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Autore: Ell_Mar    23/06/2014    7 recensioni
[Raura Fanfic.]
dal testo:
[...] Capii che anche io avevo finalmente trovato qualcuno a cui importasse di me. Anche io avevo trovato il mio abbraccio infondo al tunnel.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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 "I think about you"
 
Entrai in classe nel bel mezzo del compito. Ciò significava che non avevo suggerito a nessuno dato che non ero in classe e sapevo giá cosa mi sarei dovuta aspettare durante la ricreazione, dopo essermi scusata inutilmente per il ritardo, mi diressi verso il mio banco che era il penultimo in fondo alla classe, ma non riuscii a raggiungerlo dato che senza farsi vedere Roxelle mi fece lo sgambetto facendomi cadere a terra davanti a tutti i miei compagni che scoppiarono a ridere mentre alcuni mi sputarono anche addosso, ormai ero abituata a tutto questo ma ciò non significava che mi piacesse perchè sul serio, non ce la facevo più. Mi alzai a testa bassa, raccolsi il mio zaino e mi misi a sedere appoggiando la testa sullo zaino cercando di non piangere, non lì, non davanti a tutti.
  -Marano! Sei arrivata in ritardo, potresti almeno non dormire in classe?!"-
  Strillò quella vecchia bisbetica della mia professoressa
  -No, non stavo dormen...Volevo dire, mi scusi professoressa-
tutti mi guardarono ridacchiando, odiavo quelle situazioni, odiavo essere fissata da tanta gente, era orribile, mi saliva l'ansia e non sapevo che dire, era come se perdessi l'uso dei muscoli e della parola e non riuscissi fare nulla. Suonò la campanella e avrei voluto solo scappare, ma non potevo. Stranamente non fecero niente nel cambio d'ora, solo parlare tra di loro e lanciarmi delle occhiate di tanto in tanto, magari perchè servivo viva ancora per l'altra verifica, poi mi avrebbero fatta fuori. Entrò il professore di fisica, che dopo averci salutati ci distribuì le schede, purtroppo sapevo rispondere a ognuna di quelle domande e quindi avrei dovuto suggerire tutto a tutti
  -Ok, ora iniziate e se vi sento parlare vi ritiro il compito e metto un due che fa media-
solita frase monotona dei professori. Subito sentii un "pss" di Roxelle dietro di me che mi tirò un calcio nella schiena, mi morsi il labbro per non fare rumore poi girai un po' la testa per sentire meglio la voce irritante e fastidiosa di Roxelle che mi chiedeva le risposte del primo esercizio. Mentre le scrivevo il bigliettino con su le risposte mi notò il professore che non ci pensò due volte e ritirarmi la scheda, mettermi due e a sbattermi fuori dalla classe, per poi farmi rientrare due minuti prima della ricreazione. Mi andai a sedere al mio posto e sapevo già cosa aspettarmi. Suonò la campanella, Roxelle si avvicinò al mio banco atteggiandosi e girandosi di tanto in tanto verso il resto dei miei compagni che ridevano e si sussurravano qualcosa, io intanto facevo finta di leggere un libro per evitare di guardarla in quegli occhi pieni di cattiveria, appoggiò le sue mani sulle mie e poi affondò le sue unghie finte nella mia pelle graffiandomi tutto il dorso della mano, mi uscì solamente un gemito di dolore, poi mi tirò uno schiaffo sulla guancia ferita, mi strappo il libro dalle mani e lo scaraventò contro il muro. Mi sentivo un cagnolino randagio che veniva bastonato, e non c'era nessuno a difendermi. Nel mentre che lei aveva lanciato il libro io avevo chiuso gli occhi dallo spavento o per paura che me lo tirasse in faccia, neanche il tempo di riaprirli che il suo ragazzo, mi aveva sollevata dalle spalle e attaccata al muro con così tanta forza che per un attimo mi mancò il fiato, poi Roxelle iniziò a parlarmi e tra una parola e l'altra mi tirava uno schiaffo o un pugno nello stomaco
-Brutta sgualdrina da quattro soldi! Ti avevo avvertita!-
mi veniva da vomitare e mi girava la testa, per non parlare del dolore alla faccia e allo stomaco. Roxelle si girò verso i ragazzi della squadra di football tra cui c'era anche il ragazzo biondo che mi aveva aggredita per strada, qual'era il suo nome? Ross? Si, Ross.
  -Ragazzi portatela nello spogliatoio, sapete cosa fare. E, mentre andate lì, tu fai finta di essere loro amica e non dare nell'occhio piangendo o facendoti trascinare, ok? Bene, ci vediamo dopo-
uscimmo dalla classe e Ross mi mise un braccio intorno al collo, mentre scherzava con me e i suoi amici io fingevo qualche risata forzata, cercando di non piangere o scappare pensando a cosa mi sarebbe successo tra pochi minuti. Mi guardai il dorso delle mani che bruciavano, erano striate e in alcuni punti usciva anche sangue, ma cercai di non pensarci troppo, il dolore allo stomaco ed al viso era peggio. Arrivati li mi portarono davanti alle docce
  -Togliti i vestiti!-
mi ringhiò Ross
-Che cosa? No!-
risposi io con non so quale coraggio
-Cosa scusa?-
rispose lui avvicinandosi a me
-Non me li tolgo.-
  dissi indietreggiando, cosa volevano fare? Non bastava picchiarmi a sangue? Cosa volevano fare ora?
  -Va bene, lo faremo così-
disse un ragazzo dai capelli neri
  -Fare cosa?-
In risposta mi spinsero e mi fecero cadere dentro la doccia, poi aprirono l'acqua ghiacciata e io confusa, congelata e con gli occhi offuscati dall'acqua non capivo cosa succedesse, sentivo solo un rumore metallico e tante risate, poi un dolore allucinante sul fianco. Caddi per terra urlando, mi stavano bastonando con una barra di metallo o qualcosa del genere, lo stesso dolore lancinante si manifestò sulla mia caviglia che iniziò a sanguinare e sul resto del corpo, mentre strillavo e imploravo di smettere mi arrivò un pugno dritto in faccia, poi persi i sensi...
Mi risvegliai dolorante, ero ancora nella doccia e l'acqua ancora scorreva, la mia pelle era pallida e freddissima, tremavo sia dalla paura, dallo spavento e dal freddo, cercai di aprire gli occhi, anch'essi doloranti, la prima cosa che vidi era una barra di metallo impregnata di sangue ai miei piedi, alzai un braccio e continuando a tremare chiusi il rubinetto e inutilmente cercai di alzarmi, ma caddi sbattendo la testa contro il muro della doccia, la mia caviglia faceva malissimo e non riuscivo a muoverla, mi faceva male tutto, ma soprattutto il cuore, mi sentivo vuota, l'unica cosa che mi riempiva il cuore era la tristezza. Mi rannicchiai in un angolo e iniziai a piangere, anche se lo avevo promesso, estrassi la lametta dalla mia tasca e dalla bustina di plastica nella quale l'avevo messo e riversai tutto l'odio e la rabbia che provavo sui miei poveri polsi, non riuscivo a fermarmi, ci riuscì solo un attimo per riprendere fiato tra i singhiozzii, avevo il respiro irregolare e le palpitazioni. Mentre stavo per rincominciare a cercare un modo per farla finita per sempre, riuscii quasi a sentirla, sentire la sua voce, quella voce che mi aveva dato speranza nei momenti più bui, quella voce che ormai era solo un ricordo, era la voce di Emma, la mia migliore amica, il mio angelo custode. Riuscii quasi a sentire le sue parole che in qualche modo riuscirono a farmi fermare "Promettiamolo, io non mi taglio più se nemmeno tu lo fai" alzai lo sguardo verso l'alto piangendo
-mi dispiace- dissi continuando a singhiozzare
-non ce la faccio più...mi manchi-


-----------------------SPAZIO AUTRICI---------------------------
Buonsalve a tutte quante. Lo sappiamo, anche con questo capitolo siamo state crudeli, ma tranquille sisistemerà tutto. Ieri non abbiamo aggiornato, ci dispiace ma eravamo impegnate. Grazie per le recensioni...e niente, per questo capitolo è tutto! 
TANTI BACI DA ELL E MAR.
   
 
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