risponde ancora dolorante.
“ Ma stai ancora male?” le domando.
“ Si. Ragazze,ho paura!” dice.
“ Sandra,cosa aspetti a chiamare tuo marito ed andare in clinica?” le domanda Anna Maria. Sandra si alza e si sente uno scrosciare e c’è il pavimento bagnato.
“Ditemi che avete fatto cadere dell’acqua da qualche bottiglietta!” dice Mariana.
“ Ma quale bottiglietta!”dice Sofia.
“ Dimmi che ti sei fatta solo la pipì addosso!” le dice Mariana. Sandra scuote la testa.
“A Sandra si sono rotte le acque!” grido.
 
[Mario]
Sono ancora attaccato a questo pc e so che Sandra mi ammazzerà perché la sto costringendo a lavorare e le sto impedendo di andare a pranzo con le sue amiche,che di sicuro la staranno aspettando e mi staranno etichettando come “schiavista” o “tiranno”. La porta del mio ufficio si apre e sbatte violentemente contro il muro. Non alzo lo sguardo dal pc,perché se mi distolgo adesso,finisce che mi intrattengo qui fino a mezzanotte.
“ Mario … si sono rotte” dice Sandra,con una voce strozzata.
“ Mi meraviglio del tuo linguaggio colorito,amore mio! Potresti anche dire che si sono scocciate!” le dico,guardando il computer.
“ No,Mario … si sono rotte …” mi ripete.
“ Si ma potrebbero avere un po’ di pazienza le tue amiche … poi se vuoi andare con loro per me non c’è problema!” le dico,continuando a guardare lo schermo del pc.
“ Mario … le acque … si sono rotte!” mi dice.
“ E ti sembra il momento? Ci mancavano anche i rubinetti! Chiamate l’idraulico,no? Va bene che qui cerchiamo di arrangiarci,ma io non so riparare i rubinetti!” le dico.
“ MARIOOOOOOO! STA NASCENDO IL BAMBINO!” grida,facendomi quasi rompere i timpani.
“ A – A - Adesso?” le domando shockato.
“ Mario,maledizione! Vuoi che gli dica di restare dentro?” mi domanda.
“ N – N – No! Ma che facciamo?” le chiedo.
“ Non so,vuoi prenderti un caffè? CHIAMA QUALCUNOOOOO!” mi grida.
“O – Ok,ma tu stai qui eh? Siediti qui e non muoverti!” le dico,mentre la adagio sul divanetto del mio ufficio.
“ E dove vuoi che vada!” mi dice dolorante.
 
[Armando]
Io e Betty stiamo controllando le proiezioni,mentre in corridoio c’è il caos più totale da circa 10 minuti. La porta dell’ufficio si apre di botto ed entra Mario.
“ SANDRASTAPARTORENDO!” grida non facendo capire nulla.
“ Che?” chiede Betty.
“ Mia moglie sta partorendo!” scandisce.
“ Adesso?” chiedo.
“Si! Armando devi accompagnarmi o meglio … accompagnarci in ospedale!” risponde.
“ Ma perché non hai la tua auto?” gli domando.
“ Si,ma non riesco a guidare!” mi risponde.
“ Si,ma neanche io riesco a guidare con tutta quest’ansia!” gli rispondo.
“ Chiama Freddy e andate tutti e andate in ospedale! Armando,ti conviene accompagnare Mario,altrimenti rischia di farsi venire un infarto!” mi dice Betty. Compongo il numero di Freddy che si precipita nel mio ufficio.
“ Mi dica,padrino!” mi dice. Mario lo prende per il colletto della camicia.
“ A Sandra si sono rotte le acque!” grida Mario.
“ E vuole una mano?” chiede Freddy.
“ A far cosa?” gli domando.
“ Ad aggiustarle! Ci vuole una chiave inglese!” risponde Freddy.
“ MA COSA DICE? STA NASCENDO MIO FIGLIO!” grida Mario. Ok è più isterico di me!
“ Ed io cosa posso fare?” chiede Freddy.
“ Deve accompagnarla in ospedale!” dico.
“ Con la moto aziendale?” domanda Freddy.
“ MA QUALE MOTO? MIA MOGLIE È INCINTA E LE DONNE INCINTE NON SALGONO SULLE MOTO” grida Mario.
“ Ma non stava partorendo? Anche se sta partorendo la considera ancora incinta?” gli chiede Freddy.
“FREDDY,MIA MOGLIE POTREBBE PARTORIRE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO E LE DONNE IN QUESTO STATO NON SALGONO SULLE MOTO!” grida Mario.
“ MARIOOOOOOOOOOOOO” si sente il grido di Sandra proveniente da fuori.
“ Andiamo forza! Amore,ti chiamo appena partorisce!” dico a Betty.
“ Ok,ma cercate di non farvi ricoverare nel reparto di igiene mentale!” mi risponde.
 
[Mario]
Non ci posso credere! Il momento che aspetto da tanto tempo è arrivato e sono nel panico più totale.
“ Dottore,chiamo l’ascensore?” mi domanda Freddy.
“ Vuole far scendere la povera Sandra a piedi? Certo che deve chiamare l’ascensore! SI SBRIGHI,FREDDY!” gli grida Armando. Lo sapevo che sarebbe diventato isterico anche lui!
“Si,padrino!” gli risponde Freddy con quella voce fastidiosa. Le ragazze sono tutte in corridoio e stanno trasformando l’Ecomoda in un pollaio.
“Ma che succede qui? Come mai la giraffona è tra le tue braccia,Mario? Non vorrete mica fare le vostre cose qui,vero?” domanda Ugo.
“Ugo,per favore! Sandra ha rotto le acque! Mio figlio sta per nascere e l’ascensore non arriva!” gli dico piuttosto nervoso.
“ Non vorrai mica farla partorire qui,vero? Calderon,non puoi farmi questo!” dice Ugo.
“ Vuoi farla partorire tu per caso?” gli domanda Armando.
“ No!” risponde Ugo schifato.
“ E ALLORA STAI ZITTO!” gli grida Armando.
“ Giraffona,respiri!” dice Ugo.
L’ascensore arriva al nostro piano ed sulla porta c’è Wilson,che si sposta parallelamente a noi. Sembra che questo cretino lo faccia a posta!
“ Senta Wilson,balliamo un’altra volta!” gli dico.
“ Non capisco,dottore!” mi risponde.
“ WILSON,SE NON SPARISCE IPSO FACTO,IO GIURO CHE PRIMA LA AMMAZZO E POI LA LICENZIO! NON VEDE CHE LA PUERPERA DEVE PARTORIRE? VUOLE FARLA PARTORIRE LEI?” gli grida Armando.
“ Ma cosa dice,dottore?” gli dice Sandra. Wilson si sposta dall’ascensore e noi quattro entriamo.
 
[Betty]
Speriamo che mio marito,Mario e Freddy non si facciano riconoscere anche in clinica! Sarei dovuta andare con loro per dare man forte a Sandra perché con quei tre non è in buone mani,ma non c’è neanche Nicola e non posso lasciare l’Ecomoda in mano a Gutierrez. Menomale che Armando non ha chiesto a lui di accompagnarli,altrimenti sarebbe stato peggio.
Le ragazze entrano nel mio ufficio.
“ Betty,che disastro!” dice Berta.
“ Berta,per favore! Il mio tesoruccio li accompagnerà subito in clinica!” le risponde Anna Maria.
“ E vorrei vedere! Lo sai che il tuo tesoruccio voleva accompagnare Sandra con la moto aziendale?” le domando. Le altre scoppiano a ridere.
“ Perché non sei andata con loro?” mi domanda Mariana.
“ Perché non posso lasciare l’Ecomoda a quel cretino di Gutierrez e poi quei tre sarebbero capaci di far rompere anche le mie di acque!” dico loro.
“ Speriamo non li ricoverino tutti e tre al manicomio!” dice Sofia.
“ Ah guarda,se arrivano in clinica come sono partiti da qua,è probabile che li internino a vita!” commenta Mariana.
“ Perché?” domando loro.
“ Prima ci si è messo il tesoruccio di Anna Maria che voleva far scendere la povera Sandra a piedi e tuo marito ha iniziato a gridare,poi ci si è messo il signor Ugo con le sue solite battutine seguite dall’ennesimo grido di tuo marito e poi,ciliegina sulla torta, è arrivato Wilson che sembrava  non volerli far entrare nell’ascensore ed anche lui come i precedenti si è beccato una rottura di timpani da parte di tuo marito!” mi racconta Sofia. Scoppio a ridere.
“ Spero tanto che la povera Sandra resista a quei tre!” dico loro.
 
[Nicola]
Rio è una città bellissima e,a parte la tappa del cimitero,il nostro viaggio di nozze è iniziato benissimo! Io e Asia stiamo girando da un po’ per le strade di Rio mano nella mano.
“ Ti senti meglio?” le domando.
“ Si,avevi ragione!” mi dice.
“ Come sempre!” le rispondo.
“ Presuntuoso!” mi dice. Le strappo un bacio,ma il suo cellulare ci interrompe.
“ Ti giuro che se non spegni il cellulare lo butto!” le dico.
“ Indovina chi è!” mi dice.
“ Non saprei!” le rispondo.
“ Ughetto,come va? … si,Rio è bellissima… si,mi sento decisamente sollevata … sapevo che avresti sentito la mia mancanza,ma all’Ecomoda? … COME? … E adesso dov’è? … Oddio! E chi l’ha accompagnata? ... Già me li vedo! … No,appena posso chiamo Betty e le domando informazioni … si,ciao Ugo!” le sento dire.
“ Che ha detto?” le domando.
“ Il dottor Calderon sta per diventare papà! A Sandra si sono rotte le acque mentre era all’Ecomoda e adesso sono andati in clinica!” mi risponde.
“ Immagino Mario!” le dico.
“ Non è andato da solo!” mi dice.
“ Ah no? E chi è che ha accompagnato quel pazzo?” le domando.
“ Il dottor Armando e Freddy!” mi risponde. Mi metto una mano sulla fronte preventivamente.
“ Immagino la scena!” le dico.
“ Ugo mi ha detto che è stato praticamente uno show,anzi una barzelletta!” mi risponde.
 
[Armando]
Sono seduto sul sedile anteriore della mia auto,mentre Mario e sua moglie sono seduti dietro. Ho fatto mettere Freddy al volante,ma non l’avessi mai fatto! Si è messo in un ingorgo.
“ Freddy,quanto manca?” chiede la povera Sandra dolorante.
“ Cara Sandra,siamo in un ingorgo!” annuncia Freddy.
“ E ME LO DICI COSÌ? IO STO PER PARTORIRE E NON VOGLIO FARLO IN QUESTE CONDIZIONI!” grida Sandra.
“ E allora rimettilo dentro!” dice Freddy con la sua vocina fastidiosa.
“ Freddy!!!! Suoni il clacson,attivi la segnalazione luminosa di pericolo!” gli dice Mario,ormai posseduto dal panico.
“ Faccio tutto insieme?” chiede Freddy.
“ Freddy,io le giuro che se mio figlio nasce in questa macchina in mezzo allo smog e al traffico e costringe me a fare da ostretica,io la faccio arrivare in Alaska senza toccare terra con i piedi!” gli intima Mario.
“ E IO LE GIURO,FREDDY, CHE SE MI COSTRINGE AD ASSISTERE AL PARTO (COSA CHE NON HO MAI FATTO IN VITA MIA PERCHÉ MI FA IMPRESSIONE),IO LE FACCIO FARE LA FINE OSIRIDE!” gli grido.
“ E chi è? Una sua parente?” mi domanda con la sua vocina.
“No. Osiride viene fatto a pezzi e la moglie è costretta a cercare i pezzi sparsi per il mondo,vuole che Anna Maria si ritrovi nei panni della moglie di Osiride?” gli domando.
“ No no,padrino!” mi dice,spaventato.
“ ANCHE PERCHÉ IO PRIMA LA FAREI A PEZZI E POI LA LICENZIEREI!” gli grido.
“AHHHHHHHHHHHHHH!” grida Sandra.
“ Sta nascendo?” chiede Freddy.
“ Pensi a guidare!” gli dice Mario.
“ FREDDY,PREGA CHE MIO FIGLIO NON NASCA IN QUEST’AUTO PERCHÉ SE MI COSTRINGI A PARTORIRE QUI DAVANTI A MIO MARITO E AL DOTTOR ARMANDO,IO PRIMA TI CASTRO E POI TI AMMAZZO CON LE MIE MANIIIII!” grida Sandra.

 
  
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