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Autore: horanscake    15/06/2014    12 recensioni
Dovevo cambiare. Dovevo dimostrare ad Harry che ero felice anche senza di lui.
Volevo farlo sentire in colpa, così che stesse male almeno un decimo di quanto lo ero stata io. Dovevo prendermi la mia rivincita.
Chiusi l'ennesima pagina Google e consultai le varie informazioni raccolte.
GUIDA PER AVERE UN FISICO PERFETTO:
1. Mangiare sano. Okay, questa potevo farla, insomma se mangiavo solo frutta e verdura non diventavo una giraffa erbivora, no?
2. Fare tanto sport. Questa già la seguivo; letto sincronizzato e doppio divano con avvitamento erano gli sport in cui andavo meglio.
3. Fare vero sport. Oh dio no, non ce l'avrei mai fatta...
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Revenge.
 
Era passato un mese da quando avevo iniziato a lavorare in libreria.
I signori Horan erano gentilissimi, mi pagavano molto bene e mi lasciavano portare tutti i libri che volevo a casa, per leggerli dopo il lavoro; alla condizione di tenerli maniacalmente, però.
Mio padre non si era reso conto di nulla, occupato com'era dal suo lavoro e dalla sua nuova fidanzata del mese. Com'era che si chiamava? Kristine? Catherine? In ogni caso, non aveva importanza.
Le mie giornate erano passate dall'essere vuote e spente, a piene ed entusiasmanti.
Mi ero finalmente iscritta in palestra, frequentavo due corsi, così da tenermi occupata ogni giorno della settimana dopo il lavoro. Grazie ad essa avevo conosciuto persone davvero fantastiche, che non si basavano solo sull'apparenza fisica, ma andavano oltre e ti conoscevano fino i fondo.
Tra loro c'erano Emma e Louis, due fratelli che mi avevano invitato a casa loro quella sera a cena.
Ero agitata, non sapevo che mettermi e avevo paura di sbagliare: quella era la prima occasione per farmi veri amici.
In quanto a Harry, a scuola non la smetteva di tormentarmi dicendomi che doveva spiegarmi e che era stato uno stronzo.
Sul fatto dello stronzo aveva ragione, ma non volevo ascoltarlo, quindi facevo finta che non esistesse.
La settimana dopo la mia scenata, mi aveva aspettato ogni mattina prima di andare a scuola ma, vedendo che non lo ascoltavo, aveva smesso di venire. 
Sentii la suoneria del mio cellulare squillare e risposi, senza nemmeno controllare il mittente.
"Pronto?" 
"Dio Liz, finalmente hai risposto! Ti prego, dimmi dove sei e ti ragg-"  Era Harry, con la sua voce roca e mozzafiato; attaccai, scocciata. 
Sentii il mio cuore che mi batteva all'impazzata, gli occhi si fecero immediatamente lucidi e dovetti fermare il tapis roulant per le troppe emozioni. Era questo l'effetto che mi faceva, ero innamorata fino alla punta dei capelli e non riuscivo a dimenticarlo; anzi, allontanandolo non avevo fatto altro che peggiorare la situazione. Mi mancava tantissimo, ogni volta che a scuola si scusava mi veniva voglia di sbatterlo contro gli armadietti e baciarlo. Ma sono solo una sfigata io, no?
 
Uscii dalla palestra, diretta verso il centro: avevo bisogno di shopping. I signori Horan mi avevano pagato quel giorno e potevo finalmente spendere i frutti del mio lavoro. 
Con mia grande sorpresa, i vestiti della mia vecchia taglia mi andavano larghissimi e così scoprii di aver perso due taglie e anche sei chili in un mese! Forse non men'ero ancora accorta perché indossavo sempre leggins elasticizzati e magliette e maglioni di tre taglie più grandi del normale, che mi rendevano ancora più grossa. Ma le commesse mi avevano consigliato di mettete in risalto il mio fisico, dandomi jeans e pantaloncini stretti ed aderenti e top e t-shirt finalmente della mia taglia; e devo dire che finalmente mi piacevo! Non ero come le ragazze popolari, ma nemmeno come le sfigate: ero solo Liz e non potevo essere più felice di così.  
Comprai circa venti pezzi, tre paia di scarpe, una marea di trucchi mai sentiti prima e due paia di lenti a contatto. 
Prima di tornare a casa passai davanti a un parrucchiere e decisi che era ora di domare quei ricci ribelli che avevo in testa. Le ragazze che lavoravano lì dentro erano così dolci che si offrirono anche per truccarmi così da mostrarmi come si faceva.
A risultato finito, non riuscivo a crederci: ero davvero io quella allo specchio? Ero completamente diversa: tutto quello che odiavo di me era scomparso, tranne per l'apparecchio. Mi sentivo per la prima volta nella mia vita finalmente bella ed ero pronta per la cena di quella sera!
 
Ero in libreria da sola, Maura mi aveva avvisato che sarebbe passato suo figlio, che aveva la mia età, per darmi una mano.
Era domenica mattina, il negozio era vuoto: tutti i cittadini erano a messa nella chiesa lì vicina.
La serata a casa Tomlinson, il giorno prima, era trascorsa nel migliore dei modi: Johanne e Des, i genitori di Louis ed Emma erano due persone davvero simpatiche.
Io e Louis avevamo scoperto che frequentiamo la stessa scuola, ma con indirizzi diversi, e lui mi aveva invitato a pranzare insieme in mensa il lunedì successivo, così da farmi conoscere la sua comitiva.
Finalmente avevo una vita sociale! Non potevo crederci, dire che ero eccitata era il minimo. Volevo conoscere tutti i suoi amici, dare una buona impressione e poi chissà, potevo finalmente togliermi Harry dalla testa (e dal cuore).
La serata precedente, Louis ed Emma mi avevano riempita di complimenti, ripetendomi che ero una ragazza bellissima e che la vecchia Liz sembrava scomparsa.
La campanellina del negozio trillò ed entrò un ragazzo piuttosto alto, con un cappellino della new era messo al contrario.
Il ragazzo si guardava intorno spaesato e appena mi vide mi squadrò dalla testa ai piedi.
"Hai bisogno d'aiuto?" proposi, come facevo con ogni cliente. 
"Sei tu Liz?" mi chiese, scrutandomi con i suoi occhi celesti. Cavolo, che occhi, ci facevo l'amore soltanto a guardarli...
Io annuii e lui sorrise, mostrandomi che anche lui aveva l'apparecchio ai denti.
"Sono Niall, il figlio di Maura e Bob. Sei molto più carina di quanto ti aveva descritto mamma" mi disse, facendomi l'occhiolino. Io avvampai, mormorando un "G-Grazie" sbiascicato.
Si tolse il cappellino, rivelando d'avere una chioma bionda, simile a quella di Maura.
"Hai gli occhi di tuo padre e i capelli di tua madre" notai e lui mi colse a fissarlo, quindi abbassai lo sguardo imbarazzata. Lui rise e dio, potevo ascoltare quel suono fino alla fine della mia vita e mi sarebbe sempre piaciuto. 
"Sono tinti. I miei capelli dico, io in realtà sono castano" mi rivelò e io sgranai gli occhi. 
Beh, biondo o bruno, con quegl'occhi che si ritrovava, sarebbe stato figo comunque.
 
Trascorsi tutta la domenica in compagnia di Niall e il tempo sembrò quasi volare: feci anche il doppio turno e non me ne resi nemmeno conto.
La sua compagnia era davvero piacevole, riuscivo a parlargli senza arrossire ad ogni frase e, dovevo ammetterlo, il suo accento era davvero sexy. A tarda serata, dopo aver cenato insieme, Niall si offrì per accompagnarmi a casa e io, dopo varie cerimonie, accettai di buon grado. 
"Domani puoi restare a casa se vuoi, oggi hai fatto il doppio turno" mi annunciò Niall sorridendo.
Come me, era in imbarazzo anche lui, e trovavo questa cosa davvero adorabile: Harry era così sfacciato e sicuro di sé, che io mi sentivo sempre inadeguata. 
Ma con Niall era tutto così diverso, ai suoi occhi mi sentivo davvero bella.. per la prima volta.
"Oh no, grazie mille, ma preferisco lavorare. Può sembrare strano, ma amo il mio lavoro" gli spiegai, rifiutando la sua offerta.
Ormai eravamo arrivati davanti casa mia e Niall non sembrava voler andare via.
"Verrei a farti compagnia, ma devo ripetere matematica: sono una schiappa con i numeri" 
"Se vuoi, posso darti ripetizioni in libreria. Non ci sono molti clienti il pomeriggio" cercai di trattare, trovando un pretesto per vederci.
Avevo finalmente trovato un ragazzo con cui andavo d'accordo e non volevo lasciarmelo scappare.
"Liz, sei seria? Lo faresti sul serio? Sei la migliore!" urlò quasi, abbracciandomi di slancio.
Ricambiai l'abbraccio e gli diedi un frettoloso bacio sulla guancia.
"Allora a domani eh? Dormi bene principessa" mi sussurrò all'orecchio, prima di lasciarmi andare. "Buonanotte Niall" risposi, ancora sotto shock.
Arrivai alla porta d'entrata ancora sognante, così tanto che le chiavi mi caddero da mano, le ripresi e lo vidi. Harry, che mi fissava dalla finestra della sua stanza.
Sibilò un "Perdonami", mentre io distoglievo lo sguardo ed entravo finalmente in casa.
 
Puntai la sveglia mezz'ora prima del solito, così da avere il tempo di prepararmi decentemente. 
Quel giorno a pranzo avrei conosciuto tutti gli amici di Louis, quindi dovevo dare una buona impressione e lasciare che "Liz la sfigata" andasse nel dimenticatoio.
Avevo finalmente l'occasione giusta per sfoggiare i miei nuovi vestiti, i trucchi e lasciare gli occhiali sul tavolo della cucina.
Dio, l'inventore delle lenti a contatto dovrebbe essere fatto santo!
Scesi in cucina ancora in pigiama e mi guardai intorno: era vuota, mio padre stava ancora dormendo.
Feci colazione e risalii in camera mia, dove mi vestii con un jeans aderente e una canotta - essendo in pieno Maggio- e mi pettinai i capelli come mi aveva mostrato il parrucchiere due giorni prima.
Mi truccai nel migliore dei modi possibili (e l'eyeliner lo misi per tre volte, finché non otteni due linee uguali ad entrambi gli occhi ew) e poi mi concentrai sulle scarpe; le nuove vans nere andavano più che bene! Prima di scendere di nuovo di sotto, mi guardai allo specchio: sembravo un'altra ragazza, ed ero finalmente felice.  Il mio sguardo cadde sulle mie vecchie converse bianche rovinate, quelle di Liz la sfigata e successivamente su una foto mia e di Harry.
Sospirai, era giunto il momento della rivincita.
 
Trovai mio padre che stava leggendo il giornale in cucina e sorrisi: si sarebbe accorto di qualcosa? 
Tossii, per richiamare la sua attenzione ed esclamai "Io vado a scuola papà", prendendo lo zaino per poi metterlo sulle spalle. Lui alzò gli occhi dal giornale e puntò il suo sguardo su di me, sorridendomi.
"Sei diventata magrissima, la palestra ti fa davvero bene! Ringrazia i signori Horan per il lavoro da parte mia e portagli i miei saluti; Harry non sa cosa si è perso. Sei bellissima bocciolo" mormorò, continuando a sorridere senza dar segno di voler smetterla.
Io sgranai gli occhi e impallidii: come faceva mio padre a sapere tutto?! Credevo che al massimo si ricordasse di avere una figlia! 
"G-Grazie" sussurrai, ancora shockata.
Uscii di fretta di casa e sorrisi: mio padre, sotto ogni mia aspettativa, mi voleva davvero bene.
La giornata sembrava già migliorare!
 
Sorpassai l'uscio della scuola con insicurezza, guardandomi intorno.
E se la nuova Liz non fosse piaciuta a nessuno? Oh Dio, volevo scomparire.
Arrivai fino al mio armadietto, quando Ashley, una di quelle cheerleaders stronze che maltrattano gli sfigati -e quindi anche me-, si voltò verso di me, mi squadrò e disse "Sei nuova? Questo armadietto è occupato, sei sicura che ti abbiano dato il numero giusto in segreteria? Piacere io sono Ashley!" con tutta la finta euforia possibile.
Brutta stronza, mi hai reso gli anni delle superiori un inferno, e non mi riconosci?!
Io indietreggiai e avvampai, davvero ero così cambiata? Non mi riconoscevano neanche? Grandioso!
"Io sono.. -non dire Liz,non dire Liz, non dire Liz- ehm,Lizzie piacere! No,questo è proprio il mio armadietto! È stato fatto uno scambio, credo" dissi, cercando di non balbettare.
"Oh,meraviglioso! Prima c'era Liz Betty qui,la conosci? È una vera sfigata, sono contenta che se ne sia andata. Noi diventeremo sicuramente amiche!" urlò quasi, prima di prendere i libri e andare in classe.
Oh sì amiche, certo...
Ma vaffanculo stronza!
 
Camminavo per i corridoi a testa alta, finalmente non sentivo più le persone urlare "Ecco che arriva Liz Betty" ma anzi, cerano soltanto i mormorii degli studenti che dicevano "La conosci? Secondo me è nuova!" e che mi squadravano dalla testa ai piedi.
Entrai in presidenza e venni accolta gentilmente dalla preside: noi due avevamo un conto in sospeso.
 
"Quindi vuoi che ti cambi di cognome solo sul registro scolastico, per non essere riconosciuta? No signorina, non è possibile" mi comunicò la preside, svogliatamente. 
Io non mi mossi più di tanto e mormorai "Devo forse dire in giro che le elezioni per il rappresentante d'istituto di quest'anno sono state corrotte da lei? Perché sono sicura che mi crederebbero,con le prove che ho" dissi, decisa e tagliente. 
La preside sobbalzò e mi guardò negli occhi, preoccupata. 
"Come fai a saperlo? ehm, volevo dire... con che nome vuole essere registrata?" mi chiese, arrendosi.
"Elizabeth Hale, grazie. Posso sempre contare su di lei vero?" domandai a mia volta, con del sarcasmo nella voce. La preside mi guardò di nuovo e, sconfitta, annuì.
 
"Quindi sei registrata con un cognome diverso? Ma è una cosa fighissima!" esclamò entusiasta Louis, battendomi il cinque. 
"Esatto, però non urlare Lou" risi, mentre entravamo in mensa.
Rise anche lui e con gli occhi si guardava intorno in cerca della sua comitiva. Zayn Malik -il più figo e popolare della scuola- fece un segno verso di Louis e quest'ultimo annuì, facendomi segno di seguirlo.
Non ditemi che Louis era nella comitiva dei più popolari...oh maledione, in quel momento volevo soltanto sprofondare!
Louis sorrise a Liam e a Zayn (i più popolari), mentre si sedeva al tavolo e mi indicava la sedia accanto a sé.
Io annuii e sorrisi a tutti, cercando di essere il più carina possibile. Mi misi seduta e controllavo chi altro c'era seduto al nostro tavolo. Erano per la maggior parte cheerleaders e giocatori di basket, le persone che io disprezzavo di più. Quanto notai la persona che era seduto di fronte a me, sorrisi gioiosa. 
"Niall, non mi hai detto che frequentavi anche tu questa scuola!" esclamai, mentre lui cercava di riconoscermi.
"Mh, sono Lizzie.. la cugina di Liz, ricordi?" gli domandai, facendogli l'occhiolino. Lui sgranò gli occhi ed annuì, sorridendo. Louis mi presentò anche gli altri ragazzi che mi sembrarono tutti molto simpatici; li avevo sempre catalogati come degli snob, ma non lo erano affatto. Solo Zayn sembrava sempre assente,  ma non feci domande
"Oggi c'è la semifinale, qualcuno ha visto Harry?" domandò Liam, guardando gli altri. Stavano parlando del mio Harry? I ragazzi scossero la testa e Zayn prese la parola. 
"Da quando la sua migliore amica l'ha scaricato sembra un'altra persona" mormorò. Io scaricato Harry?! Ma se era lui che mi ignorava sempre ed aveva vergogna di me!
"Lei non l'ha scaricato, è stato lui che si vergonava a farsi vedere con lei, perché è considerata sfigata" spiegai, con irruenza nella voce. I ragazzi mi guardarono sbalorditi, mentre l'attenzione di Niall sembrava catturata da qualcosa dietro di me.
"Quindi è questo che lei pensa di me" mormorò una voce dietro le mie spalle.
Mi girai e trovai un Harry piangente con un vassoio tra le mani. "Dille che mi dispiace, okay?" mi disse poi e io annuii, fermando l'impulso di abbracciarlo.
Possibile che davvero Harry non mi avesse riconosciuto? Ma, ancora più importante, stava davvero così male senza di me?

ALOHA!
hei ragazze, ecco a voi il secondo capitolo!
spero che la ff vi stia piacendo,  recensite in tante così aggiorno più in fretta lol
che ne pensate del peronaggio di Liz e della sua trasformazione?
comunque il suo prestavolto sarà Acacia Clark aw
al prossimo capitolo!
horanscake xX

 
 
 
 
   
 
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