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Autore: Lady_KuroiNeko    12/08/2008    3 recensioni
Storia nata dalla fusione di due cervelli e dall'amore per un personaggio magnifico Lady_KuroiNeko e Deliaiason88 presentano: Remember to me... Maya un giorno trova un ragazzo ferito gravemente, che non si ricorda niente, tranne il suo nome...Itachi... Riuscirà la dolce ragazza ad aiutarlo senza mettersi nei guai?
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade
Note: OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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ricordati di me

 

Prologo

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Lady_KuroiNeko e Deliaiason88

Quello era il suo giorno preferito…

Indossava il Kimono, si abbuffava di dolci e poi si trovava un posticino per osservare i fuochi d’artificio…

Lei e la sua inseparabile gatta Achimi…

Però quella sera le cose erano andate diversamente.

 

Alla bancarella dei dango…

“Buona sera signor Tanaka!”

“Piccola! Stai benissimo con quel kimono!”

Divenne rossa e poi sorrise “Grazie, ma sua moglie come sta?”

“Sta benissimo”

“Sono contenta, le mandi i miei saluti!”

“Non mancherò! Buona serata piccola!”

“Grazie anche a lei, arrivederci!”

Non si poteva definire un villaggio, era soltanto un agglomerato di graziose e piccole casette, a pochi chilometri da Konoha.

Vivevano in pace, coltivando un po’ di tutto. La loro specialità erano i fiori, li ordinavano da tutto il paese e questo faceva sì che potessero vivere abbastanza bene.

 

Si stava facendo tardi e a momenti i fuochi sarebbero cominciati, stava cercando un posto dove poterli vedere bene, quando la sua gatta cominciò ad agitarsi.

 

“Achimi? Che c’è piccola?” cercò di prenderla in braccio, ma la gatta scappò addentrandosi  nel bosco.

 

La ragazza, stranita da suo comportamento la seguì: non era da lei allontanarsi in quel modo…

 

“Achimi dove vai?” 

 

La gatta correva in direzione di una grotta, la ragazza vi entrò…un po’ spaventata.

C’era qualcosa che le diceva di entrare, cosi si fece coraggio e seguì la sua gatta…

 

Una grotta umida, stretta e buia, piena di stalattiti gocciolanti.

Camminava lentamente, tenendosi alla parete…sporcandosi il bordo del Kimono, ma lei non se ne curò.

 Dopo un paio di metri Achimi  si fermò, cominciando a miagolare come una pazza.

“Arrivo arrivo!” urlò da dietro l’angolo.

 

Quello che vide fu senza dubbio una sorpresa…c’era una persona svenuta  e sembrava anche ferita gravemente, il sangue ricopriva mezzo volto.

La gatta supplicava perché lei si avvicinasse.

Avanzò velocemente inciampando nei sassi di cui era piena la grotta:lei indossava le ciabattine e di certo non erano l’ideale per quel terreno.

Cercò di sentire i battiti del cuore. Anche se molto deboli c’erano…doveva fare presto o sarebbe morto.

 

Dopo averlo trascinato a fatica a casa sua e dato i primi soccorsi, dovette chiamare Yukia, la figlia del signor Tanaka, che studiava per diventare infermiera.

“Maya, il ragazzo è grave…ha un ustione di secondo grado sul braccio destro, una ferita alla coscia che ha quasi tranciato l’arteria e poi ha segni evidenti di un infarto e temo abbia danni agli organi interni. Forse ha riportato anche danni alla vista. Non credo che si riprenderà, non abbiamo le strutture adeguate…e trasportarlo di nuovo potrebbe essere peggio. Mi dispiace”

 La ragazza fissò il ragazzo che giaceva sul letto…era cosi giovane, poteva avere 20 anni…

Il cuore le si riempì di tristezza, non l’aveva potuto salvare…

 “Grazie…Yu…e scusa se ti ho disturbato…”

“No, hai fatto bene a chiamarmi…solo mi dispiace di non aver fatto molto”

 

Le due amiche si abbracciarono in segno di saluto e dopo essersi augurate la buona notte, Yukia se ne andò a casa.

Maya si sedette al fianco dello straniero, era davvero un bel ragazzo, capelli neri lunghi, un visetto angelico, ma con un’espressione sofferente e non credeva che fosse solo per le ferite…

 

Non appena l’aveva visto aveva sentito qualcosa dentro di se…come se fosse suo dovere salvarlo…

Se esisteva il colpo di fulmine…lei l’aveva appena scoperto.

 

“Achimi…sono una stupida…mi sento tanto triste perché non mi sembra giusto che una persona cosi giovane debba morire…” piccole lacrime solcarono le sue guance, sentiva il cuore scoppiarle in petto e la sofferenza che la stava spaccando in due non era solo la sua…sentiva anche quella del ragazzo, che era molto più grande e intensa…

“Ma chi sei…chi sei tu che mi stai facendo sentire queste cose?”

 

La gatta si limitava a guardarli anch’essa sembrava molto triste…  

 

  
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