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Autore: sister_of_Percy    17/06/2014    2 recensioni
Kate Jackson è la sorella di Percy di cui nessuno ha sentito parlare. È stata fondamentale per impedire una guerra, ma a quale prezzo?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percy's POV Per me quello era un giorno come tanti, anche se era cominciata in modo un po' strano; infatti tutta la notte avevo fatto sogni riguardanti i miei anni al Campo Mezzosangue e mi era svegliato al suono della voce di mio padre che mi diceva:"Presto saprai la veritá." Una volta sveglio mi ero guardato intorno, alla ricerca del volto familiare di mio padre, ma non era da nessuna parte. Mi alzai dal letto e indossai delle scarpe bianche da ginnastica, dei pantaloncini di jeans lunghi fin sopra il ginocchio e una logora maglietta arancione del Campo Mezzosangue. Quella mattina avevo lezioni di greco antico con Annabeth. Quando arrivai sulla spiaggia dove eravamo soliti fare lezione lei non era ancora lì. Dopo pochi minuti di attesa vidi arrivare la figlia di Atena. Indossava anche lei una maglietta del campo e dei jeans; i suoi capelli erano legati in una coda di cavallo. "Ciao" mi salutò. Non risposi e vedendomi così cupo mi chiese:"Che è successo? Hai fatto altri sogni?" "Sì..." risposi "ma questi sono diversi: mi hanno mostrato cose passate e ho sentito mio padre parlarmi." Così le raccontai le mie visioni complete. "Forse tuo padre voleva dirti che non sapevamo tutto sui piani di Crono." ipotizzò lei una volta finito il racconto."Forse..." dissi poco convinto "Ma cosa potrebbe esserci ancora?" "Non lo so" rispose Annabeth, abbattuta. Quella mattina non riparlammo più, ma entrambi pensavamo solo a quello.Un'ora dopo andai ad insegnare scherma ai nuovi ragazzi. Loro mi ascoltavano attentamente, ma io avevo altri pensieri per la testa, così, dopo aver spiegato loro alcuni colpi di base, dissi al gruppo di fare pratica a coppie e che io li avrei osservati e valutati. Nonostante la mia promessa continuavo a prestare poca attenzione e a rimuginare sui miei sogni, finchè non sentii un grido di dolore. Alzai lo sguardo e vidi che un ragazzino di Ares aveva ferito il suo compagno di Apollo. Fulminai con lo sguardo il figlio del dio della guerra e portai in infermeria l'altro ragazzino, subito dopo aver ordinato agli altri di stare fermi. Will Solace, della casa di Apollo, mi disse che non era grave, ma che sarebbe dovuto rimanere sotto osservazione per un giorno. In risposta annuii stancamente. Will mi consigliò di tornare alla mia capanna e disse che avrebbe mandato Travis e Connor Stoll, figli di Ermes, a finire la lezione. Lo ringraziai e mi avviai verso la casa numero tre. Appena arrivato mi buttai sul letto, senza riuscire a dormire a causa del senso di colpa che sentivo al petto. Non erano passati neanche dieci minuti che sentii il rumore degli zoccoli sul legno dietro di me. Aprii gli occhi e mi tirai su per vedere il mio amico Grover con una faccia sconvolta. "Ehi" gli dissi "sembra che tu abbia appena visto un fantasma!" Grover disse soltanto: "John ha trovato una semidea in Italia e l'ha appena portata qui. È stata riconosciuta." "E di chi è figlia?" chiesi. Lui rispose: "Poseidone. "
   
 
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