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Autore: AkiChan    25/06/2014    3 recensioni
Tra lui e Yamamoto c'era da sempre un muro insormontabile: il baseball. Gokudera a volte era geloso delle attenzioni che Takeshi gli dedicava e non capiva come era possibile provare gelosia nei confronti di uno stupido gioco, ma quando vedeva quell'idiota pulire con cura la sua mazza e stare immobile a fissare una pallina bianca...
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Dino Cavallone, Hayato Gokudera, Kyoya Hibari, Takeshi Yamamoto
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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°Amore dalla A alla Z°

A come Amare
Kyoya non aveva mai detto che lo amava, non era quel genere di persona che tormentava di coccole tutto il giorno, anzi, era un miracolo riuscire a starci vicino senza essere preso a pugni. Quindi quando finalmente le parole tanto attese uscirono dalla bocca del guardiano della nebbia, Dino non poté non pensare di essere la persona più felice del mondo in quell'istante.

C come Contatto
Kyoya non era una persona disponibile al contatto con la gente, tentava il più possibile di evitarlo, a meno che non si trattasse di prendere a pugni. Stranamente però le attenzioni del giovane Cavallone e le suo mani che scorrevano sul suo corpo provocandone i gemiti, gli risultavano calde e rassicuranti. “Non è così male” pensò in quel momento.

E come Enzo
“Non lo voglio qui, hai capito?” Hibari non lo guardava intento a leggere il giornale “M-Ma fuori piove e sai cosa succede quando si bagna...” Dino lo guardava tentando di assumere il più possibile uno sguardo da cane bastonato, a quello neanche Kyoya sapeva dir di no, ma il ragazzo continuava imperterrito a fissare il giornale. “Mi dispiace...” sussurrò e fece per dirigersi verso la porta quando un fiebile “solo per questa notte...” lo raggiunse...

H come Hibird
Era una delle cosa più carine e dolci che aveva visto nella sua vita. Quel piccolo pulcino, l'unico che riusciva a stare al fianco del terribile presidente degli studenti della Namimori, in che modo nessuno lo sapeva. Eppure non poteva che essergli grato, non riusciva a pensare come Kyoya avrebbe fatto a vivere completamente da solo, per lui ,quel piccolo pulcino, rappresentava tutto.

L come Labbra
Kyoya amava le labbra del giovane Cavallone, erano morbide e sapevano di zucchero, cosa che non sapeva spiegarsi. Amava quando le sue labbra incontravano quelle del altro per unirsi in un dolce bacio. Amava le sue labbra, ma non glielo avrebbe mai detto.

N come Notte
Per loro la notte era come un rifugio, dove smettere di pensare per un attimo allo stress che provavano durate al giorno, a rilassarsi, parlare insieme, coccolarsi. Per loro la notte era perfetta, sia amavano nascosti nella sua oscurità e a volte si ritrovavano entrambi a pregare che non venisse mai il mattino.

O come Oggi
Sfortunatamente il loro lavoro non dava molte certezze sul domani, si sarebbero potuti vedere ancora per anni oppure uno dei due sarebbe morto costringendo l'altro con assurdi patti a continuare a vivere, tutto poteva cambiare da un momento all'altro, in un istante tutto poteva frantumarsi, ma oggi erano ancora insieme, abbracciati, a pensare su un futuro indefinito e annebbiato e tutto ciò a loro, per il momento, bastava.

R come Riccio
A volte Dino pensava a quanto Hibari fosse simile ad un piccolo riccio. Piccolo che spaventava tutti con quegli aculei appuntiti, ma che in realtà paura ne aveva anche lui. Un piccolo esserino davanti a dei giganti. Per questo quando l'aveva incontrato la prima volta, aveva deciso di prendersene cura per quanto quegli aculei l'avessero potuto pungere.

T come Tatuaggio
Quando aveva visto completamente il tatuaggio del giovane Cavallone, non aveva potuto far altro se non rimanerne rapito. Era perfetto. Cosi iniziò a seguirne il contorno con le dita, partendo dalla spalla e arrivano fino alla pancia e stava per scendere ancora quando... “Pfahahahah... Kyoya fermati, ti prego” lo pregò Dino continuando a ridere. E cosi il guardiano della nuvola scoprì un altro mezzo per “combattere”: il solletico.

V come Vittoria
La prima volta che Hibari aveva vinto contro di lui era stato molto triste, ormai l'aveva superato, non c'era più bisogno che andasse ad insegnarli a combattere su quel tetto e quindi se ne stava li zitto a fissare il ragazzo, che aveva conquistato la sua prima vittoria, in silenzio con lo sguardo abbattuto. “Ci vediamo domani” disse Kyoya voltandosi e scomparendo all'interno dell'edificio, un sorriso illuminò il volto del giovane Cavallone.

Z come Zucchero
Era rimasto leggermente scioccato quando aveva capito che a Hibari piacevano le cose dolci; anzi no, lui amava ogni cosa che avesse quintali di zucchero. E questo lo scoprì la prima volta che lo portò al Luna Park, Kyoya prese tutte le cose dolci che vedeva, dallo zucchero filato alla frutta candita, dalle caramelle alle ciambelle con la glassa. E del come abbia fatto a non ingrassare neanche di un chilo, rimase un mistero anche per il povero Cavallone che aveva dovuto comprargli tutto.



Angolino per un'autrice sempre in ritardo
Ohayo!
Alla fine ce l'ho fatta ad aggiornarla... Non avevo mai voglia di metterla...
E pensare che l'avevo già scritta da tempo!
Si, sono un caso perso...
Comunque eccola qua. In alcune lettere non sapevo bene cosa scrivere,
quindi non so cosa potrebbe esser uscito...
Spero comunque che vi piaccia!
Grazie mille a chi la legge senza lasciare una traccia visibile (?)
e un grazie particolare a
 Moccici e a Kyoite che hanno recensito!
A presto, in un altra storia.
Aki

   
 
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