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Autore: Jennifer320    26/06/2014    5 recensioni
Storia molto concentrata su Daisy e Peach, ovvero " le gemelle diverse" che fanno le idrauliche.
Poi il destino verrà da sé.
-*PERSONAGGI*-
Peach as Jennifer Lawrence (bionda).
Daisy as Selena Gomez.
Luigi as Louis Tomlinson.
Mario as Niall Horan. (bruno)
Rosalinda as Indiana Evans.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daisy, Luigi, Mario, Peach, Rosalinda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter Two.
 

#Peach

- Sicuro che mi andrà bene? - dissi mostrandogli la maglia. Mario annuì deciso.
- Sì, è un pigiama caldo. -
- Ma non fa freddo, è estate ormai. - gli feci notare. 
Rise di gusto, cosa avevo detto? Quale battuta? Era matto per caso? 
- E' l'ultimo giorno d'estate qui al Regno, per tua informazione. - esordì serio sistemando il letto.
- L'ultimo? - ripetetti stupita.
- Sì, purtroppo si. - disse dispiaciuto.
Infatti, di notte tirava un'aria piuttosto fredda, e non quella uguale all'estate. Troppo gelida.
- Peccato, a casa era estate. - gli dissi sedendomi sotto alle candide lenzuola di color rosa.
- Ci tornerai presto, Peach, te lo prometto. Verrò con te. -
- Grazie di tutto l'aiuto che mi dai, Mario. - mi distesi spegnendo l'abat-jour.
Gli sorrisi, e dopo un po' sentii i suoi passi allontanarsi e il rumore della porta che sbatteva.
Chiusi gli occhi immaginandomi casa e tutto quel che sarebbe successo nei prossimi giorni, ma non mi feci problemi, non troppi perchè restarci male più di così non si poteva. Affatto.
L'indomani mi svegliai raggiante, boh....rivedere Mario metteva in me una sensazione strana: PANICO.
Non sapevo che scegliere, così scesi in pigiama anche se non fosse educato per un principe.
- Buondì, Peach. - mi salutò inzuppando uno dei suoi biscotti nel latte.
- Buongiorno, Mario. - lo salutai sedendomi accanto a lui. - Scusa, non sapevo che scegliere. -
- Sarebbe bastato anche una tuta, tipo da kart. - sorrise.
- Kart? - chiesi stranita.
- Sì, sai cosa sono i kart...le moto... -
- Certo che sì, ma perchè? - appoggiai il viso sul palmo della mano mentre mangiava una buon parte della sua mela, dopo aver ingerito il latte tiepido.
- Vorrei fare una gara con te. - esordì. Era matto, vero? Stava scherzando...vero? Vero?
- Stai scherzando? - risi nervosamente battendo la mano sul tavolo.
- No. - scosse il capo. - Affatto, vorrei vederti all'opera. -
- Puoi vedermi aggiustare un tubo otturato del bagno, ma non se ne parla affatto di macchine. - feci con l'indice "no" e mi alzai andando in cucina per prendere una mela dalla dispensa.
- Perchè? - mi seguì , e rimase appoggiato sullo stipite della porta gustandosi la sua mela rossa e saporita. - Solo una. - mi supplicò.
- Una gara. - ammisi infastidita.
Rise malificamente, mentre io mostrai un piccolo sorrisetto imbarazzato. - Però tre giri. - aggiuse buttando il torsolo di mela nella spazzatura. -  E con degli oggetti. -
- Oggetti? - domandai io. - Del tipo? -
- Fungo, guscio blu, rosso e verde...bob-omba... - li elencò quasi tutti. - Poi vedrai. - ammiccò con l'occhio e mi lascio sola con i miei dubbi.
Era seriamente strano.

***

- Bene Peach... - disse Mario, cliccò tre o quattro bottoni e il garage si aprì dando spazio a motorini e kart di ogni genere. - Puoi scegliere il tuo kart o motorino, quello che vuoi. -
- Da...davvero? - balbettai sorpresa. Che visione stupenda.
- Certo, scegli. - indicò quelli rosa. Li aveva preparati per me, dio. 
Corsi verso quel paradiso e iniziai a deciderci su, mentre lui era già saltato su una macchina di nome "Ali di squalo", rossa e nera come i suoi colori preferiti.
Io invece salii su uno "Scooter Filante" perchè era una moto a forma di stella.
- Pft. - sbuffò. - Principiante. -
- Vedrai, non sono principiante quanto pensi. - 
- Mhmh. - mugugnò annoiato. - Dove andiamo? - chiese.
- In che senso dove andiamo, Mario?! -
- Ci sono molte piste, quale scegli? -
- Uhm, una difficile. -
- Pista Arcobaleno? - cliccò sull'ologramma la misteriosa "pista arcobaleno" e dietro di noi si aprì la porta con lo stesso nome, grande sia per le macchine che per le moto.
- Prima te. - mi diede la precedenza, che carino. Sorrisi e avviai il motore partendo con la minima velocità.
- Sii un pochino più veloce di così in gara, principessa. - rise mettendosi in posa davanti al traguardo.
Infatti, ci trovammo in meno di un secondo nella pista Arcobaleno. Stupida me, troppo difficile no!
- Avevo detto difficile, ma non difficile=difficilissima quanto questa. -
- Basta che non cadi e prendi fuoco. Poi il difficile tiene i suoi lati nascosti, può piacerti! - rispose.
- Prendo fuoco?! - balbettai spaventata.
- Nah, solo pochi secondi, dopo ti riprendono e riparti. - mi informò.
- Fai paura in questo punto di vista, mi spaventi. -
- Questo è "Mario Kart", ovvio che deve spaventarti! -
- "Mario Kart"? -
- Sì, questo è il mio gioco. - disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
- Ahah... - annuii, era il padrone del gioco. Perfetto, anzi, bellissimo.
- Incominciamo? -
- La verità? - chiesi.
- Sì. -
- No, io me ne vado. -
- Ma lei non è professionista? - mi stuzzicò.
- Se prendo fuoco te lo scordi, Mario!! -
- Uff, vieni qui al traguardo e non lamentarti! - rise indicando il posto in cui dovevo posizionarmi.
Una tartaruga su una nuvola (ehh?!) diede il via scuotendo la bandiera nera e bianca a quadratini.
Mario ovviamente era in testa, ma fino ad un buon punto lo stavo superando.
- Usa gli oggetti!! Prendi un cubo! -  urlò.
- Quale cubo? - all'inizio non capii di cosa parlava, ma appena ne vidi 4 prima di saltare a velocità super sonica ne afferrai solo uno.
"Pow", uhm, sembrava pericoloso.
Lo attivai, era un terremoto che colpì solo Mario e che sfortunatamente lo mandò fuori dalla pista.
- MARIO! - urlai spaventata, mi avvicinai fin troppo al parapetto fatto di oro e lo vidi scomparire.
- Ehi, sei stata micidiale. - si lamentò dietro alle mie spalle.
- Sei matto? Mi hai fatta preoccupare! -gli urlai contro.
- Quindi ti importa di me? -
- Andiamo, non ho ancora vinto. - gli feci cenno con il capo per indicare la pista, e lui mi guardò malizioso.
- Guerra all'ultimo sangue!! - urlò.
Inutile dire che chi vinse la gara fu lui, poichè io fui colpita all'ultimo minuto dal suo guscio blu: devastante.
- Hai barato! - lo incolpai appena fummo al castello.
- Cosa? IO?! -
- Sì te! Stavo per vincere quando mi hai fermato. -
- Quello è vincere, cara, non barare. - spiegò vincente.
- Sì, ma lo stesso hai barato! Non si ferma una ragazza, sai che puoi morire?! - assurdamente assurdo ciò che dissi, e questo non lo pensavo solo io.
- Maddai... - rise.
Era assurdo, rideva come se fosse una battuta divertente, la quale non lo era affatto. Ma ciò, fece ridere anche me.
- Beh, io ti ho avvertito!! -
- Non mi metteresti mai paura, Peach. -
- Vuoi vedere? - gli chiesi soddisfatta.
- Sì. -annuì a braccia conserte.
In meno di poco tempo fu con le spalle al muro, e la distanza era poca.
- Scusa. - sibilai. 
Mise l'indice sulle mie labbra, come per dirmi di star zitta e mi strinse a sè in un abbraccio. 
Mio dio, ero a casa.

#Daisy.

- Non pensavo che ti piacessero i fiori. - dissi io fissandolo.
Luigi era in giardino, piantando dei semi di rose.
- Mi piacciono eccome, li amo piantare! E soprattutto amo quando sbocciano!! E' bellissimo. -  rispose annusando un'orchidea.
- E li curi anche bene!!- mi chinai accanto a lui e sfiorai a malapena una margherita bellissima a parer mio. Solo per non rovinarla, perchè era bellissima, e staccargli un petalo era l'ultima cosa che facevo.
- Grazie... - sorrise arrossendo.
- Mettiamo un po' di musica? -
- Tango? - chiese speranzoso.
- Non so ballarlo molto bene, la breakdance? -
- Break dance? - ripetè stranito. COOOOSA?! NON SAPEVA COS'ERA LA BREAK DANCE? OH GOD.
- Lasciamo stare, và. -
- Balliamo il tango! - esclamò supplicandomi.
- Ma è lento! E io non lo so ballare! - esclamai contrariata.
- Ti guido io... - pensò ad alta voce.
- Sei un esperto? - chiesi ridendo, con braccia conserte.
- Dubiti di me? - disse offeso.
Ciò che provai ieri, lo provava lui in quel momento.
- Affatto. - risposi scuotendo la testa. Mi avvicinai e lo abbracciai, mi ricordava Peach.
Mi strinse come se fossi per lui qualcosa di raro, mi sentivo così speciale in quel momento.
- Oh... - sospirò appena sentii la pressione delle mie mani sulla sua schiena.
- Scusa, ti ho fatto male? -
- Affatto. - sorrise. - Affare fatto con il tango? - porse la mano.
- Non ne sono convinta ancora. - 
- Io ti insegno il tango, tu mi insegni a brekkare! - sparò all'improvviso.
- Affare fatto genio. - dissi stringendogli la mano.
Mi guidò verso la palestra più famosa di Sarasaland, portandosi con sè lo stereo che custodiva in un posto segreto di quella maestosa palestra. Io, nel frattempo, pensavo.
- LUIGI! - urlai.
Spaventato si girò e mi fissò stranito: - Mi farai prendere un arresto cardiaco! Cosa c'è? -
- Non ho la tuta. -
- Ne hai una. -
- Quella da idraulico non è mica una tuta per ballare, genio. - sbuffai.
- Per me va benissimo. - fece la sua opinione.
Sistemai le bretelle di jeans e girai su me stessa: - Va bene? Sul serio? - 
- Certo. - annuì. 
- Come dici tu... - feci spallucce.
Sentii la musica nell'aria, e lui che aspettava me che mi sistemassi le converse.
- Pronta? - 
- Assolutamente. -
Sorrise, e camminammo tutti e due lentamente verso il centro, mi mise una mano sul fianco e io sul suo.
- E poi? - chiesi.
- Zitta, dai. - mi pregò.
Prese la ma mano, e mi allontanò per poi tirarmi tra le sue braccia per un casquet. Cappio, e come ci sapeva fare con il tango. Prenderò lezioni in futuro, pensai.
- Wow. - dissi meravigliata.
- Dubitavi ancora di me quando stavamo per iniziare? -
- Non ricordo. - esordii ridendo.
Mi tenne per un fianco, e mi fece fare una piroetta su me stessa. Ci sapeva davvero fare.
I nostri corpi si aderirono, lui era dietro di me. Alzai una gamba, lui la tenne e con una spinta feci una ruota.
Questo era anche brekkare! Mi aveva ingannato per caso? 
Un salto mortale e mi ritrovai ancora davanti a lui che mi tenne in aria. Non era tango o sbagliavo?
Aspettai che la musica finisse, ma lasciai che lui mi guidasse nei movimenti delle note finali.
Mi tenne sotto alle braccia e con le sue mani fece sì che io potessi allacciare le mie gambe alla sua vita.
- Non è tango, vero? -
- Solo ora lo scopri? -
- Sei un lurido... - non mi fece finire che staccò le mie gambe, ma tenne unite le nostre mani.
La scena era imbarazzantissima al massimo, ero totalmente rossa che potevo anche avere le sembianze di un pomodoro vivente. Cavoletti fritti, non sapevo in quel momento cosa mi spingesse ad avvicinarmi di più e di più a lui. Non potevo farmi coinvolgere così, in questo modo.
Cavolo fai Daisy? Fai vedere chi sei in questo momento! Ora! 
La mia coscienza, era come se non volesse lasciarmi neanche se gli avrebbero dato un cervello più bello del mio.
Okey, hai detto la cazzata del secolo.
Ma ti stai zitta?
No.
Perchè?
Quando fai figure di merda passa il tempo!

Grazie ehe!
Ci mancava ormai: parlavo con la mia coscienza come se fossi una pazza.
Dimenticai tutto appena incrociai di nuovo gli occhi di Luigi, dopo un attimo di distrazione.
Sorrise, mi ero innamorata se fissavo le sue labbra? Forse.
Luigi è un'idiota! Ti ho persa!
No, non lo è...lui è carino con me. Tu l'opposto.
E allora come ti insegno a salvarti da situazioni come...per esempio: ti lascia. O ti tradisce. Come faccio ad insegnarti ad essere forte lasciando perdere ciò che ami? 
Questo vuol dire essere soli. E io non voglio esser sola.
Contenta te.

Non diedi più ascolto alla testa, ma solo al cuore.
In quel momento eravamo fermi, non mi ero resa conto che mi teneva sospesa in aria perchè alzai la gamba fino all'altezza del suo fianco. Come? 
Era rosso come un peperone, ma quando cercò di avvicinarsi il mio istinto disse di scappare dalle sue braccia. 
E' quello che feci, per poco potevo anche inciampare, ma non mi importava.
I miei piedi erano inarrestabili, e ciò che sentivo nelle mie orecchie è il "Brava" della mia coscienza.
Che cosa ho fatto?!! Sei contenta?
Molto....tantissimo, anzi, salto dalla gioia.
Ah sì? Io salto.. e sai perché? Prendo la rincorsa.
Per andare dove? 
All'inferno, dove finirai anche tu.


N.d.A:

Buonasera (anche se è notte..dovrei augurarvi la buonanotte, o sbaglio? ;3), fanzini di Mario Bros.
Ecco il secondo capitolo della mia ff "E se...".
Spero vi piaccia, ho avuto un'infrazione con il tempo poichè ho avuto parecchio da fare, e il capitolo l'avevo rimasto a metà poichè l'avevo continuata anche ieri.
Vabbhè, non vi racconterò tutto nei particolari ovviamente.
Daisy è confusa: Luigi voleva baciarla? Prenderla in giro? La coscienza ha avuto la meglio, purtroppo.
Peach e Mario, invece, hanno avuto una giornata mozzafiato ambientata nella "Pista Arcobaleno" di Mario Kart Wii.
Pubblicherò il prossimo a qualche recensione, 3-4 vanno bene? Lo spero.
Ciauuu <3 



 
  
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