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Autore: Lady Yoru    19/06/2014    0 recensioni
Marta e Luna sono due sorelle gemelle che sono state separate per tredici anni. nessuna delle due sapeva di avere una sorella. dopo il loro primo incontro non hanno fatto altro che litigare ma poi una notte grazie ad un condizionatore rotto hanno fatto nascere una nuova amicizia che durerà per sempre.
le due ragazze scopriranno di avere due collane che insieme formano la chiave per trovare la risposta a tutti i misteri racchiusi nella loro vita. grazie a tutto questo entreranno a far parte anche di un mondo fuori dalla portata degli umani. si tratta del fantastico ma anche pericolosissimo mondo degli dei. in questa storia ci sarà anche tanto amore, imbarazzo seguiti da rabbia litigi e riappacificazioni.
i personaggi che uso sono quelli di Saint Seiya (l'anime) ma la storia e praticamente inventata.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 10


La terza prova


Pov Marta

 
“Bene ragazzi, voi quattro avete superato la seconda prova …………ora dovrete affrontare la terza prova quella conclusiva che deciderà….” e da lì smisi di ascoltarlo, non ce la facevo, in fondo non lo avevo ascoltato nemmeno in precedenza, me la sarei comunque cavata no?
Si spera. I miei pensieri erano tutti indirizzati verso un’unica meta, la mia meta, perché si, avevo finalmente capito che quello che provavo per lui, non era semplice amicizia, nemmeno affetto fraterno, i miei sentimenti andavano al di là del ‘ti voglio bene’. Il mio obiettivo in quel momento era un bell’imbusto, dolce, dall’animo più gentile che esista, la mia meta era un ragazzo dai lineamenti gentili, ma comunque virili, occhi chiari come quelli di un fiume limpido, capelli color smeraldo. Insomma tutto troppo sdolcinato? Tutto questo ragionamento solo per dire che i miei pensieri avevano un’unica direttiva, solo un chiodo fisso sul quale rimuginare e portavano il suo nome. Andromeda. I miei pensieri, al momento ancora troppo confusi per quello che mi voleva dire, portavano la sua faccia. Se ci ripensavo mi vedevo ancora lì in quel sentiero, a passeggiare al suo fianco.
 
 
Mi guardai intorno per cercare mia sorella, ero certa che fino pochi minuti prima era al mio fianco. E adesso ero sola con lui, e non ero ancora pronta per tutto questo anche se finalmente mi ero decisa a capire cosa veramente provassi. Dentro di me iniziava a farsi largo una strana consapevolezza, che mi procurava dei brividi di piacere ma che al tempo stesso mi metteva in uno stato d’ansia al quanto allarmante, mi sentivo tremendamente a disagio. La consapevolezza che stava nascendo in me era quella di essere rimasta sola con lui, la meravigliosa meta di prima. Non sapevo che dire o cosa fare, così come d’istinto iniziai a tormentare l’interno della mia guancia e a giocherellare con le dita. Si, scena patetica, ma è quello che succede a tutte le ragazze che non hanno un filo conduttore coerente tra pensieri e cuore, in questo caso il mio cuore diceva di aprirmi con lui, di dirgli qualcosa di fargli capire che non mi era indifferente, mentre il mio cervello mi consigliava caldamente di rimandare, perché non era per nulla il momento adatto e che non era il caso, insomma tra poco sarei anche potuta morire, come scegliere momento migliore? Beh pensare che avrebbe potuto fare un certo effetto. E adesso ero davvero nel caos più totale. Da una parte c’era il mio cuore che diceva di diglielo proprio perché sai che potresti non rivederlo no? E dall’altra il mio cervello, che mi incoraggiava a rimandare la lieta figura di merda a momenti migliori. Ed è proprio per assecondare il mio cervello e snobbare il cuore dalle idee malate che mi stavo praticamente lacerando l’interno della guancia. Non avrei resistito un secondo di più, stavo per aprire bocca e dare aria ai miei pensieri quando lo fece lui.
 
“ È davvero magnifico questo posto non trovi?” da apprezzare lo sforzo, almeno non se ne era uscito con il tempo. Però era comunque tenero mentre osservava il cielo pensieroso. Forse invece di indugiare troppo sul suo viso dovevo rispondere alla domanda.
 
“ E’ magnifico” asserì io, ovviamente non si sa se mi stessi riferendo al cielo, al paesaggio o a qualcos’altro, ogni riferimento è ‘puramente casuale’ . Ma comunque qualsiasi altra cosa che portasse un naso due occhi e una bocca meravigliosi.
 
“ Si sta bene, c’è tranquillità” continuò rivolgendomi un sorriso. Oddio vi prego lasciatemi qui! Con lui e con quel meraviglioso sorriso! Insieme a te starei bene anche all'inferno a tenere compagnia ai diversi Specter terrificanti.
 
“ Questo solo perché non ci sono i tre festaioli dei nostri compagni in giro” ridacchiò alla mia costatazione. In quel momento li ringraziai per la loro momentanea assenza .
 
“ In effetti se non ci fossero quei tre sarebbe un mortorio” mi riferisco ai tre inseparabili moschettieri Peggy, Sirio e Crystal
 
“ No ti prego non parlare di morti, sono abbastanza sensibile sull’argomento al momento” gli dissi guardandolo e implorandolo di non domandare oltre come mi sentissi. Aggrottò le sopracciglia, ma subito dopo annuì silenziosamente. Andammo a sederci sotto un albero di ulivo per ripararci dai caldi raggi del sole di primo pomeriggio. Sentivo le cicale e non riuscivo ad ignorare quella pesante umidità. Lasciai per pochi secondi la mia ansia per ammirare il posto. Era davvero fantastico, dava la sensazione di stare a casa, aveva ragione quella pazza di Luna, questo posto ti entrava proprio nel cuore.
 
“ Dovresti prenderci la mano con queste cose invece” mi rimproverò bonariamente il che mi riportò subito sul pianeta terra
 
“Non mi piace pensare a certe cose, solo oggi nel giro di mezza giornata ho rischiato di più che in quattordici anni di vita” replicai ridacchiando e amaramente pensando che le mie parole fossero davvero vere
 
 “Allora cambiamo argomento” sorrise ancora e si passò una mano fra quei capelli morbidi e setosi. Se non la smetteva di fare così mi avrebbe fatto mandare all’aria i miei buoni propositi di silenzio. Mi viene voglia di passarci la mia di mano tra i suoi capelli. Ma era consapevole di quello che faceva? Credo proprio di no. Lui e il suo fascino mi manderanno all’aldilà, senza nemmeno aver fatto si che io perda la prova.
 
“ Bene di cosa parliamo?” chiesi già più propensa alla conversazione e ringraziandolo mentalmente per la sua delicatezza. Per perdere un po’ di tempo tentai di rifare la treccia sfatta e darmi una sistemata, quando mi uscì, quasi non volendo, un’insolita domanda “Com’è essere cavalieri?” in teoria doveva essere una domanda retorica fatta dentro di me.. in pratica..
 
 “ In che senso?” sembrava alquanto confuso e perplesso, ma questa è più che una legittima reazione, la mia boccaccia non sta mai chiusa! Ecco l’avevo detto ad alta voce senza pensarci. Cosa posso farci? Arrossii, ma nascosi il viso dietro i capelli sfuggiti alla treccia. Presi un profondo respiro e raccolsi il coraggio che mi era rimasto per continuare. Ormai ero in ballo, e dovevo ballare. Come i topi, si fa di tutto per sfuggire all’imbarazzo, ognuno come può, io come i topi quando il gatto non c’è. Oddio non ragiono più.
 
“ Nel senso che…beh…ecco… io non ho la più pallida idea di come sentirmi!” sbottai infine, e con agitazione continuai “Se essere felice, impaurita, oppure onorata, o maledire per il resto della mia vita Atena!” mi aspettavo che mi scoppiasse a ridere in faccia invece rimase in un silenzio devoto
 
“Insomma sto per affrontare la terza prova, sto per diventare un cavaliere, eppure non riesco a capire perché lo sto facendo, perché dovrò combattere per il resto della mia vita. A te non è mai capitato?” domandai presa da quella foga improvvisa di sapere cosa ne pensasse lui.
 
 “ Ecco..beh…in un certo senso posso capirti” mi rispose un po’ stranito da tutta quella mia energia.
 
“ Davvero?” chiesi speranzosa
 
Credetemi stavo per saltare dalla gioia!
 
 “ Anche io ho pensato a tutto questo” incrociò le braccia
 
“ Precisamente la notte prima di affrontare le prove per ricevere la mia armatura” sospirò fissando un punto lontano, ripensando a due anni prima
 
“Ma è stato solo per poco” e finì col puntare i suoi occhioni inverosimilmente stupendi su di me.
 
 “ Fammi capire” avrei fatto di tutto pur di farlo continuare a parlare e ascoltare la sua voce… era talmente melodiosa che mi rilassava e aveva la capacità di portarmi altrove.
 
“Vedi, quando cresci con l’idea che un giorno diventerai un cavaliere e quando lo senti in continuazione, a quell’idea ti ci abitui, semplice”
 
Eh semplice…se lo dice pure lui..
 
 “È questo il problema, io non sono stata abituata a questa idea, pensa che fino a poco fa pensavo di studiare e avere una carriera.. e invece” non riuscì a continuare, stavo per scoppiargli a piangere in faccia e non volevo rovinare ancora di più la mia ‘immagine’ di ‘donna con le palle’.
 
“ E chi ti dice che tu non lo possa fare?” disse sorprendendomi come non mai, distruggendo quel muro invisibile che poco prima ci divideva.
 
“ Certo essere cavalieri è impegnativo, ma puoi anche continuare a studiare se è quello che vuoi. Nessuno te lo impedisce” fece una breve pausa e potei sentire il mio battito cardiaco aumentare sempre di più in trepidante attesa delle sue parole. Ero conscia che stavo mettendo questo ragazzo su un piedistallo, ma con tutto il cuore non me ne importava molto.
 
“Quando mi allenavo alternavo le ore di studio a quelle di allenamento e mi sono trovato sempre bene il mio maestro non mi ha mai impedito di studiare e sapeva l’importanza per questo. Ecco ti rivelo un segreto ma tu promettimi di non dirlo a nessuno” mi fissò così intensamente che ebbi paura di diventare cera.
 
“ Giuro” soffiai e faticai a sentirmi io stessa.
 
“ Non l’ho mai detto a nessuno ed è una cosa un po’ imbarazzante” Ti prego così però mi fai morire!
 
“Amo la matematica e vorrei un giorno farne il mio lavoro” Gli sorrisi grata della sua fiducia in me e del conforto che mi stava dando.
 
“Beh se ti può far sentire meglio anche io ti rivelo un mio segreto che spero rimanga fra di noi”
 
“ Parola di cavaliere” Giurò con la mano destra sul cuore. Ridacchiai per la faccia che aveva fatto facendo quel giuramento
 
“Io amo la Chimica. Vorrei diventare un’esperta nel settore”
 
“ Allora diventerai una bravissima chimica e un’eccezionale cavaliere di Atena che ne dici?” non so chi tra gli dei mi amasse in quel momento da dare la forza ad Andromeda di abbracciarmi con uno slancio e una sorpresa mai vista in lui. Ero ancora tra le sue braccia quando dissi
 
“ Dico che è fantastico!” affermai raggiante, e volevo continuare con un
 
“ Tu sei fantastico” ma ringraziando il mio autocontrollo frenai in tempo la mia lingua biforcuta. Sentì Andromeda schiarirsi la gola e capì che quel momento troppo breve per il mio cuore e le mie fantasticherie era finito. Il ragazzo dai capelli color smeraldo stava ricostruendo il suo muro di cinta fra noi.
 
“ Credo che sia meglio andare” disse quasi dispiaciuto e un po’ imbarazzato.
 
“ Ecco io…ti volevo dire..che …” Scacciai la tristezza momentanea e feci
 
“ Nulla non è successo nulla io ti dovrei ringraziare di cuore”
“ No..hai frainteso..volevo dirti che è bello passare del tempo con te e poi volevo dirti che..che..insomma..che ti..
” Che ti.. Ti prego dì qualcosa non lasciarmi così!
 “ Marta! Andromeda datevi una mossa! Vogliono la presenza della signorina!”
 COSA?
 
“Che fate lì impalati? MUOVETEVI!”
 
 SIRIO DI’ LE ULTIME PREGHIERE PERCHE’ INCONTRERAI DI PERSONA HADES NELL’ORTRETOMBA! Ed è così che il mio momento perfetto era stato distrutto dal mio Adorato fratellino che doveva contare i pochi minuti che gli rimanevano a disposizione.
 
“ Quindi ragazzi miei combattete per far sì che riceviate l’armatura che vi attende”
 
Cosa? Mi sono persa qualche passaggio? Credo proprio che il Grande Sion avesse appena ultimato il suo discorso, del quale ahimè non avevo udito nemmeno mezza frase in croce.
 
“Per tutti gli dei dell’olimpo, dimmi che ho capito male!” esclamai verso mia sorella passandomi una mano tra i capelli.
 
"Hai capito male!" mi fece eco lei
 " Dimmi che siamo solo in un sogno" la supplicai ancora
 "Siamo solo in un sogno" continuò di nuovo lei
"Luna smettila e non prendermi alla lettera" la rimproverai
"Guarda che se lo dici lo faccio realmente sai? non so quanto ti convenga" le intimai malamente
"Oh mio dio ti prego fa che io abbia capito male" pregai rivolta al cielo e aprendo le mani in modo teatrale. “Emh…. Esattamente cosa hai capito?” mi domandò mia sorella mossa a pietà dalla mia reazione
 “Quel che basta per dire che siamo nella merda fino al collo” ed è qui che dico addio alla mia delicatezza, però scusate quando ci vuole, ci vuole. E in questo caso era d'obbligo. Questa volta siamo veramente nei guai, e non lo dico perché dobbiamo combattere un’altra volta, ma lo dico perché ho davanti le uniche due persone con le quali non avrei mai voluto scontrarmi. Beh, forse, non proprio le uniche e sole, ma sicuramente erano nella cerchia di quelli da evitare a vista d'occhio. Chi tra gli dei che ho menzionato poco fa si sta divertendo con il mio destino? Marte, dio della guerra? Sappi che non è divertente. Giove? E' per caso colpa tua? Atena, si, sicuramente sei tu che ti stai divertendo alle mie spalle! Ma ci godete dico? Non basta quello che abbiamo passato fino ad ora? E no! Non basta che come prima prova ci siamo fatte il culo per sconfiggere due tizi sconosciuti, ma comunque pericolosi per poter passare alla seconda prova, molto distruttiva anch’essa. Non basta che per trovare quello stramaledettissimo fiocco rosso abbiamo dovuto affrontare un gigantesco, schifosissimo, pericolosissimo, spaventosissimo, bruttissimo, orripilante, peloso, occhiuto ragno gigante. Nero per giunta. Il ragno di Harry Potter era un cucciolo confrontato a quello che abbiamo affrontato noi. Ma vi posso assicurare che avrei anche potuto fargliela passare liscia per quella cosa schifosa, ma adesso voglio davvero sapere chi è la dea o il dio che ha pensato bene di farci affrontare il grande pezzo di figlio di troll che ho davanti assieme al suo amico, che è niente poco di meno che il nostro amico iniziale. Quello con cui abbiamo avuto quel piccolo diverbio. Solo i nomi sono una garanzia, quelli d’arte almeno, si fanno chiamare Scilla e Cariddi. Cioè, due uomini che si fanno chiamare Scilla e Cariddi, come le correnti, da notare il femminile di tale sostantivo, dello stretto di Messina. Avrei capito se si fossero auto apostrofati: il Kraken, come il titano creato da Hades, oppure Thor, quello con il martello, ma a sentire Scilla e Cariddi mi viene da ridere, però perdonatemi, ma il sorriso mi passa quando vedo i bestioni che ho davanti. Saranno pure tutti muscoli e niente cervello, ma intanto i muscoli ce li hanno. E anche tanti. Troppo per due uomini come loro. Guardai perplessa in direzione del Grande Sacerdote, che incrociando il mio sguardo annuì. Ma che ti annuisci? Cosa sta a significare il tuo gesto? Stavi annuendo a me? Mi voltai per controllare se in effetti ce l’avesse con me, ma con molta tristezza e amarezza constatai che il suo cenno in realtà era per Milo, il cavaliere di Scorpio. E si, era lui, proprio il bello e dannato dagli occhi viola, il nostro esaminatore. Però una cosa positiva in tutta questa negatività c’era, preferivo Milo a Gemini. Lo so, lo so, vi starete chiedendo ‘Che cosa hai contro il povero adone che risponde al nome di Gemini cavaliere dei gemelli?  Beh se prendete in considerazione il fatto che io odio i ragni, e che la foresta delle torture, come l’ho soprannominata io, è stata una sua creazione, spero davvero che possiate capirmi se dico, non di odiarlo, ma almeno, di non riuscire ad averlo in simpatia.
 
“Luna, dolce cara sorellina” dissi
“Che vuoi?” tagliò corto lei
 “Acida peggio di un limone aspro” sporsi il labbro inferiore per fingermi offesa.
 “Non sono io che sono acida, sei tu che sei fin troppo zuccherosa oggi!” rispose alla mia provocazione portandosi le mani all’altezza dei fianchi
“E pensare che questa mattina hai pensato mille e uno modi per farmi fuori, solo perché non avevo postato una stupida sveglia”
“Scusa è che ho la costante paura che a breve non rivedrò il tuo brutto muso” sorrisi innocentemente sbattendo ripetutamente le ciglia
“Il mio brutto muso per la cronaca è uguale al tuo cara!” scuote leggermente la testa a destra e sinistra. “Comunque, volevo chiederti se secondo te dobbiamo escogitare qualche strategia di battaglia per battere i due maciste che abbiamo di fronte” li indicai con il capo poi aggiunsi facendo no con la testa
“Non mi piace per niente il modo in cui ci guardano”
“ Il modo in cui parlottano tra di loro” osservò lei
 “E il modo in cui sorridono dopo essersi sussurrati qualcosa” aggiunsi
“E i vari ammiccamenti nella nostra direzione” continuò lei
 “Noto che li stai guardando bene anche tu!” sorrisi
“La prima cosa da fare è sempre osservare il nemico” si giustificò
 “Ben detto” e le diedi una leggera spallata.
“Si ma a me non piace quello che sto guardando” ammisi con tutta la sincerità che potevo esprimere
“In effetti sono proprio brutti” li osservò meglio, con fare critico, portandosi anche una mano sotto il mento.
“Ma come sei superficiale, non mi riferivo all’aspetto fisico, ma a tutto quello che ti h detto prima”
“Beh anche l'aspetto fisico è più che importante" mi spiegò
 “Si perché in effetti fa una certa differenza essere massacrate di botte da un orripilante essere umano, oppure essere ferite a morte da un Dio bellissimo vero?" la schernì senza divertimento
 “Si fa una certa differenza, ma non ti scaldare troppo e trattieni un po’ di rabbia per scatenarla su quei colossi senza gloria”
“Tranquilla, per loro c'è tutta la rabbia repressa dalla prima prova fino ad ora” l'unico mio pensiero attuale, come tra l'altro lo era nelle ultime cinque o sei ore? Sopravvivere. Facile no? NO! ecco la risposta secca del mio cervello. Come puoi chiedere a delle ragazzine di quattordici anni di poter sopravvivere in una prova all’ultimo sangue? Mi sento maledettamente in svantaggio, come una pecorella nel bel mezzo di un branco di lupi affamati. Questa similitudine ci azzecca perfettamente, dato che, i due lupi che ho davanti si leccano i baffi, gustandosi già la nostra facile sconfitta da parte loro. Si sognate ragazzi che non fa mai male. "Potete iniziare" mai parole furono più brutte da udire, ancor più brutto era il fatto che a pronunciarle fosse stato uno dei cavalieri che mi stava più simpatico. Milo era serissimo, e vederlo così faceva un certo effetto, ma mi dovevo dare una regolata, una regolata bella potente, non potevo pensare a certi dettagli completamente inerenti quando in ballo c'era la mia vita. Dunque Marta, si comincia. Mi scambiai uno sguardo complice con Luna e ci voltammo verso l'attuale nemico. Che sorpresa delle sorprese...... non era più dove sarebbe dovuto essere, e questa cosa non fece altro che far aumentare la mia ansia. Non li vedevo, ed era un bel problema, ad un certo punto non vidi più nulla ma solo un dolore forte all'altezza dello stomaco. Doveva essere stato un calcio, un calcio bello potente, tanto da farmi arrivare a terra minimo cinque metri più avanti, non riuscivo a capire come fosse potuto succedere, mia sorella doveva essere nella mia stessa situazione, dato che la vidi atterrare a qualche passo da me con una mano che le teneva lo stomaco. Vili e bastardi, non avevano avuto scrupoli eh? Dovevamo fare qualcosa, arrivare alla terza prova e farsi prendere a botte non era l'ideale, caspita mi sono fatta il mazzo per arrivare fin qui, per superare tanti di quegli ostacoli che solo gli dei sanno e mi faccio fermare così? Facile, facilissimo a dirsi, ma se era così perché non riuscivo a reagire? Perché mi stavo lasciando sopraffare da questo tizio? Il problema reale non era che stavo accusando una miriade di colpi senza riuscire a reagire, era che per quello che ancora riuscivo a percepire è che non ero la sola. Mia sorella sembrava nella mia stessa situazione, e la cosa non mi consolava affatto, per niente. Mi sentivo totalmente inutile, e quel che è peggio è che stavo deludendo tutti quanti, a partire da Toko che mi ha allenato a mia insaputa in tutti questi anni, i miei amici che mi hanno sostenuto sempre, Fiore e Lania che non facevano altro che dire che mi sarebbero sempre state accanto, tutti i cavalieri d'oro che si sono fatti in quattro per prepararci a questo scopo e infine la dea Atena. Ma più di loro mi sento delusa da me stessa, non dovrei essere così debole, non lo sono mai stata. Dovevo reagire, dovevo fare in modo di risollevare le sorti di quello scontro, e soprattutto fare in modo di vincerlo. Uno dei due tizi stava per sferrarmi un altro gancio destro, ma non so con quale forza riuscii a schivarlo e a sferrare a mia volta un calcio, dopo quel colpo l'energumeno rimase un attimo attonito, e approfittando di quel momento di smarrimento che lo colse, sferrai e attaccai a più non posso con una raffica incontrollata di pugni, più colpivo, più lo scherzo della natura arretrava. Quando finalmente riuscì a buttarlo giù scagliai contro di lui un altro paio di pugni e lo lasciai spostando la mia attenzione su Luna che contro ogni mia aspettativa, non se la passava poi così male, le feci un cenno e lei annui, dopo qualche altro pugno sferrato all'energumeno numero due, gli infilò un calcio degno di record nello stomaco, al che quello senza cadere indietreggiò e fu in quel momento che saltai e sferrai uno dei miei calci più potenti nel pieno della sua schiena, e il tipo visibilmente dolorante si accasciò sulle ginocchia, portandosi una mano allo stomaco e l'altra a terra, per tenersi in equilibrio.







POV PHOENIX 
 

Quando sembrava che non ci fossero più speranze, quando sembrava che a breve Milo avrebbe messo fine a quella tortura per quelle due povere ragazze, quando sembrava che stessero ormai per perdere qualcosa si scatenò in loro, Marta era riuscita a bloccare l'ennesimo pugno che quello stupido ragazzone senza scrupoli le stava sferrando, ed era riuscita a reagire, a gonfiarlo di pugni, nonostante quello si era accasciato al suolo non sembrava per niente finita, ma lei non si era data per vinta gli si era lanciata addosso e gli aveva sferrato altri due pugni in pieno viso. Si voltò verso Luna con un'espressione alquanto preoccupata, ma non appena comprese che anche la sorella aveva reagito, si era lasciata scappare un sorriso che aveva un qualcosa di sadico, sorrisi anche io quando vidi guizzare nei loro occhi un lampo di rabbia e come dire, vendetta? Vedere il volto di mio cugino Steve illuminarsi quando anche Luna aveva deciso di reagire ai continui attacchi di quel grande figlio di buona donna, era stato come essere invasi da una nuova speranza. Dire questo per me è molto strano, non avrei mai immaginato di affezionarmi così a due ragazzine, rompipalle e abbastanza impertinenti, ma ahimè a quanto sembra l'amore incondizionato che Steve e anche il mio fratellino Andromeda provano per quelle due mi spingeva ad affezionarmi, alla fine non sono poi così male, non possono considerarsi delle vere e proprie signorine come Lania e Fiore, ma hanno il loro fascino. Quando Marta aveva steso il secondo figlio di buona donna, come gli ho definiti in precedenza, sembrava che potessero esalare un sospiro di sollievo, ma effettivamente così non era, dal momento che il primo dei due si era rialzato, Marta era di spalle, ancora concentrata sul ragazzo appena steso e non si era minimamente accorta del bastardo alle sue spalle che stava per colpirla, ma Luna precedendolo si era lanciata in una rincorsa degna di un vichingo e saltando sulle spalle di Marta aveva sferrato un calcio talmente forte che quello venne scaraventato molto lontano da loro.
 
“Però! vai così sorella!” esultò Pegasus che era come uno zombie circa tre secondi fa. Probabilmente per lui non doveva essere facile vedere che la sorella doveva affrontare tante difficoltà. Io stesso se avessi potuto le avrei evitate al mio fratellino. Però dovevo ammettere che era cresciuto molto e rispetto alla sua infanzia ora sapeva farsi rispettare ed era riuscito a circondarsi di veri amici.
 
“Sono grandi vero?” esordì Crystal che sembrava un bambino per quanto era felice della svolta presa dal combattimento.
 
“Sono fenomenali” disse qualcuno tra gli spettatori
 
 “La stupida di mia sorella invece ha abbassato la guardia e se fosse stata sola si sarebbe fatta fare molto male” rimproverò Sirio con sguardo grave e la mascella contratta. Era duro da parte sua dire certe cose, ma capisco che lo facesse solo per nascondere il fatto che si preoccupava molto.
 
“Non dovresti essere così duro con lei, infondo si sta impegnando molto” la difese il cavaliere di Andromeda
 
“Guardala alla fine non è poi così male” sorrise
 
“Ha ragione Andromeda, non dovresti darle contro, dato che prima quando era Luna ad avere bisogno di aiuto Marta è riuscita a darglielo" aggiunse Steve.
 
 A quelle parole mi voltai e riportai la mia attenzione sull'arena, c'era un combattimento da seguire. Il tipo che erano riuscite a stendere e che si era inginocchiato per terra, si era rialzato, e con una faccia che avrebbe fatto paura a chiunque, si era scagliato contro una delle due che al momento mi era impossibile identificare, la malcapitata tra le due era proprio messa male, aveva ricevuto un pugno in pieno viso, tanto forte da cadere in ginocchio, i capelli le erano ricaduti davanti al viso, ma riuscì comunque a distinguere molto chiaramente il sangue che fuoriusciva dalla sua bocca.
 
“Quel figlio di ..…” non riuscì a capire il resto dell'imprecazione, ma capì in quel momento che la ragazza colpita doveva essere Marta, dal momento che la colorita imprecazione era uscita limpida e quasi chiara dalle labbra del mio dolce e quasi mai sboccato fratello. Mi preoccupai per i vari danni che quel colpo avrebbe potuto creare a Marta, magari un trauma, una contusione troppo dolorosa, ma nulla di tutto ciò sembrò fermarla, dal momento che così come si era accasciata così si era rialzata e con uno sguardo omicida e iniettato di sangue stava fissando lo sventurato che l'aveva colpita, mentre lei si ripuliva il sangue vicino alla bocca, Luna le indicò l'altro ragazzo che si stava rimettendo in piedi, Marta annui, Luna si catapultò sull'altro.
“Tu” e lo indicò con un cenno del capo “Lurido, balordo, idiota figlio di troll, come diavolo ti sei anche solo permesso di sfiorarmi la faccia? Ora come tu hai gonfiato il mio dolce visino, io ti gonfio di pugni! E stai pur certo che non mi limiterò solo alla faccia!” dopo quelle ultime parole famose, imitò la sorella e si scaglio sul ragazzo che al momento quasi mi fece pena, dopo un'ultima e potente raffica di pugni alla quale aveva anche dato un nome, che ora non ricordo, aveva sfoderato un ultimo ma letale, almeno per il momento, calcio nelle parti intime del ragazzo, che si era accasciato al suolo. Mentre Marta si divertiva a vendicarsi con il tipo che poteva averla sfigurata per più di un mese, Luna si era gettata sull'altro, e con una forza mai avuta prima d’ora colpiva, picchiava duro. Usava calci, pugni, colpi speciali senza distinzione. Sembrava che stessero per prendere il sopravvento, quando quello riuscì a bloccare un pugno di Luna e a darle una ginocchiata all’altezza dello stomaco, sicuramente aveva smesso di respirare per qualche secondo, ma appena si riprese ed alzò lo sguardo venne investita da un altro pugno, allora Marta cercò di andarle incontro ma venne bloccata dal secondo, a quel punto la situazione si era ribaltata nuovamente. Non riuscivo a vedere bene quel che era successo, ma ad un certo punto venni accecato da una luce bianca, così intensa che non riuscì a vedere nulla per un po’. Qualcuno tra la folla espresse esattamente a parole quello che io stavo pensando.
Cioè: “Ma che cazzo sta succedendo?”
“Vogliamo vedere come va a finire!” urlavano altri
“Questo è una cosa non consona!” dicevano altri sparando sentenze senza senso Il tutto fu interrotto dal tono perentorio del grande sacerdote che urlò un “SILENZIO” degno del grido di Silente in Harry Potter.










ANGOLO AUTRICI !!!!!!!!!!!!!

Ragazzi adesso è Lady T che vi parla. Questo piccolissimo commentino mi è stato lasciato sperando in un po’ di fortuna e spero di ricevere almeno una piccola recensione! Lo so abbiamo postato dopo un’eternità ma abbiamo aspettato che finisse la scuola per rimetterci in carreggiata! Quindi credo che d’ora in poi gli aggiornamenti saranno un po’ più veloci. Ma adesso passiamo al capitolo appena concluso. Che ne pensate? Vi piace? fa schifo? Accettiamo consigli. Con questo finale a sorpresa mi aspetto un sacco di commenti eh! A presto e un grandissimo bacio da Lady T Lady Y ;)
Alla  prossima e mi raccomando commentate 

 
   
 
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