Life is not a movie.
A Luisa, che mi sostiene nei miei momenti di follia.
I film ci insegnano che non c’è mai una via di mezzo. Il finale può essere troppo scontato o troppo imprevedibile.
I film ci insegnano un sacco di cose, a pensarci. Ci racchiudono in una bolla di illusione piacevole che non scoppia neanche a volerlo. Che poi la cosa più difficile e accorgersi della bolla, accorgersi che il mondo sta andando avanti e non gli importa se tu sei ancora indietro. E bisogna correre, attento a non cadere e sbucciarsi le ginocchia, e difendersi con le unghie e con i denti.
E la vita, poi, non è mai come un film. Non ci sono i lieto fine, e gli errori si fanno, forse troppo,ma raramente si aggiustano. Perché quando qualcosa si rompe, nella vita reale, è sempre difficile aggiustarlo. E, si sa, le cose difficili non piacciono mai a nessuno.
Tendiamo sempre a fare le cose più facili e sfuggire a quelle più difficili. Perché le difficoltà mettono paura e, la paura, è una brutta bestia.
Gli esseri umani hanno paura di talmente tante cose che è impossibile elencarle tutte e, a volte, si ha paura persino di nominarle. O forse si ostinano a dare un nome a qualunque cosa perché le cose che si conoscono fanno sempre meno paura.
E allora c’è sempre quello che si rimbocca la maniche e affronta tutto e tutti, quello che fugge senza neanche sapere dove e quello che fa finta di nulla, circondandosi di un’apatia che agli occhi degli altri da sempre un po’ di invidia e un po’ di fastidio.
Ma cosa sarebbe la vita senza i problemi, le difficoltà e le paure? Un insieme di monotonia e attimi sfuggenti dove tutto è piatto e non ha senso, ecco cosa.
E a volte, io, mi sento un po’ così. Sento che vorrei soltanto qualcosa che mi riscuota, che mi faccia sentire qualcosa quando tutto tace e il silenzio è troppo forte.
E mi attacco a qualunque cosa. A un ricordo, una canzone, un’amicizia. A qualcosa che possa farmi sentire viva.
Perché la vita, anche se non è perfetta e non è un film, va vissuta per forza.
Va vissuta con i problemi, le difficoltà e le paure, va vissuta a testa alta.
E non per forza con il sorriso sulle labbra, perché i sorrisi falsi, tanto, non piacciono a nessuno. Dobbiamo avere coraggio ed essere sinceri. E piangere quando siamo tristi e ridere quando stiamo bene.
Non ha senso piangere di gioia, anzi,forse, non ha senso piangere e basta. Le lacrime sono solo un marchio indelebile sulle guance, un marchio di debolezza e inquietudine.
Bisogna essere forti, in questo mondo di pazzi, e dobbiamo lottare per non mollare.
Perché la vita non è un film e, alla fine,sopravvive solo il più forte e gli altri sono solo punti a matita su un suolo consumato da passi destinati ad essere cancellati.
Un'accozzaglia di parole per descrivere tutto il casino che, da una vita, ho in testa.
Spero vi piaccia.