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Autore: Meme91    18/08/2008    2 recensioni
Vi è mai capitato di ascoltare una canzone e sentire che parla di voi? Avete mai trovato conforto in una melodiosa voce sconosciuta?
Perchè a volte il coraggio, la speranza, la forza, la determinazione si manifestano in maniera inaspettata...

Allora, semplicemente, lasciate che fluiscano dentro di voi e abbandontevi...
Genere: Generale, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non so che cosa fare

Ti sento vivere

 

 

 

Chiudo gli occhi, serrando sempre più forte le palpebre… niente. Non riesco a dormire, è inutile. L’aria fresca della sera entra dalla finestra aperta. Mi alzo, lentamente e mi appoggio al davanzale, attenta a non svegliare Hermione che dorme nel letto in fondo alla stanza.

Com’è diversa questa casa dalla mia casa. Nella notte le luci delle strade brillano come lucciole, ma nessuna di quelle luci può illuminare realmente il mio viso. Nessuno mi può vedere, nessuno  può scorgere il numero 12 di Grimmauld Place. Eppure, forse, l’incantesimo non si ferma alla casa; so di sembrare una sciocca, ma a volte mi sento immensamente ignorata, invisibile… persino, anzi soprattutto, ai tuoi occhi.

C’è un finestra aperta, proprio di fronte a me, sul davanzale una radio e l’ombra di qualcuno poco più indietro, qualcuno sveglio come me.

 

Non so che cosa fare
il sonno se n'è andato e non tornerà
un vetro da cui guardare
il silenzio fermo della città

Solitamente non mi piace la musica. Forse sono le canzoni orribili che la mamma adora; eppure sento che devo ascoltare queste parole, che quasi sono per me…

E ti vorrei chiamare
si però a quest'ora ti arrabbierai
e poi per cosa dire
a metà io so che mi bloccherei

Sì, vorrei attraversare questo corridoio e bussare alla tua porta… no, alla vostra porta.

Certo, mio fratello.

Se non fosse per lui non ti conoscerei nemmeno, ma se non fosse per lui tu, forse, non mi considereresti solo come la sorellina del tuo migliore amico.

Ma tutto questo non ha importanza.

Non è certo per Ron che non vengo da te, è…


Perché non è facile
forse nemmeno utile
certe cose chiare
dentro poi non
escono, restano, restano

… è perché ho paura. Paura di cosa, poi? Di te? È possibile che io abbia paura di colui che mi ha salvato la vita? Possibile che io abbia paura dell’unica persona per cui sento qualcosa di diverso, di potente e doloroso, qualcosa che sento da tanto tempo, ma che non riuscirei mai ad esprimere?

Forse non è di te che ho paura.

Ho solo paura di me stessa, dei miei sentimenti, di questo nuovo inspiegabile stato in cui mi trovo.


Vorrei dirti, vorrei
ti sento vivere
in tutto quello che faccio e non faccio ci sei,
mi sembra che tu sia qui
sempre

Ho provato, sai, a capire se tutto questo dipende veramente da te… vuoi sapere quale è stato il risultato? Io sono sempre più confusa, ma quella che non è confusa è l’idea che a scuola hanno di me…

Ho cercato di provare per altri quello che provo per te, ma non è possibile. Perché qualunque cosa io faccia tu ci sei; tu e soprattutto quello che tu sei per me.

Lo vedi quanto sono confusa?

Non riesco a parlare di me, di te, di come tu fai sì che io sia.


Vorrei dirti, vorrei
ti sento vivere
dovunque guardo ci sei tu
ogni discorso sempre tu
ogni momento io
ti sento sempre più

 

Vorrei, vorrei… quanti condizionali nella mia vita: quanti desideri, dubbi, sogni, che si fanno strada dentro di me, ma che non riescono ad uscire. Sembra passato un secolo dall’estate dopo il vostro primo anno: Ron non faceva che parlare di te e qualcosa è successo. Ho cercato di mascherarlo, di nasconderlo, di distruggerlo perfino.

Niente.

In quei caldi pomeriggi d’estate tu eri con me.

E da quel momento, posso dire che non te ne sei più andato. Posso dire, anzi, che sei diventato parte di me, qualunque cosa accada.

Seduto lì a parlare
con i tuoi amici che bello sei
mi sembra di impazzire
per essere lì con te non so che darei

 

Ma di tutto questo, tu, non ti sei mai accorto. Ma no, che dico… lo sai, forse non sai tutto com’è veramente, ma ti devi essere accorto di qualcosa, per forza. Però non hai mai detto nulla.

Lo so, lo so che lo fai per me, per non farmi soffrire: uno sforzo apprezzabile, certo, e degno di te… ma inutile. Inutile perché io soffro ogni giorno, vedendoti così vicino eppure lontanissimo. Tu ed i tuoi amici vivete in un mondo così diverso dal mio, per quanto possano essere vicini. E farei di tutto per farne parte, per averti vicino… semplicemente per te.

Ti vorrei far vedere
tutti i miei foglietti e le lettere
che ti vorrei spedire
ma
non ho il coraggio e non so perché

Perché non è facile
forse nemmeno utile
certe cose chiare
dentro poi non
escono, restano, restano

Nella mia camera, quella vera, c’è un buco nel muro, proprio vicino al letto. Quando ero piccola decisi che quello sarebbe stato il mio nascondiglio segreto. Ultimamente, però, mi sono vista costretta a liberarlo da tutti i tesori della mia infanzia per fare posto ad un numero imprecisato di lettere e biglietti, tutti con un unico destinatario.

Sta’ tranquillo, nessuno li leggerà mai.

Nessuno, appunto, nemmeno tu. Perché so già che non troverò mai la forza di farti leggere quelle parole. Stupidi vaneggiamenti romantici di una ragazzina.

Stupidi, certo, ma allora perché sento il bisogno di scriverli?

Stupida… forse lo sono sempre stata… o forse lo sono diventata, da quando ho conosciuto te.

 

 Vorrei dirti, vorrei
ti sento vivere
in tutto quello che faccio e non faccio ci sei,
mi sembra che tu sia qui
sempre
Vorrei dirti, vorrei
ti sento vivere
dovunque guardo ci sei tu
ogni discorso sempre tu
ogni momento io
ti sento sempre più

 

Una leggera brezza giocherella con i miei capelli. La luce nel palazzo di fronte si spegne, nell’aria solo i rumori della strada.

Ed ecco che, all’improvviso, una certezza si fa strada dentro di me.

Io, forse, non cambierò mai ai tuoi occhi.

I miei sogni, probabilmente, non diventeranno realtà.

Ma non mi importa.

Io non cercherò di distruggere questo… amore… lo so, è una parola grossa, ma credo sia appropriata; non lo farò perché così potrò continuare ad illudermi, a sognare di averti vicino.

 

E ci sarai.

 

Ti sentirò al mio fianco sempre, anche se dovessi essere lontano, anche se tu mi avessi completamente dimenticata.

 

 

Eccomi! Sono tornata con una nuova song-fic… Questa volta a parlare è Ginny anche se, chi mi conosce lo sa, non amo particolarmente questo personaggio, del resto ha delle emozioni anche lei, no?

Spero che vi piaccia anche questa… La canzone è “Ti sento vivere” (ho molta fantasia coi titoli, vero?) degli 883.

Adesso rispondo a chi ha commentato…

 

Flagiu_Mustang: In effetti ci sono alcune caratteristiche particolari in queste song-fic (prima tra tutte la “presenza” della canzone…)  in cui cerco di dare la massima aderenza al testo e sono contenta che abbiano sortito un buon effetto…

Sì, in un certo senso ho voluto “vendicare” il povero (si fa per dire) Draco: il suo sesto anno viene troppo ignorato… Ovviamente sono felice che tu l’abbia trovato IC… Ora dimmi: che ne pensi di Ginny? XD XD

 

Lyla_sly: Grazie mille per la tua carinissima recensione, eccoti la nuova storia! Mi fa piacere che tu abbia trovato Draco IC perché, come in tutto ciò che scrivo, creare personaggi credibili per come la zia Row ce li ha presentati è uno dei miei obiettivi principali e a maggior ragione in queste storie che sono pure riflessioni…

La canzone della fic precedente è “Because of you” e la cantante è Kelly Clarkson, comunque volevo dirti grazie per questa precisazione: d’ora in poi metterò sempre il titolo della canzone e l’artista in fondo alle storie.

  
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