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Autore: rebelle_fleur123    25/06/2014    6 recensioni
[...]I loro corpi erano a pochi centimetri di distanza ma nessuno dei due muoveva un muscolo, si scrutavano, si studiavano a vicenda, come si fa col proprio avversario.
Ad un tratto, Crystal allungò dolcemente la mano verso il suo livido e lo sfiorò, lo accarezzò e vide Zayn chiudere gli occhi a quel contatto. Le sembrò così indifeso che quasi le fece tenerezza, come quella sera al parco.
Era così curiosa di sapere come si fosse procurato quel livido o la storia di ogni suo singolo tatuaggio.
Improvvisamente, Zayn le afferrò la mano che vagava ancora sul suo occhio e se la portò sulle labbra. Iniziò a baciarla delicatamente sotto lo sguardo attento della ragazza. Quando riaprì finalmente gli occhi trovò subito un paio di occhi verdi ad aspettarlo[...]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.


 
Come si fa a fare la cosa giusta? Ve lo siete mai chiesti?
Ogni giorno ci alziamo dal nostro letto e la vita ci mette davanti  a delle scelte.
Cose ordinarie del tipo: con quali cereali fare colazione, che maglia indossare e quale autobus prendere per arrivare puntuali.
Ma quando le decisioni che dobbiamo prendere ci sembrano addirittura più grandi di noi? Ecco, allora come si fa a decidere? Non si può mica lanciare una monetina in aria e dare tutta la colpa al fato?
Certo che no, e allora, come si fa a sapere che quella è la cosa giusta per noi?
Tutta la vita sarà sempre così, ci troveremo sempre avanti a dei bivi e la maggior parte delle volte non saremo convinti della strada che abbiamo imboccato.
Nel caso di Crystal, la vita gliene aveva messo davanti uno proprio quel giorno.
 
Flashback:

“Ti giuro Crystal, non capiterà mai più!Devi ascoltarmi!”
“Non ti credo James, non è la prima volta che capita!Io non ti credo più!”
Le lacrime le rigavano il viso, lei tentava di trattenerle ma ciò ne provocava una fuoriuscita maggiore.
Erano salate e quel sapore, aggiunto all’amaro che le aveva lasciato in bocca tutta quella storia, le dava il voltastomaco.
“Jen non è niente per me, non puoi non perdonarmi!Non provo niente per lei, è te che amo!”
James le prese il polso prepotentemente e la guardò dritto negli occhi provocandole dei brividi.
“Devi smetterla James!”
Gli urlò in faccia la ragazza liberandosi con forza dalla presa del suo fidanzato.
“Tu devi smetterla di dirmi che mi ami e poi andare a letto con la prima che ti sbatte le tette in faccia!Mi hai stufata!”
Le parole corsero dal suo cervello alla sua bocca in meno di un secondo. Si sentiva libera finalmente.
“Bene, se è questo che pensi allora buttiamo nel cesso due anni di storia! Fa’ come ti pare!”
“No, è qui che ti sbagli!Sei tu che li hai buttati nel cesso, non io. Addio James.”

Si girò per non voltarsi mai più in dietro.

Fine Flashback.
 
James e Crystal si erano messi insieme il terzo anno delle superiori e tutto andava a gonfie vele fin quando, un giorno, venne a galla il suo primo tradimento.
Crystal, al contrario di ciò che lascia intendere il suo nome, era una ragazza forte. E lo ricordava ancora lo sforzo disumano che aveva fatto per perdonare quel ragazzo di cui era tanto innamorata. Era stato il suo primo amore e, probabilmente, era per questo che non riusciva a lasciarlo andare. Ma sapeva anche che il suo orgoglio non le avrebbe permesso di essere scamazzato ancora una volta sotto i suoi piedi.
Ed ecco, dopo esattamente un anno, ad una settimana esatta dall’inizio del suo ultimo anno alle superiori, che James la tradì di nuovo.
‘Crack.’
L’ennesima delusione, l’ennesima frattura.
Ma quella volta era diversa.
Aveva preso la sua decisione. L’avrebbe dimenticato. Per Sempre.
 
Papà, sono a casa!”
Urlò a gran voce Crystal entrando dalla porta della villetta di casa sua a Liverpool.
“Ciao tesoro. Vieni devo parlarti.”
Suo padre affacciò la testa dalla cucina e invitò sua figlia a raggiungerla assumendo un’espressione seria, cosa che di solito non lo caratterizzava.
“Cosa succede?
Gli domandò la ragazza sedendosi al suo posto abituale vicino al tavolo da pranzo.
Suo padre, il Signor Vincent Pierce – per gli amici Vince - grande avvocato inglese vedovo di moglie, si sedette accanto alla sua unica figlia non prima di averle messo davanti un piatto colmo di verdure e pollo, poi parlò:
“Sai che tempo fa ti avevo detto che probabilmente ci saremmo dovuti trasferire a causa del mio lavoro?”
La ragazza annuì,  mentre assaporava le pietanze che si ritrovava davanti.
“Bene, quel momento è arrivato. Lo studio legale di Londra ha bisogno di un avvocato di una certa fama per risollevarsi da un brutto periodo e ci hanno mandato me.”
Vince disse quelle cose cercando di avere il maggior tatto possibile e magari sperava in una reazione diversa da quella dell’ultima volta in cui aveva provato a parlarne a sua figlia.
Crystal alzò gli occhi da quel miscuglio di verdure colorate che aveva nel piatto e sorrise al padre.
“D’accordo papà.”
Non dava spesso grandi dimostrazioni d’affetto a suo padre, da quando era morta sua madre e cioè quattro anni prima, il loro rapporto non era più solido, ma in quel momento avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che quella era la miglior cosa che le potesse capitare in quel brutto periodo.
Fino al mese precedente non se ne parlava nemmeno di un trasferimento ed era sicura che si sarebbe battuta con le unghie e con i denti pur di convincere suo padre a restare a Liverpool. Lei aveva James e non poteva abbandonarlo lì, era l’unico che le era rimasto, niente più amici e a stento qualche conoscente. Lui l’aveva chiusa in una campana di vetro facendo in modo che gli si affidasse completamente. Ma, da quando l’aveva lasciato, aveva iniziato a respirare, aveva iniziato a vivere e trasferirsi a Londra sarebbe stato ancora meglio. Gente nuova, aria nuova, città nuova. Non desiderava altro che quello.
“Bene. Sono contento che tu abbia cambiato idea su questa faccenda. Ci trasferiremo prima dell’inizio della scuola, non voglio farti perdere l’ultimo anno di liceo. Spesso sarò costretto a fare il pendolare tra Londra e Liverpool ma va bene così, mi raddoppieranno lo stipendio e andrà tutto bene.”
L’uomo era rimasto un po’ perplesso dalla reazione completamente diversa della figlia, ma ne era felice. Anche lui non dimostrava mai tanto affetto, ma cercava sempre di essere un genitore dignitosamente bravo e abbastanza presente. Sapeva di non poter prendere il posto di sua moglie, tanto premurosa e affettuosa, ma cercava sempre di dare il meglio e sapeva che sua figlia lo apprezzava comunque.
Terminarono la cena e dopo si occuparono di prendere e imballare tutte le cose che gli sarebbero servite nella nuova casa.
La scelta che Vincent Pierce aveva preso era quella giusta per sé e per sua figlia ma loro non lo sapevano ancora.



 
Ladies and Gentlmeeeen:
I'M BACK!!! :D
E qualcuna potrebbe anche dire:
ma chi è questa?
In effetti, per chi non mi conoscesse ancora,
mi presento:
sono RebelleFleur (e mi firmerò sempre così.),
sono l'autrice di 'My Life Would Suck Wihout You' che
ha avuto un discreto successo, facendo partorire
alla mia mente questa nuova fan-fiction:
"Darkness Round The Sun".
Che dire, spero che vi piaccia. 
Vi ho già dato un assaggio dei personaggi nella foto
a inizio pagina. (Scusatemi per il pessimo fotomontaggio!)
Questa storia sarà più introspettiva della precedente ed i
personaggi più tormentati!
P.s. i One Direction qui non sono famosi!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
xoxo
RebelleFleur
  
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