Qualche giorno dopo
- Nostro padre ci ha raccontato di lei e sua sorella! – dice Anja decisa.
- Perché sua sorella era il tormento di nostro padre? – chiede Alena.
- Semplice perché era il suo esatto contrario! Genzo è sempre stato un tipo
ombroso, chiuso, scontroso, senza troppi amici e alcune volte egoista ed
egocentrico, mentre Yuki è solare, espansiva, allegra, piena d’amici e di
voglia di fare! Vostro padre sapeva che mia sorella lo prendeva in giro per
tirargli su il morale e per farlo ridere, ma lui non ci stava a perdere anche
se alla fine era solo un gioco! -
- Lo sappiamo bene! – dice Anja.
- Ma se papà lo sapeva perché… - chiede Alena.
- Perché Genzo e Yuki sono orgogliosi e perché farebbero di tutto pur di non
darla vinta all’altro! Io ho sempre pensato che quei due un giorno si sarebbero
innamorati l’uno dell’altra, ma a quanto pare non è destino! -
Le due ragazze si scambiarono un occhiata complice.
- Dov’è ora sua sorella? – chiesero in coro.
Quella domenica
- Papà non fare quella faccia! – lo rimproverò Alena.
- Avevi promesso, perciò non fare il bambino! – insisté Anja.
- Avevo promesso e infatti siamo al luna park! -
- Andiamo sulle montagne russe? – chiede Anja.
- Non ho più l’età per certe cose! -
- Puoi dirlo forte, Wakabayashi! – dice all’improvviso una voce femminile alle
spalle dei tre.
- Professoressa Sender! – esclamarono le ragazze.
- Non è la professoressa Sender, ma sua sorella! – dice Genzo abbastanza
sorpreso.
Capelli neri e lisci che le sfioravano le spalle, occhi dello stesso colore,
carnagione chiara, non molto alta, indossava una gonna nera che le cadeva
morbida sui fianchi fino appena sopra il ginocchio, un twin set rosso che si
vedeva dallo spolverino nero aperto ed hai piedi un paio di stivali neri con il
tacco.
- A quanto pare ti ricordi ancora di me! -
- Come potrei scordarti Hirokawa, sei stata il mio tormento per anni! -
- Pensavo che il tuo tormento si chiamasse Hyuga! -
- Ti piacerebbe, peccato che non sia così! -
All’improvviso da dietro arrivò la risata della professoressa Sender
accompagnata da un uomo che teneva in braccio un bambino piccolo.
- Se parlate in giapponese vi capisco solo io! Sentite voi continuate pure a
battibeccare, mentre noi cinque andiamo a fare un giro sulle montagne russe,
che ne dite ragazze? -
- Sì! – esclamarono in coro.
- Allora è deciso! Voi rilassatevi pure, scommetto che avrete un sacco di cose
di cui “discutere” dopo tanti anni! Forza andiamo! -
- Come andiamo? Chi salirà sulle montagne russe? – chiede il signor Sender con
un’espressione spaventata.
- Come chi? Naturalmente tu, tesoro! – risponde la donna.
- Povero Roger, soffre di vertigini! – dice ridendo la donna rimasta con Genzo.
- Mi hai davvero stupito Hirokawa, non pensavo di rivederti! -
- La cosa è reciproca! Se devo dire la verità mi ha stupito di più il fatto che
tu ti sia sposato! -
- Sposato e divorziato! – dice con amarezza.
- Vuol dire che ti sei liberato di una rompiscatole! -
- Non ti smentisci mai, vero? Tu piuttosto che combini? Prima sparisci per
chissà dove, poi molli un marito all’altare! -
- Dovresti saperlo che sono tutta matta! -
- Che ne dici di andare al bar? -
- Buona idea! Una volta tanto hai fatto funzionare il cervello, Wakabayashi! -
- Sempre gentile! -