Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
Segui la storia  |       
Autore: irwin_wife    24/06/2014    2 recensioni
"Ma guardati. Ridi, scherzi, ti diverti. Fai facce buffe e battute stupide. Ridi fino a farti uscire le lacrime. Parli ad alta voce e sorridi ad ogni piccola cosa. Sembri davvero il ritratto della felicità, ma lo sei davvero?"
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Quattro.

Helen pov’s.
-Sono 35,60 signorina-
Mi richiama la cassiera dinnanzi a me.
-35? I prezzi sono aumentati!-
Penso ad alta voce. La cassiera, di qualche anno più grande di me, inizia a ridacchiare e io le sorrido un po’ imbarazzata.
Dovrei smetterla di pensare a voce alta.
Le porgo due banconote con delle monetine, la ragazza mi sorride e prende il tutto, dandomi lo scontrino.  Infilo i prodotti nel sacchetto che poco prima le avevo chiesto e la saluto augurandole una buona giornata, uscendo dal supermercato
Devo farmi ridare i soldi da mia madre. E’ lei che nel bel mezzo della mia corsa pomeridiana mi ha chiamata e mi ha urlato al telefono che il frigo era vuoto e che dovevo andare a fare la spesa se stasera si voleva mangiare qualcosa. Ma dico io.. la pizza da asporto no, eh?
Mi infilo anche l’altra cuffietta e inizio a dirigermi verso casa mia. Sono immersa nei miei pensieri e non sto guardando molto la strada davanti a me, ormai sono le sei di sera e per le strade iniziano a muoversi solo anziani con i nipoti.
Improvvisamente uno scontro con qualcosa, o meglio con qualcuno, mi fa cadere a terra. Spargendo tutti i prodotti che avevo dentro il sacchetto.
-E guarda dove vai!-
Urlo contro a quel tizio abbastanza irritata, anche se so di essere dalla parte del torto.
-Sc.. scusa. Vuoi un.. una mano?-
Mi chiede il ragazzo mortificato, accucciandosi a terra accanto a me. Lo guardo per un nano secondo, solo per vedere con chi ho a che fare. E’ un ragazzo moro, occhi chiari, indossa un grembiulino nero e una maglia di un locale. Mi soffermo a guardare i suoi occhi. Sono convinta di averli già visti da qualche parte.. ma dove? Il suo sguardo mi sembra così familiare, ma non riesco a ricordarmi dove l’ho visto.
-Mmh, no tranquillo.-
Dico scuotendo la testa e cercando di rimettere tutti i prodotti dentro al sacchetto. Vedo la sua mano allungarmi dei prodotti, aiutandomi a metterli dentro. Sorrido a quella vista, e non riesco a capire il perché. Forse per il gesto gentile nei miei confronti.
-Grazie.-
Rispondo a quel suo gesto.
-Niente.-
Sorride lui.
Raccolgo i sacchetti e ritorno ad andare avanti per la mia strada.
Arrivata davanti casa mia, busso al portone. E mia mamma mi apre. Le porgo il sacchetto e vado in bagno per farmi una doccia.

Austin pov’s.
Stavo andando a prendere dei salatini al supermercato accanto al bar, per colpa dei clienti che li avevano finiti tutti, quando ho rivisto quella ragazza. Era ancora più bella della prima volta che l’ho vista, e mi ha guardato negli occhi. Non riesco a togliermela dalla testa. Credo.. credo di essermene innamorato. 
Arrivato davanti al supermercato, ci entro di fretta e mi precipito nel reparto dei biscotti. Seconda corsia a destra. Cerco qualcosa di sfizioso e trovo dei salatini all’oliva. Ne prendo otto pacchetti, poi vedo anche che ci sono dei tarallucci al peperoncino e prendo otto pacchetti anche di quelli. Mi avvio verso la cassa e mi metto in fila. Poco dopo è il mio turno, saluto la cassiera e le passo i prodotti. Lei li fa passare uno a uno.
-Sono 45.38.-
Mi sorride la cassiera, ricambio il sorriso e le passo i soldi. Lei li conta e mi porge i soldi. Mi da due sacchetti e li riempio con i prodotti appena acquistati.
Esco dall’edificio e ritorno al bar per finire il mio turno.
_____
La sveglia suona, suona e non smette. Mi butto il cuscino sopra alla testa, non ho voglia di andare a scuola.  Mi alzo a malavoglia e vado in bagno strofinandomi gli occhi.  Mi lavo i denti e il viso, pettino i capelli. Stamattina non ho voglia di farmi la piastra. Vado in camera mia e mi cambio, mi metto i jeans e una maglia a maniche corte. Scendo le scale e mi infilo le scarpe.
Vado in cucina e preparo il caffè per mamma, mentre mangio un biscotto. Lascio un biglietto a mamma con scritto “passa una buona giornata, ti voglio bene” e lo appoggio sopra la tazza piena di caffè.
Esco prendendo lo zaino e cammino verso scuola.
-Ei Mahone, i mei compiti li hai portati? Spero per te di si.-
La voce di Chris mi ferma. Inizio ad aver paura. Lo sento avanzare dietro di me, tiro fuori dallo zaino dei fogli con delle equazioni e delle proporzioni. Mi giro di scatto e glieli porgo. Lui li osserva soddisfatto e io riprendo la mia camminata.
-Dove vai? Non ho finito con te.-
Mi urla. Mi blocco di nuovo, lui mi raggiunge e mi spinge per terra. Mi tira un calcio sullo stomaco e dalla bocca mi esce del sangue. Me ne arriva un altro, e un altro ancora.
Lo sento ridere compiaciuto.
-Sei solo uno stupido errore Mahone. Guardati, sei solo, non hai amici, non hai una ragazza, non hai soldi. Invece io.. io sono pieno di amici, con un semplice schiocco di dita posso avere tutte le ragazze che voglio e ho soldi a volontà. Sei solo uno sfigato.-
Chiris è soddisfatto di quello che ha detto. Quelle parole le ha dette con disprezzo.. mi ha ferito. Esteriormente e interiormente. Mi alzo da terra velocemente e corro verso lo sgabuzzino. Mi siedo per terra e avvolgo le ginocchia con le braccia. Inizio a piangere. Non ce la faccio più di vivere questa vita. Chris ha ragione, sono un errore. Non merito di stare al mondo. Sono solo uno sfigato. Solo mia mamma mi vuole bene, per il resto del mondo anche se me ne andassi non se ne accorgerebbero.
Rimango dentro allo sgabuzzino per le due ore seguenti, finchè mi decido ad uscire. Cammino per i corridoi e noto che la prof mi sta chiamando, cammino verso di lei.
-Austin, il padre di una ragazza ha chiamato la scuola ieri sera. Ha detto che a sua figlia serve un tutor. Ho suggerito il tuo nome, ti pagheranno bene.-
Sorride la prof, le sorrido anche io.
-Wow, non so cosa dire. Grazie infinite.-
Credo che mi stiano brillando gli occhi.
-Batti il cinque.-
Dice entusiasta la prof mostrandomi la sua mano, sopra alla quale io appoggio la mia.
-Questo è l’indirizzo della ragazza. Ha un anno in meno di te e si chiama Helen. Ti aspetta oggi pomeriggio alle tre.-
Sorrido e la ringrazio.

                                        Eccomi! Lo so, lo so che ci ho messo
                Tanto per pubblicare il capitolo, ma ho avuto
               Problemi con Internet. Comunqueee, eccolo!
                     Recensite, mi raccomando. A presto,
                                                                                  -Nene

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone / Vai alla pagina dell'autore: irwin_wife