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Autore: Dany9998    11/06/2014    1 recensioni
"Amare vuol dire restare anche quando la vita ti urla di correre"
Alex e Justin sono due migliori amici, sono cresciuti insieme e hanno condiviso tutto, ormai sono come due fratelli. Entrambi hanno un sogno: Alex sogna di diventare una grande stilista, mentre Justin un cantante famoso. Si sostengono e si aiutano a vicenda nella realizzazione di questi sogni. La strada sarà piena di imprevisti e sorprese. Ma loro riusciranno a superarle assieme. E piano piano quel sentimento di amicizia diventerà sempre più forte, finché diventerà amore. E nonostante tutto e tutti saranno contro di loro, loro resteranno uniti, perché amare vuol dire restare. Dimostreranno di essere inseparabili.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-UNBREAKABLE
-capitolo 3

'Sei pronta?' mi disse alzando lo sguardo verso di me.
'Si, più pronta che mai!' misi le valigie a terra.
'Allora andiamo' disse alzandosi dai gradini 'Ho già chiamato un taxi che ci porterà all'aeroporto'
'E a New York come faremo?' chiesi curiosa
'Ho un vecchio amico che vive. Ci ospiterà per un po'
Dopo circa 10 minuti arrivò il taxi. Justin prese le valigie e le mise nel portabagagli. Salii dietro e Justin accanto a me. Il taxi partì. Ormai non si poteva più tornare indietro. Dopo circa mezz'ora arrivammo all'aeroporto. Presi le valigie e segui Justin verso il check-point.
'Buongiorno, verso dove?' disse una signora mora un po bassa in divisa
'Abbiamo i biglietti per New York' rispose Justin
'Signore Justin Bieber e Signora Alexandra Russo?' chiese la donna
'Si, siamo noi'
'I documenti per favore' Justin tiro fuori il passaporto e il biglietto e io feci lo stesso.
'Perfetto, buon viaggio, l'aereo è il n°15' disse la signora
Salutai e segui Justin. Passammo i controlli e ci ritrovammo in una sala d'attesa. L'aereo sarebbe partito fra 15 minuti. Ci sedemmo uno vicino all'altra senza parlare. Justin era abbastanza giù di morale oggi. Non parlava da quando siamo andati via da Stratford.
'Vado un attimo in bagno' gli dissi voltandomi verso di lui
'Va bene, ma sbrigati che dobbiamo partire fra poco' mi disse accennando un sorriso
'Certo' dissi. Mi alzai dalla sedia e andai verso il bagno. Entrai e mi guardai allo specchio. Ero agitata. Partivo non so dove solo con Justin. Mi fidavo di lui ma avevo lo stesso paura.
“Il volo n°15 decolla fra due minuti, i passeggeri sono pregati di imbarcarsi”
Quello era il mio aereo, uscii dal bagno velocemente andai verso il posto dove era seduto Justin. Ma lui...non c'era più! Subito mi prese il panico e mi guardai intorno per trovarlo ma lui non c'era. Notai che non c'erano nemmeno le valigie quindi probabilmente era già salito nell'aereo. Presi il cellulare dalla tasca e provai a chiamarlo ma aveva il cellulare spento! Perfetto! Devo salire anch'io nell'aereo se non voglio rimanere qui. Seguii gli altri passeggeri che andavano verso gli aerei. Arrivata sulla pista c'erano tre aerei con tre numeri diversi: 14,15,17. Quale dovevo prendere? Il 14,forse? No, era il 15! O forse il 17? Con l'agitazione mi sono dimenticata il numero dell'aereo. La gente andava da una parte all'altra ed entrava negli aerei, ognuno secondo la meta che voleva. Fermai un vecchietto che era dietro di me!
'Scusi sa qual'è l'aereo per...' dissi
'Per dove?' mi chiese gentilmente
'Per...per...' mormoravo cercando di ricordare dove dovevamo andare ma avevo un vuoto! Improvvisamente mi dimenticai tutto. L'agitazione e il panico avevano preso la meglio su di me
'Per dove signorina?' mi chiese impaziente

'Per...' mormorai 'PER NEW YORK!' dissi ricordandomi ma ormai il vecchietto era lontano

Mancava poco al decollo dei tre aerei e se non mi sarei sbrigata sarei restata in Canada. Decisi di prendere il numero 14 poiché mi sembrava di aver sentito questo numero quando ero in bagno. Salii nell'aereo guardandomi intorno per rintracciare Justin ma non lo vedevo. Forse era in fondo, ma ci saremo visti a New York. mi sedetti sperando che al arrivo avrei rivisto Justin e tutto sarebbe andato per il meglio. L'aereo decollo dopo pochi secondi e poco dopo mi addormentai
[….] 'Sveglia sveglia' sentivo una voce. Aprii gli occhi a fatica
'Siamo arrivati' mi disse la signora accanto a me.
'Grazie' risposi.
Mi svegliai e uscii dall'aereo realizzando che tutta la mia roba era da Justin, avevo solo il cellulare dietro. Entrando in aeroporto vidi un cartello di benvenuto e mi fermai per leggerlo meglio. C'era scritto “BENVENUTI A LOS ANGELES”
Los Angeles. No, no, no! Io dovevo essere a New York dall'altra parte degli USA! Non qui a Los Angeles. Guardando l'orologio realizzai che avevo fatto 10 ore di volo. Presi il cellulare per chiamare Justin ma era spento, e io avevo la batteria scarica! Ero da sola in L.A., senza le mie valigie e un soldo in tasca. Tutto perché avevo sbagliato aereo....

*JUSTIN*
Aspettai Alex, seduto accanto alle valigie, ma lei non arrivava! Ormai mancava poco, me ne sarei andato. Ryan mi aspettava in aeroporto e lui mi avrebbe sicuramente aiutato. Sentii una voce dire “Il volo n°15 decolla fra due minuti, i passeggeri sono pregati di imbarcarsi”. Quello era il nostro aereo. Alex non arrivava e decisi di andare, mi avrebbe raggiunto dopo. Prendendo le quattro valigie andai verso l'aereo. C'erano tre aerei: 14, 15 e 17. Entrai nel 15 esattamente come c'era scritto sul biglietto e mi sedetti un po' in fondo tenendo un posto ad Alex. La gente saliva, tutti tranne lei. Dov'era questa ragazza? Dopo 6 minuti l'aereo decollò ma nessuna traccia di Alexandra. Forse era salita e io non la avevo vista e magari era seduta che mi cercava con lo sguardo, la avrei vista a New York. Presi le cuffie e il cellulare e misi la musica a tutto volume distraendomi da tutto.
[...]Dopo circa 6 ore di volo l'aereo atterrò a New York. Scesi dall'aereo e aspettai Alex. La gente scendeva una ad una. Guardavo tutti ma Alex non c'era. Scese persino l'ultima persona e tutte le hostess ma lei non c'era. Lei non era stata nell'aereo con me. Andando verso l'uscita dell'aeroporto con le quattro valigie presi il cellulare, lo accesi e provai a chiamarla ma aveva il cellulare spento. Era rimasta a casa. Adesso come facevo?
'Ehi amico' un ragazzo mi attirò l'attenzione. Guardandolo meglio realizzai che era Ryan
'Ehi fratello' dissi andandoli incontro. Ci abbracciammo e poi continuai a guardarmi intorno cercando Alex
'Justin cosa cerchi?' mi chiese ma ero troppo distratto e non gli risposi 'Poi, non dovevi venire con un'amica?' mi disse lui confuso
'Si...ecco...l'ho persa...' mi grattai il collo
'L'hai persa?!' mi guardo stupito scoppiando in una risata. 'Come fai a perdere una ragazza Justin?' Capisco che sei un fallimento con le donne ma non fino a sto punto.' mi disse prendendomi in giro
'No Ryan, sono serio. In aeroporto lei e andata in bagno e io ho deciso di andare verso l'aereo, lei mi avrebbe raggiunto dopo. Entrai nell'aereo e quando sono arrivato qui non c'era. Ho paura che sia rimasta là!' dissi preoccupato.
'Hai provato a chiamarla' mi disse Ryan capendo che la faccenda era seria
'Si, ma ha il cellulare spento!'
'Amico, vieni intanto andiamo a casa e proveremo poi a rintracciarla' mi disse prendendo due delle valigie. Raggiungemmo la sua macchina, misi le valigie nel portabagagli e poi entrai nella macchina sedendomi nel posto del passeggero. Tutto il viaggio fino a casa di Ryan fu silenzioso e pensai tutto il tempo a quanto sono stato scemo a lasciarla da sola. Chissà dov'era adesso, e più importante con chi!
Arrivammo a casa di Ryan in 20 minuti. Abitava in un grande appartamento lussuoso nel centro. Parcheggiò la macchina e salimmo con l'ascensore al piano 15. Lo seguii per un lungo corridoio finché arrivammo davanti all'appartamento 56. L'appartamento di Ryan. Tirò fuori le chiavi ed entrò in casa seguito da me.
'Amore sei tornato?' disse una ragazza mora e alta che uscì dal salotto.
'Caitlin?' dissi riconoscendola e rimanendo a bocca aperta
'Justin? Sgranò gli occhi guardandomi sorpresa
'Ryan, tu...e..lei...' dissi scioccato voltandomi verso Ryan
'Scusami amico...' mi disse abbassando lo sguardo.

'Aspetta Ryan, scusa per cosa? Adesso fammi capire, amico' dissi “amico” con voce ironica
'Justin...calmati!' mi disse mormorando
'Sono calmo Ryan! Dimmi che cosa succede qui, ORA!' alzai il tono della voce
'Justin, per favore ascolta' intervenne Caitlin con voce tremolante
'Lo sto facendo Caitlin, parla!' dissi iniziando a perdere la pazienza
'ecco...io e Ryan stiamo insieme' a quelle parole il mio cuore si spezzò.
'Cosa? Grazie amico' dissi voltandomi verso di lui con la faccia disgustata
'Justin, io...scusa.'
'Scusa un cazzo Ryan. Sono tornato a Stratford per aiutare i miei rinunciando alle mie possibilità di andare avanti nel mondo della musica. Ho affidato la mia ragazza a te e tu che fai? Te la scopi di nascosto?'
'Justin, e successo...' disse cercando di giustificarsi
'Mi fate schifo!' dissi sputando a terra
'non e solo colpa nostra' urlò Caitlin
'Adesso non vuoi dire che e colpa mia?' dissi andandole vicino
'Si, e anche colpa tua. Sei stato tu ad abbandonarmi. Da quando sei andato via mesi fa non hai più dato segno di vita. Nessun messaggio, nessuna chiamata, niente! Non mi hai mai dimostrato che ci tenevi veramente...' mi disse con le lacrime agli occhi 'Mi hai abbandonato Justin, e Ryan mi e sempre stato vicino. Piano piano ti ho dimenticato e mi sono affezionata a lui. Eri sparito dalla mia vita finché oggi sei entrato da quella porta' disse Caitlin piangendo

'Lo sapete benissimo entrambi il perché me ne sono andato. Sapete benissimo quello che e successo a Jaxon. Sapete che Jaxon si ammalò di cancro e dovevo essere accanto alla mia famiglia! Io ho perso mio fratello e voi intanto mi tradivate.' chiusi gli occhi ricordando quei giorni.
 

****(flashback)
Tornai a casa dopo la scuola. Arrivai e trovai Ryan in salotto seduto a guardare la TV.
'Ehi amico, niente scuola oggi?' chiesi togliendomi la giacca e sedendomi accanto a lui.
'No, oggi mi rompeva, e abbastanza pallosa sai!' mi disse cambiando canale.
'Si lo so, ma non ci possiamo fare niente'
'Sei tornato Justin?' Caitlin entrò in salotto, annuii con la testa e le feci segno di sedersi accanto a me. Si sedette e io misi una mano attorno alla sua spalla stringendola a me. Lei mi guardò con occhi dolci e sorrise. I nostri visi si avvicinarono affinché le nostre labbra si unirono in un intenso bacio.
'Okok ho capito che devo andare!' disse Ryan alzando le mani in segno di resa e uscendo dalla stanza. Io e Caitlin lo guardavamo divertiti. Mi vibrò il cellulare in tasca, lo tirai fuori e vidi che mia mamma mi stava chiamando. Sbloccai lo schermo e accettai la chiamata.
'Si, mamma!'
'Justin...Justin! devi venire subito qui' mi disse singhiozzando. Capii che stava piangendo
'Mamma che succede?' dissi preoccupato
'Justin, ti ricordi che Jax stava male da un periodo...'
'Si, mamma, ma mi sembra normale ha 5 anni! Si può ammalare' la interruppi
'Justin ascolta. Per sicurezza siamo andati dal medico e gli abbiamo fatto qualche analisi' si fermò
'Ok, non mi sembra niente di male' dissi incoraggiandola a continuare
'Ecco oggi i risultati sono arrivati' fece una pausa 'Justin, tuo fratello....e malato di leucemia' scoppiò a piangere. Quelle parole mi fecero venire i brividi. Sentii un vuoto dentro di me. Le lacrime iniziavano a prendere la meglio di me. Il pensiero che mio fratello stesse per morire mi distruggeva.
'Arrivo mamma, arrivo....' dissi tra le lacrime
 

[...]Eravamo in ospedale aspettando che Jaxon si svegli dall'operazione. Il dottore ci venne incontro
'Signori Bieber, il piccolo ha superato l'operazione, se riesce a superare queste 24 ore allora possiamo dire che e salvo.'
A sentire quelle parole i nostri cuori si riempirono di gioia. Abbracciai mia madre che era scoppiata a piangere. Ma piangeva per la felicità! Mio padre era appoggiato al muro non riuscendo a credere e Emma stava chiamando i nonni per darli la buona notizia.
Entrai nella stanza di Jaxon. Era steso sul letto con dei fili attaccati a lui. Mi faceva male vederlo cosi. Mi sedetti sula sedia accanto al letto e presi la sua piccola mano fragile e debole.
'Hai sentito fratello, guarirai. Andra tutto bene. Saremo di nuovo insieme a casa e ti prometto che non andrò più via. Cresceremo insieme fratellino ma tu devi guarire perché tu sei forte, sei fortissimo. Ti ricordi quando litigavamo per chi era più forte? Ecco ora so dirtelo, tu Jax, sei più forte di me. Adesso pero devi dimostrarmelo, devi svegliarti e alzarti da quel letto. Vieni a casa, fratellino.' le lacrime presero la meglio di me e guardando quella piccola manina che stringevo pregavo Dio che lo salvasse. In quel momento gli apparecchi a cui era collegato iniziarono a lampeggiare e a suonare. Mi spaventai e andai subito a chiamare il dottore che arrivo il prima possibile. Mi fecero uscire dalla stanza con la forza. Avevo un brutto presentimento.
'Cosa succede?' chiese mia madre
'Qualcosa non va bene con Jaxon mamma' dissi abbracciandola
Dopo un'ora i medici uscirono dal salone di Jaxon
'Mi dispiace, ma il piccolo non ce l'ha fatta' disse il dottore 'Condoglianze'
Mi si spezzò il cuore. Ero distrutto, avevo perso mio fratello.
****
Ricordando quel momento, i miei occhi si inumidirono, trattenni le lacrime per non mostrare debolezza.
'Non potete incolparmi di tutto quello che ho passato, sono stato mesi accanto a mio fratello per aiutarlo a vincere la lotta contro la morte. Sono stati giorni che non riuscirò mai a dimenticare. Giorni in cui non riuscivo a pensare ad altro, solo a Jaxon! Lui e basta! Non avete nessun diritto di incolparmi. Jaxon e morto davanti ai miei occhi. Io ho perso una delle persone più importanti della mia vita. E la colpa è sempre mia?'Rimasi in silenzio. Caitlin piangeva e Ryan era muto.
'Mi sono fidato di voi' dissi prima di voltarmi ed uscire dal appartamento.
 

   
 
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