Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Giulia23    27/06/2014    8 recensioni
SEGUITO DELLA FANFICTION "TIMELESS" DA ME SCRITTA e senza la quale non capirete poi molto =)! Non posso scrivere molto della trama senza spoilerare la prima parte, ma spero che questo vi piaccia e vi invogli a leggere la storia : < Devi smetterla, devi smetterla di metterti in mezzo.> le ringhiò contro Klaus, afferrandola rudemente per un braccio e portandola contro di sé. Era furioso con lei, ma il desiderio di stringerla tra le braccia era sempre stato più forte di qualsiasi turbamento, qualsiasi furibonda discussione.
< Volevo aiutarti, non volevo mettermi in mezzo ma se è questo che pensi, puoi stare tranquillo! Non entrerò più nella tua vita!> urlò per tutta risposta Caroline mentre si dimenava furiosamente tra le braccia di Klaus, ma una fitta alla schiena la fece tremare sulle sue stesse gambe. Klaus accorse a sorreggerla prontamente e la cullò contro di sé e chiuse gli occhi nel tentativo di cancellare la visione della sua Caroline così sofferente.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline\Klaus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve ragazze, Caroline e Klaus devono tornare alla realtà dopo l’ultimo capitolo di “coccole” e risolvere un po’ di problemi interpersonali… ah, ma nessuno spoiler! Buona lettura ;).
 
Image and video hosting by TinyPic  
 
 
 
Caroline Mikaelson.
Caroline … Mikaelson.
Mikaelson.
Beh … non che il cognome Forbes le avesse mai portato fortuna!
Aveva vissuto mille vite, per quanto ne sapeva, con quel cognome ed era morta nel peggiore dei modi possibili.
Ogni volta.
 < A cosa stai pensando?> sentì la voce rauca di Klaus sussurrarle contro l’orecchio prima di depositare un bacio contro la sua tempia.
 < Che dobbiamo uscire da questo letto o ci daranno per dispersi.> scherzò Caroline mentre si rigirava nel letto per sciogliere l’abbraccio possessivo di Klaus e poter osservare la pelle nuda del suo uomo.
Accarezzò il petto di Klaus che la stava guardando ammirato, le stava fissando le labbra e sorrideva felice.
Quanto amava vederlo così.
 < Siamo i padroni di questa città. Possiamo fare tutto quello che vogliamo.> osservò l’Originale con un sorriso sornione prima di afferrare Caroline per la vita e strattonarla vicino a sé per riassaporare il sapore inconfondibile di quella labbra sottili.
 < Come organizzare una cerimonia con tanto di mille e uno invitati?> domandò Caroline tra un bacio ed un altro.
 < Ho scatenato la maniaca del controllo che c’è in te, amore?> domandò in modo lascivo l’ibrido prima di far scivolare sensuale una mano lungo la schiena nuda di Caroline.
Avevano trascorso tutta la notte a fare l’amore, addormentandosi solo dopo le prime luci dell’alba ed ora dopo sole quattro ore di sonno, eccoli lì… a desiderarsi come se non si toccassero da mesi.
Era bello sentirsi così desiderata, sentirsi così al sicuro tra le braccia di quell’uomo che per assurdo l’aveva messa in pericolo così tante volte.
Persino mordendola lui stesso, e chi poteva dimenticarselo.
Ma era rimasto al suo fianco, salvandola infine. Scegliendo lei alla vendetta.
Era stato un momento decisivo quello. E per assurdo non tra lei e Klaus, ma tra lei e Tyler.
Klaus l’aveva afferrata, l’aveva trascinata al di là di quella barriera magica che non gli permetteva di uscire e l’aveva morsa.
E Tyler era rimasto al sicuro dalla sua parte della barriera.
Non aveva fatto nulla quando era necessario che lo facesse.
Con Klaus era tutto totalmente diverso.
Sapeva che non avrebbe esitato nemmeno un istante per lei, sarebbe morto pur di salvarla. La cosa la faceva sentire immensamente al sicuro e immensamente in preda al terrore.
Non poteva vederlo morire, vederlo scegliere la sua vita al posto di quella di chiunque altro per lei.
Quando le labbra di Klaus si posarono contro il suo collo per scendere fino ai suoi seni, la mente della ragazza tornò alla realtà. Una stupenda realtà.
 < Devo trovare un modo per non farti pensare troppo. > sussurrò l’Originale contro la candida pelle di Caroline che gemette di piacere al tocco delle mani e della lingua di Klaus.
 < Sei l’unico che ci riesce.> rispose Caroline felice di poter dire la verità.
 
 
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 
 
 
Caroline allacciò la lunga camicia da notte di seta e uscì di corsa dalla camera da letto, inseguita da Klaus che l’afferrò tra le braccia e le baciò il collo, facendole il solletico.
 < Torna dentro.> ordinò con voce seria Klaus prima di accarezzare in modo amorevole il pancione di Caroline che si voltò per rubargli un bacio.
 < Ho bisogno di mangiare, farmi una doccia!> squittì tra le risate la ragazza mentre Klaus divorava di baci il suo collo.
 < Potremmo fare la doccia insieme e potresti … mangiare me.> la punzecchiò l’Originale prima di inchiodare i suoi magnetici occhi blu in quelli di Caroline e sollevare un sopracciglio, in quel modo di fare seducente che aveva.
Caroline si portò ad osservare le sue labbra e due stupende fossette apparvero a contornarle.
“Eh no è! Anche le fossette no!” sbuffò mentalmente la ragazza prima di notare che l’attenzione di Klaus era gravitata da un’altra parte.
  < Emh … Caroline.> la voce titubante di Davina li fece voltare contemporaneamente.
Ferma, immobile, pallida e forse sul punto di svenire o di fare una sfuriata c’era Liz. Sua madre.
Caroline spalancò la bocca e spostò freneticamente lo sguardo e la testa tra Klaus - che ancora la stava abbracciando ed era a petto e piedi nudi, coperto solo da dei pantaloni color kaki - e sua madre. La sua mamma che aveva assunto un colorito violaceo del tutto poco naturale.
Si coprì come meglio poteva ed osservò lo sguardo di scuse e di terrore che Davina le rivolse. Era stata lei a farla entrare.
 < Mamma.> “battuta intelligente.” La punzecchiò la sua vocina interiore, ma davvero in quel momento non riusciva a fare di meglio.
 < Liz credevo che il suo aereo arrivasse oggi pomeriggio.> osservò Klaus con non chalance, come se non fosse mezzo nudo davanti a sua madre.
 < Sono riuscita a prendere il primo volo.> rispose lapidaria lo sceriffo senza mai distogliere gli occhi da …
Caroline guardò verso il basso e capì.
La sua pancia.
 < Davina fa accomodare la signora Forbes in salotto per favore ed avvisa Elijah della gradita visita. Noi vi raggiungeremo tra un attimo.> Caroline gettò fuori un sospiro di sollievo alla vista di sua madre che, pur sempre fulminandola con lo sguardo, veniva trascinata via dalla giovane strega.
 < Vieni, mettiamoci qualcosa addosso.> Klaus la indirizzò di nuovo dentro la loro camera e Caroline ringraziò qualsiasi divinità avesse donato al suo uomo quella lucidità e quello charme quando lei non riusciva nemmeno a mettere due parole in riga.
Andò diretta al suo armadio e tirò fuori qualcosa. Sperava fosse un abito e non un asciugamano o sarebbe andata in giro vestita in modo particolare… molto particolare.
  < Mi ucciderà.> riuscì infine a pronunciare con voce sommessa, anzi no… terrorizzata.
Sentì le mani di Klaus abbracciarla da dietro, per posarsi sul suo visibile pancione.
 < Non glielo permetterò.> scherzò l’Originale prima di baciarle l’orecchio.
 < Oh non l’hai mai vista sparare al tuo primo ragazzo perché lo aveva trovato in camera tua dopo l’ora di cena!> squittì la ragazza al ricordo di Liz che colpiva le zolle d’erba dove l’attimo prima si erano posati i piedi di Rick.
Klaus alzò un sopracciglio, sconcertato e si allontanò da lei per indossare una maglietta blu a maniche corte. Semplice, dallo scollo a “v”. Quell’uomo la voleva morta. Sapeva quanto il blu facesse risaltare i suoi riccioli biondi e quegli occhi stupendi.
 < Fortunatamente i proiettili possono solo procurarmi un po’ di dolore.> tagliò corto l’Ibrido prima di mettere le scarpe e tornare vicino a Caroline per ravvivarle i capelli in modo affettivo.
Caroline era tesa come una corda di violino. Non gli piaceva per nulla vederla in quello stato. Ma poteva fare molto per lei, a cominciare dal non farla uscire in ciabatte.
 < È tua madre. Capirà.> la rassicurò Klaus, afferrandola per le spalle per obbligarla ad osservarlo. Il blu oltreoceano degli occhi di Klaus la rapì, trasportandola in quell’oceano di tranquillità. Nel suo porto sicuro.
 < Sarà comprensiva per il fatto che non le ho detto che sono incinta, che sono scomparsa per quattro mesi perché stavo rivivendo una delle mie vite passate e che con ogni probabilità morirò di nuovo in questa vita?> blaterò Caroline senza prendere respiro.
 < Non morirai di nuovo, non lo permetterò.> disse Klaus con voce dura. Il suo sembrava quasi un ordine e la cosa per la prima volta non la disturbò.
Caroline avvicinò le labbra a quelle di Klaus in cerca di un po’ di ristoro. Sembrava stupido ma voleva sentirsi la donna forte e coraggiosa che Klaus vedeva in lei costantemente e rubargli un bacio appariva come il modo migliore per trarre forza da quel pensiero.
Sentì subito le braccia di Klaus avvolgerla e ne sorrise mentre le loro lingue si toccavano leggere.
 Non erano mai riusciti a darsi solo un casto bacio.
Il loro corpo sembrava richiedere immediatamente qualcosa in più, sempre di più, ogni volta.
 < Non mi lascerò sedurre per rimandare l’incontro con tua madre.> scherzò l’Originale, stringendo con maggior forza Caroline tra le sue braccia. Contraddicendo ogni parola appena pronunciata.
Caroline rise della sua battuta e si scostò quel poco per guardarlo negli occhi.
 < Ti amo.> pronunciò dal profondo del suo cuore la ragazza.
Lei e Klaus non erano soliti pronunciarlo così spesso, ma sentiva di doverlo fare. Di dover ricordare all’uomo che amava quanto lo amasse…prima che fosse troppo tardi.
L’ibrido si illuminò di un sorriso speciale, un sorriso che solo lei aveva l’onore di potergli strappare.
 < Tua madre dovrebbe venire a terrorizzarti più spesso.> scherzò Klaus, ricevendo in cambio uno schiaffone sul petto.
 < Anche io Caroline. Sempre.> le sussurrò contro l’orecchio all’improvviso, tornando serio e stringendola con più forza a sè.
 Qualcuno bussò alla loro porta e Klaus invitò chiunque fosse ad entrare mentre teneva ancora tra le braccia la sua Caroline.
Elijah spalancò la porta, accompagnandola fino all’ultimo secondo ed entrò in tutta la sua eleganza. Sorrise alla coppia ed il suo sguardo si posò su Caroline.
 < Ho sentito che a breve ci sarà un riunione di famiglia. Sono venuto per dare una mano.> disse prima di sorridere in modo amorevole verso Caroline che non potè trattenere un sorriso sincero di rimando.
 < Due Mikaelson dalla mia parte, cosa potrei volere di più.> scherzò Caroline indossando in fretta le sue ballerine ed uscendo dalla stanza sottobraccio ai due uomini.
Sapeva benissimo cosa potesse volere di più … la stupida Mikaelson che non aveva nemmeno risposto al suo messaggio, ma decise di non parlarne. Non avrebbe di certo migliorato la situazione.
 Prese un profondo respiro ed entrò nel grande salone ottocentesco di casa Mikaelson, i colori cupi del legno e dell’arredamento le fecero immediatamente venire una strana sensazione di nausea, ma poter completamente affidarsi ai due uomini più forti del Pianeta la rincuorava, non poco.
Liz era seduta su uno dei soffici divani color panna, il sole mattutino le illuminava i capelli, rendendoli dello stesso colore dei suoi ma i lineamenti duri sul viso di sua madre le fecero tremare le gambe.
Davina era seduta su una poltrona alla destra dello sceriffo, le rivolse un sorriso amichevole e si voltò a guardare sua madre.
 < Signora Forbes è un piacere vederla. So che mio fratello vi ha informato del ritorno di Caroline.> esordì Elijah allontanandosi da Caroline per porgere gentilmente la mano allo sceriffo.
Nessuno aveva notato il fatto che Elijah avesse dovuto quasi strattonare via il suo braccio per sottrarlo alla presa di Caroline.
 < Siediti amore e cerca di non strappare anche il mio braccio.> cavolo, beccata.
Klaus le rivolse un sorriso rassicurante e la invitò a sedere di fronte la madre.
Caroline riuscì perfettamente ad immaginare Liz oltrepassare il tavolo rettangolare dove un ibrido stava portando del tè, per strangolare lei e Klaus in una volta sola.
Per fortuna non avevano bisogno di ossigeno per sopravvivere.
Klaus ed Elijah si sedettero ai suoi fianchi sull’immenso divano bianco, speculare a quello dove Liz era seduta. Immobile, dritta come se avesse ingoiato un manico di scopa.
 < Dove sei stata?> lapidaria. Sua madre non aveva nemmeno risposto alla cortesia irresistibile di Elijah. Era nei guai, oh se era nei guai.
 < Mamma … non volevo farti preoccupare o non so cos’altro… sai dove mi trovavo non c’erano cellulari.> “scema!” si auto insultò la ragazza, non era il momento per sentirsi intimorita o blaterare come sapeva fare lei.
Era assurdo. Era diventata la Regina di New Orleans, aveva saputo tenere a bada un clan di ibridi e di streghe, persino quelle due strane ed inquietanti gemelle dai capelli rossi, ma quando si trovava davanti sua madre si sentiva di nuovo la bambina combina guai di una volta.
Liz ai suoi occhi sarebbe sempre stata la donna più forte, coraggiosa e di buon cuore che avesse mai conosciuto. La donna che sperava di diventare un giorno. Il suo eroe personale.
 < Un altro viaggio nel passato?> domandò allarmata la donna, portandosi subito a sedere maggiormente vicino ai tre ragazzi.
Caroline spalancò la bocca, spiazzata dall’astuzia della madre.
Le aveva parlato una sola volta ed in maniera frettolosa del suo primo viaggio nel tempo, quello voluto dagli Spiriti nel ‘500 e non era di certo la prima soluzione alla quale giungere.
 < Vedo che Caroline ha ripreso la sua intelligenza dalla madre.> si complimentò compiaciuto Klaus mentre le avvolgeva un braccio attorno alla vita per abbracciarla.
 < Perché ti è capitato un’altra volta?> domandò Liz, dopo aver rivolto un finto sorriso di cortesia all’Originale.
 < Non lo sappiamo, ma potrebbe ricapitare.> tagliò corto Caroline, sentendo l’improvviso desiderio di correre tra le braccia di sua madre per abbracciarla.
 < Non c’è un incantesimo che Bonnie possa fare per limitare i tuoi spostamenti temporali?> domandò pratica la donna mentre sembrava dimenarsi sul divano. Era nervosa e come lei, quando era nervosa non riusciva a stare ferma.
 < Potremmo provare, ma la magia di Bonnie o di Davina, la dolce ragazza che l’ha accolta in casa nostra, non sembrano essere forti abbastanza. Il nostro nemico è lo stesso mondo soprannaturale.> spiegò Elijah mentre si risistemava i polsini della camicia con fare calmo.
 < Quindi mia figlia è in bilico su un burrone per colpa vostra?> chiese Liz mentre si alzava in piedi e cominciava a camminare avanti ed indietro, nervosamente.
 < Mamma, no!> sbottò Caroline contrariata, ma Klaus afferrò la sua mano per stringerla con forza ed attirare la sua attenzione.
 < Per colpa del nostro amore Liz. Mi dispiace, non può immaginare quanto. Mi dispiace di averle omesso della gravidanza di Caroline, ma nel caso non fosse tornata non vedevo l’utilità di darle questo ulteriore dispiacere.> si scusò Klaus con sincerità, mantenendo però quell’aura di superiorità e padronanza che lo rendevano tanto talentuoso al comando.
Il tasto dolente era stato toccato, ora spettava a Liz controbattere.
 < Incinta … mia figlia è un ibrido ed anche tu lo sei. Come è possibile?> domandò con un filo di voce lo sceriffo, fermandosi vicino al divano ed afferrando dal tavolo, il tè fumante che uno degli ibridi di Klaus aveva appena portato.
 < Non lo credevamo possibile neanche noi, ma Caroline aspetta un bambino da mio fratello e faremo tutto ciò che è in nostro potere per proteggerli.> promise Elijah prima di passare a Caroline la sua tazza di tè e prenderne una per sé.
 < Ah ed è una bambina. > puntualizzò con un sorriso Caroline, notando una scintilla di gioia illuminare le pupille di sua madre.
 < Mamma scusami, ma mi stanno capitando così tante cose e tutte così in fretta. Avrei voluto dirtelo, davvero ma… avevo paura. Paura di come avresti reagito, paura … che non mi saresti stata accanto.> confessò la ragazza corrugando la fronte ed osservando negli occhi la donna impietrita che la stava fissando.
Non appena Liz fece un passo verso di lei, i suoi muscoli reagirono in maniera involontaria. Caroline si alzò dal divano ed andò ad abbracciare sua madre sotto lo sguardo rasserenato di Klaus ed Elijah.
 < Oh piccola mia … ma è ovvio che ti sarò accanto. Sono felice di poter diventare nonna, avevo perso ogni speranza a dire il vero.> scherzò infine, tra le lacrime Liz mentre accarezzava ripetutamente la nuca della sua bambina.
Caroline rise mentre stringeva sua madre tra le braccia e si sforzava di non piangere.
 < Ho anche un’altra notizia da darti ma ti prego non strangolarmi.> osservò Caroline, strappando alla madre un sorriso.
 < Vorrei essere io ad informarla, se per te non è un problema Caroline.> osservò Klaus alzandosi in piedi.
Caroline sciolse l’abbraccio e si portò al fianco di Liz, annuendo.
 <  Caroline ha accettato di diventare una Mikaelson, a breve si terrà una cerimonia che la renderà agli occhi del mondo intero membro ufficiale della famiglia soprannaturale più potente di tutti i tempi ed ovviamente la mia compagna per il resto della nostra vita assieme. Credo di parlare anche per Caroline dicendo che saremmo felici che lei fosse presente.> lo charme di quell’uomo aveva incantato tutti, persino Davina.
Elijah sembrava sorpreso, osservò scioccato il fratello ma riprese in breve tempo il controllo di se stesso e si alzò in piedi, abbottonò la sua giacca e si diresse verso Caroline per avvolgerla in un abbraccio inaspettato quanto gradito.
 < Ti consideravo già mia sorella. Così anche il resto del mondo ne sarà a conoscenza.> le sussurrò in un orecchio con fare dolce, facendola sentire parte di quella stupenda, sconclusionata famiglia.
Klaus sorrise. Felice e fiero della famiglia che avevano costruito insieme, ma che solo Caroline era riuscita a riunire per la prima volta.
E con il ritorno di Caroline anche Rebekah sarebbe tornata da loro. Non ne aveva dubbi.
 < Grazie Elijah.> sussurrò in risposta Caroline avvolgendo le braccia dietro la nuca del vampiro e posando il mento sulla spalla di lui.
Era bello sentirsi così apprezzata. Sorrise di rimando a Klaus che la stava osservando e si voltò, sciogliendo a malincuore l’abbraccio con Elijah, per osservare la reazione della madre.
 < Sei felice qui.> e per la prima volta quella di Liz non era una domanda.
Caroline le sorrise ed annuì.  < Questo è il mio posto, mamma. Con Klaus ed Elijah e …> Rebekah … ma le parole non uscirono.
 < Ero così spaventata per te che forse ci ho messo troppo per capirlo. Sono felice per te, piccola.> disse con sincerità Liz, accarezzando i capelli di Caroline.
Poi, inaspettatamente, allungò una mano verso Klaus che la afferrò e la scosse gentilmente.
 < Sarò lieta di partecipare alla cerimonia.> alle parole di sua madre, Caroline gettò fuori un profondo e rilassato respiro di sollievo. Il più era fatto e non era partito nemmeno un colpo dalla pistola di sua madre per di più.
 
 
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 
 
 
 
 < Oh avanti, vuoi dirmi che non ne sai niente?> sbottò Caroline. Alzando entrambe le sopracciglia prima di affondare le dita nel bicchiere di limonata ghiacciata che stava bevendo e gettare le gocce contro Stefan.
 < Non ho mai sentito parlare di una cerimonia millenaria tra vampiri.> rispose l’amico sgrullandosi dalla faccia le gocce che lo avevano colpito.
 < Io ne ho vista solo una.> osservò Tatia, sollevando un poco gli occhiali da sole sotto i quali era seppellita da due ore.
Ebbene sì. Caroline Forbes si era presa un pomeriggio di relax con … beh con tutta la sua famiglia.
Nonostante la loro prima casa a New Orleans fosse stata abbandonata, questo non voleva dire che non si potesse usare la piscina sul retro.
Inoltre non poteva certo dire che osservare Stefan a petto nudo fosse un brutto spettacolo.
Elijah sembrava essere incollato chimicamente ai suoi vestiti. Per fortuna, forse dato il caldo, non stava indossando un completo ma una semplice maglietta grigia ed un paio di pantaloni scuri ed impossibile era ignorare la tensione che scorreva tra Tatia ed il maggiore dei Mikaelson. Non si erano scambiati neppure una parola.
A dire il vero era strano ritrovarsi tutti assieme. Per farlo, Caroline aveva dovuto praticamente ingannarli ma doveva sapere tutto il possibile su questa cerimonia, per organizzarla nel migliore dei modi.
 < Ci occuperemo di tutto io ed Elijah amore, quante volte devo ancora ripetertelo?> domandò seccato Klaus comparendo dal nulla.
 < Ce l’hai fatta a venire!> squittì di felicità Caroline mentre si risistemava il capellino di paglia per coprirsi meglio dal sole.
 < Nel messaggio c’era scritto che era una questione di vita o di morte.> disse Klaus digrignando i denti. Non gli piaceva essere raggirato in quel modo e cosa peggiore … non riusciva a gestire troppo bene la presenza di Tatia. Non si fidava affatto di lei ed il fatto che i suoi ricordi di quell’antico amore fossero stati pesantemente manipolati dagli Spiriti non lo aiutava affatto ad avere una visione lucida di lei o degli eventi.
 < Se ti avessi detto la verità non mi avresti dato retta.> si giustificò Caroline, alzandosi dalla sua sdraio per dargli un bacio.
Era stupenda in quel semplice prendisole bianco, con quel sorriso rilassato sulle labbra rosee e quel cappello a tesa larga che le ricadeva attorno al viso. Come poteva sentirsi arrabbiato con lei?
La avvolse immediatamente tra le braccia e si lasciò baciare da quella piccola impertinente. Forse un pomeriggio di relax con la sua Caroline non gli avrebbe fatto male. Doveva solo elaborare un piano per far scomparire il resto dalla ciurma dalla sua proprietà.
 < Non preoccuparti fratello, non sei stato l’unico ad essere stato indotto qui con un tranello.>  osservò Elijah prima di togliere la sua maglietta e discendere elegantemente in piscina.
Caroline lanciò un’occhiatina alla sorella che sembrò essersi strozzata con la cannuccia della sua limonata e sorrise a Stefan che non si era perso nemmeno una virgola.
 < Bonnie e Davina non ci sono cascate. Stanno lavorando su un qualche incantesimo per mettere fuori gioco le Rosse.> osservò Caroline prima di scendere le poche scale che dal portico portavano alla piscina.
 < E noi cinque cosa staremmo facendo di preciso?> domandò Stefan con aria maliziosa prima di raggiungere l’amica sul bordo vasca.
 < Ci stiamo prendendo un pomeriggio di meritato riposo prima della cena di stasera con le streghe che deciderà della nostra vita o della nostra morte!> sbottò irritata Caroline. Tatia rise quasi a crepapelle della sorella mentre gli uomini si erano immobilizzati a fissarla.
 < Volete capire o no che Caroline è una donna incinta del settimo mese che non deve essere in alcun modo contraddetta?> domandò in modo divertito Tatia mentre si metteva seduta sulla sua sdraio e si toglieva il leggero vestito per mostrare il suo corpo perfetto, fasciato da uno stretto bikini nero. Se Elijah voleva la guerra, l’avrebbe ottenuta.
Klaus che ancora si trovava sulla veranda con Tatia non degnò la ragazza nemmeno di uno sguardo e si indirizzò verso Caroline, ma una volta sulle scale una voce familiare lo costrinse a fermarsi.
 < Caroline.> il sussurro emozionato ed incredulo di Rebekah fece voltare tutti nel medesimo secondo.
La sua migliore amica era immobile sul ciglio della porta che conduceva sul retro. La stava fissando con occhi sgranati dallo stupore e forse persino dall’ansia.
Era splendida come la ricordava. Una lunga treccia cadeva morbida sulla sua spalla destra ed il vestito aderente, blu scuro le fasciava perfettamente il corpo snello e perfetto.
Caroline si sentì mancare il respiro ma resistette all’impulso di correre verso l’amica o di ricoprirla di insulti. Attese come tutti gli altri che Rebekah facesse la prossima mossa.
 < Sei qui per farmi fuori su comando del mio ex ragazzo?> domandò Caroline con una punta di veleno nella voce. Trattenersi non era mai stato il suo forte.
Ok, forse non era la tecnica più giusta per far tornare Rebekah tra le loro fila, ma si sentiva arrabbiata con la vampira perché non le aveva risposto a quello stupido messaggio!
Lo stupore che increspava il viso dell’Originale svanì all’istante, per lasciare spazio alla frustrazione.
 < Un messaggio? Davvero? Torni dopo quattro mesi e mi mandi un messaggio!> sbraitò Rebekah avvicinandosi a Klaus che si trovava a metà strada tra le due bionde.
 < Non sapevo se il tuo nuovo padrone avrebbe risposto al telefono al posto tuo! E comunque tu potevi almeno degnarti di rispondere!> gridò Caroline per tutta risposta, avvicinandosi a sua volta all’amica che in quel momento voleva solo sgozzare.
Klaus, come tutti gli altri del resto, non sapeva come agire. Allontanare Rebekah da Caroline, essendo ormai una loro nemica o lasciare che quelle due furie bionde si dimostrassero quanto si erano mancate a modo loro?
 < Non credevo fossi tu! Credevo fossi morta una buona volta!> urlò Rebekah stringendo i pugni nello stesso istante in cui Caroline aveva fatto lo stesso per non darle un diretto dritto, dritto sul naso.
 < E questo ti da il permesso di tradire i tuoi fratelli ed allearti con Tyler?> la ammonì Caroline ormai arrivata a poco meno di un metro da Rebekah.
Klaus decise di farsi da parte, pur rimanendo vicino alle due, per intervenire solo se strettamente necessario.
Notò con la coda dell’occhio che anche Elijah era uscito dall’acqua per avvicinarsi a loro, mosso dal suo stesso pensiero.
 < Tu non sai le pene dell’inferno che questo allocco qui mi ha fatto passare mentre non c’eri!> sbraitò Rebekah scendendo l’ultimo scalino, ormai vicinissima a Caroline.
Le due bionde si fissarono negli occhi, sbuffando nel medesimo istante. Le loro braccia erano innaturalmente tese lungo i loro corpi e le loro guance erano avvampate a causa dell’irritazione.
Furono istanti di tensione fin troppo palpabile.
Il pubblico involontario di quell’incontro era immobile e tutti a parte Tatia, che doveva, avevano smesso di respirare.
Tutti spalancarono la bocca, colti di sorpresa quando le due ragazze allungarono le braccia nel medesimo istante per abbracciarsi.
Caroline stritolò a sé Rebekah che a sua volta avvolgeva le braccia attorno alla schiena dell’ibrido per stritolarla in un abbraccio spontaneo, assolutamente inevitabile.
 < Sei davvero diventata una balena.> scherzò Rebekah prima di sciogliere la presa ed osservare con aria sognante il pancione di Caroline.
 < Ehi, insultarmi non mi sembra il modo migliore per chiedermi scusa.> la punzecchiò Caroline prima di sorridergli.
 < Io non devo assolutamente chiedere perdono a nessuno Care. > osservò un po’ scocciata Rebekah prima di sollevare lo sguardo per osservare i suoi fratelli. Avrebbe tanto voluto abbracciare Elijah ma non era affatto tornata per restare.
 < Mia nipote come sta?> domandò il secondo dopo, ignorando l’espressione enigmatica apparsa sul viso della ragazza. Voleva godersi quei pochi minuti.
 < Bene, ma … non so per quanto. Sai Tyler e gli Spiriti ci vogliono fare fuori.> aveva notato come Rebekah aveva egregiamente evitato l’argomento e Caroline non aveva la benchè minima intenzione di mollare la presa.
La vampira posò la mano sul pancione dell’amica e sorrise. Sentì lo sguardo di Klaus ed Elijah su di lei e chiuse gli occhi. Sarebbe potuto diventare un bellissimo momento con la sua famiglia se solo avesse potuto mollare tutto e tornare…a casa.
 < Caroline … sono felice di sapere che tu e la bimba state bene. >  sospirò fuori Rebekah prima di guardare negli occhi la sua migliore amica.
 < Ma te ne stai andando.> concluse per lei Caroline sotto shock.
 < Cosa? Hai deciso di schierarti addirittura contro Caroline e la bambina che porta in grembo?> intervenne Klaus con fare furioso, si frappose tra le due, allontanandole e Carolinesi sentì morire.
Si era illusa per un solo istante che per lei, Rebekah sarebbe tornata.
 < Cosa ti abbiamo fatto?> domandò con tono calmo ma ferito Elijah mentre Stefan afferrava per le spalle Caroline, pronto a consolarla in una presa fraterna.
 < Klaus ha ucciso Marcel! L’uomo che amavo! Non vi sembra abbastanza?> urlò tra le lacrime Rebekah, lasciando tutti di sasso.
Un silenzio assordante calò tra tutti loro e Caroline si coprì la bocca con la mano nel tentativo di non emettere alcun suono.
 < Mi … mi dispiace Bekah.> sussurrò la ragazza cercando di superare Klaus per raggiungere l’amica.
 < Non lo amavi. Non lo hai mai amato. E lui era un nemico!> digrignò tra i denti Klaus prima di fermare l’avanzata di Caroline stendendo un braccio, bloccandole la strada.
 < Come puoi dire una cosa del genere Nick? Tu non mi conosci! Marcel era come un figlio per te!> nessuno poteva sapere che quelle lacrime che le stavano rigando il viso non erano solo rivolte a Marcel. Se solo avesse potuto fargli capire.
 < E tu lo hai ucciso! Ucciso!> al suono di quelle parole Caroline sentì distintamente il suo cuore smettere di battere.
 < Ho dovuto per salvare Caroline, mia figlia e tutta la nostra famiglia!> sbraitò Klaus, afferrando malamente la sorella per un braccio e strattonandola in modo violento a sé. I suoi occhi erano diventati gialli, le vene attorno ad essi gonfie ed i canini erano spuntati per completare la trasformazione.
Fu Elijah il primo ad intervenire.
Torse il polso del fratello, costringendolo a lasciare la presa mentre Stefan allontanava Rebekah di qualche passo.
Caroline sentì un tremendo mal di testa coglierla d’improvviso e la fitta che sembrò ustionarle il cervello divenne l’attimo dopo intollerabile.
Si piegò sulle sue ginocchia in cerca di sollievo e dalle sue labbra fuoriuscì un urlo strozzato.
Immediatamente tutti i presenti si voltarono a guardarla e Klaus ed Elijah corsero da lei, afferrandola per le spalle.
Stefan si portò davanti alla ragazza, cercando con tocchi lievi sulla guancia di attirare la sua attenzione.
 < Caroline che succede? Che cos’hai?> domandò allarmato Stefan mentre Rebekah e Tatia si avvicinavano a loro terrorizzate dalle urla della loro amica.
 < Chiamate Bonnie e Davina. Ora!> urlò Klaus prima di sollevarle il viso per essere sicuro che fosse ancora cosciente.
 < Amore resta con me. Resta con me, ti prego.> lo sentì sussurrare contro le sue labbra, ma nulla Caroline poteva contro quel dolore lancinante.
 
 
 
 
∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
 
 
 
 
 
 
Rebekah la stava trascinando attraverso quella folla di gente come se fosse stata una piuma. La stretta contro la sua mano era forte, ferma e se non aveva visto male, la sua amica aveva addirittura afferrato un uomo per il bavero del frak e lo aveva sollevato di peso per farle passare.
Doveva cominciare a seguire i consigli di Rebekah in fatto di dieta forse.
 < Avanti!> la incitò l’amica, voltando il viso per sorriderle divertita e Caroline non potè che sorriderle a sua volta.
Rebekah giocò con le frange del vestito rosso sgargiante di Caroline, sollevandole e salì le scale districandosi tra le persone ferme qui e lì senza alcuno scopo.
 < Sicura che non li disturberemo?> cercò di gridare Caroline per sovrastare la musica dal vivo che quel nuovo gruppo jazz stava suonando.
 < Se anche fosse a noi cosa interessa?> scherzò Rebekah, facendola scoppiare a ridere ed in un batti baleno furono in cima alle scale di marmo scuro che conducevano all’alto balcone da dove il fratello di Rebekah ed il suo amico le stavano ammirando.
Notò immediatamente che l’uomo di colore poco prima appoggiato elegantemente alla ringhiera si voltò, porgendo la mano verso di loro ed accogliendole con un sorriso smagliante.
Era un uomo che sprizzava sicurezza da tutti i pori della sua pelle e quel sorriso sornione riusciva a trasmetterle benevolenza ma in un certo senso… anche uno strano senso di ambiguità.
 < Rebekah.> sussurrò l’uomo contro la mano della sua amica, baciandola dolcemente. L’intenso scambio di sguardi che si scambiarono non sfuggì affatto a Caroline, nonostante sentisse su di sé altri occhi.
Quelli dell’affascinante uomo in completo color panna e occhi blu che la stava fissando rapito. O forse era solo un emerito maleducato, chi poteva saperlo.
 < Chi è la tua splendida amica?> domandò con eleganza l’uomo evidentemente invaghito di Rebekah, prima di afferrare la mano di Caroline per depositarvi un bacio.
 < Caroline Forbes mio signore. Ed il vostro nome, di grazia?> Caroline afferrò le frange finali del suo vestito, forse un po’ troppo corto e fece un inchino, canzonando con gesti e parole i modi di Marcel.
Le due amiche non resistettero a lungo e scoppiarono a ridere della faccia enigmatica della loro ignara vittima.
 < Scusate, è che …il baciamano? Davvero? Non siamo più nel diciannovesimo secolo signor …?> domandò Caroline con fare sbrigativo, non aveva alcuna intenzione di interrompere il suo flusso di pensiero.
 < Gerard, Marcel Gerard.> rispose il ragazzo, riacquistando la sua postura superba ma accennando un sorriso compiaciuto agli angoli della bocca. L’uomo misterioso, rimaneva sempre un passo dietro a Marcel, impedendole di ottenere una totale visuale su di lui.
 < Signor Gerard siamo nei rampanti anni ’20, è giunta l’ora di mettere da parte l’etichetta e divertirsi un po’. Non pensate anche voi?> domandò Caroline arricciando un poco le sue labbra rosse come il fuoco.
 < Personalmente ritengo che una ragazza scatenata come voi non debba sprecare un solo minuto fuori dalla pista da ballo. Permettete?> lo sconosciuto aveva finalmente fatto il suo ingresso nella conversazione. Un ottimo ingresso.
 < Non mi dite nemmeno il vostro nome prima?> domandò divertita e civettuola Caroline prima di arrossire.
Il fratello di Rebekah era finalmente uscito dall’ombra e si ergeva davanti a lei ora in tutto il suo splendore.
Il completo color panna, con tanto di papillon e scarpe adatte al charleston donavano a quell’uomo un’aura di … mistero. Su di lui quegli abiti eleganti sembravano essere stati strappati alle gelide mani del tempo, sembrava essere appena uscito da una fiaba lontana, da un’epoca remota.
I riccioli biondo grano degradavano sino alla leggera barba incolta che gli ricopriva il viso così particolare da risultare perfetto.
Quelle labbra poi … così carnose, gonfie. Sembravano essere labbra fatte apposta per baciare, per sussurrare nelle lunghe notti d’estate parole che avrebbero fatto arrossire qualsiasi ragazza.
E quegli occhi … poteva il blu dell’oceano convivere con il ghiaccio dei territori più remoti della Terra? Non lo avrebbe mai creduto possibile prima di incontrare lui.
 < Credevo aveste appena detto che è giunta l’ora di mettere l’etichetta da parte. > la canzonò Niklaus, se non sbagliava era così che Rebekah le aveva detto poco prima si chiamasse suo fratello.
L’uomo rimase a lungo a fissarla, inchiodando quegli occhi magnetici nei suoi. Un sorriso malizioso apparve sul suo viso e l’attimo stesso la grande mano di quell’uomo affascinante si sporse verso di lei, in un rinnovato invito.
 < Rebekah non è un problema per te se ti lascio col nostro amico Marcel e vado ad insegnare a tuo fratello come si balla un charleston, vero?> domandò Caroline con un sorriso solare, rivolta all’amica che sgranò gli occhi divertita e guardò Klaus con aria di sfida.
 < Credo tu abbia trovato pane per i tuoi denti, ma sta attento Nick … le voglio bene.> puntualizzò infine Rebekah con una serietà tale da sconcertarla per un attimo.
Caroline si voltò per guardare l’espressione di Niklaus farsi più cupa. Annuì a Rebekah con fare sicuro prima di porsi al fianco di Caroline che accettò volentieri la sua mano.
 < Mia sorella vi ha affidato in pessime mani.> sussurrò l’uomo contro il suo orecchio, causandole un brivido d’eccitazione mentre si passava la mano di lei nell’altra, per avvolgerle la vita e condurla fino alla pista da ballo.
 Per la prima volta dopo tanto tempo, Klaus aveva trovato un motivo per sentirsi su di giri.
Le labbra e l’animo rosso fuoco di quella stupenda ragazza. Caroline.
 
 
 
 
 
 
 
 
Spero tanto il capitolo vi sia piaciuto mie care! Forse è un po’ breve ma non essendo a casa per tutto il weekend ho dovuto accelerare i tempi e pubblicare oggi, spero sia una sorpresa gradita.
Che dire…  è stato un capitolo di incontri: Liz, Rebekah e perché no, Tatia ed Elijah ( storyline che ho in mente di sviluppare ;) ).
Mi sembrava dovuto un incontro tra Liz e Caroline, insomma il nostro amato sceriffo non sapeva nemmeno che sua figlia fosse incinta. I preparativi per la “cerimonia Mikaelson” sono all’opera… nell’ombra e Rebekah beh…è evidente o non è evidente che Marcel non è affatto l’unico motivo del suo tradimento?
Vero motivo che scopriremo nei prossimi capitoli, spero tanto che questo non vi abbia annoiato a morte.
Ah il flashback… beh che dire … io cattiva, non vi dico nulla, solo che non è finita qui  e che ovviamente ha un senso. Mooolto importante nella storia, ma questo lo svelerò nei prossimi capitoli. Un bacione, Giulia.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Giulia23