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Autore: Maiko_chan    19/06/2014    12 recensioni
Un "nuovo" ninja arriva a Konoha.
Dovrà integrarsi nel gruppo dei nostri eroi portando non pochi scompigli e, a un passo dalla guerra contro l'Akatsuki, la nuova risorsa sarà indispensabile. Tra intrighi, nuovi personaggi e un'amore perduto - o no? -, la storia principale sarà abbastanza sconvolta anche se la seguirò a grandi linee.
Prima fanfic, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.
[Estratto dall'ultimo capitolo]
Concentrati e mantieni la calma, Minoru.
Sentì un fischio quasi impercettibile e, ancor prima che Pakkun gli intimasse di muoversi, lui scattò verso il punto da cui era partito. Si abbassò, schivando un proiettile esplosivo che deflagrò dopo qualche secondo, ma lui era già addosso all’uomo che l’aveva lanciato. L’individuo, preso alla sprovvista, indietreggiò, estraendo un kunai. Minoru fu più veloce di lui, piantando l’arma nel suo petto, all’altezza del cuore. Kihou cadde a terra, esalando il suo ultimo respiro.
Meno uno.

{NaruHina + SasuSaku & Others}
[Storia ABBANDONATA]
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 11.


 
 
Naruto arrivò per primo al punto di ritrovo, quella mattina. Sbuffò, appoggiandosi alla parete che delimitava l’ingresso e l’uscita dal Villaggio.
 
«Naruto-sensei!»
 
Sakura e Ino arrivarono insieme, seguite a ruota da Neji, il quale restava in silenzio dietro di loro.
Naruto si limitò a accennare un sorriso, salutandoli con un cenno della mano. Poco dopo a loro si unirono anche Yamato e Shizune, entrambi con indosso una giubba da jonin.
 
«Ragazzi!»
 
Gai arrivò come un ciclone, riuscendo miracolosamente a scansare il povero Yamato, che si trovava sulla sua traiettoria. Urlò, entusiasta, guadagnandosi delle occhiate rassegnate da tutto il gruppo.
 
«Manca solo Kakashi-san?» chiese Shizune, che era al corrente dell’abitudine che contraddistingueva il ninja copia.
 
Naruto rise a quell’affermazione, portando su di sé l’attenzione dei presenti. Sorrise loro, incuriosendoli sempre di più.
 
«Non preoccupatevi, Kakashi-san arriverà molto presto.»
 
Detto questo si riappoggiò alla parete, aspettando pazientemente l’arrivo dell’ultimo componente della squadra. Come predetto dal ragazzo, poco dopo -con grande stupore dei presenti- arrivò Kakashi leggendo come sempre l’adorato volume.     
 
«Kakashi-sensei!» esclamò Sakura «Si sente bene?»
 
«Certo Sakura. Vi ho fatto aspettare molto?»
 
Naruto ridacchiò divertito, godendosi le espressioni completamente esterrefatte del gruppo. 
 
«No, no. Non si preoccupi Kakashi-san, è arrivato in perfetto orario» esordì Naruto, trattenendo uno scoppio di risa.
 
Kakashi alzò lo sguardo dall’amato libriccino, fulminando con lo sguardo l’Uzumaki.  
 
«Bizzarro… A me era stato riferito che l’appuntamento era fissato circa due ore fa.»
 
Semplicemente, Naruto lo liquidò con un gran sorriso.
 
«Forza, andiamo.»
 
***
«Ti sei fatto fregare, eh Kakashi?»
«Gai… sta zitto.»
 
***
 
Dopo ore di cammino, decisero di fare una pausa. Sarebbe stato il momento più propizio per organizzare le forze in campo, tenendo conto dei possibili nemici che avrebbero potuto incontrare, compresi i due membri dell’Akatsuki.
 
«Mokuton: Casa dei quattro pilastri.»
 
In pochi secondi davanti al gruppo si formò un enorme abitazione, grande abbastanza per tutti i componenti della squadra. Sakura e Ino gioirono per quell’inaspettata occasione, spossate dalla lunga marcia. Yamato era entrato nelle grazie delle due giovani.
 
Si riunirono nella grande sala al centro dell’abitazione, dove si sedettero in cerchio, in modo da non escludere nessuno dalla conversazione.
 
«Come tutti sapete questa è una missione di livello S.» iniziò Naruto, a cui -assieme a Kakashi- era stato dato il comando del gruppo «É necessario riuscire a concluderla con successo: non portarla a termine potrebbe avere dei gravissimi riscontri in un futuro molto prossimo.»
 
«Siete al corrente che anche due pericolosi membri di Akatsuki verranno mandati ad ostacolarci.» continuò Kakashi «Il nostro obbiettivo è lo stesso, riuscire a catturare il demone Trecoda, che vive nelle profondità del lago Kuwi*, dove ci stiamo dirigendo. Anche se sappiamo che i nostri principali nemici arriveranno dopo un paio di giorni dal nostro arrivo, dovremo tenere gli occhi aperti. Il Sanbi No Biju è un ghiotto premio per qualunque personaggio influente nelle Cinque Terre e per questo tipo d’incarico i mercenari sono molto ben pagati.»
 
«Quindi come intendiamo muoverci?»
 
«Domanda pertinente, Neji. Io e Naruto abbiamo studiato nei dettagli un piano d’azione che ci permetta di riuscire a raccogliere più informazioni possibili per poterle girare a nostro vantaggio. Ci divideremo in più gruppi, ognuno dei quali avrà pertinenza in una delimitata area. Utilizzeremo questa strategia per poterci organizzare al meglio, non dobbiamo farci trovare impreparati. Ci ritroveremo nella casa costruita sul posto da Yamato, che diventerà la nostra base operativa.»
 
«Le squadre non sono ancora definitive ma siamo abbastanza sicuri di questa formazione: Gai-san andrà con Neji e Ino, Yamato-san con Sakura, Kakashi-san con Shizune-san e io, invece, andrò da solo.»
 
Yamato alzò un sopracciglio, muta richiesta di spiegazioni per l’ambiguo comportamento del ragazzo, ma non ebbe nessuna risposta tranne un’occhiata da parte di Kakashi, che lo esortava con lo sguardo a tacere.
 
«Kakashi-sensei, sa chi saranno i due componenti che manderà l’Akatsuki?»
 
L’uomo diede uno sguardo d’intesa a Naruto, il quale annuì, incrociando le braccia al petto.
 
«Itachi Uchiha e Kisame Hoshigaki.»
 
***
 
La fronte imperlata di sudore le appannava la vista, portandola a socchiudere gli occhi. Lo sforzo a cui si stava sottoponendo faceva tremare le membra del suo gracile corpo, mente le mani chiuse a pugno erano diventate appiccicose.
 
Hinata quando aveva scoperto -con grande rammarico- della partenza di Naruto e di Neji-nii-san, aveva represso lo sconforto per la loro assenza, tramutandolo in un incentivo per potersi allenare, cercando con tutte le sue forze di fare pregressi. Tante erano le foglie tagliuzzate ai suoi piedi, ma nessuna di esse era tagliata perfettamente a metà. Neanche le sue copie avevano avuto più fortuna di lei.
Con una nuova determinazione nel cuore, Hinata si stava allenando ininterrottamente da ormai cinque ore, senza mai fare una pausa. Le forze iniziavano a mancarle, ma non voleva cedere. Almeno non quando era così vicina al suo obbiettivo. Era così concentrata che non si accorse della persona che da un paio di minuti l'osservava da dietro un albero.
 
«Hinata Hyuuga... sarà davvero interessante ucciderti.»
 
***
 
Disteso sopra a un futon di fortuna, Kakashi rimaneva a osservare con occhio stanco il soffitto, riflettendo su ciò che l’indomani avrebbe affrontato. Non lo spaventava la prospettiva di scontrarsi contro la famigerata Akatsuki, ma lo turbava il piano che Naruto aveva escogitato per catturare il Sanbi. Si fidava del ragazzo dai capelli color grano, non solo per il fatto che era il figlio del suo sensei, ma anche per l’innata fiducia che ispirava l’Uzumaki. “Proprio come il padre”, pensò accennando un sorriso malinconico.
 
Udì un rumore provenire dalla porta, ma non se ne preoccupò. Yamato sapeva come farsi riconoscere quando voleva parlare con lui. Si alzò in piedi, facendo attenzione a non svegliare gli altri. Stiracchiandosi, si diresse verso l’uscita, pensando con un sospiro che almeno la notte non sarebbe andata sprecata a causa dell’insonnia. Lo trovò davanti alla grande casa e, senza dire una parola, entrambi iniziarono a camminare per riuscire a trovare un luogo più appartato per poter discutere della questione lontano da occhi indiscreti.
 
«Immagino che tu sappia già di cosa voglio parlarti Kakashi-sempai.»
 
«Sì, l’ho intuito. Cos’è che ti turba del piano che abbiamo escogitato Tenzo?»
 
Yamato si irrigidì al suono del suo vero nome, ma non diede segno di irritazione o fastidio. Si fidava ciecamente di Kakashi, ergo se lui era così sicuro nel pronunciare il suo nome lui non aveva nulla in contrario.
 
«Non esattamente. È un piano ben congegnato, ma sono perplesso riguardo al ruolo di Naruto-san in questa missione. Non è rischioso lasciarlo andare da solo? Dopotutto è da poco tornato al Villaggio e ancora non sappiamo se sia riuscito a controllarlo…»
 
«Sono felice che tu non metta in discussione la lealtà di Naruto, ma Jiraiya non ha dato particolari istruzioni. Sei qui anche per garantire la sicurezza di tutto il nostro gruppo, spero che tu ne sia consapevole, Tenzo. È il motivo per cui Tsunade ha insistito per mandarti con noi, oltre alle altre capacità che disponi.»
 
Le fronde degli alberi si mossero spinte dal vento che soffiava impetuoso sull’altura, mentre Yamato assorbiva l’importanza delle parole di Kakashi. Sarebbe stata una missione molto impegnativa.
 
«Capisco. Immagino che anche per il Sanbi abbiamo un piano di riserva.» esordì infine l’uomo del legno.
 
Il silenzio cadde sovrano su di loro dando a Yamato più risposte di quante ne avrebbe volute.
 
***
 
Kakashi e Yamato non erano gli unici a non riuscire a dormire quella notte. Anche Neji non riusciva a prendere sonno ma, per quanto si ripetesse che il giorno dopo doveva essere in forze per poter a dare il meglio per la missione, il suo corpo sembrava non essere d’accordo con lui. Con compostezza si diresse verso la porta, lasciando i suoi compagni a dormire.
 
Prese una lunga boccata d’aria, iniziando ad allenarsi con movimenti fluidi e uniformi. Il dover imparare a usare il Katon non era stato particolarmente impegnativo, ma invece, ogni volta che cercava di usarlo insieme alle tecniche del Clan, finiva sempre in un clamoroso fiasco. Determinato, Neji non aveva smesso di allenarsi, anzi aveva aumentato le ore di allenamento. Per proteggere Hinata-hime aveva bisogno di tutti gli espedienti possibili e questo era sicuramente uno dei più efficaci.  Con grandi respiri iniziò a muoversi con eleganza, restando fermo per più di cinque minuti nella stessa posizione per potenziare i muscoli e la resistenza. Ogni volta che cambiava posizione espirava e inspirava, rendendo l’esercizio più difficoltoso, trattenendo il fiato per un paio di secondi per poi espirare senza perdere la giusta concentrazione.
 
I suoi sensi si acuivano man mano che continuava a tendere il proprio corpo con posizioni sempre più complicate, alternandole a calci e pugni. Non aveva bisogno del Byakugan per capire se nei dintorni vi erano altre forme di vita, l’udito lo sostituiva per un buon tratto.
 
«Naruto-sensei se voleva assistere al mio allenamento bastava chiedere.»
 
Naruto, appollaiato sul tetto della grande casa in legno, rise a quell’affermazione, mentre con gli occhi perlustrava inquieto i dintorni. Con un balzo si portò accanto a Neji che, nonostante il consistente spostamento d’aria, non aveva accennato a cambiare posizione.
 
«Scusa Neji, non volevo interromperti» esordì, grattandosi nervosamente la nuca «ma mi incuriosiva questo tuo metodo d’allenamento. Di che cosa si tratta?»
 
«Sono alcuni movimenti presi dall’antica arte del Karate. Aiutano a rinforzare i muscoli e la resistenza dell’individuo, rendendolo più potente e preciso» spiegò lo Hyuuga, ottenendo la piena attenzione del biondo, smanioso di imparare tutto ciò che avrebbe potuto servirgli in futuro.
 
«Ti dispiace se rimango qui a osservarti? Vorrei imparare anch’io quest’arte, Neji-san» proferì Naruto, calcando maggiormente il tono di voce sull’aggiunta del san.
 
Neji accennò un sorriso divertito, annuendo.
 
«Si direbbe che per una volta le parti si siano invertite, Naruto-san
 
Rise, Naruto, soddisfatto dall’indole pungente del ragazzo.
 
«Non ti ci abituare, Hyuuga.»
 
***
 
Intanto, a qualche kilometro di distanza, due individui con indosso due pesanti cappe nere a nuvole rosse camminavano indisturbati fra gli imponenti alberi di quel vastissimo bosco, preoccupandosi di non farsi vedere da nessuno.
 
«Quanto manca ancora?»
 
Colui a cui era stata posta la domanda alzò il capo, puntando i suoi occhi neri come la pece sulla figura accanto a sé, ostentando tranquillità e calma.
 
«Un paio d’ore» rispose, con voce grave ma sottile, riempiendo il silenzio formatosi.
 
«Non vedo l’ora» disse l’altro, ghignando, mentre il colorito bluastro della pelle veniva illuminato dalla luce della luna «È da un po’ che non mi sgranchisco le mani. Samehada è impaziente.»
 
«Non ti è bastata Fuu?» chiese l’altro, monocorde.
 
«Chi, quella sciacquetta? Per favore» una risata gutturale uscì dalle sue labbra, creando un inquietante effetto sonoro «Voglio uno scontro degno di questo nome.»
 
«Porta pazienza allora. Manca poco ormai.»
 
Balzarono su un albero, iniziando a saltare da un ramo all’altro delle piante adiacenti. Uno stormo di corvi si levava in volo, la luna alta in cielo, unica spettatrice della loro conversazione.
 
***
 
All’alba tutti, nell’abitazione che Yamato aveva costruito, erano svegli e pronti all’azione, alcuni più riposati di altri. Sakura, Ino e Shizune ripassavano tutti i passaggi per poter eseguire la tecnica di sigillo per catturare il Sanbi mentre Neji, che avrebbe dovuto ascoltare insieme alle due ragazze, rimaneva seduto a gambe incrociate in un angolo, gli occhi chiusi per raccogliere l’energia necessaria per affrontare il giorno.
 
Si era allenato con Naruto per tutta la notte ma non ne risentiva troppo: si era già allenato più volte di notte, venendo puntualmente trovato addormentato da Hinata, la quale non riusciva a trattenere una risata e uno sguardo accorato per lui. Cercò di rimanere impassibile verso quei dolci ricordi anche se, contro la sua volontà, un sorriso  si formava sulle sue labbra.
Tornò impassibile tutt’a un tratto ricordando anche i brutti episodi della sua infanzia. Ricordava molto bene che, dopo la morte del padre, aveva iniziato a covare odio verso la cugina e per tutta la casata principale, venendo meno ai suoi doveri. Rammentava con rammarico  tutti i momenti in cui aveva trattato male Hinata mentre lei, con le lacrime agli occhi, chinava il capo e lo salutava con affetto e rispetto. Strinse i pugni. Per riuscire a dimenticare il suo odio erano dovuti passare anni ma si era comunque spinto fino all’inaccettabile. Hinata ne portava ancora i segni. E lui non se lo sarebbe mai perdonato.
 
«Bene, ragazzi» iniziò Kakashi, richiamando l’attenzione dei presenti «è il momento di dividerci. Fate del vostro meglio e tenete gli occhi aperti. Atteniamoci al piano, se qualcosa va storto non esitate e mettetevi in contatto con noi tramite le vostre ricetrasmettenti.»
 
Tutti annuirono, concordi. Si divisero nei gruppi predisposti, mentre -a poco a poco- la grande casa dove avevano pernottato si svuotava. Partirono in direzioni diverse, a ogni gruppo era stato assegnato un tratto di terra da perlustrare. Avrebbero dovuto fare in fretta per poi potersi riunirsi alla base per poter attuare il piano d’azione che prevedeva la cattura del Sanbi. Sarebbe stata una lunga giornata.
 
***
Minoru e Fuyumi restavano nascosti all’ombra di un albero di camelie, aspettando pazienti l’ora prevista per l’incontro. Il lago Kuwi si estendeva alle loro spalle, circondato da una vastissima foresta. Si intravedevano dei monti, coperti dalla nebbia che si stava formando.
 
«Anche a voi piacciono le camelie?»
 
La voce mite di un ragazzo li prese alla sprovvista, facendoli sobbalzare. Minoru scrutò con sospetto il ragazzo, che doveva avere all’incirca la sua età.  Fuyumi invece, non dubitò del ragazzo, sorridendogli cordiale. Si avvicinò a Minoru sussurrando una frase. Lui annuì, concorde, rilassando le spalle. Il ragazzo li squadrava con curiosità, mentre i lunghi capelli castani si muovevano a causa del vento che iniziava a soffiare su quell’altura. Portava dei vestiti semplici, in mano aveva una camelia cristallizzata.
 
«Sì, a me piacciono molto» rispose infine Fuyumi, ottenendo un’occhiata interessata da Minoru. Avrebbe dovuto ricordarsene in futuro. «Come mai sei qui? Ti sei perso?»
 
Il ragazzo scosse la testa, puntando i suoi particolari occhi viola su di loro. Sorrise, ma era un sorriso malinconico.
 
«Voi sapete qual è la vostra casa?»
 
Confusa, Fuyumi balbettò qualcosa d’inudibile ma, osservando l’espressione assunta dal ragazzo, si decise a rispondere sinceramente. Fece un passo avanti, attirando a sé un imbarazzato Minoru.
 
«Dovunque ci sia una persona che mi ama.»
 
Il ragazzo rimase in silenzio, assaporando il significato di quelle parole.
 
«Grazie» disse, aprendosi in un sorriso soddisfatto «io sono Yukimaru. E voi?»
 
«Io sono Minoru, lei è Fuyumi.»
 
«È stato un piacere conoscervi.»
 
Non fecero in tempo a ribattere che il ragazzino era già sparito, inghiottito dalla nebbia. Si incamminarono verso il punto dove prima si trovava, ma non vi trovarono nulla.
 
«Ragazzi, perché state guardando a terra come se dovesse spuntare qualcuno da lì?»
 
Sobbalzarono, voltandosi repentinamente verso Naruto, che li osservava stranito.
 
«Nii-san!» esclamò Fuyumi «Mi hai fatto prendere un colpo!»
 
Naruto rise, ottenendo due paia d’occhi che cercavano di trafiggerlo con lo sguardo, consapevoli che non avrebbero mai potuto farlo nella realtà.
 
«C’era un ragazzo qui, fino a pochi secondi fa.»
 
Colto alla sprovvista, Naruto si zittì di colpo spostando lo sguardo su Minoru.
 
«Ne siete certi? Era da solo?»
 
Entrambi annuirono, mentre il biondo cercava di capire per quale motivo un ragazzino potesse trovarsi in quel luogo. L’unica opzione possibile era anche la peggiore che si potesse immaginare.
 
«Dobbiamo sbrigarci. A quanto pare anche Kabutomaru si sta muovendo» ottenne l’immediata attenzione dei due ragazzi. Minoru strinse istintivamente la sua spalla destra, guardando di sottecchi Fuyumi.
 
«È quello che credo, nii-san?»
 
«Sì, Minoru. Se non ci sbrighiamo, entro oggi potrebbe esserci un nuovo jinchuuriki in circolazione.»
 
***


 
Salve a tutti! 
Ehm ehm.... ci sonooooo! Ce l'ho fatta finalmente *^* 
*avviso* se qualcuno vuole uccidermi lo faccia adesso o mai più! u.u *fine avviso*
Spero che questo capitolo -è abbastanza lungo? xD- vi sia piaciuto e che non l'abbiate trovato noioso. Nel prossimo si ballerà! 
Giuro che proverò a essere più puntuale la prossima volta! 
Grazie mille a tutti coloro che continuano a seguirmi e alle gentillissime 14 persone che hanno commentato il capitolo precedente. Siete troppo buoni con me! ç.ç *piange lacrime di commozione*
In questo momento sono anche abbastanza euforica per il Terzo posto che mi hanno assegnato a un contest nella sezione Originali -e anche per il premio romonticismo *^*- . Pubblicherò la storia a breve! *___*
E anche per la mia uscita dalla seconda col botto verso la terza superiore *^* 8,08 di media! *____*
Se vi va di leggere qulacos'altro di mio vi lascio qui i link di un OS NaruHina e di una mini-mini long -sempre NaruHina xD- Eccoli qui! http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2637036&i=1 e http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2599607&i=1

Alla prossima! 
Un bacione a tutti! <3

Naruhinafra

P.S. A breve cambierò nome! *^* Se volete suggerirmi qualcosa è ben accetta xD 

 
   
 
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