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Autore: Cordelia    01/01/2005    11 recensioni
All’improvviso, Regina Mallory diventa la ragazza più desiderata della scuola. Il primo a cedere al suo insospettabile fascino è il famoso Harry Potter, seguito dall’acerrimo nemico Draco Malfoy e da Ron Weasley… ma cosa c’è sotto? Hermione Granger, stretta una insolita alleanza con Cho Chang e Pansy Parkinson cercherà di mettere luce sul mistero.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Chang, Harry Potter, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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[N.d.C] Inizio con il dire che questa fic è abbastanza una cavolata^^ Mi è venuta in mente l'idea dopo aver visto "HIM", una puntata di Buffy e l'idea mi è piaciuta così tanto che ho deciso di riutilizzarla per una fic sul mondo di HP! Cmq sarà una cosa abbastanza breve, MAX sei o sette capitoli... tuttavia è un modo carino per passare il tempo, così, se vi va', leggete commentate... e passate parola!!

NB COPPIE: Nessuna in particolare. Hermione/Ron e un inizio di Hermione/Draco. Accenni ad una passata Harry/Ginny, Harry/Cho e Draco/Pansy. Possibile Ron/Luna.

°°Grazie dell'attenzione°°

Her: She Drives Them Crazy

La giornata poteva essere considerata la più bella e soleggiata domenica mattina che si fosse presentata ad Hogwarts di li a molto tempo.
Harry Potter sedeva tranquillo sugli spalti del campo da Quidditch a godersi il suo frugale spuntino di mezzogiorno che si era incartato quella mattina poco dopo la colazione, consumata in fretta e furia. Infatti non si poteva dire che il suo panino avesse un bell’aspetto: l’insalata era floscia e di un deprimente verde scuro, molto diverso dal colorito mattutino, i pomodori perdevano acqua da tutte le parti, il prosciutto sembrava essere stato a stagionare fuori dal frigo per quasi un mese e la maionese, (pezzo forte della sua composizione), era magicamente sparita senza nemmeno degnarsi di lasciare un biglietto.
Ma tutto questo non aveva importanza. Nonostante la schiena a pezzi e lo sguardo insistente di Ginny Weasley puntato magneticamente sulla sua nuca, il bel neo capitano sorrideva soddisfatto.
Le audizioni per riformare la squadra di Quidditch di Grifondoro, ufficialmente ridotta, seppur momentaneamente, a soli due elementi, stavano andando a gonfie vele.
Aveva adocchiato un paio di battitori niente male, Lee McGregor, un tipetto magrolino ma pieno di grinta del terzo anno e Sheila Head, non particolarmente bella ma simpatica e con una determinazione micidiale che si era presentata come studentessa del quinto, ma aveva un sacco di dubbi sui tre cacciatori. Nessuno si era ancora dimostrato all’altezza della fama che la squadra di era guadagnata negli ultimi anni, e Harry non poteva permettersi di perdere il campionato proprio ora che lui era stato nominato nuovo capitano.
Tuttavia non era preoccupato. Dopo quella breve pausa (della quale i Tassorosso stavano approfittando egregiamente per rimettere in sesto la loro, di squadra), i provini sarebbero iniziati ed era molto fiducioso. Insomma, tra 30 candidati ne avrebbe trovato uno anche solo minimamente capace di tenere una scopa in mano, no?
- Secondo te sono stato così insopportabile?- Gli stava dicendo Ron agguantando un pezzo del suo panino al prosciutto. Lo fissò speranzoso, come se quello che avrebbe risposto Harry avrebbe segnato il suo futuro.
- Cosa?- Chiese Harry cadendo dalle nuvole. Stava guardando l’ultima acrobazia di un’aspirante Cercatore di Tassorosso e non aveva fatto caso a quello che avveniva intorno a lui.
- Come cosa?- Sbottò Ron contrariato. – Ma secondo te di cosa sto parlando da più di un quarto d’ora?
”Già appunto… di che diamine stava parlando?” Un flash gli illuminò la mente, come se Colin Canon gli avesse mostrato una foto ritraente l’argomento del quale Ron stava trattando.
- Oh… be’… non ti si può certo dedicare un monumento.
- Ma nemmeno spedire ad Azkaban, ti pare?
- Ovvio, ma secondo me dovresti mettere da parte l’orgoglio e andarle a chiedere scusa.
Ron lo fissò scandalizzato. – COSA? Ma ti sei bevuto il cervello?
- No, ma credo che le occhiate assassine di tua sorella me lo abbiano danneggiato seriamente.- Rispose Harry massaggiandosi la nuca con una preoccupazione solo in parte recitata. Negli anni scorsi Ginny era stata capace di aprire la Camera dei Segreti e di comandare a proprio piacimento un Basilisco. Chissà quali altre diavolerie sapeva combinare… doveva stare attento.
- Non le do torto, poveretta. – Sospirò Ron voltandosi a fare un cenno di saluto alla sorella. Ginny e Luna Lovegood stavano chiacchierando fitto fitto, la prima gesticolando furiosamente e l’altra con l’ultimo numero de “Il Cavillo” tra le mani.
- Senti, okay, forse sono stato un po’ duro, ma lei sapeva benissimo che era una cosa provvisoria.- Sbuffò contrariato Harry scostandosi la frangetta sfilacciata dalla fronte. Per un attimo la cicatrice fu del tutto visibile. – Ma non posso essere il capitano di questa squadra se non posso giocare, e per di più nel mio ruolo!
- Si, si, okay, è vero, hai ragione. – Fece Ron accondiscendente. – Ma tornando al discorso di Hermione, tu credi che…
- Credo che tu abbia esagerato. Okay farla ingelosire, ma arrivare a palpare il sedere a Lavanda Brown davanti a lei e poi scusarti dicendo che aveva una mosca, è stata una cosa, oltre che umiliante, stupida.
- Trovi?
- Trovo.
- Eppure io non credevo di essere così nello “sbagliato”!
- Si dice nel “torto”, Ron.- Lo corresse Harry.
Ron scrollò le spalle con incuria. – Si, va bene, ma hai visto la sua reazione: ha smesso di parlami. Questo significa che è arrabbiata con me perché si è ingelosita!
- Oppure che non ci tiene a farsi vedere in giro con un minorato mentale. – Ribatté Harry spiccio. La discussione lo stava annoiando, visto e considerato che erano tre giorni che parlavano sempre dello stesso argomento.
- Okay, ma tu non credi che forse lei pensi ancora a Krum?
- Oddio… ancora con questa storia!?- Esclamò Harry vagamente alterato. – Perché la gente si da tanto da fare? Non capisco perché metta tante energie nel rincorrere, possedere, coccolare, che cos’hanno di particolare questi rapporti per i quali tutti fanno pazzie?
Ron lo fissò smarrito. Evidentemente era ora di alzare le tende. – Va bene, Boss. Quando ti riprenderai dalla tua crisi adolescenziale, fammelo sapere. Ci vediamo a cena.
Prese la sua sacca dei Cannoni di Chudley e, messosela in spalla, percorse le gradinate per andare a sedersi vicino a sua sorella.
- Potremmo dipingere un bellissimo murales su ogni muro del mondo. – Continuò Harry convinto. - E poi un altro bellissimo murale su un altro mu…
Non finì la frase perché la vide. Era la ragazza più bella che Harry avesse mai avuto la fortuna di incontrare con lo sguardo. Nemmeno nei suoi sogni esisteva creatura così perfetta. Una Veela in confronto era un ranocchio verde e pustoloso. I capelli scuri come la notte e gli occhi cerulei incorniciatati da una deliziosa carnagione diafana, vivevano di vita propria, come se non c’entrassero nulla con la sua natura umana. Dai suoi movimenti scaturiva una leggera musica, come di archi e flauti celesti, soave e decisa allo stesso tempo. Era certo di conoscerla, ma per qualche astrusa ragione non l’aveva mai notata prima di allora, il che però gli suonava impossibile.
Poteva davvero essere stato così cieco ed ottuso?Con uno sforzo immane cercò di ricordarsi il suo nome… Anna… no, no, che stupido! Un essere così leggiadro e perfetto non poteva avere un nome da comune mortale. Forse non aveva nome. Forse era un angelo il cui nome era scolpito sulla pietra che avrebbe accolto gli eletti a raggiungerla in paradiso nel giorno del giudizio.
Illeggibile.
Incredibile.
Rimase senza parole per qualche istante, fino a che una mano non gli si posò sulla spalla, facendolo quasi cadere dagli spalti.
- Ma che diamine… Cho! – Esclamò senza fiato.
La Corvonero arrossì, abbassando gli occhi a terra. – Scusa, volevo solo parlarti…
- Si, si, certo. – Disse Harry ricomponendosi alla velocità della luce. - Sai come si chiama quella ragazza?- Chiese indicando l’angelo in mezzo alla folla di aspiranti atleti.
Cho storse il naso, ma diede un occhiata lo stesso. – Oh, certo. Regina Mallory. Ha un anno in meno di te, credo.
- Regina Mallory… - Scandì sottovoce. Perfetto. Era il nome più bello che avesse mai sentito.
- Si, Harry, volevo chiederti…
Harry si alzò di scatto. – Scusa Cho, ma devo correre a scuola. Ci vediamo magari a cena, che ne dici?
E ancora prima che lei potesse rispondere, Harry volò via, inciampando nei propri piedi più volte per la frenesia.
E questo fu solo l’inizio.

Continua??? A presto!
  
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