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Autore: horanscake    13/06/2014    8 recensioni
Dovevo cambiare. Dovevo dimostrare ad Harry che ero felice anche senza di lui.
Volevo farlo sentire in colpa, così che stesse male almeno un decimo di quanto lo ero stata io. Dovevo prendermi la mia rivincita.
Chiusi l'ennesima pagina Google e consultai le varie informazioni raccolte.
GUIDA PER AVERE UN FISICO PERFETTO:
1. Mangiare sano. Okay, questa potevo farla, insomma se mangiavo solo frutta e verdura non diventavo una giraffa erbivora, no?
2. Fare tanto sport. Questa già la seguivo; letto sincronizzato e doppio divano con avvitamento erano gli sport in cui andavo meglio.
3. Fare vero sport. Oh dio no, non ce l'avrei mai fatta...
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Revenge.

(1)

 
Ero sul mio divano, con una doppia porzione di gelato di due gusti tra le mani, guardando la penultima e deprimente puntata della quarta stagione di Glee, dove Finn lascia Rachel per farla partire da sola in America.
Ecco, i ragazzi sono tutti stronzi, nessuno escluso, nemmeno quelli dei film o delle serie tv.
Soltanto quelli presenti nei miei libri preferiti o i membri delle boyband più fighe, potevano salvarsi. Ed Harry, quello che doveva essere il mio migliore amico, non si salvava di certo. Era uno stronzo, come tutti gli altri, lo odiavo così tanto! Mi ero, sfortunatamente, innamorata di lui, dei suoi capelli ricci, delle sue fossette e dei suoi occhi color smeraldo... il motivo per cui lo odiavo? Ogni volta che lo invitavo a mangiare un gelato assieme, o ad uscire, o a trascorrere del tempo insieme come semplici migliori amici, lui non faceva altro che ripetermi "Liz, potrebbero pensare che stiamo insieme e non voglio che ci siano queste voci in giro."
Ma brutto coglione, ti conosco da quando sei nato, ti ho aiutato nel periodo più difficile della tua vita, ti sono sempre stata accanto e tu ti vergogni a passare del mio tempo con me?! Potevo capirlo però, neanch'io frequenterei me stessa: sono un disastro, sono troppo in carne, porto l'apparecchio e gli occhiali e ho ottimi voti a scuola. Per questo motivo, a scuola, mi chiamavano continuamente "Liz Betty", la parodia di Ugly Betty.
Le prime settimane avevo sofferto, ma nulla a che vedere del dolore che provavo ogni volta che Harry non voleva farsi vedere con me. Lui a scuola era abbastanza conosciuto, non era tra i popolari ma nemmeno tra gli sfigati come me e, farsi vedere con me, avrebbe risentito sulla sua notorietà. 
Non ebbi neanche il tempo di mandare a fanculo mentalmente Harry, quando iniziarono a bussare ad intermittenza il campanello. Mi alzai incazzata, la puntata stava giungendo al termine e mi sarei persa il finale grazie allo squilibrato che stava bussando il campanello senza dar segno di voler smetterla.
Aprii la porta, senza nemmeno controllare chi era, e urlai un "Cosa cazzo c'è?", stupendomi di me stessa del tono di voce che mi uscì. Appena mi resi conto che quello che avevo davanti era Harry, in tutta la sua bellezza e stronzaggine, impallidii.
Perse di colore anche il suo, di viso, e sgranò gli occhi; non si aspettava di certo un genere trattamento da me. Lui sembrò riscuotersi e mi disse "Liz mi serve una mano in storia, domani ho un'interrogazione e non voglio avere debiti quest'estate." mi supplicò, con i suoi occhi verdi che mi scrutavano curiosi. Stavo per acconsentire, quando sentii la voce di Rachel dalla tv del soggiorno, che chiedeva umilmente a Finn di non lasciarla.
Lui le rispondeva che non poteva continuare a stare con lei a chilometri di distanza.
Eh ovvio,voi uomini siete solo degli stronzi traditori!
Mi concentrai di nuovo su Harry, che intanto mi aveva chieso con la sua vice roca "Oh Liz, ci sei? Saliamo di sopra? ho già portato i libri", mentre sorrideva e dava vita alle sue meravigliose fossette.
"I libri? Te li puoi mettere in quel posto dove non batte il sole, Harry! Ho per caso scritto "do ripetizioni agli egoisti traditori" sulla fronte?" sbraitai, mentre vedevo il suo viso incupirsi ancora di più. Lui, sbalordito e incredulo, riuscì solo a sussurrare "egoista traditore?".
"Sì Harry, sei il ragazzo più egoista che io abbia mai conosciuto! Vieni da me solo quando ti serve qualcosa e non vuoi mai farti vedere in mia presenza perché sono sfigata! E Harry, notizia flash: quando la settimana scorsa mi hai attaccato il telefono in faccia perché eri con la squadra di basket, io avevo bisogno del tuo supporto perché mia nonna aveva avuto un'altro infarto. E adesso, vai a chiedere ripetizioni alla squadra di basket.. anche se non credo abbiano un cervello. Non farti vedere mai più e non rivolgermi più la parola." Dette le mie ultime parole, feci la mia uscita di grande effetto chiudendogli la porta in faccia.
Ritornai al mio divano, dove ormai la televisione mandava in onda i titoli di coda.
Oh fantastico, mi ero anche persa il gran finale!
 
Dovevo cambiare.
Dovevo dimostrare ad Harry che ero felice anche senza di lui. Volevo farlo sentire in colpa, così che stesse male almeno un decimo di quanto lo ero stata io. Dovevo prendermi la mia rivincita.
Chiusi l'ennesima pagina Google e consultai le varie informazioni raccolte.
GUIDA PER AVERE UN FISICO PERFETTO:
1Mangiare sano. Okay, questa potevo farla, insomma se mangiavo solo frutta e verdura non diventavo una giraffa erbivora, no?
2Fare tanto sport. Questa già la seguivo; letto sincronizzato e doppio divano con avvitamento erano gli sport in cui andavo meglio. 
3. Fare vero sport. Oh dio no, non ce l'avrei mai fatta...
 
Chiusi il mio portatile, sbuffando e maledicendomi mentalmente: mi serviva anche un modo per imparare a socializzare con qualcuno, dato che l'unico amico che avevo era Harry e quest'ultimo mi rinnegava ogni volta che gli pronunciavo il mio nome.
Decisi di andarmi a fare una passeggiata, forse il vento londinese mi avrebbe aiutato. Anche se avevo bisogno solo di un miracolo. 
Appena aprii la porta mi ritrovai Harry che mi aspettava seduto sugli scalini dell'uscio di casa mia. Quanto tempo era restato lì? Erano passate più di quattro ore da quando gli avevo chiesto di non parlarmi mai più, era restato qui fuori tutto questo tempo? Appena chiusi la porta alle mie spalle, lui sobbalzò dal rumore e scattò in piedi, afferrando il mio braccio con la sua mano, impedendomi di andare via.
"Lasciami" sibilai, grugnendo i denti. 
Lui mi guardò negli occhi, perso; i suoi occhi erano arrossati, segno che aveva pianto. "No Liz ti prego ascoltami, sono stato uno stronzo ma ti prego lasciami spieg-" "Ho detto lasciami, giuro che se non mi lasci mi metto ad urlare." Ribadii, fredda.
Avevo smesso di cadere ai suoi piedi ogni volta che i suoi occhi mi fissavano o la sua voce mi chiedeva scusa. Ero stanca, stanca di correre dietro ai sogni impossibili e a persone che non mi meritavano. "Ti prego" mi supplicò, con un singhiozzo.
Lo guardai di nuovo negli occhi, che ormai erano diventati lucidi... no, non dovevo cascarci di nuovo. "Lasciami e vattene via" coclusi, prima di tirare via il mio braccio dalla sua presa, che nel frattempo si era allentata.
Andai via, senza girarmi indietro, ma vedendo il suo riflesso nell'auto parcheggiata di fronte casa mia: stava piangendo.

Camminavo a testa bassa, con le cuffiette nelle orecchie che  risuonavano l'ultimo singolo di Ed Sheeran.
Ero diretta al parco comunale della mia città, dove mi sarei seduta accanto al tronco di un albero e avrei ascoltato le mie playlist salvate sul cellulare in pace. Stavo per girare l'angolo, quando una grossa insegna catturò la mia attenzione
"Cercasi lavoro in una libreria, orari adatti a qualsiasi studente"
Bingo! Con quel lavoro potevo imparare a socializzare, conoscere persone e leggere tutti i libri che volevo... gratis!
E con la paga potevo iscrivermi in palestra e comprarmi tutti i vestiti e i trucchi che mio papà si era rifiutato di comprarmi... per non parlare delle lenti a contatto!
Harry, preparati, Liz sta finalmente cambiando.
 
Appena misi piede nella libreria, cambiai subito idea.
Andiamo, cosa mi era passato per la testa? Liz la sfigata non poteva certo trasformarsi in Liz la figa con colloquio di lavoro! Volevo uscire di lì, tornare a casa e ritornare a piangere sul mio gelato. Ma il "Buon pomeriggio cara, desideri qualcosa?" detto dalla bionda signora di mezza età, con quell'accento strano, mi costrinse a non fuggire.
"I-io sono qui per il l-lavoro" balbettai, con tutta la vergogna possibile.
Sul viso della signora si allargò un sorriso sincero e iniziò ad urlare "Bob, c'è una ragazza interessata al lavoro! Bobby,dove sei? Oh cara un secondo, non trovo mio marito."
Dire che quella signora era euforica era un eufemismo, tra un po' si metteva anche a saltellare per il negozio! Poco dopo, da una porta presente sul retro del bancone uscì un uomo abbastanza alto, con i capelli grigi e gli occhi azzurri; dei meravigliosi occhi azzurri. 
Mi squadrò dalla testa ai piedi, sorrise e annunciò "Sei assunta!" Cosa? No, io mi chiamo Elizabeth, non Assunta...
 
Dopo varie incomprensioni e dopo che i proprietari (che poi avevo scoperto si chiamassero Bobby e Maura) mi avevano mostrato le varie aree del negozio, potevo finalmente iniziare il mio primo giorno di lavoro.
Ero pronta, decisa e motivata a cambiare! Il primo cliente entrò in libreria: era una signora incinta.
Sfoggiai subito uno dei miei più bei sorrisi, poi mi ricordai dell'apparecchio e chiusi in fretta la bocca. "Serve aiuto?" domandai, mentre la signora si aggirava nel negozio senza una meta ben precisa. 
"Sì grazie cara, avete quei libri per le pre mamme?" 
Annuii e le mostrai tutti i tipi possibili in tutte le edizioni, mentre la giovane donna guardava incantata.
"Sai cosa? Ero venuta per un solo libro, ma prendo tutta la collana!" affermò la signora entusiasta. 
"Sono dodici libri, è sicura di poterli portare tutti lei?" le domandai, preoccupata: nelle sue condizioni non dovrebbe affaticarsi così tanto.
La signora mi squadrò sorridendo e mi disse felice "Oh cara, sei davvero gentilissima. ma non preoccuparti c'è mio marito qui fuori" io annuii e presi tra le mani i dodici tomi, messi in pila, fino a portarli al bancone.
Misi tutto in una busta e "Sono 56 sterline, signora" annunciai. 
La signora sorrise, mi diede una banconota da 100£ e quando stavo per darle il resto annunciò "tieni il resto, sei stata molto gentile". Che?
Sgranaii gli occhi e impallidii, ma quando stavo per chiedere spiegazioni la signora era già uscita.
Con 44 sterline di mancia, iniziamo più che bene!

ALOHA! 
Spero che questo primo e nuovo capitolo di questa nuova ff vi sia piaciuto!
Fatemi sapere cosa ne pensate! RECENSITE SE VOLETE CHE CONTINUO :)
Kisses, horanscake xX

 
   
 
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