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Autore: FrancyBorsari99    23/06/2014    2 recensioni
Amber ha vissuto i quindici anni della sua vita cercando un posto adatto a lei, ma ovunque sia stata non si è mai sentita a casa, ben accetta, è una reietta respinta da entrambe le ali della sua famiglia: da parte paterna è uno Shinigami, un Dio della Morte, da parte della madre sarebbe stata l'ente di una setta di Alchimisti, se il capocongrega non l'avesse cacciata.
Finchè un giorno, dal mondo degli Shinigami, non intravede sulla terra un posto strano, che sembra ospitare gente dal sangue misto e semidivino: il Campo Mezzosangue.
Forse, questa è l'unica possibilità che le resta per riscattare un passato da esiliata e annientare i fantasmi che la tormentano. E poi c'è Leo.
Lo strano meccanico sempre sorridente, ma nei cui occhi Amber riesce a vedere le ombre.
Chissà che non le sconfiggano insieme...
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hazel Levesque, Leo Valdez, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-No, questo non lo accetto!- sbraitó Efesto, misurando ad ampie falcate la sala del trono sull'Olimpo.
La barba crepitava e fumava, prendeva ripetutamente fuoco, e addirittura le folte sopracciglia schizzavano scintille.
Le sue mani, in costante movimento, sembravano sul punto di sfasciare qualcosa, gli occhi fuori dalle orbite erano un chiaro segnale che il dio fabbro doveva essere lasciato ai suoi grattacapi.
Estia, invece, ascoltava senza dire nulla le sue sclerate, muovendo le braci alla base delle sue fiamme con un attizzatoio.
-Efesto, onestamente non ho ancora capito a cosa tu ti riferisca.- disse ad un certo punto, riemergendo da un lungo silenzio.
Questi si girò di scatto, afferrò la dea per una spalla e la condusse zoppicante alla finestra che dava sul mondo mortale, dalla quale si godeva un panorama molto dettagliato.
-Di quello!- sibilò in un bieco tentativo di controllare la sua frustrazione.
Estia si sporse e guardò meglio. Riconobbe Leo, il figlio di Efesto, sorridente e sicuro di sè come al solito, ma mano nella mano con una ragazza parecchio strana: pelle bianca ricoperta da piccole macchioline, occhi neri e profondi, capelli bianchi e grandi ali diafane richiuse elegantemente sulla schiena. Anche lei sorrideva timidamente, sembravano davvero felici insieme.
-Aw, che dolci...- disse Estia, con sguardo sognante.
Efesto sobbalzò come se gli avessero fatto l'elettroshock a tradimento. -Come? Ma che cavolo dici, è una catastrofe! Quella ragazza è uno Shinigami! Un dio della morte, ti rendi conto?- disse, abbassando la voce per paura che qualcuno potesse sentire.  Non c'era quasi nessuno sull'olimpo, non in un giorno feriale come quello, ma Efesto era convinto che la sicurezza venisse prima di tutto, e continuò a gettarsi occhiate alle spalle con circospezione.
-Non credo sia un bene che due diversi mondi come quello degli Dei greci e degli Shinigami entrino in contatto.- 
Estia rimase in silenzio per qualche istante, poi disse:- no, ti sbagli. Questa cosa che tuo figlio abbia portato, seppur inconsapevolmente, un dio della morte dalla nostra parte, ci da un po' di vantaggio. Pensa se il campo venisse attaccato da una forza maggiore... Il suo potere ci farebbe comodo.- 
Efesto sembrava voler dire qualcosa ma si bloccò. Picchiettò le dita grandi sulle labbra, camminò lentamente, pensieroso come quando una sua macchina non funzionava e non sapeva il perchè.
-ma se in caso contrario, cambiasse idea, sarebbero cavoli amari. I nostri figli correrebbero gravi pericoli. No, assolutamente inaccettabile!- tornò ad urlare, calciando il pavimento.
Estia roteò gli occhi, sconsolata. 
-Che altro c'è?- 
Efesto strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche, una fiamma divampò nella sua barba.
-Tanto per cominciare, quella ragazza attira un sacco di guai. In secondo luogo...- e si bloccò. 
Sembrava non riuscire andare avanti, come se fosse un fardello troppo grande e doloroso da essere sopportato perfino da un dio. Inspirò ed espirò, si passò la mano sul viso e sulla barba, improvvisamente scoraggiato. Si avviò con il suo passo zoppicante al suo trono e vi si sedette di peso sopra, premendosi le tempie con le dita.
-Estia, mio figlio Leo non può assolutamente innamorarsi.- disse.
-Ormai credo che l'abbia gia fatto, Efesto.- Estia si fece seria. -Come mai?-
-Perchè giurò sullo Stige che sarebbe tornato da Calypso. Se si innamorasse di nuovo perderebbe di vista la promessa e...- non terminò la frase. Picchiò forte la mano sul bracciolo di bronzo, ringhiando per la frustrazione, mentre le scintille crepitavano nella sua barba e negli occhi.
-Ho già perso Charles...- borbottò.
Estia si allontanò dalla finestra e lo raggiunse, non senza aver prima dato una rassettata al fuoco nel braciere.
La dea sapeva benissimo quanto Efesto fosse burbero e testardo, quasi allergico a qualsiasi essere vivente e completamente incapace di interagire con i propri figli, ma glie la si leggeva in faccia la predilezione per Leo Valdez. Estia lo trovò commovente, come quel gobbo scorbutico si fosse affezionato al figlio sin a seguire ogni suo passo da quando aveva dovuto lasciarlo.
Stava per dire qualcosa, quando un buonissimo profumo si propagò nella sala. Sembrava cambiare in continuazione, passava dai biscotti alle rose, a quello della cioccolata calda a tutti quelli più dolci ed inebrianti esistenti.
Afrodite varcò la soglia al fianco di Ecate, alzando le msni in segno di resa.
-Non abbiamo potuto fare a meno di origliare.- ridacchiò scoprendo i denti bianchissimi. -Credo che qui ci siano problemi di cuore, eh?- lanciò al marito uno sguardo malizioso.
-Mio caro, spiacente ma l'amore è la forza in ballo più potente che esista, è talmente irrazionale e spontaneo che non lo puoi fermare nemmeno sforzandoti. Ma ammetto che Leo si trova nei guai, è così.-  disse, rassegnata. Si sedette composta sul suo trono e tirò fuori dal nulla una spazzola con cui riprese a sistemarsi i capelli già irrimediabilmente perfetti.
-Basterebbe solo farlo tornare a Ogygia, il tempo necessario per mantenere il giuramento...- ragionò Ecate, incrociando le braccia.
-Certo, nessun uomo può tornare lì due volte, ma con un po' di magia ci si potrebbe anche riuscire.- proseguì, affacciandosi sul mondo mortale. Leo e sua nipote erano insieme nel Bunker, lavoravano in perfetta sintonia, ogni gesto era sincronizzato a quello dell'altro come un'intera catena di montaggio, costruendo l'intelaiatura di un paio di ali. Dopo diversi minuti, Amber si abbandonò su una sedia e chiese un time-out, passandosi una mano fra i capelli. Leo gettò via il cacciavite e si aggregò allo sciopero, chinandosi su di lei e baciandola sulle labbra.
Le dispiaceva rovinare quello che avevano costruito, e sentiva che sarebbe stato difficile: le fondamenta del loro rapporto si basavano sul fatto che si erano aiutati a vicenda ad uscire dalle sabbie mobili del senso di colpa. Come avrebbe detto Afrodite, non esiste amore più forte di quello costruito su un dolore comune da cui era tassativo guarire, e con la stessa medicina. Il genere di amore nato dall'intento di aiutarsi l'un l'altro.
-Se Zeus lo scoprisse saremmo nei guai, ma basterebbe che ciò che verrà detto non esca da queste mura.- disse.
Efesto si alzò in piedi, il viso improvvisamente illuminato, Estia lasciò perdere il focolare ed Afrodite smise di pettinarsi i capelli.
-Suggerisci sotterfugi e tradimenti? Finalmente ci si diverte!
Ecate sorrise, era contenta di vedere i suoi familiari così entusiasti, specie Efesto, che sembrava pronto a costruire un intero esercito di carri armati.
-Ma avremo bisogno di Amber. Il problema sarà convincerla ad aiutarci, e ad aiutare Leo spingendolo nelle braccia di un'altra donna.-




OKAY, Sono riemersa dal tartaro e ho pubblicato finalmente il capitolo nuovo dopo un bel po'! In realtà ero in fase di blocco, credevo che avrei  concluso la FF mettento insieme Amber e Leo, ma sembrava mancasse qualcosa e così, all'1 di notte, vi lascio questo chapter un po' piu corto degli altri...
Recensite se vi piace, e ogni critica costruttiva è ben accetta!!!!
Un bacio, FrancyBorsari99
  
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