Prologo
by
Lady_KuroiNeko
e Deliaiason88
Quello era il suo giorno
preferito…
Indossava il Kimono, si abbuffava
di dolci e poi si trovava un posticino per osservare i fuochi d’artificio…
Lei e la sua inseparabile gatta
Achimi…
Però quella sera le cose erano
andate diversamente.
Alla bancarella dei dango…
“Buona sera signor Tanaka!”
“Piccola! Stai benissimo con quel
kimono!”
Divenne rossa e poi sorrise
“Grazie, ma sua moglie come sta?”
“Sta benissimo”
“Sono contenta, le mandi i miei
saluti!”
“Non mancherò! Buona serata
piccola!”
“Grazie anche a lei,
arrivederci!”
Non si poteva definire un
villaggio, era soltanto un agglomerato di graziose e piccole casette, a pochi
chilometri da Konoha.
Vivevano in pace, coltivando un
po’ di tutto. La loro specialità erano i fiori, li ordinavano da tutto il paese
e questo faceva sì che potessero vivere abbastanza bene.
Si stava facendo tardi e a
momenti i fuochi sarebbero cominciati, stava cercando un posto dove poterli
vedere bene, quando la sua gatta cominciò ad agitarsi.
“Achimi? Che c’è piccola?” cercò
di prenderla in braccio, ma la gatta scappò addentrandosi nel bosco.
La ragazza, stranita da suo
comportamento la seguì: non era da lei allontanarsi in quel modo…
“Achimi dove vai?”
La gatta correva in direzione di
una grotta, la ragazza vi entrò…un po’ spaventata.
C’era qualcosa che le diceva di
entrare, cosi si fece coraggio e seguì la sua gatta…
Una grotta umida, stretta e buia,
piena di stalattiti gocciolanti.
Camminava lentamente, tenendosi
alla parete…sporcandosi il bordo del Kimono, ma lei non se ne curò.
Dopo un paio di metri
Achimi si fermò, cominciando a miagolare come una pazza.
“Arrivo arrivo!” urlò da dietro
l’angolo.
Quello che vide fu senza dubbio
una sorpresa…c’era una persona svenuta e sembrava anche ferita gravemente,
il sangue ricopriva mezzo volto.
La gatta supplicava perché lei si
avvicinasse.
Avanzò velocemente inciampando
nei sassi di cui era piena la grotta:lei indossava le ciabattine e di certo non
erano l’ideale per quel terreno.
Cercò di sentire i battiti del
cuore. Anche se molto deboli c’erano…doveva fare presto o sarebbe morto.
Dopo averlo trascinato a fatica a
casa sua e dato i primi soccorsi, dovette chiamare Yukia, la figlia del signor
Tanaka, che studiava per diventare infermiera.
“Maya, il ragazzo è grave…ha un
ustione di secondo grado sul braccio destro, una ferita alla coscia che ha
quasi tranciato l’arteria e poi ha segni evidenti di un infarto e temo abbia
danni agli organi interni. Forse ha riportato anche danni alla vista. Non credo
che si riprenderà, non abbiamo le strutture adeguate…e trasportarlo di nuovo
potrebbe essere peggio. Mi dispiace”
La ragazza fissò il ragazzo
che giaceva sul letto…era cosi giovane, poteva avere 20 anni…
Il cuore le si riempì di
tristezza, non l’aveva potuto salvare…
“Grazie…Yu…e scusa se ti ho
disturbato…”
“No, hai fatto bene a
chiamarmi…solo mi dispiace di non aver fatto molto”
Le due amiche si abbracciarono in
segno di saluto e dopo essersi augurate la buona notte, Yukia se ne andò a
casa.
Maya si sedette al fianco dello
straniero, era davvero un bel ragazzo, capelli neri lunghi, un visetto
angelico, ma con un’espressione sofferente e non credeva che fosse solo per le
ferite…
Non appena l’aveva visto aveva
sentito qualcosa dentro di se…come se fosse suo dovere salvarlo…
Se esisteva il colpo di
fulmine…lei l’aveva appena scoperto.
“Achimi…sono una stupida…mi sento
tanto triste perché non mi sembra giusto che una persona cosi giovane debba
morire…” piccole lacrime solcarono le sue guance, sentiva il cuore scoppiarle
in petto e la sofferenza che la stava spaccando in due non era solo la
sua…sentiva anche quella del ragazzo, che era molto più grande e intensa…
“Ma chi sei…chi sei tu che mi
stai facendo sentire queste cose?”
La
gatta si limitava a guardarli anch’essa sembrava molto triste…