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Autore: Sery400    20/06/2014    2 recensioni
Ian Somerhalder e Michael Malarkey.
Questa volta vediamo un Ian che prende una decisione: quella di lasciare Michael libero, libero di amare sua moglie, libero di pensare al figlio che nascerà. Libero, senza il suo amore.
Song-fic.
Genere: Malinconico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Somerhalder, Michael Malarkey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note: esatto, sono passate quattro ore e io già ho scritto il secondo capitolo. No, non fa per niente bene alla mia salute mentale, forse nemmeno alla vostra. Ma quando le parole sono già tutte nella mia mente non ci riesco a lasciare lì, ho bisogno di metterle per iscritto.

La canzone di questo capitolo è "Need you now", dei Lady Antebellum (vi consiglio di ascoltarla perché è davvero bellissima).

Enjoy <3






Non sono passate nemmeno ventiquattr’ore e io già sono ubriaco col desiderio di correre da te e abbracciarti talmente forte da farti capire quanto è dura non poter rispondere alle tue chiamate, ai tuoi messaggi, al tuo bisogno di me. E si, mi hai chiamato quando avevo sperato che non lo facessi. Pensavi davvero che avrei risposto, eh? No, Michael, non ti ho risposto perché poi non sarei riuscito a trattenermi dal prendere quelle cazzo di chiavi della macchina -che ho buttato non so dove appena sono tornato a casa mia dopo averti lasciato in quel letto- e venire da te. Non sarei riuscito a fermarmi, mi avresti detto che no, non posso lasciarti così e allora io avrei ceduto e ci saremmo rivisti e avremmo rifatto l’amore e staremmo insieme ora e io starei sorridendo. O gemendo, o urlando, o ti starei abbracciando. Magari le tue labbra sarebbero sulle mie in questo momento.
Il legno del tavolo della mia cucina non è comodo come il letto o come il tuo petto su cui poggio sempre la testa dopo aver fatto l’amore. E il bourbon non è buono come il sapore delle tue labbra.
Stai pensando a me, Michael? O ti sei deciso a chiamare tua moglie? Mi dico che spero la seconda, che spero abbia capito che devi lasciarmi stare, dimenticarmi, ma come si fa a mentire a se stessi? Io ti penso da quando mi sono chiuso quella porta alle spalle.
Sono tornato a casa e mi sono versato un bicchiere di whiskey. Uno solo, giusto per riuscire a superare la giornata. Ma poi quel ‘solo uno’ è diventato un ‘dai, un altro e basta’ e sono andato avanti così per ben venti ore. Sono passato dallo star seduto composto sulla sedia, allo sbracarmi sul tavolo, al sedermi sul pavimento freddo con la schiena al muro. Ora sono completamente sdraiato per terra.
Prendo tra le mani l’unica foto di noi due che avevo fatto stampare perché avevamo constatato che era troppo bella per restare solo sui nostri cellulari. La osservo. È vecchia, è una delle prime che abbiamo fatto eppure io già ti guardavo come se fossi l’unica persona sulla faccia della Terra a significare qualcosa per me. Già eri tutti i miei sorrisi migliori.
Che stai facendo ora, Michael?
Stai anche tu riguardando le vecchie foto?
Sei anche tu ubriaco?
Magari tu però sei in qualche bar a divertirti perché hai capito che di aspettarmi non ne vale la pena.
O è tornata tua moglie e ora te la spassi con lei?
Magari ti chiamo e te lo chiedo, infondo quando ho avuto dubbi del genere ho sempre fatto così.
Ma ora? Ora non posso farlo. Ho promesso a te e a me stesso che non ti avrei chiamato.
E allora che ci faccio con il telefono in mano?


Picture perfect memories,
Scattered all around the floor.
Reaching for the phone cause, I can’t fight it anymore.
And I wonder if I ever cross your mind.
For me it happens all the time.

(Immagini di ricordi perfetti
sparsi su tutto il pavimento.
Cerco il telefono perché non posso più continuare a combattere.
E mi domando se passo mai tra i tuoi pensieri.
A me succede in ogni momento.)


«Ian.» Un sussurro accennato dopo nemmeno tre squilli. Sei sorpreso, Michael? O solo felice? O magari ti ho disturbato, magari sei arrabbiato con me. Non lo so come stai, Michael, non so nemmeno perché ti ho chiamato, non ne avevo il diritto, non avrei mai dovuto.
«Scusa» dico piano. Non so se per averti lasciato o per essermene andato, o per essere ubriaco quando tu non vuoi mai che bevo da solo perché credi che potrei fare qualche cazzata, o se per il fatto di averti chiamato quando non dovevo. Solo scusa.
«Dio, Ian. Perché l’hai fatto?» chiede. La voce è bassa. Perché parli così a bassa voce, Michael? C’è tua moglie nell’altra stanza? O solo perché la voce ti si blocca in gola quando sei emozionato?
«Ti amo» rispondo come se fosse una risposta ovvia, come se ‘per quale altro motivo avrei dovuto farlo?’.
«Cazzo Ian sei ubriaco e hai detto di amarmi la prima volta al telefono e tu non sai quanto ti sto odiando per questo.»
«Perché mi odi?» chiedo con la voce di un bimbo ci cinque anni. Io non voglio che mi odi Michael. Io ti amo più di ogni altra cosa e te l’ho detto. Te l’ho detto finalmente e vorrei ridere e urlare e abbracciarti e dirtelo ancora. Ma perché mi odi?
«Perché mi hai lasciato solo e sei ubriaco e mi hai detto di amarmi e io vorrei solo essere lì con te. Dove sei Ian?»
«No tu non sei solo. Non sei solo. No. Tu hai tua moglie e tuo figlio e non sei solo. Non dirlo mai più.»
«Io sono solo se non ci sei tu, Ian.»
Un sospiro. È tutto ciò che segue quella dichiarazione che altro che ‘ti amo’ o qualsiasi poema lungo chilometri. Io sarò anche ubriaco, ma tu sei ancora ciò che di più bello esiste al mondo e io ho bisogno di te, Michael. Vieni da me.
«Sono a casa.»
Te l’ho detto dove sono. Ora verrai? No, Michael, non venire. Chiama tua moglie e digli che la ami. Tu non sei solo. Anche se lo sarò io, tu no e non devi venire da me. Anche se ho bisogno di te come l’aria.
«Non venire. Chiama Nadine e… ho bisogno di te.»
«Quanto sei ubriaco Ian?»
«Vieni a salvarmi e a dirmi che i miei occhi brillano al buio.»
«Non brillano i tuoi occhi quando sei ubriaco.»
«Non voglio essere ubriaco.»
«Lo sei.»
«Vorrei essere con te. Vieni da me. Non ce la faccio, ho bisogno di te.»
«Ti odierai domani mattina.»
«Mi odierò di meno se sarai con me.»
«Te ne sei andato Ian, senza un biglietto, senza un messaggio, senza niente. Te ne sei andato e mi hai lasciato solo. Vuol dire che non avevi intenzione di tornare, vuole dire che era finita. Non mi vuoi nel tuo letto.»
«Ti voglio su questo pavimento, ora.»
«Cazzo Ian.»
«Che ho fatto?»
«Non dovevi bere.»
«Ho bisogno di te, adesso. Non ce la faccio tutta la notte senza di te. Non ce la faccio tutta la vita senza di te.»

It’s a quarter after one, I’m all alone and I need you now.
Said I wouldn’t call but I lost all control and I need you now.
And I don’t know how I can do without, I just need you now.

(E’ l’una e un quarto, sono tutto solo e ho bisogno di te adesso.
Ho detto che non avrei chiamato, ma ho perso il controllo e ho bisogno di te adesso.
E non so come riuscire a farcela senza di te, ho proprio bisogno di te adesso.)


«Chiamo Paul e gli dico di venire da te.»
«Non è Paul quello con cui voglio fare l’amore.»
«Non dovevi lasciarmi, Ian.»
«Vieni e non ti lascerò più.»
«Ian ti conosco, non lo vorresti.»
«Vuoi fare l’amore con me Michael?»
«Vorrei fare l’amore con te ogni secondo della mia vita.»
«E tua moglie?»
«Non è mia moglie quella che mi ha lasciato da solo in un letto e quella che ha deciso di fare l’altruista da un momento all’altro. E non è decisamente mia moglie quella che ha deciso di lasciarmi e che ora mi rivuole perché è ubriaca.»
«Rovinerò la tua vita. Io non voglio rovinare la tua vita. Voglio vederti sorridere.»
«Sorrido con te.»
«Vieni qui solo per stanotte?»
«Poi non mi vorrai più?»
«Ti vorrò sempre, ma non è quello che vorrai tu.»
«Non lo so se vengo da te Ian.»
«Perché?»
«Perché voglio fare questa conversazione da sobri.»
«La faremo domani mattina. Stanotte voglio fare l’amore con te, ti prego, non ce la faccio più.»
«Cazzo Ian lo sai che non riesco a dirti di no quando mi parli così.»
«E allora non dire di no. Vieni.»
«Non lo so, ci penso.»
I bip del cellulare mi fanno capire che hai attaccato. Vuol dire che vieni, Michael? O che non lo farai? Il soffitto è bianco tanto quanto io sono ubriaco e ho bisogno di te. Tu però hai tua moglie e io mi ero promesso di non chiamarti e ora tu verrai o no? Finisco l’ennesimo bicchiere di Bourbon e lo sguardo va involontariamente alla porta di casa. Entrerai come fai ogni volta che ti chiedo di venire? Tanto ormai hai le chiavi, non bussi nemmeno.
Hai già deciso se verrai o meno? O stai pensando a me ubriaco sul pavimento di casa mia?


Another shot of whiskey can’t stop looking at the door.
Wishing you’d come sweeping in the way you did before.
And I wonder if I ever cross your mind.
For me it happens all the time.

(Un altro bicchiere di whiskey non mi fa smettere di guardare la porta.
Desiderando che tu entri travolgente come facevi prima.
E mi domando se passo mai tra i tuoi pensieri.
A me succede in ogni momento.)


Lo senti anche tu questo dolore nel petto, Michael? Io lo sento ogni volta che penso ad un futuro senza di te. Come sarebbe essere realmente un vampiro e poter spegnere le emozioni? Ma io non voglio smettere di amarti. Io voglio che tu entri da quella maledetta porta e mi dica che si, mi ami anche tu e allora io potrò abbracciarti e baciarti e spogliarti e col cazzo che poi ti lascio andare.
Non voglio più essere ubriaco. I miei pensieri sono confusi e non capisco se è maggiore la voglia di te o il desiderio di lasciarti libero e vederti vivere felicemente la tua vita con la tua famiglia. Sarei egoista a rispondermi ‘la prima’, ma forse è così. Eppure ieri notte ti ci ho lasciato in quel letto con la speranza di riuscire a liberarti dal mio amore inopportuno.
E domani parleremo, Michael, te l’ho promesso. E potrò pensare razionalmente.
Ma ora ho bisogno di te come non ne avevo mai avuto.


Guess I’d rather hurt than feel nothing at all.
It’s a quarter after one I’m all alone and I need you now.
And I said I wouldn’t call but I’m a little drunk and I need you now.
And I don’t know how I can do without I just need you now.
I just need you now.
Oh baby I need you now.

(Credo che preferirei ferirmi che non sentire nulla.
E’ l’una e un quarto, sono tutto solo e  ho bisogno di te adesso.
Ho detto che non avrei chiamato, ma sono un po’ ubriaco e ho bisogno di te adesso.
E non so come riuscire a farcela senza di te, ho proprio bisogno di te adesso.
Oh piccolo, ho bisogno di te adesso.)




Note: stavolta non so se ci sarà un altro capitolo. Forse si, se trovo la canzone perfetta e l'ispirazione giusta. Forse no e rimarrete con il dubbio.
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, anche se è un po' confuso a causa dei pensieri di Ian e quelli di Michael di cui non sappiamo niente.
Ve lo prometto, se trovo altre canzoni come queste due che ho usato che sembrano scritte apposta per loro continuo.
<3
  
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