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Autore: ChicaCate94    22/06/2014    1 recensioni
Ebbene si, sono tornata con una nuova storia!!
Questa storia ha un’origine un po’ particolare: infatti l’ho sognata!! Ho sognato quasi tutto il primo e il secondo anno: quindi ho materiale sufficiente per mettermi al lavoro!! Spero tanto che la storia vi piaccia!!
Cosa sarebbe successo se German e Maria, invece che una figlia sola, avessero avuto due gemelle?
Come sarebbe successo nella loro vita?
Non vi resta che leggerlo e scoprirlo!! ;-)
Dedicata alle mie cucciole Simo ed Emy!!!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Angie, Leon, Nuovo personaggio, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le gemelle Castillo'
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21 Marzo 2014, Aeroporto di Buenos Aires - Uscita 2

Azzurra, nell'attesa che la zia e la nonna arrivassero per prenderla, si era seduta su una delle tante panchine che c'erano fuori dall'aeroporto e stava ascoltando la musica... però se vogliamo essere più precisi stava ascoltando la canzone che aveva composto con la sua gemella. Quella canzone era diventata la colonna sonora della sua vita e la voleva usare per entrare allo Studio 21, dove la zia insegnava. Sapeva che Violetta, suo padre, Roberto ed Olga erano già arrivati a Buenos Aires prima di lei e voleva assolutamente incontrare sua sorella per abbracciarla, dirle quanto le era mancata e stare con lei per tutta la sua vita recuperando il tempo perduto.

21 Marzo 2014, Casa Castillo

Violetta, German e Roberto erano appena arrivati a casa dove c'erano un sacco di ricordi bellissimi e tristissimi allo stesso tempo: infatti quella casa a Violetta ricordava troppo la sorella. La ragazza sentì le lacrime premere per uscire, ma le ricacciò indietro: sapeva che qualcosa di bello doveva ancora accadere e lei sperava sempre di riabbracciare la sorella e non lasciarla più. Appena i tre ebbero oltrepassato il portone di casa, Olga si buttò addosso alla ragazza abbracciandola.
«Piccolina mi sei mancata tantissimo!!!» disse Olga continuando a stringere Violetta che stava cominciando a sentire la mancanza dell'aria. Per sua fortuna, in suo aiuto venne Roberto.
«Olga lasciala respirare: la stai soffocando!!» disse Roberto ad Olga che si subito si affrettò a lasciare Violetta che aveva assunto un colorito non normale.
«Anf... anf... grazie Roberto... anf... anf...» iniziò Violetta cercando di riprendere aria. «Olga potevi pure abbracciarmi senza soffocarmi, eh...» continuò la ragazza guardando la governante con finta severità.
«Scusami piccolina!! Il fatto è che da tanto che non ti vedo e poi se continui a trattarmi così non ti darò neanche una fetta della torta che ho preparato...» disse Olga guardando Violetta.
Violetta, al sentire la parola "torta", aveva gli occhi che brillavano!! Era sempre stata una golosona e mangiava tutti i dolci che le capitavano a tiro: nonostante ciò, non ingrassava mai.
Era tale e quale alla sorella: infatti tutte e due erano golosissime!!
«Scusami Olga!!!! Ti prego, dammi una fetta di torta!!!» disse Violetta pregando la donna.
La governante accettò e Violetta la seguì in cucina pronta a gustarsi la sua torta!!
Appena entrata, vide un miracolo sopra il tavolo: infatti c'era una torta di quattro strati di cioccolato al latte con decorazioni di cioccolato bianco!! (Scrittrice: Madonna mia, ha fatto venire fame pure a me... XD).
La ragazza a quella vista per poco non saltava dalla gioia!!
«Pancia mia fatti capanna!!» esclamò Violetta prima di buttarsi sulla torta e finirla in cinque minuti contati. (Scrittrice: O Dio, questa ragazza è un mostro O.O)
I tre adulti la guardavano con la bocca aperta mentre lei si puliva con un fazzoletto incurante dei loro sguardi stupiti.

21 Marzo 2014, Aeroporto di Buenos Aires - Uscita 2

Azzurra stava tranquillamente ascoltando della musica con il suo MP3 e non sentiva le urla della nonna e della zia che la stavano chiamando da un bel po' di tempo. Ad un certo punto, sentì qualcuno toglierle una cuffia e si stava già preparando a rispondere a tono ma non appena girò il capo e si ritrovò davanti il volto della zia, sul suo volto comparve un sorriso enorme e si fiondò tra la braccia della donna.
«Zia non immagini quanto mi sei mancata!!!!» esclamò Azzurra ancora tra le braccia della donna. Anche se la zia e la nonna, erano arrivate due ore prima di lei alla ragazza sembrava che fossero passati anni.
«Nipotina mia, se continui a stringermi così credo che non avrai più una zia!!» disse Angie cercando di liberarsi dall'abbraccio della nipote che a quelle parole arrossì, cosa strana per lei, e lasciò la zia.
Dopo che Angie si fu ripresa ed Azzurra ebbe salutato pure la nonna, tutte e tre le donne si avviarono verso la macchina di Angie.
«Allora zia dimmi: quando potrò venire a vedere lo Studio 21 e fare l'audizione? E ti avverto fin da ora che non voglio che sia tu a giudicarmi perché mi sentirei troppo in vantaggio rispetto agli altri ragazzi!!» disse la ragazza guardando la zia.
«Tranquilla piccola, io non sarò nella giuria che ti giudicherà: ho già avvertito Antonio. Potrò giudicare tutte le altre audizioni, ma la tua no.» disse Angie.
Dopo che Angie ebbe finito di parlare, dentro l'auto non volò una mosca finché Azzurra non esplose chiedendo alle due donne quello che in realtà voleva sapere.
«Zia, nonna vi prego ditemi quello che voglio sapere!!!» chiese Azzurra con le lacrime agli occhi e la voce triste.
«Va bene. Allora tua sorella e tuo padre sono arrivate circa tre ore prima di te e una prima di noi. E prima che lo chiedi, no ancora non abbiamo visto Violetta. Vorremmo andarci oggi, ma tu dovrai rimanere a casa mia e di Angie perché non sappiamo se German ti farà entrare...» disse la nonna Angelica con voce triste pensando che non ci fosse modo per fare incontrare le due sorelle senza che il padre lo sappia.
«Capisco. Però ci deve essere un modo per incontrare Violetta!! Oggi è il nostro sedicesimo compleanno ed io sono 9 anni che non la vedo!!!! Chissà se avrà ancora la ciocca azzurra...» disse Azzurra mentre delle lacrime silenziose le rigavano le guance. (Piccola notizia: le due gemelle, quando hanno saputo che si sarebbero dovuto separare sono andate dal parrucchiere più vicino per farsi tingere una ciocca di capelli cosicché ognuna si ricordasse dell'altra. Ogni anno nel giorno in cui ci sono dette addio, vanno dal parrucchiere per dare più colore alla ciocca.)
«Tranquille: io ho un idea!!» disse Angie facendo ritornare il sorriso sul volto della madre e della nipote.
«Quale??» chiesero in coro nonna e nipote, curiose di sapere cosa avesse in mente Angie.
«Ho saputo che sono tornati ad abitare nella loro vecchia casa qui a Buenos Aires. La casa e lo Studio 21 non sono lontani tra di loro. E poi sicuramente Violetta vorrà riprendere le lezioni di pianoforte e quale posto migliore dello Studio 21? Appena entrerà, si renderà conto che quello è il suo posto e sicuramente si iscriverà allo Studio all'insaputa del padre. Farvi incontrare lì dentro non sarà difficile. Riabbraccerai tua sorella prima di quanto pensi, Azzurra!!!» disse Angie.
Dopo che Angie ebbe finito di parlare, un grido di gioia scoppiò in macchina.
«SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!! Rivedrò Violetta!!!!!» disse Azzurra più contenta che mai.
- Ci rivedremo presto, lo sento!!! E da quel momento, non ci separeremo più!!! - pensò la ragazza più determinata che mai ad incontrare la gemella.

21 Marzo 2014, Casa Castillo

Intanto a Casa Castillo, era in corso una discussioni tra German e Violetta. La ragazza voleva uscire per farsi una passeggiata, ma il padre non voleva perché aveva paura che incontrasse la gemella.
«VIOLETTA MARIA CASTILLO TU NON USCIRAI DA QUESTA CASA, CHIARO?» urlò German contro la figlia.
«E invece io lo farò. Non puoi tenermi chiusa dentro una campana di vetro per tutta la vita. Quindi io uscirò che ti piaccia o no!!!» disse Violetta prendendo la borsa, dove aveva messo il suo diario e il suo cellulare, e le chiavi e avviandosi verso la porta. La aprì e la chiuso con un tonfo. Una volta fuori, Violetta prese un bel respiro e si affrettò ad uscire prima che il padre la prendesse e la portasse di nuovo dentro. Cominciò a correre e quando fu certa di essersi allontanata abbastanza, rallentò e si diresse verso il parco vicino casa sua.
«VIOLETTA!!! VIOLETTA!!!» urlava German ormai fuori di sé.
«German calmati: è solo uscita a fare una passeggiata. Vedrai che prima di cena sarà qui. Dovresti fidarti di più di Violetta e lasciarle i suoi spazi e più libertà.» disse Roberto posando una mano sulla spalla di German che, poco a poco, si calmò.
«Hai ragione Roberto: devo lasciare Violetta più libera.» disse German, anche se non era del tutto sicuro a lasciare Violetta sola a fare una passeggiata.
«Roberto ha ragione, signor German. Venga di là in cucina che le preparo una bella tazza di tè: con quello sicuramente si calmerà.» propose Olga a German prendendolo sottobraccio e portandolo in cucina. Roberto sorrise e si affrettò a seguirli.

21 Marzo 2014, Parco di Buenos Aires vicino Casa Castillo

Violetta era arrivata al parco e si era distesa sull'erba sotto il sole chiudendo gli occhi. Intorno a lei solo pace e tranquillità. Dopo aver trascorso una buona ora in quella posizione, si rialzò e dopo essersi pulita si incamminò lentamente verso casa. Durante il tragitto, si mise a piovere e Violetta, vedendo un grande albero, si mise a correre per raggiungerlo e bagnarsi il meno possibile. Neanche a dirlo, appena ebbe raggiunto l'albero era già bagnata fradicia.
- Adesso non mi resta che aspettare che si calmi un po' e poi corro verso casa...- pensò Violetta appoggiandosi all'albero.
Per casualità anche Azzurra, dopo essere arrivata a casa della nonna e della zia, era uscita per fare una passeggiata. Dopo aver sentito le prime gocce d'acqua, si era messa a correre proprio verso lo stesso albero sotto il quale si era rifugiata Violetta. Erano praticamente schiena contro schiena se non ci fosse stato l'albero. Sembrava destino che le due sorelle si dovessero incontrare... ma non era quello né il momento e né il luogo giusto. La pioggia stava cominciando a diminuire e così le due gemelle cominciarono ad avviarsi verso casa in due direzioni opposte. Azzurra, pensando che ci fossero pozzanghere, decise di camminare lentamente per non scivolare e farsi male. La gemella, invece, non era dello stesso parere: infatti Violetta stava correndo e, non vedendo una pozzanghera di fango, scivolò e stava per farsi male quando due braccia forti e possenti la presero al volo e la riportarono in piedi.
«Grazie mille!! Se non fosse stato per te, mi sarei trovata con un bel livido sul di dietro.» disse Violetta arrossendo nella zona guance.
«Non devi ringraziarmi: lo avrebbe fatto chiunque!! E poi sono onorato di aver salvato una bella ragazza come te. Io mi chiamo Leon Vargas.» disse il ragazzo sorridendo. (Scrittrice: Pensavate fosse Thomas, eh? E invece è stato Leon a salvarla: lo avreste mai immaginato? XD)
Leon era alto un po' più di Violetta: aveva dei capelli castano chiaro, un fisico asciutto e muscoloso e due occhi verdi smeraldo. Violetta, al sorriso di quel ragazzo tanto gentile e dolce, arrossì ancora di più.
«Io invece mi chiamo Violetta Maria Castillo, ma puoi chiamarmi semplicemente Vilu.» iniziò la ragazza sorridendo. «Ora devi scusarmi, ma devo correre a casa da mio padre se non voglio che chiami l'esercito per venire a cercarmi.» concluse ridendo la ragazza e facendo ridere a sua volta il ragazzo che aveva di fronte.
«Ok, ma se hai bisogno di qualcuno con cui parlare io sono qui. I tuoi occhi raccontano una storia che io voglio conoscere.» iniziò Leon mentre dava alla ragazza un pezzo di carta. «Questo è il mio numero. Più tardi mandami un messaggio con il tuo cellulare: voglio conoscerti meglio.» concluse Leon allontanandosi un po' dalla ragazza per avviarsi a casa sua.
«Grazie Leon!! Ci sentiamo stasera!!» disse Violetta iniziando ad allontanarsi e salutando il ragazzo con la mano.
Dopo qualche passo, si voltò e cominciò a correre verso casa stando attenta questa volta ad evitare le pozzanghere.
- Che bel ragazzo!!! Spero tanto di poterlo incontrare di nuovo! - pensò Violetta mentre apriva la porta di casa sua.
- Che bella ragazza!!! Mi ha subito colpito!!! Devo rivederla!! - pensò Leon entrando, a sua volta, in casa sua.
Stranamente German non disse niente a Violetta e, dopo averle augurato al buonanotte, si ritirò nel suo studio.

Il giorno stava per concludersi e per le nostre gemelline e Leon era stato un giorno ricco di incontri e di novità. Nessuno di loro poteva immaginarsi cosa sarebbe successo il giorno seguente, durante le audizioni allo Studio 21.


Angolo Autrice:
CIAOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Questo capitolo viene considerato di "mezzo": infatti nel quarto capitolo ci sarà il tanto atteso incontro tra le due gemelline!!!
Le fan delle coppia Leonetta qui possono sclerare quanto vogliono!!!
A prestoooooooo!!! Mi aspetto tante recensioni!!! :-)
  
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